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Autore: hinata93    15/02/2010    9 recensioni
Allora... l'ho pensata mentre facevo un compito per filosofia... "Cos'è l'amore" ed ho pensato subito a Ranma ed Akane. ho pensato se per me è cosi difficile scrivere un testo del genere figurati per Ranma ed Akane :P ed ecco l'obbloblio
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve. Si lo so che Forse dovrei continuare “E’ te che voglio” ma non ho idee…. Troppi compiti in classe. E appunto grazie ad un compito che mi è venuta in mente questa ff. vi dico solo tre cose. Filosofia+platone+simposio= professoressa rompi che come compito a casa da “tema: cos’è l’amore”…. Oleee e dico io come vi scoglionate. Comunque questa ff mi è venuta in mente mentre scrivevo questo testo. Ho pensato “ ma guarda è difficile per me che sono innamorata di un amico di classe con cui ci passo poco tempo figurati x Akane e Ranma”, poi, da cosa nasce cosa ed eccovi il mio Obbloblio XD sinceramente non so come è venuta…. Spero vi piaccia perché io mi son divertita nello scriverla XD ^^ kiss Hinata93

 

 

È iniziata così, come una stupida sfida con la professoressa di filosofia. Maledetta lei, maledetta filosofia, maledetto Platone con il suo Simposio. Perché ci tocca studiare le parole di uno morto da anni? E perché devo fare questo stramaledetto testo sull'amore? Che male ho fatto io, in una mia vita precedente, per avere una professoressa così.... Così.... Così!

Ora mi tocca fare questo stramaledetto testo e non so neanche da dove cominciare. Il titolo? ''Cos'è l'amore'' Rassicurante vero? Bene, beati voi, perché io non so minimamente da dove iniziare.  Dovrei descrivere una mia esperienza? Chiedere a qualcuno? Basarmi su una canzone? Non ne ho la più pallida idea. Se solo Akane non avesse iniziato lo sproloquio con la professoressa io non...

Akane! Ma certo! Chi meglio di lei per aiutarmi con questo coso orripilante? Infondo è tutta colpa sua e della sua linguaccia se sono in questo stato pietoso!

Quasi quasi vado da lei per farmi aiutare… O almeno per sapere cosa diavolo scrivere in questa odiosa pagina.

''Akane?'' Busso alla sua porta attendendo una risposta che non tarda ad arrivare. È alterata, a quanto pare. Meglio non farla arrabbiare ancora di più.

''Ehi, Akane... Sai cosa diavolo bisogna scrivere su questo testo di filosofia?'' Domando con il mio solido tono spavaldo.

''Non ne ho la più pallida idea...'' Mi dice esasperata. A quanto pare anche lei sta impazzendo proprio come me.

''Come al solito è colpa tua, scema, dovevi proprio istigarla, la prof?'' Chiedo, pentendomi dell'insulto.

''Baka!'' È tutto ciò che mi dice chiudendomi la porta in faccia. Antipatica, viziata ed orgogliosa, ma che razza di fidanzata mi è capitata...

Ehi ma.... Ed ora cosa faccio? Akane non mi è stata di alcun aiuto. E domani dobbiamo consegnare questo compito ed io sto a.... Mmh.... Zero?.

 

Scendo in cucina per una pausa. Saluto mio padre che gioca con il signor Soun. In cucina, come al solito, ci trovo Kasumi, che prepara la cena. Sbuffo un po' per attirare la sua attenzione, attendendo una sua risposta. Non tarda ad arrivare.

''Cosa succede, Ranma?'' Mi chiede con fare preoccupato, per poi aggiungere ''Hai litigato con Akane?''

Ma io mi chiedo: perché deve esserci lei sempre in tutti i miei discorsi? Perché non posso parlare con una persona cara senza che questa voglia sposarla, farmela sposare o ucciderla? Non ci voglio pensare, oggi ho troppo da fare.

''No, no, non è successo nulla con Akane... È un compito per domani che mi sta dando problemi...''

