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Autore: LadyArtemis    16/02/2010    0 recensioni
La vita è un uragano che ti trascina nella lunga ricerca di noi stessi. Ma i profilers della BAU, in particolare il dottor Spencer Reid, non si resero mai conto di ciò, fino a quando la loro quotidianità venne scompigliata da un nuovo e bizzarro arrivo. Tra casi nuovi da risolvere,paure,ostacoli e rivelazioni,riusciranno a ritrovare loro stessi? Cosa li attenderà? Che l'inizio cominci...
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: LadyArtemis

Titolo: Finally Found Myself

Genere: Mix Comedy-Romantic/Action

Personaggi: Keira Martines - Spencer Reid - Team

Disclaimer: I personaggi di Criminal Minds non mi appartengono, ma sono di Jeff Davis.Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro. Keira Martines, la protagonista, e gli altri personaggi sono stati creati dalla sottoscritta.

Note: Questa storia è la mia prima fanfiction su Criminal Minds e il titolo è una frase della canzone "The Kill" dei 30 seconds to Mars che mi ha fortemente ispirata. Le immagini presenti nella storia sono realizzati dalla sottoscritta.

 

 

FINALLY FOUND MYSELF

 

Capitolo 1

 

“Per rendere sopportabile la realtà, siamo costretti a coltivare in noi qualche pazzia”

                                                                                      M.Proust

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“Mamma ora basta! Tu non mi puoi fermare, quindi lasciami andare!”

Dopo quelle ultime parole, chiusi violentemente la porta di casa e andai verso l’aeroporto. Appena che chiamarono il mio volo, ero immersa nei miei pensieri e dubbi.

Finalmente sto realizzando il sogno della mia vita. Ma sto facendo la cosa giusta, papà?

Era sicuro che quel caldo mese di settembre mi avrebbe rivoluzionato completamente la mia vita e mi limitavo semplicemente a guardare dal finestrino la mia Italia che diventava sempre più piccola e lontana.

 

Arrivai a Washington. Presi il biglietto che mi aveva lasciato mio fratello Maxy sulla mia scrivania e incominciai a leggerlo:

Sorellina, poiché sei la solita frana e ti perderai appena che metti piede in America, questo è l’indirizzo di Bruce, l’amico di papà e il tuo padrino se te lo ricordi! Sta a Dale City e ti potrà ospitare. Tranquilla già l’ho avvertito del tuo arrivo, non farmi fare brutte figure. Ci mancherai molto, telefonaci….e non ti dimenticare del fuso orario!!

Baci Maxy”

 

“Ma che amore di fratello, quella peste!” - gridai. Corsi alla metropolitana per prendere il treno che portava a Dale City e mi concessi una dormitina per tutto il viaggio. Erano le 2 del pomeriggio quando arrivai. Presi il mio palmare e cominciai a cercare l’indirizzo di Bruce. Finalmente lo trovai (dopo un’ora!). Abitava in un locale e pensai subito che o il palmare si era rotto o io mi ero persa. Ma provai ad entrare. Non c’era nessuno. Mi agitai, ma cercai di mantenere la calma. Poi ad un tratto vidi un uomo e quando mi osservò, rimase scioccato e sconvolto.

 

“Bruce sei proprio tu? Che bello vederti dopo tanto tempo! Sono io, Keira. Stiamo nel mese di settembre, è ancora presto per Halloween” - scherzai per farlo tornare in sé. Quando egli si riprese, trovò la forza per parlarmi : “Oddio Keira ma come sei cresciuta! Se tuo padre ti vedesse in questo momento, mi avrebbe dato tanti di quei ceffoni per la gelosia. Maxy mi ha detto del tuo arrivo, ma non ti avevo proprio riconosciuta! Come stanno gli altri? Oddio che sciocco! Starai stanchissima, vieni ti mostro la tua camera” - disse Bruce sorridente e mentre mi posava le mie valigie nella mia futura camera lo interruppi “Bruce, scusami, ma io dovrei andare all’incontro organizzato dalla BAU e il professore Rinaldi mi ha fatto avere un colloquio con un certo agente David Rossi. Quindi dovrei scappare poiché manca un’ora dall’incontro e non so come devo fare”. “Oh cara ma questo non è un problema! Ho la Phoenix, la moto di tuo padre; l’ho ripulita due giorni fa e ho fatto cambiare il motore e va ancora più veloce. Prendila e arriverai in un batter d’occhio. Mettiti il casco!” - rispose Bruce ed ero al settimo cielo. “Bruce sei il mio angelo americano! Non so come ringraziarti! Prometto che al mio ritorno faremo una bella chiacchierata!” - gli dissi mentre lo abbracciai affettuosamente. “Ora vai e in bocca al lupo baby” - disse Bruce dandomi un colpetto sulla spalla mentre montai sulla Phoenix.

 

Non sapevo che fosse così dannatamente bello avere il vento in faccia. E’ come cavalcare una tempesta. E’ come dieci anni fa, vero papà?

 

Finalmente arrivai in tempo all’Università di Maryland University College. Era enorme e meravigliosa. Però immaginavo che Quantico fosse ancora più bella. Scesi dalla moto. Approfittai di quei dieci minuti per controllare il mio look. “Cappotto nero lungo, canotta grigia merlettata di nero, pantalone nero con scarpe nere. La linea nera che incorniciava i miei occhi castani, lucidalabbra viola. Infine questi capelli mossi castani con le ciocche chiare : meglio legati o sciolti? Bah che importa! Andiamo a fare questa grande figura!”.

