Disclaimer:i personaggi non appartengono a me, ma a Hidekaz Himaruya e non ne traggo ne profitto ne altro. Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate ^^





Roderich stava pensando a quando aveva conosciuto Vash. Ormai erano passati secoli, nel vero senso della parola. E lui lo aveva fatto allontanare dal suo fianco solo perché era diventato possessivo e geloso di tutti quelli che gli stavano accanto. Talmente geloso che voleva inglobarlo nell’Austria. Perché per lui esisteva solo lui e nessun altro. Lui, che ad ogni lite con Ungheria era lì a curarlo, a prendersi cura dei suoi lividi. Ormai era diventata un’abitudine. Lui andava da Vash che con il suo solito cipiglio lo accoglieva in casa e gli fasciava le ferite, poi lo faceva dormire con lui e il giorno dopo era la solita storia. Roderich non si era accorto quando l’amicizia era diventata amore ma sapeva solo che ne era geloso. Ma ora, ora che lo aveva tra le braccia, addormentato dopo una notte piuttosto movimentata, trovava la sua casa, la sua vita. Il suo completamento. Come se prima fosse stata una bambola vuota, senza voglia di andare avanti. Gli accarezzò la testa lentamente, per non farlo svegliare. Sapeva com’era intrattabile se veniva svegliato. E niente e nessuno lo poteva addolcire, a meno che non gli fosse offerta una tavoletta di cioccolato. Cercò di non muoversi anche se la posizione non era delle più comode. Lui era lì, accoccolato, indifeso sul suo petto, che respirava lievemente come un bambino addormentato, e gli sembrò una melodia da dover trascrivere su uno spartito. Perché sapeva che nessuna melodia che sarebbe venuta era più dolce del suo fiato sul suo petto. Lo sentì svegliarsi, non si era nemmeno accorto di quanto potesse essere passato da quando si era addormentato, anche perché anche lui si era appisolato, trasportato nel più dolce dei sogni.
- Rod, dammi una sola ragione per cui sono ancora qui e non a casa dalla mia sorellina.
Lo guardò confuso, ancora intontito dal sonno, ricordandosi il motivo
- Perché? Sei piombato a casa mia e non lo so neanche io, il perché.
Chiuse gli occhi, cercando di capirci qualcosa. Poi una lampadina si accese, lo vide nei suoi occhi verdi come i suoi prati.
- Ah…vero…
Arrossì, come al solito, ma non aggiunse altro, allora lo baciò e lo coccolò.
- Ti va una barretta di cioccolato?
Svizzera lo guardò e fece un cenno positivo, allontanandosi e buttandolo letteralmente fuori dal letto, e Austria si limitò ad andare in cucina e prendere quello che per l’altro era un tesoro. E allora lo ammise a se stesso che era come diceva Frost:
" L'amore immaturo dice: -Ti amo perché ho bisogno di te.
- L'amore maturo dice: -Ho bisogno di te, perché ti amo"




Bene anche questa storiella è arrivata alla fine. Spero che qualcuno ami questa coppia come faccio io. Sono troppo pucci!!!! Come non si fa ad amarli? *^*