''Compito? Di che parla? Magari posso aiutarti''

''Non credo, Kasumi... Devo descrivere che cosa è per me l'amore...''

Parve pensare un po' sulle mie parole, poi batté un pugno sulla mano e con voce totalmente innocente disse:

''È semplicissimo, Ranma.'' Sorrise. '' Basta che tu descrivi ciò che provi per Akane, no?'' Mi dice sorridendo.

''Co-cosa dici, Kasumi?!'' Arrossisco... So di essere arrossito. Kasumi mi guarda, un po' divertita.

''Beh, infondo tu la ami no?''

''No... Non è vero''

''Su, Ranma, è così lampante che l'ami''

Poche parole mi hanno completamente mandato in tilt. Mi giro come un robot e ritorno al piano di sopra appena in tempo per vedere Nabiki entrare nella stanza di Akane.

Mi apposto dietro la porta. Sì, lo so che non si origlia, ma è più forte di me.

''Ehi, sorellina, come mai oggi non sei ancora uscita dalla tua stanza? Problemi con Ranma?''

Ma perché quando parlano con lei mi mettono sempre in mezzo?

''No, Nabiki, quel baka non centra niente...'' Baka? Mi ha chiamato baka? Questa me la paga.

''È colpa mia e della mia linguaccia se sto così.''

Wow, ha ammesso un suo errore.

''Che succede?''

''Questo compito... Dovrei descrivere l'amore secondo il mio punto di vista... E non so minimamente da dove iniziare.... Maledetta a me'' Come ti capisco...

''Sorellina, io non la vedo tutta questa difficoltà...'' Dice Nabiki con fare saccente.

''Perché, tu sai come fare?''

''Certo!''

''E allora che aspetti ad aiutarmi?''

''Prima 1500 yen, grazie!'' Sempre la solita.... È capace persino di sfruttare la sorella per del denaro.

''Tieni, ma ora parla.''

''Akane-chan, è semplicissimo... Questo testo ti chiede di spiegare l'amore? Bene, pensa a Ranma e vedi che tutto ti uscirà da solo.''

Io? Cosa centro io in tutto ciò?

''Nabiki'' La sento urlare imbarazzata. ''Ma cosa dici? Che centra quell'idiota?''

''Suvvia, Akane, persino i sassi si sono accorti che lo ami...''

C-cosa? Akane mi... Naaah, sicuramente Nabiki scherza.

''Non è vero, non è vero, non è vero'' La sento urlare sempre più imbarazzata.

''Ah, si? E allora perché te la prendi così?''

''Beh... Io...''

Non ha parole? Wow, Nabiki deve insegnarmi questo trucchetto per farla tacere.

''Sorellina, pensaci...io vado... Comunque è vero, si vede che lo ami!''

Si sta avvicinando, ed io sfuggo entrando nella mia stanza. Quello stramaledetto foglio è ancora bianco... Mi siedo e inizio a scrivere. Parole su parole si accalcano sul foglio. Immagini su immagini nella mia mente. Rivivo il primo giorno in cui sono entrato in questa casa, Ryoga, la prima volta che sono entrato in camera sua con relativo equivoco (quante batoste ho preso, quella sera) la gara di pattinaggio (come era bella e femminile, allora) e tutte le scene dei momenti più belli passati con lei. Ma uno, uno scavalca con insistenza la fila dei miei pensieri, Akane inginocchiata dinanzi a me che mi dichiara i suoi sentimenti. Posso giurare che il mio cuore ha saltato di gioia in quell'ista... Ehi ma a che diavolo sto pensando? Io dovevo fare un te... Ma chi ha riempito queste due pagine? So... Sono stato io? Wow... Non ci credo, ho finito! Non lo guardo nemmeno, tanto so che è venuto un vero capolavoro.

Chiudo il quaderno e lo metto in cartella, pronto per domani. Forse dovrei chiederle scusa... Già...