 

Entrai e vidi molti miei coetanei dirigersi verso la Sala Magna. Li seguì. Tutti aspiranti agenti. Mi ero seduta in terza fila e la domanda che mi perseguitava era “Ma come è fatto questo agente Rossi? Il professore Rinaldi non mi ha detto niente su di lui. Solamente che è un ottimo profiler e fondatore della BAU”.

 

All’improvviso calò il silenzio. I ragazzi erano eccitati per questo incontro. Forse questo agente doveva essere molto famoso. Mentre osservavo l’enorme sala bianca gremita di giovani, si avvicinò al microfono un ragazzo. Sarà più grande di me. Era alto e slanciato, capelli mossi e chiari, occhi innocenti illuminati da un viso candido. Iniziai a sentire molti commenti non certo gradevoli “Ma chi è quello sfigato? Ma come si veste, sembra mio padre! Poi con quel fisico che tiene, i criminali lo fanno a fettine prima che lui dica a loro ‘siete in arresto ‘ “ - rise il ragazzo seduto avanti a me e pensai subito che purtroppo di gente idiota se ne trova dappertutto e subito spuntò un altro dubbio “Sarà quel ragazzo l’agente Rossi? Dannato prof! Mi fa sempre queste sorpresine!” - esclamai. Il ragazzo, molto agitato e dopo che si era sistemato il colletto della sua camicia per tre volte, iniziò il suo discorso.

 

“Salve a tutti. Sono il dottor Spencer Reid e faccio parte della BAU, ovvero Unità Analisi Comportamentale. Precedentemente era nota come BSU, Unità Scientifica Comportamentale. Questa unità è una componente della NCAVC, cioè Centro Nazionale per l’Analisi dei crimini violenti…”

“Oddio ma che sta dicendo?” - disse una ragazza mentre rimpiangeva il fatto che un ragazzo così carino fosse talmente logorroico e noioso. “Steve, prepara le coperte, si promette una bella dormita”- disse un altro ragazzo vicino al suo amico. Io ero sempre più confusa “Ma allora chi è l’agente Rossi?”- mentre mi ponevo queste domande, il giovane dottore continuava a parlare

 

“... La nostra unità si occupa dell’aspetto psicologico dei crimini. Infatti la scelta della vittima, il modus operandi e il movente sono considerati delle interazioni dell’inconscio dell’S.I, cioè il soggetto ignoto. Tutte questi informazioni comportamentali vengono riassunte in un profilo, che è una sorta di impronta digitale dell’S.I. e, grazie a un supporto informatico - multimediale, scaviamo nel passato del nostro S.I. per inquadrare il fattore-stress, ossia la ragione che lo ha portato a compiere quel determinato crimine….”. Il discorso durò esattamente due ore e mezza e quando smise di parlare, i giovani aspiranti si svegliarono dal lungo letargo e quando il dottore chiese se ci fossero dubbi o domande, i ragazzi ebbero il coraggio di ringraziarlo per la dormita e fuggirono a gambe levate pentendosi di essere entrati in quella sala. Rimasi solo io. Oddio che faccio? - mi domandai ma, pensando alle corse che avevo fatto per arrivare qui, non mi potevo perdere in un bicchiere d’acqua, allora decisi di avvicinarmi verso il dottor Reid. Ero abbastanza tranquilla anche se il suo discorso, togliendo quelle sigle, era davvero interessante ed ero ammaliata dalla sua voce. Appena che ero abbastanza vicina a lui, iniziai a parlare senza rendermi conto delle conseguenze.

 

“Dottor Reid….” - non appena pronunciai queste due parole, lui, dal volto irato e amareggiato, mi stoppò con il suo sguardo.

 

“Ah sei venuta anche tu a ringraziarmi per la dormita? Potevi prendere un caffè se stavi così assonnata!” -  disse il dottor Reid fiero della sua affermazione e della sua scarica di nervi.

 

Beh gli americani non sono poi così diversi dagli italiani: si compiacciono facilmente delle loro figuracce, ma senz’altro con l’orgoglio che tengo, non gliela facevo passare liscia.

 

“Non sarebbe stata male l’idea di una bella dormita se non fosse per tutti quei caffè che ho preso da stamattina per tenermi sveglia e lucida. Poi non è colpa mia se quelli ti hanno scambiato per il dottor Morfina!!! Comunque io cercavo…”

 

Mentre il dottor Reid continuava a fissarmi, venni di nuovo interrotta da un rumore. Entrò nella sala un uomo, aveva più di una cinquantina di anni, brizzolato e con i baffi, estremamente elegante. Era affannato e si avvicinò al dottor Reid : “Reid, scusami, ma il mio SUV è morto all’improvviso e ho dovuto farmela a piedi. Lo sai deve venire una ragazza proveniente dall’Italia che collaborerà con la nostra unità…” - Reid lo interruppe subito.“Davvero, Rossi? Chi è questa?”. Finalmente avevo trovato l’agente Rossi, però non mi aveva ancora notata e mi sentivo leggermente trascurata. Decisi di intervenire

“Agente Rossi, sono io la ragazza che stavate cercando. Il professore Rinaldi mi aveva parlato di voi” - risposi e Reid era decisamente sconvolto. Oddio! Questa ragazza sarebbe la mia nuova collega!E’ irrazionale! - pensò.

