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Autore: Erestor    21/02/2010    4 recensioni
Reid intanto, nel sentirsi così osservato e nel pensare di essere stato colto in flagrante incominciò a torturarsi le dita delle mani mentre il suo sguardo vagava ovunque ma non si posava quasi mai sul suo interlocutore. Nella sua stessa situazione, qualcun'altro non si sarebbe preoccupato così tanto ma per lui era vergognoso essere stato visto a mangiare gelatine dal capo. Non voleva essere scambiato per un bambino. Questa fic dovrebbe posizionarsi agli inizi della 5 stagione anche se alcune cosa le ho inventate io come il bisogno di Reid di usare i mezzi pubblici o la sua passione per i dolci.
Genere: Azione, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi con l'ultima parte di questo secondo capitolo *-* devo dire che l'altro è stato solo un capitolo di passaggio anche perchè non ho avuto tempo di aggiornare... brutte notizie dall'oculista, forse dovrò mettere le gocce a vita ç_ç ma l'importante è che possa continuare a leggere e scrivere *-*
Bando alle ciance passiamo ai ringraziamenti per coloro che hanno recensito

Takara grazie di recensire sempre e comunque credo che ci sarà un altro capitolo oltre a questo^^

WriterSpy anche per me Reid è il mio preferito *-* (come se non si fosse capitoXD) e grazie tante per i complimenti^^
Passiamo ora alla fine del capitolo



-ti sei svegliato-
disse una voce fine e dolce. Calda come solo quella di un bambino poteva essere.
-hey Jeremy-
lo salutò Reid pensando di poter in qualche modo portarlo dalla sua parte. Infondo era solo un bambino e per lui quello che il padre faceva poteva essere un gioco.
-sei solo?-
gli domandò avvicinandosi leggermente ma il bambino indietreggiò richiudendo quasi la porta.
-hey hey aspetta!-
disse Reid come se volesse calmarlo, fargli capire che non intendeva fargli nulla e tanto meno scappare. Allora Jeremy entrò nella camera e richiuse la porta dietro di se. Si infilò le chiavi in tasca e fece qualche altro passo nella stanza. Non aveva alcuna espressione sul viso, sembrava freddo e distante.
-non sono solo-
disse con tono piatto.
-papà è di sopra, si sta preparando per te-
Reid sorrise mentre in realtà dentro aveva una gran paura. Deglutì a vuoto cercando di avvicinarsi nuovamente a Jeremy che però come prima indietreggiò di qualche passo.
Spencer sospirò affranto. Non poteva cercare di scappare, primo perchè anche se avesse superato il bambino da qualche parte nella casa c'era il padre e poi non sapeva dove si trovava.
-è uno scantinato questo?-
chiese come se volesse solo colloquiare e mostrandosi più calmo di quanto non lo fosse.
-si... siamo nella Villa che papà ha comprato solo per me e per lui. Qui non verrà nessuno a disturbarci, né la mamma ne Robert-
Reid rimase alquanto perplesso
-ma Robert è tuo padre-
-in realtà no. Chad è mio padre, l'ho saputo poco tempo fa e da allora ho capito molte cose. Tutte le bambole che mi regalava... lo faceva perchè io ero suo figlio ed in realtà lui non voleva darmi via... lui mi vuole bene-
-te lo ha detto lui?-
chiese cauto Spencer. Non poteva credere a quelle cose. O almeno non credeva al fatto che Chad volesse bene al bambino. Era malato, forse vedeva nel figlio l'unica espiazione ai suoi peccati.
-si-
-ma anche Robert ti vuole bene ed ora sarà in pensiero per te non sapendo dove sei-
Jeremy scosse il capo.
-Robert non mi vuole bene, non me lo ha mai detto ed è sempre a lavoro. Non gioca mai con me invece Chad si-
Reid stava per rispondere ma le parole gli si fermarono in gola nel sentire la porta aprirsi. Entrò Chad vestito tutto di nero, come un Damerino dell'ottocento. Stava sicuramente cercando di attuare una sua fantasia.
-Jeremy vai di sopra a guardare la tv, io devo scambiare quattro chiacchiere con l'agente-
disse amorevolmente al figlio che dando un'ultima occhiata a Reid sgattaiolò fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
-spero di non averti fatto troppo male con il colpo al capo-
disse camminando verso Spencer che si ritrovava ad indietreggiare. Si ritrovò poi con le spalle al muro mentre Chad continuava ad andargli incontro. Era strano pensare che, nonostante la pazzia, quell'uomo sembrasse così sensuale nei movimenti e nei gesti.
-hai perso la lingua?-
chiese sarcastico quando ormai era praticamente appiccicato al corpo di Reid. Spencer poteva sentire il suo respiro caldo sul viso e vide poi un sorriso malizioso nascere sul volto dell'altro.
-è ora di giocare!-
disse Chad per poi prendere Reid per un braccio e portarlo sull'enorme letto.