Mi avvio verso la sua stanza e busso.

Mi fa entrare.

''Scusa...'' Dico. Lei non mi degna di uno sguardo.

''Ehi, mi hai sentito?''

''Eh... Sì, Ranma...''

''Ehi, che hai?'' Le chiedo. Mi sembra assente.

''Nulla, è solo che questo testo... Beh, mi sta dando del filo da torcere.''

''Beh... Io l'ho fatto... Sinceramente, non era poi così difficile.''

''Ah, si?'' Alzi un sopracciglio... Accidenti, quanto sei carina quando fai la corrucciata. ''E come avresti fatto?''

Oh, cacchio, e ora che dico? 'L'ho fatto mentre pensavo a te' ... No, non posso. Ne va del mio orgoglio!

''Ho scritto un po' di cose che pensavo'' Rispondo semplicemente. Scampata!

''Se... Senti io vado ad allenarmi... Quando hai finito mi raggiungi?''

''D’accordo'' Mi dici semplicemente e ti lascio laddove ti avevo trovata.

 

Passa un'ora, quando mi raggiungi. Ce ne hai messo di tempo, eh? Vorrei dirti che sono felice, quando sei sola, proprio come adesso, con me, ma non ci riesco. Tutto ciò che mi esce sono solo insulti.

''Ce ne è voluto, lumaca che non sei altro''

Mi guardi arrabbiata, ma subito scrolli le spalle.

''Lascia stare, Ranma, oggi non è giornata'' Sei stanca, lo si vede da lontano. Eppure mi piacerebbe sapere cosa hai scritto nel tuo compito.

''Duellino per tirarci su?'' Azzardo.

''Ok'' Accetti.

Iniziamo subito. Ovviamente non sei al mio livello, ma ciò non ti impedisce di provarci ancora ed ancora. Ed è questo ciò che mi piace di te Akane. La tua caparbietà ed il tuo essere sempre arrabbiata mi istigano a fare di meglio.

Combattiamo per un po' di tempo, sin quando Kasumi ci chiama per la cena.

Entriamo assieme nella cucina. Come al solito, nessuno parla, quando si mangia. Solo Kasumi, mentre mi offre il riso, mi chiede del compito.

''Tutto bene'' Rispondo.

''Hai seguito il mio consiglio?''

Mi imporporo, me lo sento. Ed a quanto pare non sono l'unico ad essersene accorto. Anche Akane accanto a me l'ha notato e subito si appresta a chiedere del consiglio.

''Ho semplicemente detto a Ranma di pen-''

''Cought, cought'' Fingo di essermi affogato col cibo. Akane, accanto a me, si agita, e con le sue mani da uomo mi inizia a dare delle pacche sulle spalle.

''Tutto ok?''

''Certo, certo, grazie alle tue botte poderose come quelle di un lottatore di wrestling mi sento meglio''

''Baka'' Mi dice semplicemente, senza nemmeno arrabbiarsi. Deve essere davvero esausta.

''Io vado... Scusate, ma sono stanca.'' dice semplicemente andandosene.

Finisco di cenare e mi congedo anche io. Passo dalla sua stanza e la sento rimuginare alcune parole come baka e idiota. Mi sta insultando, come al solito.

 

Vado in camera mia e mi metto a dormire. Domani sarà una lunga giornata.

 

''Idiota, svegliati!''

Come al solito. Giammai che diventi gentile. Guardo la sveglia... 7.17. È  tardissimo, maledizione.

Mi vesto e scendo. Metto male un piede e cado per le scale. Sfortunatamente lei c'è sempre, quando la parte goffa di me prende il sopravvento. E’ sulle scale. Fa una faccia sorpresa, quando mi vede arrivarle addosso. Cadiamo pesantemente all'indietro. I libri cadono tutti assieme e si mischiano. Maledizione! Faccio per iniziare a sfogliarli, ma lei mi ferma.

''Non abbiamo tempo... Li controlleremo in classe.'' Volente o nolente, devo darle ragione.