“Si, mi ha parlato del tuo arrivo qui e mi ha detto anche che volevi parlarmi delle tue ricerche. Ah mi dimenticavo delle presentazioni! Io sono l’agente David Rossi e sono uno dei fondatori della BAU.”

“E’ un onore conoscerla agente Rossi. Io sono la dottoressa Keira Martines. Mi sono appena laureata in Medicina Legale e per quanto riguarda le mie ricerche sono incentrate sull’applicazione della psicologia nella medicina legale. Ce la metterò tutta per portarle avanti con successo”.

“Interessante, dottoressa Martines. Allora benvenuta a bordo. Le mostrerò la sede della BAU a Quantico e le presenterò il resto della squadra. A proposito! Questo ragazzo che sta di fianco a me è il dottor Reid, è il cervello della nostra unità. Grazie a lui siamo riusciti a risolvere i casi più enigmatici.”

 

“Si ci siamo conosciuti già, Rossi!” - rispose Reid.

“In circostanze spiacevoli a causa di un banale equivoco!” - risposi sorridendogli maliziosamente.

“No Reid di nuovo! Mica avrai raccontato la tua solita barzelletta esistenzialistica?” - disse Rossi

“Sarebbe stato piacevole per me almeno mi facevo una risata, mentre quelli si mettevano a dormire. Non capisco perché l’unità mi manda a queste riunioni solo perché sono giovane. E poi oggi sono sembrato più normale del solito” - rispose Reid mentre si sistemava la sua tracolla.

“Siamo messi bene allora” - risposi.

“Sono così simpatici gli italiani.” - disse Reid continuando a provocarmi.

“Basta!Adesso siete colleghi! E’ ora di andare a Quantico! Reid vai a prendere il tuo SUV dato che il mio gli hanno fatto il funerale” - scherzò Rossi.

“Vado subito” - corse Reid verso il parcheggio.

“Agente Rossi, io ho la moto parcheggiata fuori. Vi seguirò da dietro per Quantico!” - risposi mentre l’agente Rossi accennava un sì con la testa.

 

Cavolo! Questa è Quantico! Il mio sogno! La scarica elettrica che aspettavo per rendere eccitante la mia vita! - pensai ciò, non appena che eravamo arrivati lì. Scesi dalla Phoenix e seguii i due agenti. Finalmente vidi la squadra. All’improvviso si avvicinò un uomo dal grande fascino e da una serietà impeccabile, dai capelli neri contrastati dai suoi occhi profondi. Ben vestito. Si avvicinò a Rossi. Mi vide e iniziò a parlarmi : “Salve. Lei è la dottoressa Martines, vero? Lieto di conoscerla. Sono l’agente Aaron Hotchner, ma può chiamarmi Hotch. Sono il capo di questa unità e coordino le direttive da adoperare in ogni caso. Venga con me, le presento il resto della squadra”. Lo seguii e mi diede una sensazione di serenità e di conforto, proprio come a casa. “Lui è l’agente Derek Morgan, esperto di crimini ossessivi”. “Piacere di conoscerti! Non vedo l’ora di lavorare con te” - mi sorrise gentilmente l’agente Morgan, un uomo di colore, ma dal fisico possente che sarebbe capace di proteggere ciò che ama di più per sempre. Molto socievole ed estremamente sensuale e affascinante. “Lei è l’agente Emily Prentiss. Ti aiuterà molto nelle scene del crimine”. “Ciao cara. Per qualunque cosa, chiedi pure a me” - disse Emily stringendomi la mano mentre sfoderava un sorriso smagliante e solare. Capelli neri abbinati ai suoi occhi dai bei lineamenti. Spiritosa e molto comprensiva. “Lei è l’agente Jennifer Jereau. Lei si occupa delle questioni burocratiche”. “Benvenuta! Chiamami JJ dato che siamo colleghe ora. Ci vedremo spesso sia per i fascicoli sia davanti alla macchinetta del caffè!” - rise la graziosa agente, da bei capelli biondi e dai fini occhi azzurri. Molto dolce e sensibile. “Infine lei è il nostro tecnico informatico Penelope Garcia”. “Heilà! Felicissima di conoscerti” - disse la stravagante Garcia. Subito pensai che sarebbe nata una bella intesa, anche perché amavo particolarmente quelle sue ciocche rosa.

“Garcia, accompagna la dottoressa Martines presso il suo ufficio” - disse Rossi.

“Subito signore” - rispose Garcia mentre mi prese amichevolmente la mano.

“Grazie mille per la calorosa accoglienza. Mi auguro di passare una meravigliosa annata con voi. Ah comunque chiamatemi Keira, niente formalismi!” - dissi mentre Garcia mi aveva completamente trascinata euforicamente presso il mio nuovo studio.

 

Appena che mi allontanai, subito partirono commenti e pettegolezzi.

“Ok abbiamo trovato la sorellina di Garcia: insieme sembrano pappa e ciccia. Sarebbe più carina se non fosse per la sua stravaganza nel look. Non sembra proprio americana e poi è così giovane!” - esclamò Morgan.

