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Autore: KittyPryde    12/02/2010    0 recensioni
[Green Lantern Corps][Mogo/Iolande]
- comic!verse
- spoiler leggeri La tredicesima legge del libro di Oa dice che le relazioni fisiche e l'amore tra Lanterne Verdi sono vietati all'interno del Corpo.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if?, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Possiede una lunga serie di ottimi motivi per essere lì ed un’altra, ugualmente lunga, di ragioni altrettanto buone per andarsene, ma di una cosa è assolutamente sicura: in quel momento desidera soltanto che le sue gambe possano camminare un’altra volta sul suolo rigoglioso di Mogo, che le sue orecchie possano sentire un’altra volta il suono naturale del vento nella sua atmosfera, che i suoi polmoni possano riempirsi ancora della sua aria e le sue narici del profumo emanato dai suoi alberi.

Iolande ha impiegato troppo tempo per ammettere a se stessa quanto sentisse la mancanza della voce distante e imperiosa di Mogo, del suo modo affabile di dialogare con lei quando attendevano la fine dell’inferno, durante la sanguinosa guerra contro le Black Lanterns, di quanto lo aveva sentito vicino, più di ogni altro membro della corporazione, di quanto aveva trovato piacevole la sua compagnia e di quanto, adesso, il pensiero di essergli lontana la riempisse di nostalgia.

I piedi della principessa si posano appena sulla superficie verdeggiante del pianeta senziente. Incerta, muove qualche passo tra l’erba profumata senza udire la sua voce. Pensa di aver sbagliato, di doversene andare prima che qualcuno all’interno della corporazione possa scoprirla, ma la voce di Mogo esce potente, dal nulla cosmico che li circonda.
« Iolande di Betrassus… » Lei sorride, d’istinto si inginocchia sull’erba, guardando il terreno con una dolcezza inusuale negli occhi scuri e lui, con il tono più dolce che riesce ad immaginare, si corregge. « Mia principessa »
Mogo non ha occhi per poterla vedere o orecchie per ascoltare la sua voce, ma sente le sue mani appoggiarsi sopra alla sua superfice e pensa, perché questo è sempre stato in grado di farlo, che dopotutto non gli dispiace quello strano rapporto platonico, profondo e clandestino.
« Sono venuta. » Iolande parla a bassa voce, stendendo lentamente il suo corpo sul terreno per avvicinarsi di più a lui, per creare un contatto, anche se quasi impalpabile, per sentire la sua voce rimbombarle nelle orecchie. La guancia tocca i fili d’erba, fresca, viva, ed è un sollievo dolce la sensazione che quel legame le fa provare. « Sono venuta anche se non avrei dovuto, Mogo. » Si ferma, Iolande, chiude gli occhi per un attimo e li riapre soltanto quando Mogo cerca di rassicurarla.
« La tredicesima legge del libro di Oa è un emendamento futile del regolamento interno alla corporazione delle Lanterne, mia principessa. » Le sembra quasi che con quelle parole voglia abbracciarla, Iolande stringe tra le dita due fili d’erba ed il contrasto è familiare sui guanti candidi della sua divisa. « Una correzione dell’ordinamento che, quando fu emanata dopo l’allontanamento di Ganthet e Saiyd, io trovai superflua, ma che non immaginavo dovesse mai nuocere ad un… essere come me, mia principessa. » Iolande lascia i due fili d’erba che tornano a confondersi sul prato lussureggiante del pianeta, chiude di nuovo gli occhi, consapevole che quello che sta facendo sia un errore, ma un errore del quale non si vergogna, un errore piacevole del quale non può fare a meno.
« Dicono che l’amore può dare assuefazione. » « Come tutte le cose belle, Iolande, e più è proibito o pericoloso, più la dipendenza sarà forte… » Lei annuisce, accarezza il terreno con la guancia e si alza, riprendendo a passeggiare sulla superficie.
« …Come tutte le cose belle. » Ripete distrattamente. « E per quanto riguarda la tredicesima legge, mia principessa, puoi credermi se affermo che è davvero difficile portare prove della sua violazione. » Continua Mogo, come per rassicurarla, per ripeterle che va davvero tutto bene. « In modo speciale per un rapporto come il nostro, Iolande. » Si ferma di nuovo, aspetta che sul viso della principessa torni il sorriso che sentiva su di se quando Iolande lo abbracciava restando sdraiata sull’erba e lei la sente di nuovo, la sua voce importante, cupa ma dolce, che le parla come se volesse abbracciarla.
   
 
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