Ci avviamo verso la scuola. Arriviamo in un batter d'occhio. Passano le prime quattro ore, poi giunge l'ora tanto agognata di filosofia.

Passano 5, 10, 15 minuti, ma nessun professore varca la nostra porta.

Entra un bidello, comunicandoci che la prof è assente, e che al termine dell'ora saremmo dovuti uscire. Esultiamo tutti insieme. Non so perché, forse perché era la persona più vicina, forse perché ero euforico di non dover leggere quel pasticcio, abbraccio, Akane. Un surreale silenzio cala in classe. Arrossisco, biascicando qualche parolina di scusa, e mi dileguo dalla classe. Lei arrossisce, ma sorride.

 

Mi rifugio sul tetto. Preferisco stare solo, piuttosto che sorbirmi le battutine di Hiroshi e Daisuke. Chiudo gli occhi ed aspetto. Sta per suonare, ed io non intendo spostarmi. Mi sei venuta a cercare. Lo sapevi che ero quassù, vero?

''Ranma, sta per suonare... Che fai rimani qui?''

''Scendo, scendo.'' Ti rispondo semplicemente.

Ci avviamo verso casa. Oggi la tua carissima Yuka ha deciso di accompagnarti a casa. Ti sei allontanata da me ed hai iniziato a chiacchierare con lei del più o del meno... Arrossisci? Come mai? Cosa ti ha domandato? Cercando di capire il discorso dalle tue reazioni comprendo che c'entro anche io... Me ne accorgo da un'occhiataccia che mi lanci. Sorrido, e continuo a camminare dritto verso casa.

Mi raggiungi dopo poco, quando Yuka ti ha lasciato all'ennesimo incrocio. Se ne era andata, soddisfatta. Probabilmente aveva ricevuto l'ennesimo favore da lei. Akane, Akane... Ti fai sfruttare troppo. Sempre pronta a metterti in pericolo per aiutare gli altri. Ci penso... Sempre, e sempre ringrazio il cielo che in quell'episodio ti ha lasciata in vita. È un lontano ricordo, ma il sentirti morta in quella caverna mi lascia ancora l'amaro nel cuore.

''Capito?''

''Eh?'' Mi sono distratto e mi hai domandato qualcosa, ma non ti ho ascoltato.

''Mai che poni un po' di attenzione tu, eh?'' Fai la faccia arrabbiata, ma si vede che stai scherzando.

''Dicevo,: domani hai da fare?''

''Perché?'' non vorrai invitarmi ad un app…

''Ti andrebbe di ripulire la soffitta?'' appunto.

''La soffitta? Hai idea di quanto è grande quella stanza?''

''Suvvia, non ci metteremo più di due ore.'' Mi dici facendo la faccia da cerbiatta. Non è da te, questa faccia. Per questo ogni volta che la vedo non posso che assecondarti.

''E va bene, ma poi mi offri un gelato''

''Ok, io offro, tu paghi''

''Ma così non vale!''

''Colpa tua, se non sai porre le condizioni''

Ma devi sempre avere tu, l'ultima parola? Possibile che non posso vincere?

''D’accordo'' Rispondo.

''Ranma, che hai oggi? Sei strano... Direi quasi simpatico...''

''Quasi? Tsk, sempre molto gentile tu. È solo che oggi sono troppo felice che quella di filosofia non è venuta.''

''A proposito, qual'è il consiglio che ti ha dato Kasumi?'' Oh, cavolo, mi sono incastrato da solo. Ed ora?

''Niente'' Mi affretto a dirle, sperando che non approfondisca. Fortunatamente non lo fa. Almeno ha il dono della discrezione. Affretto il passo e giungiamo subito a casa. Mi richiudo con qualche scusa in camera mia e decido di passarci tutta la giornata. Magari più tardi sarei andato ad allenarmi. Butto la cartella di peso a terra. Sfortunatamente era aperta e tutto in contenuto ruzzola a terra facendo un rumore assurdo.