“Infatti è italiana. Probabilmente avrà 25 anni.” - rispose subito Reid a Morgan

“Oooh il dottor Reid già si è informato sulla nuova dottoressa…dai dai dicci quello che sai?” - disse Emily punzecchiando Reid

“L’ho vista alla riunione per gli aspiranti agenti e posso solo dire che nessuno mi aveva mai chiamato dottor Morfina”

Tutti esplosero dalle risate, in particolare Morgan

“Oddio, Reid, non mi devi uccidere così. Quella ragazza sarà il tuo incubo peggiore e ti cambierà la vita” - rispose Morgan mentre stritolava Reid

“Ci farà divertire parecchio. Non vedo l’ora di assaporare lo spettacolo” - esclamò Emily mentre anche lei si divertiva a torturare Reid.

“Spencer vs Keira = 0-1. Spence devi pareggiare se no perdi la partita” - anche JJ si divertiva a prenderlo in giro.

“Ok, ragazzi basta. Un po’ di contegno!” - gridò Reid mentre si liberava dalle mani dei suoi colleghi.

“Ragazzino, scommetto tutto, anche le mie proprietà, che sarai cotto di lei e ammetterai che ti ha cambiato la vita” - disse Morgan.

“Vedremo Morgan! Per il momento le statistiche non sono decisamente buone dalla tua parte” - rispose Reid.

 

Nel frattempo Garcia e io ci siamo messe a chiacchierare.

“Allora Penelope, ti posso chiamare cosi?”

“Certo, cara. Infatti stavo per dirtelo” - rispose

“Che mi racconti allora degli altri? Sai inizio un po’ a conoscervi!”

“Beh Hotch dall’apparenza sembra un tipo duro e freddo per la sua implacabile serietà, ma ci tiene più di chiunque altro per la sua squadra. Se hai notato non sorride molto anche perché si è separato da sua moglie Haley, ma prova un immenso amore per suo figlio Jack”

“Oddio mi dispiace. Però sua moglie è stata egoista nei suoi confronti, posso capire che la famiglia sta sempre al primo posto, ma con il lavoro che facciamo dobbiamo fare enormi sacrifici…spero che lo ritrovi presto il sorriso. Sono curiosa di vederlo sul suo bel volto” - risposi

“Anche io cara. Poi Emily è nell’unità da quasi un anno. Lei venne di seguito quando la sua predecessora, l’agente Elle Greenaway abbandonò Quantico per le terribili conseguenze, dopo aver rischiato la vita a causa di un pericoloso serial killer. E’ una donna fantastica, anche se ha un passato tormentato e drammatico, ma lei è riuscita ad affrontare tutto.”

“Sono d’accordo con te, Penelope” - le sorrisi.

“Poi c’è JJ, anche lei, come Emily, è una cara amica, oltre che collega. E’ diventata mamma un paio di mesi fa dal suo compagno,l’agente Will La Montaigne. Reid è il suo padrino anche perché JJ gli è molto amica. E’ una zolletta di zucchero che cammina!”

“Che mi dici invece di Reid e Morgan?” chiesi incuriosita

“Eh i due fratelloni. Reid è un genio: infatti ha un Q.I. di 187 e una memoria eidetica. Ma la sua straordinaria mente è soltanto una difesa e un modo per affrontare i problemi che ha dovuto passare. Infatti il padre di Reid lo abbandonò quando era ancora un bambino e sua madre soffre di schizofrenia. Lui si sente a casa quando sta qui perché lui sa che può contare su di noi in particolare su Morgan. Quest’ultimo considera l’amicizia una cosa preziosa. Infatti sono poche le persone che si fida poiché, dopo la morte del padre, ebbe problemi con la legge a causa delle sue cattive amicizie ma riuscì a cancellare tutto una volta entrato nell’FBI. Con Morgan ho un rapporto veramente speciale. Pensa quando entrai per la prima volta nell’unità, poiché non sapeva il mio cognome, mi chiamò “Bambolina” e da lì fu subito passione scatenante. Peccato che adesso sono fidanzata con Kevin Lynch, un tecnico informatico.”

Sarà pure fidanzata con questo Kevin, ma sono convinta che Morgan è l’uomo della sua vita…chissà quando lo ammetterà?

“Infine c’è l’agente Rossi. Un ottimo profiler ma un uomo molto saggio ed eccezionale. Non so molto sul suo passato, ma ha un profondo rapporto con Hotch. Anche lui sta da quasi un anno nella nostra unità, dopo aver sostituito l’agente Jason Gideon, un altro uomo straordinario che ha dovuto abbandonare l’unità per sua scelta personale che solo Reid sa poiché proteggeva quest’ultimo sempre ed erano molto legati. Ah lo sapevi che Rossi è di origine italiana?” - mi chiese Penelope

“Un po’ lo avevo sospettato per il suo cognome che è decisamente italiano” - risi.

“Uu guarda siamo arrivati nella mia sala computer, ovvero il mio regno dove sono il Genio Assoluto!”

“E’ bellissimo Penelope, soprattutto adoro le tue penne e quell’orsacchiotto viola, che è uguale al mio”.

“Grazie Keira. Ma ti devo rivelare una cosa. Questi sono le mie mura contro l’orrore delle foto delle scene del crimine. Senza questi, perderei la mia obiettività e mi lascerei sopraffare dalla paura e dallo sgomento. Eccoci! Lì è il tuo studio. Però non mi hai detto nulla su di te! Comincia a parlarmi di quel meraviglioso medaglione che hai sul collo!” - mi chiese.

