Capitolo I
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Buondì Sara!
La
voce squillante di Laura la strappò alle sue riflessioni. Chiuse il libro di
filosofia: per quel giorno il ripasso era saltato. Poco male, aveva studiato e
si sentiva abbastanza preparata! Un sette lo avrebbe sicuramente strappato, se
poi il professore Galeazzo era in giornata anche un otto sarebbe stato ben
accetto!
- Buongiorno! Come mai tutto questo entusiasmo?!
Laura si mise a sedere alla sua destra e le sorrise di rimando.
- Come mai hai il cellulare spento?
- Ieri pomeriggio l’ho spento per non essere disturbata.
Parlando Sara aveva messo le mani in tasca cercando il cellulare. Quando
toccò la superficie fredda sentì un brivido percorrerle la schiena in tutta la
sua lunghezza. Almeno se la passione adolescenziale non le faceva venire i
brividi, c’era il suo fidato cellulare a farla sentire viva! Stupida
consolazione! Comunque tirò fuori il cellulare e guardò il display spento.
Pigiò il pulsante per l’accensione e digitò il pin.
Intanto Laura si era accesa la solita – dannosissima – sigaretta
mattutina e guardava l’amica con un sorriso idiota sulle labbra. Dopo la prima
boccata, un rito per Laura in modo da iniziare bene la giornata, si era girata
verso Sara che aspettava che il display si illuminasse, poi decise di fare la
domanda, alquanto ironica.
- Ancora Marco?
E quell’ancora era appunto saturo di ironia. Sara si era limitata ad
annuire senza aggiungere altro. Il bip dei messaggi in arrivo distrasse entrambe
le ragazze. Il portone della scuola era stato aperto e Laura si alzò prendendo
lo zaino e mettendolo in spalla, la sigaretta ancora in bocca.
- Mi spieghi perché non lo mandi definitivamente a cagare?
- Bonjour finesse!
Laura roteò gli occhi in cielo: con Sara doveva stare sempre attenta a
come parlava.
- Mi scusi tanto Principessa sul Pisello… ma ancora non mi ha spiegato,
sua Maestà, perché non lo ha mandato a… a quel paese! Così va
meglio?
- Decisamente! Comunque, te l’ho spiegato mille volte. Non posso
tagliare definitivamente i rapporti con lui, stiamo nella stessa classe e lo
vedo praticamente tutti i giorni. Mi spieghi come faccio ad ignorarlo?
Si stavano incamminando verso la loro classe e parlavano abbastanza
animatamente. Mentre salivano le scale furono chiamate da una voce maschile e si
fermarono per farsi raggiungere dal ragazzo.
- Ma non mi avete sentito? È da un pezzo che vi chiamo!
- Stavamo parlando!
Sara
aveva ripreso a salire le scale senza guardare avanti e per questa ragione andò
a sbattere contro un’altra persona.
- Scu… sami…
Le parole le morirono in gola. Non poteva assolutamente essere così fortunata,
erano solo le otto del mattino. Il ragazzo che aveva urtato era andato via
salutando Laura e Giuseppe ed ignorando deliberatamente Sara.
- Non farci caso. Ancora non gli è passata. È stata una batosta per
lui!
- Sì… io…
Senza concludere la frase
aveva ripreso da dove si era fermata. Ma perché con tutti i ragazzi che
andavano in quella scuola – scuola che alle otto del mattino era praticamente
deserta ma che contava più di mille studenti – lei doveva andare a sbattere
contro l’unico con cui aveva avuto una storia?
- Adesso hai capito perché ti ho detto di troncare definitivamente i
rapporti?
- Laura ti prego!
Giuseppe era rimasto indietro cercando di capire a cosa si riferissero le
due ragazze.
- Di cosa state parlando?
- Fatti i cazzi tuoi…
- Laura!
Sara aveva ripreso l’amica per la volgarità non tanto per la
rispostaccia, infatti tutti erano abituati al modo di essere della ragazza,
aggressiva e bisbetica; senza scomporsi più di tanto, Laura aveva preso Sara, e
senza neanche lasciare gli zaini in classe, l’aveva trascinata in bagno.
- Mi spieghi perché cavolo mi stai trascinando in bagno?
- Vuoi parlare dei ca… cavoli tuoi davanti a Giuseppe?
- Certo che no!
- Perfetto! Allora tappati quella ciabatta e seguimi!
E parlando si erano ritrovate in bagno. Laura aveva chiuso la porta e
spento la cicca con dell’acqua, adesso si stava specchiando sistemando una
ciocca liscia che non voleva saperne di stare al suo posto.
- Posso sapere perché sono qui?
Senza spostarsi dallo specchio e continuando a sistemare la ciocca, che
puntualmente fuggiva dalla forcina, Laura rispose alla compagna di classe.
- Perché non guardi il cellulare?
Solo in quel momento Sara si ricordò del suo cellulare. Lo tirò fuori
dalla tasca e notò l’icona dei messaggi lampeggiare. Andò direttamente ad
aprire la busta e vide che i messaggi erano tre, uno di Marco e gli altri due
di… Damien.