''Ranma, tutto ok?'' Mi chiede, preoccupata.

''Si, si''

Mi chino a raccogliere i libri. Matematica, giapponese, inglese, e questo? Non è mio... È... Rosa? Come mai c'è uno quaderno rosa? Ripenso alla giornata e mi ricordo dell'episodio in cui le sono letteralmente caduto addosso. Probabilmente è di Akane.

Dovrei riportarglielo, ma una parte di me mi istiga a leggere. Lo faccio: apro la prima pagina e leggo Filosofia. Ci sono tantissimi esercizi, riassunti, schemi. Dio, ma quanto lavora a casa? Sfoglio le pagine, e il mio sguardo si sofferma sull'ultima. C'è il testo. Sulla pagina ci sono tantissime cancellature, segno che era davvero indecisa su cosa scrivere. La scrittura, nonostante le cancellature, risulta però gentile ed elegante. Leggo qualche riga. Mi colpisce la frase in cui spiega che l'amore è sacrificio. L'amore è accettare la metà così come ti viene data, senza forzature.

E perché questa frase mi punzecchia?

''Ehi, Ranma?'' La sento chiamare da dietro la porta di casa.

''Sì?''

''Senti, non è che ti ritrovi il mio quaderno di filosofia?''

Oh, cavolo, apre la porta, ed io sto per essere scoperto a spiare nel suo quaderno. Lo getto da un lato della stanza. Nel farlo, però, ruzzolo dalla sedia, facendo una magra figura dinanzi a lei.

''Ehi, tutto ok?'' Mi chiede, sorridendo. Ho fatto una figuraccia di quelle mai viste.

''Sì, certo!'' Le rispondo, seccato. ''È un nuovo sport, non vedi?''

''Ah ah'' Ride, cristallinamente.

''Comunque, che volevi?'' Le chiedo, conoscendo la sua risposta.

''Riguarda il quaderno di filosofia.''

''Che, quale quaderno?'' Domando, mettendomi una mano dietro il capo in segno di imbarazzo, sperando che non se ne sia...

''Quello là” Dice, indicandolo. La sua faccia alterata mi squadra da capo a piedi.

''Ah, quello... È tuo?'' Domando, come un deficiente.

''No, è di Platone'' Mi risponde. Prende il tuo quaderno, e fa per andartene.

''Hai sbirciato, vero?'' Mi domanda.

''...'' Mi guardo le scarpe.

''Baka...'' Dice, per poi tornare in camera tua.

 

Ops... Mi sa tanto che questa volta l'ho fatta grossa... Avrei dovuto chiederle il permesso. Mi avvio verso camera sua per chiederle scusa.

 

Cammino mogiamente, perchè già so che le batoste non me le leva nessuno adesso. Busso piano. Non ricevo risposta, probabilmente non mi hai sentito. Busso più forte, ma nulla. Apro la porta. Non c’è nessuno. Probabilmente sei scesa di sotto per prendere qualcosa da mangiucchiare. Entro nella tua stanza e noto, con mio grande stupore, che il mio quaderno è aperto sulla tua scrivania. E poi te la sei presa con me perché ho spiato... questa me la paghi, mia cara Akane. Oh, sì, che me la paghi.

 

Mi apposto dentro il suo armadio, pronto a coglierla sul fatto quando si avvicinerà al mio quaderno. Sono sicuro che FINALMENTE riuscirò a farla tacere. Finalmente la vincerò io.

Entra nella sua stanza con in mano un bicchiere di acqua. Sospirando, si sdraia sul letto.

“Ma perché sei cosi baka, Ranma?” Dice. Il mio sangue ribolle. Vorrei uscire fuori dall’armadio, ma non posso. Se esco così, senza un motivo valido, passerei per un maniaco. E solo questo ci manca.

“Perché non parli mai in faccia? Ho dovuto leggere per capire ciò che pensavi…” Aggiunge, sospirando.

