Mi capita alcune volte che ascoltando una canzone,

mi tornano alla mente ricordi di giorni nevosi,cieli andati del colore di un argento che sembrava brillare

vecchi miei pensieri solcati dal dubbio di chi non sa se ama,sguardi indiscreti in cerca di risposta

ma trovando solo ulteriori incertezze a dimostrare l'evidenza.

Nel presente stringo solo pagine scritte e strappate nella mano,

cartacce contenenti improbabili lettere che non avrò mai il coraggio di farti leggere,

frasi buttate giù provando invano a farle passare per poesie,che ora bruciano silenziose.

Osservo il fumo salire nero dal caminetto,mentre si espande lentamente nel aria l'odore della carta bruciata,

scaldando anche la gelida espressione solcata nel mio viso.

Le note della canzone scendono lente,così come bruciano le parole imprecise scritte di mio pugno.

Presto la melodia lascia posto al tetro silenzio della solitudine,la mia preziosa compagna di inutili giorni,

spesi a cercare il coraggio che non ho e che so tanto so già che non verrà.

Il fuoco muore con un ultimo scoppiettio ed il mio viso resta illuminato ancora un ultimo istante,

prima di tornare dalle calde braccia del buio.