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Autore: micialisa    21/02/2010    4 recensioni
Ora però, poggiata su una triste mensola bianca insieme ad altre bambole, non so più se posso definirmi tale.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bambola

Io ero una bambola

 

Io ero una bambola.

Una di quelle delicate, dalla fredda pelle di porcellana bianca.

Quindi, come ogni bambola non avevo vita.

Ora però, poggiata su una triste mensola bianca insieme ad altre bambole, non so più se posso definirmi tale.

Sono sempre immobile, ed i miei occhi non si possono di certo muovere, ma qualcosa è cambiato.

Sento le voci, vedo quello che mi circonda, penso … ma la cosa che più mi sembra strana, e che non riesco ancora a capire cosa sia è un rumore insistente, non smette mai.

Tu tù, tu tù, tu tù, tu tù, tu tù, tu tù, tu tù …..

Pensandoci bene, mi viene in mente quando tutto è cominciato,

quando i miei occhi hanno visto la luce per la prima volta.

La prima immagine che mi è apparsa davanti erano due occhi di vetro, proprio come i miei.

Si quella è stata la prima volta.

La bambina a cui appartengo mi aveva fatto sedere davanti ad un tavolino allestito per il the pomeridiano.

Quel giorno avevamo un nuovo ospite, ed era seduto proprio di fronte a me.

Era così bello, e ripensando a lui, quel rumore insistente si fa sempre più forte.

Cosa sono queste sensazioni?

Forse sentimenti?

Ma una bambola non può provarli.

Dunque cosa sono io?

Non viva, non morta.

Non umano, non una bambola.

Mentre questi pensieri mi affliggono la bambina mi prende e mi porta al tavolo del tè.

Mi fa sedere di nuovo di fronte a lui.

-         - The signorino Manuel?- e lentamente fa finta di versarglielo nella sua tazzina.

-        -  Anche a lei gliene verso un po’ signorina Morgana?- i miei occhi sono fissi nei suoi. Se potessi direi grazie a quella tenera bambina che ci ha appena presentati.

Chi sa se lui è diverso come me.

Sarebbe bello sapere se sente anche lui quello strano rumore.

-          -Sapete che siete proprio una bella coppia?-

Coppia? Cosa significa?

-          -Si. Sareste proprio carini insieme.-

-        -  E ditemi Morgana, lei ama Manuel?- si avvicina con l’orecchio alle mie labbra, come se volesse sentire una risposta. Ma io non posso dargliela, ma anche se potessi non saprei cosa dirgli.

Non so cosa significa amare.

Ti prego bimba, dimmi come faccio a capire se provo amore per lui.

-       -   Cosa cosa ?! Non ne sei sicura? Ma è semplice capirlo. Se pensi sempre a lui, se il tuo cuore batte forte, se ti senti strana, vuol dire che lo ami. –

 

 Mi ha capita? No  non penso. Io non ho detto niente. Lei sta solo giocando. Però se quello che ha detto è vero io sono innamorato di lui. Forse quel rumore che aumenta proviene dal mio cuore.

Ma io non dovrei avere un cuore.

Non dovrei provare amore, ne tantomeno pensare.

-         - Davvero Manuel?! Voi siete innamorato di lei. Wow! Cosa dice Morgana? Siete convinta di amarlo?

Allora vi dovete conoscere meglio!- ci alza dalle nostre sedie e ci mette seduti uno di fronte all’altro su di un tappeto.

“ Francesca!!” una persona ha urlato da fuori la stanza

-      -   Arrivo! Voi fate conoscenza, io ora devo uscire con la mamma- la bimba prende il suo cappottino rosso e se ne va lasciandoci soli.

Dio come batte il mio cuore, lo guardo negli occhi, e percepisco che anche lui prova la stessa cosa.

-        -  Ti amo -  ho parlato? Ho parlato! Io non dovrei parlare.

-       -   Ti amo – anche lui ha parlato! Ma non dovrebbe.

 

Sedute su di un tappeto, nella camera di una tenera bambina, due bambole si guardano. Lentamente alzano un braccio, e le loro mani si toccano .Nel preciso istante in cui vengono in contatto, entrambe si rompono. La loro pelle fredda e delicata ha ceduto alla forza di un cuore che batte troppo forte, per due bambole che non dovrebbero averlo.” 

      Riapro gli occhi, e mi trovo in un posto bellissimo. La mia mano è stretta in quella di Manuel.

-          -Dove siamo?- lo chiediamo contemporaneamente.

-         - Siete nel paradiso delle bambole. Qui siete umane … ma pensandoci, voi già lo eravate-

Quelle parole provenivano da un'altra bambola … ex-bambola. Mi guardo i piedi, e vedo che li posso muovere, le mie labbra sorridono, e guardo il mio amore, felice come me. Ci incamminiamo insieme mano nella mano, sapendo che non ci lasceremo mai.

Una storiella creata da un bel po', ditemi cosa ne pensate

Baci RDami

  
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