Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Ricorda la storia  |      
Autore: Souis    23/02/2010    5 recensioni
So che hanno fatto tantissime os su questa canzone ma ne volevo fare una io,una mia versione,molto particolare...Una ragazza senza padre,una madre giovanile,una signora strana e un negozio di fiori..tutto questi elementi hanno solo una cosa in comune...Per scoprirlo leggete la storia!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                    

 

 

 

                                  Nick Jonas Roses

 

 

 

ROSE GARDEN 

 

She was brought into this world
Out of a beautiful mistake
When her mom was just a girl
And her daddy didn't stay

 

Cercavo il volto di mio padre ovunque andavo,in ogni persona che incrociavo,cercavo di scorgere quei tratti che mia madre mi aveva descritto e che in realtà..non avevo mai visto in vita mia…

Crebbi con la consapevolezza che mio padre fosse morto,finchè al mio quattordicesimo compleanno,mia madre non mi reputò abbastanza grande da farmi sapere la verità:

Mio padre se n’era andato e molto probabilmente non era neanche a conoscenza della mia esistenza.

Ricordo perfettamente le lacrime amare quando tornavo a casa il giorno della festa del papà,con un lavoretto degno di un’artista..ma senza nessuna persona a riceverlo.

 E mia madre che cercava di calmarmi con una cioccolata calda e tante coccole,ma per quanto un’amore di una mamma puo essere grande,non potrà mai compensare del tutto la mancanza di un padre.

Era una sensazione opprimente all’altezza del petto,che impediva quasi di respirare regolarmente!Quanto avrei voluto conoscerlo e farmi portare alle giostre come tutte le altre bambine..

Con mia madre non vivevo male,certo ero stata abituata fin da bambina a fare dei piccoli sacrifici,come ad esempio invece di una bambola di fine porcellana mi accontentavo di una fatta di pezza,cucita dalla nonna materna,non le ho fatto mai pesare niente..perchè sapevo che anche lei ne soffriva,quando alle riunioni con i genitori a scuola,si trovava sola in mezzo a quelle coppiette di felici sposi..

Mia madre mi raccontava spesso come si incontrarono lei e mio padre.

A Los Angeles,lei gli cadde letteralmente tra le braccia e lui le sorrise,in quel momento si resero conto di essere innamorati,poi lui attaccò bottone con una battuta che ancora ricordava..

-Wow allora Los Angeles è davvero la città degli angeli..cadono anche dal cielo..- le offrì un caffè e il resto è storia..

O meglio..il resto sono io.

Mia madre rimase incinta a 17 anni…era poco piu che una bambina,indecisa,spaventata,sola e contro l’aborto. Mio nonno paterno però,era molto intransigente su queste cose,era un tipo un po all’antica e mio padre aveva determinati valori e promesse da mantenere..Ancora non mi ha spiegato precisamente il motivo ma mia madre se ne andò.

Non condivido in pieno la sua scelta..penso che se fosse rimasta,mio padre l’avrebbe aiutata e adesso saremmo una famiglia felice…

 

She was working at age 9
At the flower shop in town
Working not just to survive
Cause life was throwing her around

 

Da quando avevo 9 anni lavoro,per una bambina lavorare in un negozio di fiori era il lavoro piu bello del mondo,ma crescendo ho iniziato seriamente a detestare il mio lavoro..Adesso all’età di 15 anni,alzarmi l’estate alle 6 soltanto per andare ad aprire quel maledettissimo negozio in centro mi costava molto.

 Dopo una doccia,mi vestii velocemente,raccogliendo i miei lunghi capelli ricci in una coda alta,un filo di trucco sui miei occhi scuri ed ero pronta,mi serviva quel misero stipendio mensile per andare al college,iniziavo gia a mettere del denaro da parte.

Trovai mia madre in cucina alle prese con la colazione,mi sorrise irradiando tutta la stanza,aveva questa innaturale capacità.A 32 anni era giovanile quasi quanto una 18enne ero io la madre tra le due,il tipo responsabile e serio..Mentre lei amava ridere e scherzare,non che io non lo facessi mai..a volte mi lasciavo andare e con lei era molto piu facile..