Intanto a casa Stuart

-allora? Avete trovato qualche indizio nel diario del bambino?-
chiese Morgan agli agenti che stavano ancora cercando prove in casa.
-il bambino parla di un luogo segreto, dove và con suo padre ma non dice altro-
rispose l'agente che aveva ancora il diario fra le mani. Morgan annuì e chiamò Garcia.
-hey bambolina ho ancora bisogno del tuo aiuto-
-dimmi tutto-
-dovresti cercare tutti i movimenti finanziare effettuati dal Signor Chad Williams per una somma importante-
Garcia si mise all'opera e poco dopo trovò quello che cercava
-Circa cinque mesi fa ha prelevato dal suo conto una somma enorme-
disse per poi continuare la sua ricerca
-ha comprato una casa non lontano dalla città-
-bene mandami l'indirizzo!-
disse Morgan per poi fare segno a Rossi e Prentiss di seguirlo verso l'auto.
-lo troverai vero?-
chiese ancora Garcia molto preoccupata per Reid
-si bambolina non preoccuparti-
detto questo attaccò la telefonata e salì in auto con gli altri due agenti. Lesse l'indirizzo arrivatogli al cellulare e si avviò verso il suddetto. Intanto Prentiss stava chiamando la centrale per dei rinforzi. Ci misero circa una mezz'oretta per arrivare al luogo di destinazione. La villa era enorme, si trovava in una zona poco abitata. Scesero dall'auto e dovettero scavalcare il cancelletto all'entrata. Si appostarono vicino la porta d'ingresso che Morgan con una spallata fece aprire. Si addentrarono così cautamente per la casa seguiti da un'altra figura che fino a quel momento non avevano notato.

-andiamo non dirmi che non ti piace-
sussurrò una voce calda seguita dal gemito a stento trattenuto di Reid. Si ritrovava ora disteso su quel letto con la giacca completamente aperta ed i pantaloni leggermente abbassati fin sotto le natiche. La sua pelle bianca risaltava su quel letto rosso.
Chad era chinato fra le sue gambe intento a massaggiargli le parti intime. Quelle carezze procuravano a Spencer una serie di scariche di piacere. Aveva provato a ribellarsi ma non era servito a nulla. L'uomo era troppo più forte di lui.
Gemette ancora nel sentire il suo membro entrare nella cavità orale dell'altro. Era diverso da quello che era successo con Morgan, Chad era più caldo anche se sapeva bene che era tutta una montatura, poi l'avrebbe ucciso.
Chad incominciò a fare entrare ed uscire il membro dell'agente in modo sempre più frenetico così che Reid perse qualsiasi capacità di ragionamento. Poco dopo infatti venne fra quelle labbra liberandosi con un gemito rauco ed inarcando leggermente la schiena. Aveva vergogna, non era riuscito a liberarsi da lui e come se non bastasse provava piacere per quelle attenzioni. Così dal suo viso rosso ed accaldato sgorgarono delle lacrime.
-perchè la mia bambola piange?-
chiese Chad alzandosi sui gomiti fino ad arrivare con il viso in corrispondenza di quello di Reid. Gli asciugò le lacrime con dolcezza guardandolo con un sorriso rassicurante.
-andrà tutto bene-

