17/02/2010
3 recensioniA Stray cat Eyes, per
ringraziarla delle fanfictions che scrive e delle emozioni che regala.
Mancanza
[sensei!]
Yusuke sentiva la
mancanza di Eiji, sebbene ormai mancassero pochi giorni al suo ritorno
dalla Francia.
Per quanto potesse voler bene a Chikage – forse un po’ più di bene, ma Tachibana non reagiva pacificamente ad eventuali accenni alla sua infatuazione per il maldestro garçon – e a Keiichirou, la cucina appariva infinitamente più vuota senza Kanda.
Chikage era dolce ed affascinante – cioè, educato e collaborativo – e Tachibana divertente nella falsa aria di sopportazione che ostentava – ed alla quale lui ed il garçon fingevano di credere –, tuttavia Eiji era il suo allievo.
Era il ragazzo un po’ impacciato, seppur grondante buona volontà, che seguiva con dedizione i suoi consigli sui dolci, era sempre il primo che lo supplicava d’assaggiare una nuova creazione e l’ultimo che restava ad aspettarlo sulla soglia della cucina, la sera.
E Ono aveva un po’ paura del suo ritorno, sebbene al contempo lo attendesse con impazienza: temeva che Eiji potesse non aver più bisogno dei suoi insegnamenti, che non l’avrebbe più implorato di poter gustare i suoi dolci, poiché ne avrebbe preparati di propri, e che forse non l’avrebbe più aspettato con la spalla appoggiata allo stipite della porta della cucina, perché avrebbe trascorso l’intera notte chiuso là dentro ad inventare nuove ricette al pari del suo sensei – ecco, aveva anche paura che non si sarebbe più sentito chiamare sensei; inizialmente ne era stato imbarazzato, ma adesso quell’appellativo era parte integrante dell’affetto che lo legava a Kanda.
Ogni volta che guardava il grembiule abbandonato sull’appendiabiti, in attesa del ritorno del suo proprietario, Yusuke pensava a tutte queste cose.
E un po’ non poteva più attendere che Eiji tornasse, un po’ aveva timore che accadesse.
Per quanto potesse voler bene a Chikage – forse un po’ più di bene, ma Tachibana non reagiva pacificamente ad eventuali accenni alla sua infatuazione per il maldestro garçon – e a Keiichirou, la cucina appariva infinitamente più vuota senza Kanda.
Chikage era dolce ed affascinante – cioè, educato e collaborativo – e Tachibana divertente nella falsa aria di sopportazione che ostentava – ed alla quale lui ed il garçon fingevano di credere –, tuttavia Eiji era il suo allievo.
Era il ragazzo un po’ impacciato, seppur grondante buona volontà, che seguiva con dedizione i suoi consigli sui dolci, era sempre il primo che lo supplicava d’assaggiare una nuova creazione e l’ultimo che restava ad aspettarlo sulla soglia della cucina, la sera.
E Ono aveva un po’ paura del suo ritorno, sebbene al contempo lo attendesse con impazienza: temeva che Eiji potesse non aver più bisogno dei suoi insegnamenti, che non l’avrebbe più implorato di poter gustare i suoi dolci, poiché ne avrebbe preparati di propri, e che forse non l’avrebbe più aspettato con la spalla appoggiata allo stipite della porta della cucina, perché avrebbe trascorso l’intera notte chiuso là dentro ad inventare nuove ricette al pari del suo sensei – ecco, aveva anche paura che non si sarebbe più sentito chiamare sensei; inizialmente ne era stato imbarazzato, ma adesso quell’appellativo era parte integrante dell’affetto che lo legava a Kanda.
Ogni volta che guardava il grembiule abbandonato sull’appendiabiti, in attesa del ritorno del suo proprietario, Yusuke pensava a tutte queste cose.
E un po’ non poteva più attendere che Eiji tornasse, un po’ aveva timore che accadesse.
«
Ka… Kanda-kun? »
« …? Sensei? Sensei! Mi sei mancato tantissimo! Hai preparato qualche nuovo dolce? Posso assaggiarlo, vero? Avevo paura che non avessi creato nessuna nuova ricetta da quando sono partito: dopotutto, con il vecchio che si rifiuta di provare i tuoi dolci e Chikage che – ehm – a volte rischia d’inciampare con la forchetta in mano… Ma adesso sono tornato e posso pensarci io, sensei! »
« …? Sensei? Sensei! Mi sei mancato tantissimo! Hai preparato qualche nuovo dolce? Posso assaggiarlo, vero? Avevo paura che non avessi creato nessuna nuova ricetta da quando sono partito: dopotutto, con il vecchio che si rifiuta di provare i tuoi dolci e Chikage che – ehm – a volte rischia d’inciampare con la forchetta in mano… Ma adesso sono tornato e posso pensarci io, sensei! »
Ma quanto sono carini
Yusuke ed Eiji, come coppia d'amici? *-*