-Amore le frittele sono un po bruciate ma sono commestibili comunque..-

-Io passo!- risposi alzando una mano e tirandomi indietro.

-Come vuoi,ma se poi svieni non te la prendere con me!!!- Alzai gli occhi al cielo e le stampai un bacio sulla guancia,poi presi un sorso di caffè dalla sua tazza.

-Ciao mamma vado a lavoro!!!-

-Ciao tesoro fai attenzione…-

Appena arrivai al negozio la signora Smith,mi abbracciò teneramente,porgendomi il grembiule..Solita routine..chiusi gli occhi,presi un profondo respiro ed affrontai la giornata..lasciando un sorriso falso arricciarmi le labbra..

In the rose garden
Where the rain is falling
And the thorns are sharpened
Rose garden, yeah
Rose garden

Controllai l’ora 4 e 45 poche ore e sarei potuta tornare finalmente a casa,mi sedetti allo sgabello iniziando a disegnare sul block notes,adoravo disegnare era una passione che avevo ereditato da mia madre. Decisi di provare a disegnare il viso di mio padre,cercando di ricordare perfettamente le descrizioni di mia madre,occhi piccoli e color nocciola,capelli ricci corti con un ciuffo davanti alla elvis,bocca piccola a forma di cuore esattamente come la mia,mi diceva sempre che ero il suo ritratto versione femminile..Cosi provai a immaginarmi maschio e iniziai a disegnare una persona sconosciuta, non avevo visto neanche una sua foto,mia madre mi ha sempre detto di aver buttato via qualsiasi cosa che riguardava lontanamente lui..Ero convinta mentisse ma ho sempre lasciato passare. Non mi capacitavo di come una madre potesse tener nascosto il padre a sua figlia,infondo anche se avessi visto una sua foto non l’avrei mai rincontrato con tutte le persone che esistono al mondo. Mi venne un’idea,avrei finito il disegno e lo avrei mostrato a mia madre,dalla sua reazione avrei capito se gli somigliava almeno un po’ oppure no. Concentrata com’ero sul disegno non mi accorsi di una cliente appena entrata nel negozio..

-Bel disegno..- Alzai la testa e incontrai gli occhi nocciola di una signora sui 50 anni,riccia e con un viso gentile e dolce. Non appena mi vide spalancò gli occhi e lasciò cadere la sua borsa per terra.

Un po’ sorpresa dalla sua reazione sorrisi in imbarazzo.

-Grazie..Le posso essere d’aiuto??- La signora sembrò ricomporsi e mi sorrise.

-Si certo, avrei bisogno di un mazzo di rose rosse..- Scesi dallo sgabello e l’accompagnai nel retro di negozio,nell’area esclusivamente riservata alle rose.

-Come ti chiami??- mi chiese improvvisamente, mentre ci facevamo largo tra i fiori.

-Rosie..Lo so puo sembrare una specie di battuta visto che lavoro in un negozio di fiori ma è cosi-Dissi ridendo.

-Io Denise..piacere..Quanti anni hai??- Mi sembrava di essere in una di quelle serie televisive come CSI e che mi stessero sottoponendo a un terzo grado

-15-  Finalmente arrivammo dove erano posizionate le rose rosse.

-Di che grandezza le serve il mazzetto?- le chiesi mentre iniziavo a cacciare le rose dal vaso.

-Eh?? Scusami tesoro ero sopra pensiero-

-Di che grandezza?- le ripetei

-Oh media grazie..- Le sorrisi e continuai il mio lavoro,pensando che quella signora era davvero strana,eppure dall’eleganza dei suoi vestiti avrei potuto giurare che non era una persona comune.

Le confezionai con cura i fiori e glieli porsi.

-Fanno 10 e 40- dissi dopo aver fatto due calcoli. La signora frugò nella sua borsetta e cacciò fuori una banconota da 20. Aprii la cassa per darle il resto.

-No tesoro non importa il resto tienilo tu… ma ti posso fare una domanda??- La guardai confusa mentre mettevo i 20 dollari nella cassa,mi ha fatto fino ad adesso il terzo grado e adesso mi chiede se mi può fare una domanda??? Mha..