“D’accordo Penelope, hai ragione. Beh questo era di mio padre per ricordarlo quando partiva per le sue missioni militari. Era un tenente dell’esercito italiano che ha collaborato con i Marines e l’FBI. Morì in seguito a un’esplosione presso una scuola militare a New Orleans e salvò la vita a due soldati americani. Avevo 15 anni. Mia madre trovò la forza per andare avanti soprattutto per me e i miei fratelli. Ora sono ospite da Bruce Wright, l’amico di mio padre e il mio padrino, presso un locale a Dale City, che si chiama “Nirvana”.

“Caspita!! Come la rock band!! Allora ti verrò a trovare spesso perché adoro i locali e poi non è molto lontano da qui! Comunque mi dispiace per la tua storia, vedrai che tuo padre sarà orgoglioso di quello che stai facendo” - mi rispose.

“Ok! Però deve rimanere un nostro segreto!” - scherzai - “Se sto facendo questa pazzia, non è solo per me stessa, ma anche per lui”.

Poi fummo interrotti da JJ.

“Ragazze scusatemi se vi ho interrotte, ma abbiamo un nuovo caso. Keira sei pronta o vuoi aspettare ancora un po’ per ambientarti?” - chiese JJ.

Il mio primo caso. Come potevo perdermi questa occasione!

“JJ sono qui per questo! Quindi diamoci da fare” - le risposi con grande entusiasmo

“Perfetto! Vieni con me nella sala riunioni insieme agli altri” - rispose JJ accompagnandomi

“Buona fortuna, ragazza mia. Ci sentiremo lì” - disse Penelope prima di entrare nel suo regno.

 

“JJ, che abbiamo oggi?”- chiese Hotch mentre JJ distribuiva i fascicoli.

“Omicidio - suicidio a Washington. I coniugi Hill. Eric Hill e Vivian Hardy. Lei è stata uccisa con un colpo di pistola al cuore, mentre lui si è sparato alla testa. Erano entrambi distesi sul letto. I corpi sono stati scoperti dopo che la sorella di Vivian ha chiamato la polizia perché non rispondeva al telefono e si era preoccupata”.

“Perché dovremo prendere questo caso, dato che sembra evidente che sia omicidio-suicidio?” - chiese Morgan.

“Due settimane fa sono stati trovati nelle stesse condizioni i coniugi Rush. Steve Rush e Patricia Nash. Un paio di isolati più avanti dove abitavano gli Hill”

“Cosa ha detto il coroner riguardo le prime due vittime?” - chiesi.

“Beh sulla donna nessuna violenza né segni di stupro. E’ stata uccisa probabilmente nel sonno. Mentre l’uomo un solo colpo alla testa e secondo le analisi il tuo tasso alcolico era superiore alla media”.

“Anche per Eric Hill?” - chiese Reid

“Si!”- rispose JJ

“Beh o si erano ubriacati, hanno perso la testa e hanno fatto questo. Oppure c’è un killer che vuole far sembrare tali questi omicidi” - disse Emily.

“Se fosse così, è molto meticoloso e conosceva bene le sue vittime, dato che non sono stati trovati segni di effrazioni. Ora dobbiamo capire il perché!” - affermò Rossi.

 

“JJ prepara il nostro volo, andiamo a Washington. Ah Martines questo è il tuo distintivo ma la pistola non te la posso dare perché devi superare l’esame”- ordinò Hotch.

“Grazie Hotch” - risposi.

“Ah Keira, non ti abbiamo detto che noi abbiamo un jet per spostarci!” - disse Emily.

“Colleghi, andrò in moto, così leggerò con calma il fascicolo”.

“Ma sono tre ore da Quantico!” - esclamò Reid.

“Tempo sufficiente per trovare pronti i cadaveri da analizzare, se non si bucano le ruote” - scherzai.

“Ok! Allora ti aspettiamo lì e stai attenta” - rispose Morgan scioccato e abbastanza preoccupato.

“Ok colleghi a dopo allora” - risposi mentre ero già partita per Washington.

 

“Oddio che tipa strana! Mica avrà paura degli aerei o le facciamo paura noi?” - si domandò Emily.

“Forse non è stata una buona idea. Dovevamo aspettare per prepararla sul nostro lavoro” - disse Hotch.

“Hotch, è in gamba. Non sciuparle questa occasione. Vuole dimostrare il suo valore per essere degna di stare nella nostra unità. Dalle fiducia” - rispose Rossi.

“Comunque ritornando al caso, cominciamo a stilare il profilo di questo S.I.” - disse Hotch guardando il fascicolo.

“Bianco. Età dai 40 in poi. Il suo ordine è di natura ossessiva. Tutto deve stare al suo posto. Niente di spontaneo. Tutto organizzato” - pensò Morgan.

“Poi se il marito volesse uccidere sua moglie per adulterio o qualcosa di più grave, non si sarebbe limitato semplicemente con un colpo di pistola. Avrebbe trasmesso tutta la sua ira su di lei. Una sorta di transfert freudiano. Ciò è dato dal fatto che era proprio ubriaco. Mentre tutto ciò fa pensare che è stato compiuto da una persona estremamente lucida.” - espose Reid la sua teoria.

“Chiamo Garcia per scavare sul passato di queste vittime” - disse Morgan.

“Il Genio Supremo a disposizione,mio umile servo” - rispose Garcia

“Bambolina ho bisogno delle tue magie. Trovami delle collegamenti con le vittime e chi fossero”

“Certo, mon amour. Mi metto subito al lavoro”.