Morgan, Prentiss e Rossi avevano controllato le prime stanze della casa ma era davvero grande. Stavano cercando qualsiasi cosa ma il loro pensiero era che ci fosse qualche botola che conducesse in una stanza nascosta in quanto Chad avrebbe cercato di tenere il figlio lontano almeno dalla violenza carnale che infliggeva alle sue vittime. Arrivarono poi nel salotto principale dove c'era la tv accesa. Davanti ad essa comodamente seduto su di un divano vi era Jeremy intento a mangiare patatine e a guardare i cartoni. Gli agenti si avvicinarono cauti fermandosi davanti al bambino.
-Jeremy dov'è papà?-
chiese Prentiss sedendosi sul divano per rassicurare il giovane che però non aveva avuto alcuna reazione al loro ingresso.
-lo sapevo. Papà me lo aveva detto-
rispose lui continuando a mangiare le sue patatine
-cosa? Cosa ti aveva detto?-
-che sareste arrivati e che quell'agente sarebbe stata la sua ultima bambola-
Prentiss lo guardò con amore poggiandogli una mano sulla spalla ed annuendo
-senti Jeremy, vuoi dirmi dov'è ora il tuo papà?-
-è in casa...trovatelo-
rispose semplicemente il bambino. Morgan stava per dare in escandescenza ma pensò che fosse meglio mettersi a cercare Reid, tanto era sicuro, quel bambino non avrebbe parlato.
Così i tre agenti cercarono nelle altre stanze finchè non avvertirono un boato proveniente da sotto la casa. Si diressero verso la camera dalla quale era venuto il rumore e videro una specie di botola aperta che prima era coperta da un semplice tappeto. Vi erano delle scale che i tre scesero cautamente. Si ritrovarono quasi subito davanti ad una porta aperta, forse era stata forzata e forse era quello il rumore che avevano sentito.
Ci fu poi uno sparo ed i tre entrarono subito nella camera trovandosi difronte ad una scena agghiacciante. Reid era disteso sul letto mezzo nudo e tremava. La sua pelle bianca era ricoperta dal sangue di Chad. In piedi, vicino al letto vi era l'agente Stuart con la pistola ancora puntata verso Chad.
-la metta giù!-
intimò Morgan ma l'uomo sembrava non ascoltarlo, era visibilmente scioccato
-la metta subito giù-
e l'uomo questa volta ubbidì. Lasciò cadere la pistola mentre Rossi si avvicinava per ammanettarlo. Morgan andò da Reid e lasciandolo leggermente sorpreso lo strinse forte. Prentiss intanto aveva chiamato anche un'ambulanza. Rossi salì di sopra con l'uomo ammanettato e lo stesso fece Prentiss. Erano arrivate le altre vetture che subito presero in custodia l'agente.
Del bambino si occupò Prentiss che lo portò dai genitori. Il Signore e la Signora Smith. Reid fu aiutato da Morgan a rivestirsi ed a salire di sopra. Non parlarono ma semplicemente Morgan lo stringeva. Tornarono nell'hotel dove soggiornavano e Reid potette darsi una ripulita. Era ancora scioccato per quanto successo ma tutti erano contenti di averlo ritrovato. L'atteggiamento di Morgan nei suoi confronti sembrava essere tornato quello di un tempo, quello di un fratello maggiore protettivo.
L'agente Stuart fu condannato per omicidio, la moglie rimase sola. I Signori Smith cambiarono casa e città e Robert si ripromisi di passare più tempo con il figlio. La BAU fece ritorno nella sede centrale.


FINE! Almeno di questo capitolo XDD spero vi sia piaciuto baci^^
  
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