-Si certo..-

-Ti piacciono i Jonas Brothers???- Okay quella domanda proprio non me l’aspettavo..I Jonas Brothers?? E chi erano?? Provai a focalizzare nella mente se nella mia scuola c’era qualcuno che si metteva di cognome Jonas,ma mi venne in mente soltato Emily Jonas che era una ragazza..

-Uhm..chi scusi?- Indicò con una mano il mio disegno

-I Jonas Brothers sono un vecchio gruppo un tempo molto amato,quello li mi sembrava essere un suo componente..- La guardai confusa

-Nicholas…- aggiunse come se sperasse in  una qualunque reazione da parte mia...Scossi la testa lentamente rimanendo a fissare il foglio sul bancone.

-Oh bhè mi devo essere sbagliata..spero di rincontrarti Rosie..-

-Anche io..arrivederci Denise..-Seguii la figura di quella strana donna con lo sguardò, dalla vetrina del negozio finchè entrò in una gigantesca macchina nera..

 

She was young but not naïve
Always wise beyond her years
Hoping that no one would see
Every time she dried her tears

Rientrai a casa con  una strana sensazione addosso,non era di paura anzi..era quasi piacevole, poggiai le chiavi di casa su un mobile vicino alla porta e mi avvicinai in sala da pranzo..

- Denise… devi cercare di capirmi..-  C’era qualcuno in casa??? Denise..si chiamava cosi anche quella strana signora di oggi pomeriggio.. Non sentendo alcuna risposta immaginai che mia madre stava parlando al telefono..

- Anche voi eravate contro! Tu e Paul e non cercare di dire che non era vero..l’avete fatto crescere con la paura di amare!-mi nascosi dietro al muro e cercai di intravedere mia madre,aveva una mano sul viso…Piangeva.. Il mio cuore perse un battito.Odiavo vedere mia madre Piangere..era successo poche volte in vita mia.

Una volta ero tornata a casa piangendo,come al solito,dopo l’ennesima festa del papà,penso di aver avuto 11 anni..Lei mi sorrise e insieme ci vedemmo un film della Disney mangiando i pop corn..Quella notte andai in camera sua per dormire con lei nel suo letto e la sentii piangere nel sonno..Prima di allora non avevo mai pensato che quando mi vedeva piangere soffriva anche lei..

Quella fu l’ultima volta che mia madre o qualsiasi altra persona mi vide piangere..

-No Denise..è inutile..Non potete entrare adesso nella mia vita dopo tutto quello che ho fatto per rimuovervi!-

Corsi al piano di sopra,avevo capito tutto.. Non ero stupida.

Accesi il mio computer e andai nella home di Google. Digitai nello spazio della ricerca “Nicholas Jonas”..

Aprii la prima inserzione che era una pagina di Wikipedia.

Nick Jonas era nato il 16 settembre 1992,del 92..come mia madre. Feci scorrere il cursore sulla pagina,sua madre si chiamava Denise Jonas e suo Padre Paul Jonas..altra coincidenza??? zoomai su una foto di quelle proposte, presi il mio disegno e lo poggiai accanto alla foto sullo schermo.

Erano piu simili di quello che mi sarei mai aspettata. Era lui.. Mio padre era Nicholas Jonas e io non avevo mai saputo niente..Un moto di rabbia nei confronti di mia madre si impossessò di me e calde lacrime iniziarono a rigarmi le guancie. Le scacciai via e in quel momento entrò mia madre nella stanza,i suoi occhi si posarono sullo schermo del computer e si portò le mani sulla bocca.

-Perché non mi hai detto niente!! È dovuta venire Mia nonna nel negozio per potermi dare degli indizi su di lui??? Ti odio!!-

Non sapevo cosa mi è preso,sapevo solo che provavo una rabbia immensa nei confronti di mia madre come non l’avevo mai provata in vita mia. Mia madre iniziò a piangere di nuovo davanti a me..la ignorai e scesi giù in sala da pranzo,verificai l’ultima chiamata ricevuta e spinsi il tasto verde..