 

Arrivati a Washington, Reid era abbastanza agitato poiché non vedeva ancora la nuova collega:

“Ma ancora deve arrivare Keira?”

“Rilassati, Reid. Noi siamo in anticipo! Ci vorrà ancora un’oretta al suo arrivo. Vieni andiamo a vedere la scena del crimine” - lo consolò Emily.

“Detective Garner, sono l’agente Hotch. Loro sono l’agente Prentiss, l’agente Rossi, l’agente Jareau, l’agente Morgan e il dottor Reid”.

“Piacere di conoscervi, soprattutto lei agente Rossi. Venite”

“Reid, insieme a JJ, state fuori in modo tale da aspettare l’arrivo di Martines” - ordinò Hotch.

“D’accordo!” - rispose Reid mentre JJ lo accompagnava.

“Spence, io devo andare all’ufficio stampa per controllare se sta tutto in ordine. Ci vediamo dopo ok?”

“Maa…JJ…” - mentre Reid non trovava le parole, JJ già era scappata.

 

Bene! Mi ha lasciato solo ad aspettare quella pazza che ancora deve arrivare e mi sto preoccupando. Aaa perché mi preoccupo per quella tizia? Cosa ha di speciale? - pensò.

 

Arrivai e trovai Reid fuori alla villa Hill.

“Finalmente sei arrivata! Ti sto aspettando da 1 ora 12 minuti e 27 secondi!” - disse arrabbiato.

“Wow allora sarai il mio orologio-profiler! Comunque durante il viaggio ho potuto studiare le ferite delle due vittime e posso dire che si tratta di duplice omicidio. Guarda in questa foto. Osserva la posizione dell’uomo. Sta disteso in maniera dritta. Come se fosse stato paralizzato. Lo stesso anche per l’altra vittima”.

“Quindi credi che S.I. abbia drogato il signor Hill in modo tale che lo costringesse a uccidere la moglie e poi a togliersi la vita? Questo coincide a quello che pensavo riguardo alla donna. Cioè perché non l’abbia massacrata e si sia limitato a un semplice colpo al cuore. L’S.I. voleva lasciare tutto in ordine e non voleva rendere troppo cruento in modo da far pensare che si trattasse di omicidio-suicidio. Ma come è riuscito a drogarlo?” - disse Reid

“E’ questo il problema. Io ora devo andare all’obitorio per vedere di scoprire qualcosa. Tu avverti gli altri che sono lì” - risposi

“Ok ci vediamo lì” - rispose Reid mentre entrò nella villa.

“Hotch ci sono delle novità. Parlando con Keira, probabilmente il signor Hill è stato drogato dall’S.I. in modo da costringerlo a uccidere sua moglie e se stesso. Infatti l’enorme tasso alcolico è dato dalla presenza di etanolo presente anche in droghe come LSD, barbiturici, allucinogeni. I nervi muscolari si atrofizzano rendendo immobile la vittima, così S.I. se n’è approfittato”.

“Ora dov’è Martines?”- chiese Hotch

“All’obitorio. Per scoprire come ha fatto a drogarlo” - rispose Reid.

“Ragazzi, Garcia ha trovato qualcosa. Venite qui. Tesoro ti metto in viva voce. Parla!”

“Udite…udite ragazzi miei. Allora per quanto riguarda i coniugi Rush, Steve Rush era un impiegato in una società per assicurazioni, mentre invece Patricia Nash casalinga. Erano sposati da cinque anni e la casa è di proprietà del padre di lui. Non erano in buoni rapporti poiché c’è una denuncia da parte di Patricia contro il marito per maltrattamenti e stalking.

Mentre per quanto riguarda i coniugi Hill, Eric Hill era un avvocato mentre Vivian Hardy lavorava con la sorella in una profumeria. Anche loro erano sposati da poco…

“Ci sono stati problemi tra loro. Qualche denuncia?” - chiese Emily

“Nessuna denuncia! Solo un certificato medico di Eric Hill.”

“Riguarda che cosa, Garcia” - chiese Rossi

“Sterilità”

“Ok, bambolina. Sei stata grande. Continua così” - disse Morgan.

“Ai prossimi aggiornamenti” - rispose Garcia.

“Allora Morgan e Rossi andate dal padre di Steve Rush, mentre Prentiss e Reid andate dalla sorella di Vivian. Io raggiungerò Martines all’obitorio insieme al detective Garner” - disse Hotch.

 

“Detective Garner, questa è la dottoressa Martines, medico legale della nostra squadra.” - disse Hotch

“Piacere di conoscerla, detective. Ho delle novità per voi. Ho scoperto come ha fatto l’S.I. a drogare le sue vittime: sotto l’unghia del piede. Infatti ho trovato un piccolo foro sotto l’unghia del piede sia su quello di Steve Rush che di Eric Hill. Probabilmente ha utilizzato una siringa dall’ago molto piccolo e secondo l’esame tossicologico conferma l’utilizzo di droghe a base di etanolo. Quindi probabilmente l’S.I. sarà un medico o un terapeuta, se conosce bene gli effetti di queste droghe. Cosa importante: tra gli effetti personali delle vittime mancavano le loro fedi” -risposi

“E’ il premio dell’assassino!” - esclamò Hotch.