Capire…. Capire cosa?

Si alza dal letto. Si avvicina piano all’armadio. Oddio, no, se mi trova qui sono cavoli amari. È a due passi dall’armadio. Tremo, sudo freddo, ho…paura? Io che ho paura? Ma quando mai! Il grande Ranma Saotome che ha paura della sua fid…. Di Akane Tendo? Mai!

Però, intanto, si è avvicinata sempre di più.

Fa per aprire le ante, ed io mi sento morire.

Svolta piano, per poi sederti presso la scrivania.

Butta un'occhiatina sul mio quaderno, per poi scoppiare in un pianto. Sempre la solita piagnucolona. È mai possibile che pianga per ogni minima cosa?

Akane… puoi scendere un attimo?” Tuo padre la chiama da sotto. Si asciuga quella lacrimuccia. E scende da lui.

“Arrivo!”

Non ci penso due volte, e, prendendo il mio quaderno, fuggo dalla tua stanza.

Entro nella mia. Ripenso alla sua faccia, e subito mi viene da pensare a cosa possa esserci di tanto brutto scritto sul mio quaderno da provocarle un pianto.

Lo apro… vado alla pagina del testo e leggo.

Parole che non sembrano mie sono scritte su quelle due pagine.

Una frase mi colpisce al cuore.

“L’amore si accetta. Può essere difficile pensarci, ma anche a me è capitato. L’amore cresce, matura. L’amore si esprime nei piccoli gesti quotidiani. L’amore è riso, sofferenza, passione. L’amore è…..” Una parola è scritta male ma è ancora leggibile. E va bene che ero totalmente immerso nei miei pensieri, ma non è possibile che io scriva così, a zampe di gallina. Mi scervello per leggere l’ultima parolina. NO, non può esserci scritto quello che leggo…. Ma perché non l’ho riletta? Che diamine, perché sono un idiota patentato? Ho davvero scritto che “L’amore è… Lei?”

OH, MIO DIO. Questa frase l’ho davvero scritta io? E…. Akane l’ha letta? Sono morto. Voglio essere morto.

Se piangeva significa che l’ha letta? E se l’ha letta che figura ci ho fatto io? Non è possibile... Magari non l’ho scritta io. Magari posso dire che ero sotto l’influsso di qualche medicina. No che non posso. Passerebbe come una patetica scusa. Ed ora che faccio?

''Ranma, scendi?'' Mi grida Soun, dal piano di sotto.

Mi nascondo. Impaurito, fuggo sul tetto. Magari qui posso rimanere da solo per un po'.

Akane mi raggiunge poco dopo. Sono diventato completamente rosso. Mi fissa imbarazzata. Non sa come iniziare il discorso. Passano ancora pochi secondi. Lei prende parola.

''Senti, Ranma...'' Accenna ad iniziare. ''Riguardo il compito...''

''Beh....'' Mi sento morire. Non so come controbattere.

''Mi spiace, ho letto il tuo quaderno.''

''Spiona'' La ammonisco. L'unico modo per sostenere questa conversazione è insultarla.

''Baka.'' Mi dice, lanciandomi la prima cosa che si trova in mano.

''Kawaiikunee'' Le dico, e dopo avermi dato un ceffone assume un'aria grave.

''Senti, Ranma... Posso sapere a chi è riferito quel 'lei'?''

Oh, cavolo? Ed ora?

''A nessuno in particolare'' Rispondo, scrollandomi le spalle.

''Sicuro che non è riferito a Shampoo o ad Ukyo?''

''Cretina, mi sembra ovvio che non è riferito a loro.'' Dico... Ma diamine come può passarti per l'anticamera del cervello che io possa pensare in quel modo a quelle due?

''E allora a chi?''

''Te lo ripeto: a nessuno in particolare.'' Un'idea lampante mi oltrepassa, uccidendo il piccolo neurone che io chiamo cervello.

