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Autore: ElderClaud    16/02/2010    3 recensioni
La vita di Hitsugaya non scorre certo nella normalità di un comune ragazzo data la sua smisurata intelligenza. Ma se crede che Hinamori sia la sua ancora di normalità, riceverà una spiacevole sorpresa.
[HitsuHina] scritta di getto.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinamori Momo, Hitsugaya Toushirou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raining Stones'
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Mi stacco per un momento dai “crack pairing”, per andare a parlare di una coppia fanon piuttosto conosciuta. Una HitsuHina ma a modo mio come al solito! Non chiedetemi il perchè di questa scelta, ma ho voluto puntarmi su un qualcosa di “classico”
Anche questa breve oneshot si colloca nella raccolta “Raining Stones” esattamente come tutte le altre mie AU. Buona lettura!


Youth Problems




Era decisamente in anticipo quel giorno, e lo sapeva anche senza stare li a guardare l'orologio al polso.


Ma dopotutto Hitsugaya Toshiro era sempre e comunque puntuale, nonostante il suo essere un ragazzino di appena sedici anni. Pertanto, si ritrovò quasi a sbuffare per quella monotonia che circondava la sua vita sin da bambino. Essere perfetti in un mondo di adulti valeva dire due cose, fenomeno da baraccone e successo assicurato.
Era snervante vivere in un mondo dove tutti si aspettavano da te qualcosa, e anche se lui con la sua intelligenza era più uno da università, frequentava ancora il liceo ed era contento così.
Di grazia che aveva giusto accontentato gli assillanti genitori di andare a frequentare il prestigioso istituto informatico in città, fermandosi quindi ad ad abitare da suo zio Ukitake, e a fare stage in una ditta farmaceutica che dava da lavorare a mezza popolazione.
Poi però per il resto, preferiva vivere come un comune ragazzo della sua età. Trovandosi pure la fidanzatina.
Oddio, non che Hinamori Momo fosse una delle classiche fidanzatine da liceali. Erano cresciuti assieme fin da piccoli, e avevano passato la maggior parte della loro infanzia a giocare in campagna dove erano nati.
Solo da adolescenti avevano lasciato la famiglia per studiare in città.
E poi da cosa nasce cosa, quindi piuttosto che un inutile tira e molla, alla fine era stata Momo stessa a spronarlo a darsi una mossa.
Cosa ti chiamo a fare Hitsugaya, che tu per me sei sempre stato Toshiro?”
Chiacchierona e impertinente sempre e comunque, ma alla fine non poteva darle torto. Anche se era imbarazzante per lui accettare questo pensiero, lei decisamente era stufa di aspettare.

