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Autore: XShade_Shinra    18/02/2010    5 recensioni
*} Dedicata a reby_w {*
Cosa sarebbe successo se a Malik fosse stata data la possibilità di tornare indietro nel tempo?
[ Ambientazione: Battle Ship / Millennium World stories arc ]
[ Yaoi - TT - Citronshipping (Touzoku-ou Bakura x Malik) ]
[ Fanfiction classificata 1° e Vincitrice del Premio Muffin [per aver usato un pairing bistrattato] al Contest "FilosoFANDOM {Dalla Filosofia alla Fanfiction}" indetto da §Pucchyko_girl§ sul forum di EFP ]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Atemu, Marik/Malik Ishtar, Shadi, Touzoku-ou Bakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Allies since the Dawn -
Chapter 02

Il dio Bes3 aveva vegliato con cura sul sonno senza sogni di Malik, il quale si risvegliò molto lentamente, aprendo gli occhi con un'enorme fatica, sentendosi ancora fortemente stordito.
«Nh...» mugolò, issandosi a sedere «Dove...» iniziò a chiedersi, tenendosi la fronte con una mano, sentendo poi un buon profumino d'anatra allo spiedo arrivargli al naso.
Girandosi di lato, vide che, su una botte, erano poggiati diversi cibi, tra cui il volatile, con una brocca annessa, sulla quale si gettò subito, bevendo con avidità l'acqua che ivi era contenuta.
«Ah...» espirò non appena si fu impadronito anche dell'ultima goccia, nonostante non fosse ancora soddisfatto pienamente, sentendosi più sveglio.
Con mano malferma, prese il pane e la carne cucinata, e la mangiò per colmare il buco nero che aveva al posto dello stomaco. Non fece storie non notando la presenza delle posate (dopotutto la forchetta era del tutto sconosciuta nell'epoca nella quale si trovava), le mani andavano più che bene, pur essendo scottate.
"Per quanto tempo avrò dormito in quest--?"
Non completò nemmeno la sua domanda ché capì subito il luogo nel quale si trovava: era una stanza dal perimetro quadrato, fatta di enormi blocchi di pietra sui quali vi erano incisi dei geroglifici facilmente decifrabili dal ragazzo, soprattutto per via si una parola che si ripeteva: "Faraone".
"Non posso crederci..." pensò, abbassando gli occhi per scoprire che il suo giaciglio non era altro che "Un sarcofago..." dal quale era già stata tolta la mummia, lasciando il posto a fieno e panni, in modo che ci si potesse dormire comodamente.
"Ho un brutto, pessimo, presentimento..." pensò, prima di sentire dei passi affrettati e decisi avvicinarsi alla sua stanza, provenienti dall'andito.
Senza potergli dare il tempo di fare una qualsiasi cosa, dall'oscurità di quello stretto corridoio, comparve un ragazzo, approssimativamente della stessa età dell'egiziano. Aveva la carnagione abbronzata, coperta da dei vestiti chiari ed un mantello rosso porpora, ed aveva gli occhi dallo sguardo penetrante e malvagio, reso ancora più turpe da una grossa cicatrice suturata sulla parte destra del volto, incorniciato da una zazzera di capelli argentati.
«Ba-- Bakura?!» balbettò, preso in contropiede nel vedere il suo "collega" lì, in quel posto sperduto nel nulla.
«Mi conosci?» domandò in egizio «Mi sento lusingato.» sorrise bieco. Un sorriso che non prometteva niente di buono.
L'espressione facciale che assumeva era la stessa del Bakura che conosceva: stesso ghigno, stessa espressione degli occhi rossi come il sangue delle sue vittime, però il corpo era diverso...
«Tu... assomigli... ad uno che conosco...» borbottò, rispondendogli in lingua egizia.
«Non ce ne sono tanti assassini dai capelli bianchi di nome Bakura, qui in Egitto.» ridacchiò, avvicinandosi all'Ishtar «Come non ci sono tanti egizi con i capelli come i tuoi...» notò, passando le dita tra le ciocche dorate «Hanno il colore del dio Ra...» disse sottovoce, facendo venire i brividi su per la schiena dell'altro, soprattutto quando il suo indice seguì la linea della mascella fino ad arrivare al mento, che sollevò appena, guardandogli così per bene il volto «E questi occhi... sembrano due pietre preziose...»
