Socrate: Oggi camminavo per Atene ma ancora una volta venni assalito da
quel dubbio che non mi fa prender sonno la notte: dico io, ma se davvero gli
umani, quindi l'uomo, è perfetto in tutte le sue sfaccettature ed è in grado di
eseguire perfettamente ciò che il suo intelletto gli suggerisce, perchè ha così
tanto bisogno degli Dèi? No eppure non è questo, semplicemente mi chiedevo
se davvero ciò che affermo adesso è voluto dagli Dèi, sai, io credo che la mia
mente non sia poi controllata assiduamente o la differenza fra umano e umano
sarebbe voluta dall'alto a scapito dell'essere vivente. La pensi come me
Farisse?
Farisse: Beh Socrate, non posso che essere d'accordo con un discorso
così preciso, come sai ti reputo un sapiente.
Socrate: Oh Farisse, io sapiente non sono, ne sarò mai ad un livello
alto come il tuo. Però proprio perchè adesso aderisci al mio discorso illuminami
con la tua grande conoscenza: credi che gli Dèi siano presenti e conoscano ogni
scelta che noi adoperiamo nel corso dell'esistenza?
Farisse: Certo Socrate, gli Dèi onniscienti sanno sempre e comunque
qualunque cosa sia possibile sapere. Sono coloro che guidano i nostri animi.
Socrate: E quindi supponi agiscano su ciò che io a mie ed esclusive
parole sto per affidarti reputandoti un gran dotto?
Farisse: Certamente, è ovvio.
Socrate: Che gran mente, ma se tu stesso mi reputi un sapiente, affermi
che il gran potere decisionale dei nostri lemmi ci contraddistingue da chiunque
altro?
Farisse: E' scontato, certo!
Socrate: Mi hai illuminato Farisse, ma ora vorrei sapere un'ultima
grande curiosità che mette a rischio la mia staticità intellettuale: come possiamo
contraddistinguere le nostre menti da un altro e un altro ancora se gli Dèi
onnipotenti agiscono su ciò che pensiamo quotidianamente?
Farisse: Oh Socrate, gli Dèi lasciano spazio alle nostre decisioni!
Socrate: Allora grande anima Farisse, mi dici che gli Dèi non
influiscono sul nostro volere e il nostro pensiero?.
Farisse: ... Hai detto bene.
Socrate: Per tutti gli Dèi, grande Farisse, i tuoi discorsi mi
illuminano come i lemmi dei più celebri sofisti, riesci quasi ad esprimere due
concetti avversi nella stessa ideologia!
Farisse: Oh socrate, tu mi sopravvaluti amico mio, sarai anche più
sapiente!
Socrate: Sommo Farisse, non son sapiente perchè dico di non sapere, anche se colui che sa è colui
che chiede e non colui che si comanda di rispondere ad una domanda da
ignorante!
Spero cogliate l'ironia e che sia stata di vostro gradimento XD A presto!