“Allora perché li uccide?” - chiese il detective

“Perché li voleva punire per le loro colpe. Probabilmente le loro mogli avevano degli amanti” - rispose Hotch

“Sono convinta anche che l’S.I. abbia avuto anche lui problemi coniugali, come l’adulterio e vuole sfogarsi sulle vittime con problemi di questo tipo” - risposi.

All’improvviso squillò il cellulare di Hotch.

“Dimmi Rossi!”

“Hotch, abbiamo parlato con il padre di Steve Rush e abbiamo scoperto che la moglie lo tradiva, in quanto aveva ingaggiato un investigatore privato e abbiamo le prove. Ma il padre sostiene che suo figlio, nonostante tutto, l’amava ancora sua moglie e non era capace di compiere questo genere di cose. Infatti si erano rivolti a un terapista di coppia, consigliato dal padre”.

“E’ quello che cercavamo. Infatti qui in obitorio, Martines conferma che è stato drogato. Incontriamoci alla stazione di polizia.” - rispose Hotch e chiuse il cellulare.

“Martines, ora andiamo insieme al detective Garner alla stazione di polizia” - mi disse “Ora chiamo Prentiss per sapere se hanno scoperto qualcosa”.

“Ok Hotch. Vado a togliermi il camice e arrivo” - risposi mentre mi preparavo.

“Prentiss ci sono novità?”

“Si, Hotch abbiamo finito di parlare adesso con la sorella di Vivian Hardy. Ci ha rivelato che Vivian era legata con uno per un paio di mesi perché voleva avere dei figli. Il marito l’ha scoperto e decisero di superare questo ostacolo andando da un terapista di coppia”.

“Prentiss, la stessa cosa anche con i Rush e Martines ha scoperto che entrambi i mariti sono stati drogati. Ci vediamo alla stazione di polizia. Avverti JJ.” - rispose Hotch.

 

Quando ci incontrammo tutti alla stazione di polizia Hotch disse:

“Allora il nostro S.I. è un terapista di coppia. Morgan chiama Garcia”.

“Il Genio Assoluto è qui per voi”

“Garcia ho bisogno di te ancora. Senti nei dati dei coniugi Rush e Hill c’è il nome del loro terapeuta?”

“No, bello mio. Purtroppo quel bastardo è stato più furbo di noi e li ha cancellati dal suo database.”

“Puoi restringere il campo dei terapisti di Washington? Non credo che questo S.I. si sposti altrove.”

“Certo, mio caro. Infatti ce ne sono tre” - rispose Garcia.

“Controlla quelli che hanno avuto problemi coniugali” - chiese Morgan.

“Beccato! Ronan Keats. Separato dalla moglie e quest’ultima si è risposata con un altro uomo”.

“Grazie Garcia. Sei sempre grande!” - rispose Morgan “Ragazzi abbiamo il nome: Ronan Keats. Il fattore stress è stata la separazione della moglie per adulterio evidentemente”

“Lo conosco. Ma non è possibile. E’ una persona gentile e un bravo terapista. Ha risolto molti problemi coniugali” - disse il detective Garner.

“Ma non per i suoi e vuole vendicarsi sulle coppie in crisi per l’adulterio. Detective,diteci dove si trova dobbiamo sapere chi è la sua prossima coppia” - ordinò Hotch.

“Subito agente Hotch” - rispose il detective

“JJ tu invece manda l’identikit di Ronan Keats alla stampa” - disse Hotch

“Subito!” - rispose JJ.

 

Tutta la squadra andarono nell’abitazione di Ronan Keats.

“Ronan Keats. FBI” - urlò Morgan

“Niente non c’è” - disse Emily.

“Cerchiamo qualcosa in cui annota i suoi clienti e appuntamenti” - dissi.

“Ho trovato un’agenda. Venite qui” - disse Reid “Ha cancellato i Rush e gli Hill. I prossimi sono i Barton”.

“Sono alla 14th St. NW. Mando la pattuglia lì” - disse il detective Garner

“Prentiss rimani qui insieme a Martines e a Reid. Mentre Morgan e Rossi vengono con me a casa dei Barton”.

“Ok. Cerchiamo di trovare le fedi delle vittime” - rispose Emily.

 

Quando arrivarono dai Barton, gli agenti trovarono i due coniugi stesi sul letto ma erano ancora vivi. Purtroppo il signor Barton non poteva muoversi e parlò sua moglie

“E’ scappato quel bastardo! Ha drogato mio marito per favore aiutatelo!” - pianse la donna.

“Non si preoccupi chiameremo subito un’ambulanza” - disse Morgan.

“Ora dove sarà?” - chiese il detective.

“Non è andato fuori città. E’ troppo ossessionato. Andare via da Washington è contro se stesso” - rispose Rossi.

“Allora è andato a casa sua! Chiamo Prentiss” - rispose Hotch mentre fece il numero.

 

 

 “Mamma mia che atmosfera triste in questa casa. Sarà stato devastante per quell’uomo la separazione dalla moglie. Si sente abbandonato e solo” - commentai.

“Però ama molto leggere. Vedo molti libri di Poe, Dickens, Marlowe. Oh il mio preferito “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust!”

“Non siamo in biblioteca, Reid” - scherzò Emily.