Ma Malik sostenne il suo sguardo senza tirarsi indietro.
«Sei stato tu a salvarmi?» domandò.
«Sì. Ti ho trovato mezzo morto tra le dune dal ritorno da una razzia in una vecchia tomba. Gli dei devono volerti molto bene.» sorrise accattivante, allontanando la mano per metterla al proprio fianco.
«Non saprei...» borbottò, ben conscio di tutti i peccati che aveva commesso.
«Hai una strana pronuncia.» disse ancora, come se lo stesse studiando «Inoltre possiedi dei gioielli d'oro.» disse, riferendosi ai bracciali del biondo.
«Diamo che... non sono propriamente della zona...» spiegò, tenendosi sul vago. Come avrebbe potuto spiegare un viaggio nel tempo ad un abitante dell’Antico Egitto?!
«Uno straniero...» ridacchiò, poggiando la mani sul bordo del sarcofago per sporgere il volto verso l’egiziano «Uno straniero ricco...» sottolineò.
Malik, fiutato il pericolo, si portò meccanicamente una mano alla cintura dei pantaloni, dalla parte posteriore, e con suo enorme sgomento, si ricordò che non aveva con sé il suo Sennen Rod, sentendosi quasi alla mercé del suo “salvatore”.  
«Cosa vuoi da me?» gli chiese, cercando di arretrare, ma venne fermato dall'assassino, che lo tenne per il polso.
«Penso che i tuoi famigliari pagherebbero cara la tua pelle...» disse sibillino.
«Non... Non ho più una famiglia!» disse con voce grossa, continuando la sua farsa, strattonando il polso bloccato.
«Oh, quindi sei inutile come ostaggio.»
A quella considerazione, Malik capì veramente in che guaio si era andato a cacciare.
"Che Seth ti porti4, Shadi! Cosa aspetti a venirmi a prendere?!" pensò, avendo ancora l'elasticità mentale per poter maledire lo spettro, mentre ancora cercava di liberarsi «Se come tu dici sono inutile, lasciami andare!» esclamò il ragazzo.
«Non ti permetterò comunque di andare via, sai?» chiese meschino, serrando la presa della sua nerboruta mano «Non ti immagini quanti soldi potrei farci rivendendoti come schiavo.»
Sentendo quelle parole e capendo che nessuno sarebbe accorso in suo soccorso, l'egiziano tentò di scappare, con il solo risultato che Bakura lo sbatté violentemente con la schiena contro il giaciglio di fortuna, immobilizzandolo con facilità; purtroppo Malik non aveva ancora ripreso del tutto le forze ed il suo aguzzino lo sapeva bene.
«Lasciami!» urlò concitato.
«Sei una merce fin troppo buona.» rispose il tombarolo, aprendo a forza la bocca del ragazzo «Hai dei bei denti e sembri molto sano.»
«Non mi toccare!» urlò, trovando la forza di dargli un pugno in pieno volto grazie alla scarica di adrenalina che il suo provato organismo aveva rilasciato.
Quel gesto non fu preso per niente bene da Bakura, il quale digrignò i denti come una bestia.
«Forse sarà prima il caso di farti capire chi comanda qui.» ringhiò, assottigliando gli occhi fino a ridurli a due fessure.
Prima che il ragazzo dagli occhi ametista potesse tentare di opporre ancora resistenza, Bakura artigliò la sua canotta nera ed impolverata, strappandogliela di dosso.
«CHE VUOI FARE?!» gli urlò in faccia, spaventato.
«Assolutamente niente...» sibilò come una serpe, passando la sua grande mano sul tonico petto del ragazzo «Voglio solo farti capire che non puoi ribellarti a me.»
Malik ingoiò a vuoto, spalancando gli occhi. Era davvero nel guano fino al collo, se non di più.
«Vedrai in cosa consiste la mia sottomissione...» ghignò «Quante frustate reggerai prima di implorare pietà e chiedere perdono di tutte le tua colpe verso il tuo padrone?» gli chiese, prendendo una frusta che teneva nella cintola, nascosta dal mantello.