Sbuffando seccato, nonostante fosse relativamente presto – a quell'ora nel liceo si pranzava in mensa – decise di entrare comunque nell'istituto per consegnare gli orari del suo stage, e andare a trovare comunque Momo nonostante fosse sicuramente in mensa a pranzare.
Avrebbe dovuto passare più tardi in effetti, giusto nel pomeriggio per riaccompagnarla a casa, ma non era colpa sua se era bravo nel lavoro che faceva.
Una volta che ebbe finito con quelle noiosissime faccende, e parlottato un po' con l'insegnante che organizzava gli stage, si diresse sicuro alla grande mensa.
Non dovette poi fare molta strada ad essere sinceri. Giusto un paio di corridoi per poi trovarsi nella grande sala piena zeppa di gente.
In effetti sarebbe stato un po' difficile trovare Hinamori in quella folla di studenti chiacchieroni intenti ad ingozzarsi come polli, ma lui era un osservatore attento oltre che una mente brillante, di conseguenza dopo aver vagato un po' con lo sguardo nella sala, la trovò.
Indosso aveva un semplice abito di cotone, che invece di mostrarla come una giovane adulta, la faceva sembrare una semplice ragazzina in mezzo ad una folla di adulti infantili.
Si stava per sedere ad un tavolo mezzo vuoto con il proprio vassoio, quindi andò verso di lei con un lieve sorriso sulle labbra.
Ma non fece quasi in tempo a sedersi accanto a lei, giusto riuscì a pronunciare un saluto e il suo nome, che le conseguenze furono decisamente inaspettate.
“Ciao, Momo. Stai forse...”
Ciò che fece la ragazza con ancora il vassoio in mano fu a dir poco sconcertante. Appena vide l'amico avvicinarsi a lei, invece di sorridergli e di esclamare allegra il suo nome, sgranò gli occhi dal puro terrore di trovarselo davanti.
Lanciò un un grido terrorizzato richiamando a se l'attenzione di qualche testa, e allarmando in tal modo pure lo stesso Hitsugaya. Che come preso alla sprovvista – anzi, senza come, lo era – si congelò all'istante a quel comportamento inconsueto.
“Non ti avvicinare Hitsugaya! Stammi lontano!!”
La ragazza dai capelli raccolti in una cuffia di seta, guardava il giovane allarmata e allo stesso tempo puramente terrorizzata. Facendo addirittura dei passi indietro, mentre il vassoio colmo di vivande nelle sue mani, tremava sempre di più preda di forti scossoni.
“Ma... Ma che diavolo ti prende?! Che ti avrei fatto?! Io non...”
“Non ti avvicinare e basta! Potresti attaccarmi qualche malattia venerea!!”
A quelle parole il giovane liceale si ritrovò a sbattere le palpebre con sempre più confusione in testa, mentre lo spavento della giovane si mescolava ad una lieve rabbia che traboccava dalle sue stesse parole.
Malattie veneree? Sicuramente – e lo stesso Hitsugaya ne era consapevole – non erano poi più tanto disposti a tenersi semplicemente la mano per strada, o abbracciarsi per salutarsi.
Entrambi si erano accorti come nel loro rapporto fosse ormai divenuto riduttivo darsi dei lievi baci sulle labbra nel caso si trovassero nel corridoio della scuola possibilmente soli.
Volevano fare il grande passo e diventare così una coppia a tutti gli effetti. Ci pensavano già da un po' ad avere esperienze sessuali come due veri fidanzati, ma era sempre arduo compiere tale gesto senza essere sommersi di vergogna virginale.
Ma qui, in quello stesso momento, Momo si comportava come una pazza isterica come... Come se lui fosse un lebbroso!
“Ma io non sono malato! E... Dannazione! Abbassa la voce che ci stanno guardando un mucchio di persone!”
In effetti parecchie persone stavano guardando quella scena tra il perplesso e l'incuriosito. Lui, il geniale Hitsugaya cocco dei professori, alle prese con una scenata simile.
“Oh ti prego! Non dire fesserie che lo sai benissimo!!”
La voce della ragazza ora si stava facendo quasi tremolante mentre gli occhi le si gonfiavano di lacrime amare.
Toshiro non seguiva la faccenda e provando ad avvicinarsi a lei per cercare di calmarla, ne aizzò solamente l'atteggiamento ostile.
“Stammi lontano accidenti! Aizen sama mi ha detto che posso rischiare la vita se provo a fare sesso con te! E noi ci siamo pure baciati con la lingua la settimana scorsa! Chissà cosa mi avrai trasmesso...!”
Pareva indignata e sull'orlo delle lacrime per ciò che era successo la settimana scorsa. Un piccolo episodio della loro vita che doveva rimanere nella loro intimità, invece che essere divulgato per mezza sala.
Ciò rese il giovane ragazzo ancor più esasperato e irritato per quel suo atteggiamento isterico. E per di più, stava iniziando a capire perchè lei si stava comportando in quel modo inappropriato. Facendo divertire mezzo liceo e sputtanando lui stesso.
C'era Aizen alla radice di quel suo comportamento, e la cosa non doveva essere assurda, dato che persino Hinamori faceva stage nella stessa ditta farmaceutica dove lo faceva lui.
A orari differenti certo, e in uffici altrettanto differenti, in modo che nessuno dei due riuscisse mai ad incontrarsi.
Ma non era difficile da scordare che lei il più delle volte gli parlava con toni entusiasti di Sosuke Aizen. Un uomo che lei sembrava ammirare ciecamente, ma che mai si sarebbe aspettato fosse così capace di plasmarla a tal punto.
Gliela aveva plagiata sotto il naso lentamente, e il fatto che lei si fosse confidata a tal punto con quel bastardo - raccontandogli persino del loro primo bacio e dei loro “progetti” - ne era la prova lampante.
Conscio quindi che Sosuke aveva ordito quel piccolo piano quasi sicuramente per sputtanarlo, perchè pure li il caro Hitsugaya, aveva saputo farsi riconoscere con le proprie doti mal comprese dagli adulti maligni. E quale miglior piano se non mettergli contro la stessa Momo?
Questo non fece altro che aumentargli il nervoso addosso, mentre tentava ancora una volta di avvicinarsi alla ragazza.
“Hinamori, p-piantala di dire queste cose accidenti! Ci stanno guardando tutt...”
La calma era la virtù dei forti, ma non di Hinamori, e quasi neppure di lui stesso.
Quell'ultimo suo gesto di portarla alla ragione, venne mal accolto dalla ragazza che, con un ultimo urlo terrorizzato, scappò letteralmente via lanciandogli addosso il vassoio pieno di cibo.
In un atto estremo di auto difesa.
Pezzi di pollo lesso e di insalata, andarono a spiaccicarsi con forza sulla felpa di Hitsugaya. Mentre il discreto cartoncino del latte, schizzò tutto il suo bianco fluido addosso alla sua povera faccia sconvolta.
Come ultimo, a rompere quel glaciale silenzio, ci pensò il rumore del vassoio stesso una volta rovinato a terra.
Poi ancora silenzio, in quella grande sala ghermita di gente, e con un ragazzo con una espressione in volto a dir poco sconvolta. Ed infine, le odiose risatine dei compagni che compiaciuti di vedere il secchione conciato così dalla propria fidanzata, riempivano delicate il grande ambiente.
Ma che nella testa del ragazzo rimbombavano come tamburi di guerra da tanto che erano fastidiose.
E dallo sconcerto, il passo verso la rabbia cieca fu assai breve, tanto che si allontanò da quel posto cercando di asciugarsi il volto sporco di latte fresco di freezer.
E un solo pensiero che accompagnavano i suoi passi, ossia che Aizen stesso gliela avrebbe pagata in un modo o nell'altro per quel che aveva fatto ad Hinamori.

   
 
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