''Non è che tu sei... Gelosa?'' Dico calcando l'ultima parola. Akane mi guarda, corruccia le sopracciglia e poi mi risponde alterata.

''Io? Starai scherzando, vero? Tsk, io gelosa di te... Ma quando mai!'' Mi dice, muovendo la mano, con un gesto di stizza.

''È solo che voglio sapere chi è questa povera sfigata che ha avuto la sfortuna di piacerti'' Mi dice, sorridendo.

''Di certo non sei tu, meno male che non sono innamorato di te.'' ti dico, corrucciato. Mi ha colto nel vivo.

''No'' Ribatti ''Meno male che IO non sono innamorata di te.''

''Come si potrebbe amare una ragazza violenta e per niente carina come te?''

''Ah, sì? Perché, amare un pallone gonfiato è facile, secondo te?''

''Ehi, ma vedi che io ho molte pretendenti''

''Tu? Perché io, allora?''

''Tsk, chiamali pretendenti, un'idiota ed un eterno disperso.''

''Ah, si? Perché, allora, non citiamo una pazza isterica, una cinesina rimbambita ed una che si finge maschio per ucciderti? Bah'' Si altera, puntandomi addosso l'indice della mano destra.

Sto per risponderle, quando sento un rumore dietro di noi. È tutta la nostra famiglia, che ci spia sorridendo.

Una frase di Kasumi ci fa arrossire entrambi.

Fuggo a gambe levate in camera mia.

Decido di allenarmi un po' e vado nel dojo. Faccio qualche kata, ma poco dopo entra anche lei.

''Oh... Scusa, non sapevo che ci fossi anche tu... Torno dopo''

''Non... Non fa nulla, se vuoi ci alleniamo un po' insieme, ti va?'' Domando

''Ok'' Risponde semplicemente. Iniziamo con qualcosa di leggero. Mi blocco di colpo quando tu biascica un 'scusa'.

Akane Tendo che chiede scusa? Ma quando mai!

''Per cosa?''

''Per prima...''

''Aaah, non preoccuparti.''

''Sono contenta che abbiamo fatto pace'' Dice tranquillamente. Con queste sei parole mi ha mandato in paradiso.

''A... Anche io'' Inizio a balbettare?

''Che ne dici di fermarci qui, per oggi?'' Mi domanda, ed io acconsento. Sto bene con lei. Il perché? Non lo so. So solo che con lei, con i suoi litigi, con le sue riappacificazioni sto bene, mi sento completo.

Le sorrido e lei mi risponde.

''Ti va di andare un' altro poco sul tetto? Tra poco spengono le luci e vedrai che bella vista si ha.''

''D'accordo'' Mi dice.

Arriviamo sul tetto. E mi sdraio. Si accomoda, vicino a me. Il suo viso da bambina mi stuzzica. Sembra che non abbia mai visto un cielo stellato.

Mi porto anche io a sedere accanto a te. Un foglio volteggia, andandosi a posare direttamente sulle mie gambe. Lo leggo. Dalla calligrafia si direbbe essere di Kasumi.

'Amare significa vincere l'orgoglio'

Rileggo il foglio. Meccanicamente, ti prendo la spalla e ti attiro a me. Non opponi resistenza, e chiudi gli occhi. Vorrei baciarti, ma non ne ho il coraggio. Per adesso mi basta questo.

Per adesso sono felice.

 

 

 

Fineeeeeeeeee ecchive la fine di qst schifo :X mi raccomando non siate troppo cattivi….poi rispondete ad una domanda: Che DICETE ne faccio un’altra ma questa volta uso Akane come io narrante? Se si premete 1 altrimenti avete il permesso di linciare l’autrice.

 

Ps. Un kiss a ki leggerà

Pps. Un kiss doppio a chi commenterà

PPPs. Grazie a _ Mrs. Cold x avermi fatto da beta :P

 

 

PPPPs. I pomodori non sono accettati come arma x uccidere l’autrice….passate direttamente ai massi :P

  
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