Aprì direttamente la prima busta che aveva il nome che le interessava e
si accorse che era un messaggio del gestore telefonico che la informava che il
giorno precedente era stata cercata da Damien, successivamente aprì il secondo
messaggio del ragazzo e lesse il messaggio.
Ciao.
Come va? È imbarazzante…
parecchio
imbarazzante.
Trovare
il coraggio per chiamarti è stato
davvero
difficile.
Poi
ho trovato spento… ti dirò,
mi
sono smontato… ok, vado al punto!
ti
andrebbe di fare un giro
una
di queste sere?
Lo
so, l’invito non è dei migliori,
ma
non sapevo come chiedertelo!
Chiudo
qui, mi sto
rendendo
ridicolo.
Sorry!
Aveva letto il messaggio silenziosamente ed ad ogni parola il sorriso sulle labbra si allargava sempre di più.
- Carino il messaggio?
- Come scusa?
Laura si girò verso l’amica e la guardò come in attesa di una
risposta. Sara sorrise e guardò
Laura alzando le spalle e allargando ancora di più il suo sorriso.
- Ciao ciao Marco… ben arrivato Damien!
- Adesso non esagerare…
Sara scoppiò a ridere poi seguita da Laura. Le due tenendosi a braccetto
uscirono dal bagno per andare verso l’aula.
- Mi dici allora cosa c’era nel messaggio di Damien?
- Mi chiedeva di uscire…
Laura si girò verso l’amica ed aspettò… aspettò senza però vedere
la fine del racconto, si strinse nelle spalle ed entrò in aula.
- Buongiorno gente!
Le ragazze entrarono in classe salutando i presenti con la stessa frase,
si guardarono in faccia per poi scoppiare nuovamente a ridere.
Ci
vediamo sabato
se non avrai da fare
tutte le cose piccole
mi fanno stare bene.
Tutte le cose fragili
si fanno sempre amare
l'ho capito subito
sentendoti parlare
L’angolo
dell’autrice
Ed eccomi qui con il primo, vero, capitolo di questa
fic. Sono passati sei mesi dalla pubblicazione del primo capitolo e poi puff
sono sparita! Scusatemi tantissimo ma sono stracolma di impegni e poi ho un
po’ un blocco, non riesco ad andare avanti!
In questo capitolo non è successo molto, abbiamo conosciuto il
personaggi di Laura e credetemi questa ragazza avrà spazio nei prossimi
capitoli e sarà determinante per il proseguimento della storia, spero solo di
farvela piacere come piace a me… per quel che riguarda Sara… ed il suo odio
per la volgarità… bhè io sono così e Principessa sul Pisello è il nome con
cui mi chiama la mia Laura!
Vi ricordo che la storia è ambientata un bel po’ di anni prima
rispetto la fic da cui nasce, “L’ultimo bacio”, però potete
leggerla tranquillamente perché, essendo ambientata anni prima, non c’è
nessun legame tra questa fic e l’altra…
Adesso passo ai ringraziamenti e vi promesso che non
passeranno più sei mesi tra un aggiornamento e l’altro… ah se vi va ho
sistemato il primo capitolo quindi se volete potete leggerlo nuovamente…
RINGRAZIAMENTI:
- SARAV20:
Ciao, sono felice che la mia Sara ti sia piaciuta, che dire… io ho cercato di
renderla per come mi vedo io… per come mi sono comportata io in una situazione
simile e spero solo di essere riuscita a rendere Sara vera! Marco… lo
conoscerai nei prossimi capitoli e vedrai che simpaticone… nel vero senso
della parola! Talmente simpatico che mi fermo qui… vedrai!
-
TARTIS: ecco la mia Sara, mi chiedo se mi seguirai anche qui con la
stessa passione che fai nell’altra fic! In questa fic si parla proprio di Sara
e Damien ancora giovincelli… ad essere sincera non so fino a che punto della
loro relazione arriverò ma a questo ci penserò dopo, prima facciamola
decollare questa storia… sfigata proprio non direi Sara anche perché (piccolo
spoiler) si rifarà alla grande in futuro… mi spiace averti fatto attendere
troppo, mi impegno per fare in modo che non accada più!
-
HATORI: ciao Tanya… ok, sono imperdonabile, è da un macello di tempo
che non mi faccio sentire ma tu potrai mai mettere una pietra sopra a questo mio
atteggiamento? Per favore, è un periodo pieno per me… e tu come stai? Spero
che vada tutto bene, qui eviterò i termini medici anche perché Sara ancora è
una liceale (mi chiedo se riuscirò a renderla tale dato che ormai ho superato
da un pezzo gli anni del liceo!) e si gode la vita o quasi, se non fosse per
colpa di questo Marco! Ti prometto che quanto prima mi farò sentire… magari
oggi stesso, però non ti prometto
nulla! Un bacio e scusami ancora!
Prima di chiudere volevo dirvi che ho modificato il primo capitolo, ho
provato a migliorarlo stilisticamente ed aggiungendo qualche informazione che
non stravolge le conoscenze precedenti… se vi va andate a leggerlo.
I versi che chiudono il capitolo sono tratti dalla canzone “Assurdo
Pensare” di Tiziano Ferro, fa parte dell’album “Alla mia età”
dell’anno 2008.
Alla prossima!