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Autore: La Ragazza col Cappotto Bianco    21/02/2010    5 recensioni
(INDIGNATA dopo aver saputo che Flor 1 finirà con la morte del mio adorato Fritzenwalden, ho deciso di scrivere questa fiction.)Siamo ancora agli inizi, ma il Freezer della casa, in questi giorni, sembra più nervoso del solito. Perché sentir parlare Flor, la baby-sitter, delle sue fatine l'ha fatto sentire così?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stava per bussare, ma al sentire di una voce tirò indietro la mano. Avvicinò delicatamente l'orecchio in modo da sentire la voce che mano a mano si faceva più nitida. "...una cosa che desidero più di ogni altra cosa, ma lo sapete solo voi, d'accordo?". Un'ombra di un sorriso sguazzò sulle labbra di Federico. "Le sue fatine" pensò subito dopo e inevitabilmente si accorse che stava sorridendo sempre di più. Si immaginò Flor, seduta a gambe incrociate sul letto, a stringere un cuscino fra le braccia e a guardare il soffitto parlando ad alta voce. "Oh fatine, graziegraziegrazie. Un bacio enorme!" continuò l'allegra voce di Flor dall'altra parte della porta. Un sospiro, e poi: "quel Freezer...". Federico sussultò. Freezer, così lo chiamavano in casa. Anche lei. Ma durante la giornata era così maledettamente occupato che non ci faceva caso. Invece adesso...Freezer. E a volte si chiedeva anche il perché, di quel soprannome. "Stupido, stupido" pensò Fritzenwalden odiandosi con tutto sé stesso. "Con il mio comportamento è gia tanto che non mi abbiano chiamato con dei nomi peggiori...ma perché.." Si portò una mano in fronte respirando lentamente. Federico non voleva che gli altri pensassero questo di lui. I suoi fratelli, anche il piccolo Thomas, l'aveva sentito mentre lo chiamava così. Perfino Delfina. Ma Flor...solo Flor gli rinfacciava ogni volta il suo comportamento odioso, e quando non parlava bastavano i suoi sguardi per far sentire in colpa anche un cuore duro come quello del Freezer. Non capiva perché quello che diceva la bambinaia lasciava un segno dentro di lui, mentre le ironie della sua compagna, Delfina, non sembravano fargli ne caldo ne freddo. Federico aveva pensato tutta la notte. La mattina, si alzò dal letto pensando di dare il buongiorno a Flor con un sorriso, baciare affettuosamente uno per uno i suoi fratelli, sedersi al tavolo e fare colazione insieme. Perché non l'aveva fatto? Perché, appena sceso in cucina, non si era seduto al tavolo con i bambini, e invece era quasi scappato nel suo studio? Per un attimo pensò di meritarsi quel soprannome. "Ma no, no.." decise, poi. "Io non sono così, e lo so per certo". Sentì Florencia che dava la buonanotte alle sue fatine, e sentì una fitta d'amore allo stomaco, che come al solito cercò di soffocare al più presto. Un secondo dopo, in viso gli era ricomparsa la solita espressione fredda e distaccata. Finalmente bussò ed entrò. "Signor Federico" disse Flor leggermente sorpresa. "Cosa è successo? I bambini li ho già messi a dormire..". "Sì, sì, lo so.." rispose Fritzenwalden e con grande sorpresa di Flor, si sedette su letto. "Volevo solo darti la buonanotte..". A quella frase Flor sorrise, un pò stupita, con gl'occhi che brillavano. "E...chiederti se..Thomas ha studiato per la..verifica." si corresse subito Freezer, guardando ovunque purché non negl'occhi di Florencia. "Non ha nessuna verifica, signor Federico" disse Flor, che non si vergognava neanche un pò per aver avuto quel tono offeso. In quell'attimo Federico venne assalito dai senti di colpa. "Che idiota..", però non si alzò, quasi come se volesse dire qualcos'altro, ma senza dire niente. "Non le conviene andare, Federico?" continuò invece Flor, sempre con quel tono provocatorio. "La strega..ehm, volevo dire, la signorina Delfina si starà chiedendo dov'é finito il suo Freezer..". "Smettila, Florencia" disse improvvisamente Federico, alzando la testa. Lei rimase con quella sua espressione quasi indignata, fino a che si accorse che Federico si stava avvicinando. "Io.." cercò di dire lui. Flor si morse il labbro, ma non si spostò di un millimetro. "Dai, Freezer" pensò Federico cercando di farsi coraggio. Le portò una mano alla fronte. "Ma tu scotti" disse il Fritzenwalden "hai la febbre!". "Solo una linea, non è niente!" rispose Flor. "No, non voglio che ti ammali e di conseguenza si ammalino i bambini, domani stai a riposo". "Ma sto benissimo, Federico, non è necessario che..." Federico si alzò di colpo e andò verso la porta. "Domani stai a riposo" ripeté zittendola completamente. Uscì dalla stanza "..buonanotte, riposati" mormorò infine, subito prima che la porta si chiudesse. Flor rimase immobile due secondi e poi si lasciò andare tra le coperte. "Fritzenwalden!" pensò felice guardando il soffitto. "Grazie fatine" e mandò un bacio con la mano nell'aria. Intanto Federico era già a metà corridoio pensando che era inutile rimunginarci sopra e che era e sarebbe restato un Frezeer... "Federico" disse la voce suadente di Delfina che era spuntata nella sua migliore camicia da notte. "Dov'eri?". Se gli avrebbe detto che era da Flor, Delfina avrebbe cominciato a fare i capricci come una bambina. Ma poi si rese conto che non gliene importava niente. NOTA: questa non è la fine!! Scriverò la continuazione, anche se questo capitolo è stato solo di intruduzione! Bacini bacetti!
  
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