«Girati.» ordinò telegrafico, ricevendo come risposta un denso sputo nell'occhio segnato dalla cicatrice.
Malik non poteva permettersi che la sua schiena venisse rovinata. L'unico vero valore che sentiva di possedere erano le vecchie incisioni che il padre gli aveva inferto alla schiena. E quelle non le avrebbe mai mostrate a nessuno.
Accecato dall'ira (e dallo sputo), il razziatore di tombe lo voltò di peso, finendogli di strappare via la maglia per poi sollevare la mano con la quale teneva la frusta, con tutta l'intenzione di farlo urlare di dolore.
«No!» gridò l'egiziano, pregante «Non farlo, nella mia schiena...»
«Cos'è questa roba?» si chiese Bakura, notando le profonde cicatrici sulla schiena del ragazzo.
Malik trasse un profondo sospiro di sollievo. Forse poteva ancora farcela.
«E'... un messaggio per il Faraone... Sono un ambasciatore...» inventò di sana pianta "Forse in questo modo mi rivenderà direttamente al Faraone senza portarmi al mercato degli schiavi..." pensò, senza rendersi conto che quel che aveva detto alzava ancora di più il suo prezzo.
«Ahhh...» rise compiaciuto, seguendo con un polpastrello le linee dei disegni delle tre divinità egizie «Saresti pagato veramente oro da chi so io... Saresti in grado di rivelare molti dei segreti del Faraone...» ghignò.
«Mi rivenderai a lui?» sperò.
«No.» rispose lapidario.
«Cosa?!» scattò l'egiziano, girando la testa per poter vedere gli occhi di Bakura intrisi di un'aura maligna.
«Ti venderò come oggetto al mercato nero...» ghignò.
«No, no! Aspetta!» tentò di mercanteggiare. Sapeva bene che quegli uomini non l'avrebbero mai tenuto vivo, piuttosto l'avrebbero scuoiato ed avrebbero tentato di trovare la chiave di lettura dei misteriosi geroglifici che portava addosso come una maledizione, dato che solo il Faraone poteva leggerli.
«Cosa vuoi?» chiese; dal tono sembrava scocciato dell'ennesima ribellione del biondo.
«Ti ho mentito.» disse subito.
«Allora, tu chi sei?» chiese spazientito.
Malik, in quel momento, era indeciso. Dire o meno tutta la verità a quell'uomo?
«Allora?» ringhiò l'assassino, premendogli la testa contro un panno mentre si sedeva sopra di lui, chiudendogli ogni via di fuga.
«Io... sono venuto fino a qui con uno scopo...» borbottò piano, mentre l'altro lo stava a sentire quasi infastidito «Sono qui per uccidere il Faraone.» disse, abbozzando un ghigno.
«Uhn?»
Shadi lo aveva mandato lì per scoprire le origini degli Ishtar, ma, in realtà, Malik non era mai stato interessato a tutto ciò. Solo una cosa era veramente importante per lui: uccidere il Faraone, l'uomo che aveva brutalmente ammazzato suo padre, ed in quel momento, che era stato catapultato in un tempo e in uno spazio diversi, avrebbe avuto la possibilità di mettere in atto il suo piano e riuscire nello scopo che si era da anni prefissato. E chissà... forse ci sarebbe riuscito proprio grazie lo stesso ragazzo con il quale aveva stretto un'alleanza appena arrivato a Domino.

[ ... continua... ]
XShade-Shinra




3 Dio Bes: divinità minore del panteon egizio, sempre ritratta frontalmente, con le sembianze di un paffuto e deforme nano dalle gambe arcuate. Era la divinità protettrice della casa (tra cui anche il sonno) e dal malocchio.
4 Che Seth ti porti: "Nel Vecchio Testamento Seth è Satana il signore del male e dell'oscurità" [Fonte]. La frase di Malik vuole riprendere la classica esclamazione: "Che il diavolo ti porti!".



Risposte alle Recensioni:

x Bad Devil: *^* Salve! Mi fa davvero piacere che il primo capitolo della FF ti sia piaciuto! Non preoccuparti, continuerò la pubblicazione più o meno bisettimanalmente! ^^ Ma sarò muta come una tomba sulla trama! ù_ù
Grazie anche per i complimenti sul mio stile! *///* Così mi imbarazzi! <3 
  
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