14th February

Alla “mia” Volpe (della quale io sono il solo e unico gatto),

alla mia cucina, mio amore spezzato di quest'anno.

Ore 12:00

Non appena Gwen aprì il forno fu investita da una nuvola di vapore.

Prese il guantone e con delicatezza, e attenzione (si era già scottata una volta), afferrò a tastoni il vassoio.

Era venuta proprio bene. Una crostata a cuore era quello che ci voleva, per concludere la cenetta a lume di candela, come il suo meraviglioso ragazzo, Lancillotto, le aveva proposto, per celebrare la festa degli innamorati.

Ore 13.45, pausa pranzo.

Morgana, bellissima nel suo tailleur firmato, sorrise alla sua ultima conquista, per poi affondare golosamente il cucchiaino nella gelatina rosa.

Non c'era niente di meglio di un budino alle fragole, offerto dal ristorante nel menù di San Valentino. Specie se in compagnia di un imprenditore così affascinante.

Ore 18.00

Merda, merda, merda!

Artù scaraventò il cucchiaio di legno nella lavastoviglie, mettendosi le mani nei capelli.

E ora come faceva? Non poteva mica propinare a Merlino (che era un cuoco provetto) quello schifo.

Si maledì pensando a quante volte Merlino gli aveva proposto d'insegnargli a cucinare e lui aveva sempre rifiutato, dicendo che saper bollire l'acqua e accendere il forno gli bastava e avanzava.

Della serie, non c'è mai fine al peggio, sentì scattare la serratura dell'appartamento.

“Amore? Sei già a casa?” La voce di Merlino gli arrivò dal corridoio.

“Sì!!” Strillò, alzando istericamente la voce di un'ottava e strappandosi di dosso quel ridicolo grembiule a quadretti bianchi e verde bosco, con le paperelle.

“Che stai facendo?” La testa di Merlino sbucò dallo stipite.

“Nulla.” Artù si voltò di scatto e accartocciò nervosamente il grembiule tra le mani.

“Non me la conti giusta.”

Beh, era assurdo non dare dell'occhio, quando la cucina era letteralmente un campo di battaglia: cioccolato sbriciolato sul tavolino, la panna rovesciata nel lavello, il peperoncino seminato dappertutto. Più mestoli annessi.

Merlino scostò il suo ragazzo dal tavolo, curiosando allegro.

“Oh, che carino, mi hai preparato la cioccolata calda! E io che m'immaginavo un dolce preso all'ultimo momento in pasticceria.”

Non ce n'era stato il tempo. Ma questo Artù lo tenne per sé.

E non disse nemmeno che quella cosa, che estasiava Merlino, sarebbe dovuta essere trenta cioccolatini al peperoncino afrodisiaco.

L'esperienza di Artù, eccetto lancio del mestolo, peperoncino afrodisiaco e cucina a soqquadro è puramente autobiografica. Però stamattina la cioccolata (prima fusa) in frigo si è semi-solidificata. Pare l'interno morbido dei cioccolatini ^_^, da spalmare è una delizia.

A proposito di afrodisiaci. L'altra mattina sentivo, alla televisione, che le ostriche e i gli asparagi sono considerati erroneamente cibi afrodisiaci, poiché ricordano gli organi genitali.

Sono rimasta sconvolta o.0

Come dice Ely: non si finisce mai d'imparare XD.

Ok, ora che vi ho traumatizzato per benino la finisco qui (leggasi--> fa una puntatina al frigo, che il cioccolato chiama ^.^).

Buon San Valentino a tutti!