-Denise??? Sono Rosie..so tutto..-

 

 

Don't let those petals fall
Don't let them fall on you
Don't let those petals fall
Don't let them fall on you
Yeah, yeah, yeah

Dopo la mia telefonata a Denise,mia madre si decise e invitò tutta la famiglia Jonas a casa nostra..

La famiglia Jonas..la mia famiglia. Avevo passato l’intero pomeriggio a prepararmi mentre mia madre mi guardava con uno strano sorriso sul volto.Le avevo chiesto scusa per averle detto che l’odiavo e lei mi aveva capita e si era assunta tutte le colpe.

E adesso dopo 15 anni di sofferenza stavo finalmente per incontrarlo, stavo per incontrare mio padre.. Ero felice e spaventata allo stesso tempo..non sapevo come l’avrebbe presa,se fosse stato contento oppure non si sarebbe presentato..Optai per qualcosa di  elegante ma non troppo,convinsi mia madre a mettersi qualcosa di adeguato  scegliendo io i vestiti nonostante lei continuasse a lamentarsi dicendo che poteva rimanere in tuta.

Tra un sospiro ed uno sbuffo riuscii perfino a truccarla e adesso era davvero perfetta. Suonò il campanello e il mio cuore si fermò.

 Mia madre roteò gli occhi e si avviò ad aprire,mentre io ero rimasta immobile davanti al divano del salotto,i miei muscoli si erano bloccati dalla paura, non avevo mai avuto cosi tanta paura in tutta la mia vita..non so come avrei potuto prendere un rifiuto. Sentii delle voci accompagnare quelle di mia madre e tra loro riconobbi quella di Denise. Non appena mi vide,si buttò su di me e mi abbracciò forte.

-Come sei bella tesoro della nonna..- Rimasi scioccata dalle sue parole..boccheggiai in cerca di qualche appiglio,mia madre se ne accorse e mi aiutò

-Ehm…Rosie tesoro loro sono Joe e Kevin, Quel ragazzo li dietro deve essere Frankie anche se l'ultima volta che l'ho visto era un bambino,lei invece è Danielle la moglie di Kevin- salutai imbarazzata tutti quanti presentandomi.

-Wow sei la versione femminile di Nick- mi disse mio zio Joe,sorrisi e biasicai un Grazie…Ma mio padre dov’era?? Perché non si era presentato?? Abbassai lo sguardo.Denise sembrò avermi letto nel pensiero..

-Nicholas è qui fuori con suo padre..non appena parcheggiano entrano – mi disse sorridendo.

Il mio cuore iniziò  a battere all’impazzata e quando la porta di casa si aprì rischiavo davvero di avere un collasso,guardai mia madre,anche lei era nervosa,si mangiava le unghie e guardava apprensiva in corrispondenza della porta.

Ed eccolo li,entrare con una camminata decisa e uno sguardo profondo.Era esattamente come lo immaginavo ogni notte prima di dormire.

I suoi occhi si poggiarono prima su mia madre che abbassò lo sguardo arrossendo,poi passarono da mia madre a me la sua espressione diventò indecifrabile,mi morsi il labbro dalla paura..Adesso che lo avevo visto..Non volevo che se ne andava.

Si avvicinò piano,quasi avesse paura di fare qualche mossa sbagliata senza però togliere il contatto con i miei occhi.Smisi di torturarmi il labbro e gli sorrisi. Mia madre assisteva alla scena trattenendo il respiro. Nicholas adesso era proprio davanti a me,mi sorrise e mi abbracciò,essere tra le sue braccia era un sensazione indescrivibile,era quello che avevo sempre voluto,respirai a pieno il suo profumo e appoggiai la testa sul suo petto iniziando inconsapevolmente a piangere,anche se non riuscivo a vederla ero sicura che anche mia madre stava piangendo. Volevo far durare questo momento per sempre ma pultroppo tutte le cose hanno una fine e cosi dopo alcuni minuti ci staccammo. Lui si piegò verso di me e mi poggiò le mani sulle spalle.