All’improvviso si sentì un rumore di porta. Emily disse a Reid di coprirmi poiché non avevo la pistola. Mentre Emily si avvicinava alla porta fu colpita da Keats. Emily cadde per terra ed era sotto tiro da Keats. Reid cercava di distrarlo con le parole mentre mi sussurrava “Stai dietro di me”.

“Signor Keats. Non lo faccia. Siamo qui per aiutarla. Ho saputo quello che ha passato con sua moglie…

“No, non capisce. Ho dovuto farlo perché i miei clienti erano vittime delle lussurie delle loro mogli e non sono stati capaci di evitarlo. Non le ascoltavano. E ho deciso di punirli”

“Ma signor Keats, sono venute da lei per cercare aiuto. Non volevano rimanere sole come lei. La sua rabbia per quello che ha fatto sua moglie l’ha sfogata su di loro…”

“Basta! Stai zitto! Ora ti ammazzo!” - Keats strappò la pistola di Reid ed nel frattempo Emily si era svegliata e lo aveva preso per i piedi

“Lasciami!” - gridò mentre puntava la pistola su Reid.

Non potevo permetterlo.

Vidi la pistola di Emily vicino a me. Me l’aveva lanciata lei stessa e mi diede coraggio.

“Reid, dopo mi scuserò!” - gli gridò

“Cosaaa?” - mi chiese stupefatto.

Gli feci uno sgambetto per toglierlo dal mirino di Keats e riuscii a colpire la spalla del killer e svenne. Emily lo disarmò. Io mi sdrai posando la pistola mentre squillò il cellulare di Emily. Era Hotch.

“Hotch stiamo bene a parte qualche botta. Lo abbiamo preso,venite subito” - disse Emily.

“Ok resistete stiamo arrivando”.

Reid si avvicinò a me. Ero agitata ma soddisfatta. Lui iniziò a parlarmi:

“Stai bene Keira? Ti ha colpito?”

“No, sto bene Reid. Ah ti chiedo scusa per lo sgambetto, ma non avevo altre alternative in quel momento”

“No, figurati. E poi non ti libererai di me con un semplice sgambetto” - rise.

“Ah allora devo elaborare un altro piano allora” - gli risposi maliziosamente

Si avvicinò Emily vicino a noi.

“Keira sei stata grande! Hai avuto coraggio”

“Grazie Emily. Ma il merito è stato tuo che mi hai dato la pistola e mi hai dato fiducia. Stai bene?”

“Certo cara. Ho preso sberle peggiori dai criminali” - ridemmo tutti.

 

“Prentiss, Reid, Martines! Dove siete?” - urlò Morgan.

“Siamo al secondo piano, Morgan” - rispose Reid

“State tutti bene? Emily sei ferita?” - chiese Hotch

“Si Hotch sto bene, non ti preoccupare. Il merito è stato di Keira che ha fermato Keats” - rispose Emily mentre veniva aiutata da Rossi a rialzarsi.

“Keira ti aiuto ad alzarti, vieni” - disse Reid mentre mi prese per mano.

Mentre Morgan accompagnò Reid fuori rimasi indietro con Hotch

“Ho notato il colpo che hai inferto a Keats. Dove hai imparato a sparare?”

“Scusami Hotch. Al mio arrivo non ti avevo detto che avevo frequentato due anni di scuola militare e avevo il brevetto per avere una pistola” - risposi mentre uscimmo dalla casa.

“Voglio la fiducia dai miei colleghi. Però oggi hai dato prova del tuo valore anche se sei stata imprudente. Ottimo lavoro!” - mi disse mentre tentava di fare un mezzo sorriso.

“Grazie Hotch. E’ un piacere lavorare con voi”.

 

Si avvicinò il detective Garner a Hotch

“Grazie mille agente Hotch”

“Non deve ringraziare me, agente. Ma la mia squadra” - rispose amichevolmente.

 

Avevo affrontato il mio primo caso. Non dimenticherò mai quella giornata. Anche se pensavo ancora alla discussione che ho avuto con mamma stamattina. Rossi si avvicinò

“Dovresti chiamarla! In questo momento si sarà appena svegliata” - mi disse e aveva capito tutto, del resto era un ottimo profiler.

“Keira, dai sali con noi sul jet” - mi chiese JJ

“Grazie JJ. Ho bisogno di scorazzare un po’. Prometto che la prossima volta salgo, a patto che mi fate guidare sempre la mia Phoenix e non il SUV” - scherzai.

“A domani allora collega!” - disse Emily

“Mi raccomando alle curve, baby” - scherzò Morgan.

 

Poi non riuscì a trovare il casco. All’improvviso si avvicinò Reid

“Cercavi questo!” - disse mentre me lo mise in testa

“Grazie mille, Reid” - risposi.

“Eppure pensavo che fossi una tipa sveglia, come oggi alla riunione, ma non sapevo che fossi così sbadata?” - rispose Reid e questa volta mi ha fregata.

“Ah Keira non chiamarmi Reid. Chiamami Spencer”- mi disse sorridendo mentre saliva sul jet e partì.

Rimasi senza parole.

Spencer vs Keira 1-1.

Prima di ritornare a Dale City, chiamai a mamma.

Salve qui è casa Martines. In questo momento non ci siamo. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico…Ciao mamma, sono Keira.... sei ancora arrabbiata con me? Beh ora devo andare…Ti voglio bene…Salutami Maxy, Fabio e Clelia”.

Quando chiusi il cellulare, salii sulla mia Phoenix e tornai da Bruce.

  
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