-Mi dispiace..Mi dispiace di non esserci stato in tutti questi anni..Se solo avessi saputo..- si morse un labbro lasciando questa frase cadere nel vuoto

– Ti prometto di recuperare il tempo perso..da questo momento in poi ci sarò sempre per te…non ti farò mancare mai nulla- mi abbracciò di nuovo e lo strinsi forte.

-Nicholas..- gli dissi piano tra i singhiozzi..-Sono contenta di averti ritrovato..- Lui mi sorrise e mi passò una mano sulle spalle

--Capisco che è troppo presto per chiamarmi papà..ma almeno Nick..- Sorrisi raggiante come non mai

-Okay papà..-Vidi i suoi occhi inumidirsi e sorridere,era strano pronunciare quella parola per me,ma adesso sapevo che non ero mai stata abbandonata da lui e che lui voleva trovarmi tanto quanto lo volevo io. Mi voltai verso mia madre che ancora piangeva seduta sul divano.

-Annie possiamo parlare in privato perfavore???- Mia madre alzò la testa asciugandosi gli occhi leggermente spaventata. Annuii e lei e papà andarono a parlare in cucina.

-Rosie mi faresti vedere le tue foto??-mi chiese un signore panciuto dall’aria dolce,colui che doveva probabilmente essere Paul,mio nonno.

-Si certo!- sorrisi e presi un vecchio album da sotto una credenza nell’ingresso. Passando davanti la cucina captai delle frasi

-Ero spaventata Nick! Ero da sola! Ero confusa! Non sapevo cosa fare come comportarmi!-

-Insieme saremmo riusciti a superarlo Annie! Se solo tu ti fossi fidata di me…-

- Non c’entra niente la fiducia Nick..tu avevi quell’anello! Eri una superstar internazionale..e tutti pensavano fossi vergine..Eri un personaggio pubblico! Non potevo rovinare la tua reputazione..immagina i tabloid“Nick Jonas mette incinta diciassettenne”..-

-Io ti amavo Annie! Per quello che mi importava i giornalisti,i tabloid,i paparazzi, il mondo!poteva anche andarsene a quel paese! Tutto quello che volevo eri tu! E tu te ne sei andata senza dire una parola,un giorno mi sono svegliato e tu non c’eri più. Hai cambiato numero,email,ti sei trasferita,eri irraggiungibile..eppure..non ti ho mai dimenticata.-

-Oh ma perfavore Nicholas..Sono io la stupida che non ho più fatto l’amore con nessun’altro!-

-Ricominciamo…insieme..io te e Rosie…guarda che l’ho capito perché l’hai chiamata cosi..-

-Mi è sempre piaciuto come nome- si giustificò imbarazzata

-Ah quindi non c’entra niente il fatto che quando abbiamo fatto l’amore la prima volta ti ho regalato una rosa..-

-Uhm…si forse anche quello ha influito..te lo ricordi ancora??-

- Io mi ricordo tutto di noi…Anche quella volta..- decisi che avevo origliato abbastanza e cosi tornai da mio nonno con le foto, dopo poco arrivarono mia madre e mio padre (suona bene vero?) sorridendo e insieme commentavamo le mie foto di quei compleanni..

Consegnai a mio padre tutti i lavoretti degli ultimi 15 anni che avevo riposto con attenzione dentro un’armadio apposito,lui li accettò di buon grado e mi diede un bacio sulla guancia.Il primo bacio che mi diede..Ma non l’ultimo.

Perché dopo quella magnifica serata i pianeti iniziarono a girare nel verso giusto.

Mio padre mi veniva a trovare ogni giorno con un regalo diverso,un giorno arrivò con una rosa rossa e un anello e chiese a mia madre di sposarlo..Adesso anche io avevo quella famiglia che avevo tanto desiderato,dopo il matrimonio di mia madre e mio padre ci trasferimmo tutti in una nuova casa vicino Malibu,avevo lasciato il lavoro al negozio di fiori che aveva chiuso poco dopo,anche se quel posto rimarrà sempre nel mio cuore grazie a quel piccolo negozio sono riuscita a ritrovare il mio papà.. Volete sapere come si chiamava???Rose Garden..

In the rose garden
Where the rain is falling
And the thorns are sharpened
In the rose garden, yeah
Rose

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Souis