Anime & Manga > Yu degli spettri
Ricorda la storia  |      
Autore: shurei    26/02/2010    8 recensioni
-TE LO PUOI SCORDARE!!!!!!-
Questa frase riecheggia in tutta la Mukade. Ogni demone al servizio della ex-regina Mukuro sente quella esclamazione imperiosa e, incuriosito, si avvicina alla stanze della loro signora per sentire il contenuto della conversazione, immaginando perfettamente con chi sta parlando la loro regina.
-Hiei... oggi è il mio compleanno, per cui voglio divertirmi. Anzi, sarai tu a farmi divertire!- dice nuovamente Mukuro al ragazzino, che la guarda poco convinto.
-Cosa? Te lo puoi scordare!- replica il giovane morettino.
-Sbaglio o sei stato tu col tuo gesto a farmi riapprezzare i compleanni?-
-E allora?-
-Allora adesso pagane le conseguenze. Voglio divertirmi, per cui non puoi rifiutare questo mio ordine!-
-Ordine? E da quando prendo ordini da te?-
-Da oggi! Ho già invitato alcuni tuoi amici, vi organizzerete per recitare una favola. Mi raccomando, fammi ridere!-
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hiei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ff

Ma perché deve capitare tutto a me?





Mukade
*Fortezza mobile di Mukuro*



-TE LO PUOI SCORDARE!!!!!!-
Questa frase riecheggia in tutta la Mukade. Ogni demone al servizio della ex-regina Mukuro sente quella esclamazione imperiosa e, incuriosito, si avvicina alla stanze della loro signora per sentire il contenuto della conversazione, immaginando perfettamente con chi sta parlando la loro regina.
-Hiei... oggi è il mio compleanno, per cui voglio divertirmi. Anzi, sarai tu a farmi divertire!- dice nuovamente Mukuro al ragazzino, che la guarda poco convinto.
-Cosa? Te lo puoi scordare!- replica il giovane morettino.
-Sbaglio o sei stato tu col tuo gesto a farmi riapprezzare i compleanni?-
-E allora?-
-Allora adesso pagane le conseguenze. Voglio divertirmi, per cui non puoi rifiutare questo mio ordine!-
-Ordine? E da quando prendo ordini da te?-
-Da oggi! Ho già invitato alcuni tuoi amici, vi organizzerete per recitare una favola. Mi raccomando, fammi ridere!-

E fu così, che Hiei si ritrova a fare la più grande pagliacciata del secolo...
Il ragazzo, del tutto scocciato, entra nella sala del trono vedendo con orrore che tutti si danno da fare per creare un palco, mentre altri si divertono a cucire i vestiti e, dulcis in fundo, in un angoletto della sala ecco tutti i suoi “amici” che stavano aspettando solo lui.
-Ecco il nanerottolo!- esclama Kuwabara, indicando Hiei.
-Ce ne hai messo di tempo!- aggiunge Yusuke.
-Non vorrete davvero partecipare a questa pagliacciata, spero?- domanda Hiei sconcertato.
-Beh, perché no, almeno rideremo un po'... e poi è tutto improvvisato.-
-Avete già deciso che fare?-
-Mukuro ha detto di recitare Cenerentola.- dice Botan entusiasta.
-E sarebbe?- chiede Hiei, non sapendo minimamente di cosa stanno parlando.
-E' una favola per bambini... io la racconto sempre al piccolo Enma prima che vada a dormire.-
-Capisco... e... le parti?-
-Ah quelle... beh per evitare dispute e lamentele, verranno pescate a sorte. Ora prenderemo un bigliettino e a uno a uno diremo ciò che ci è capitato, terminata la pesca.- propone Kurama.
-Il caso deciderà?- chiede Hiei.
-Esatto.-
-Di male in peggio.-

Con pazienza e soprattutto fortuna, ad uno a uno i demoni, gli spiriti e gli umani del gruppo mescolano bene nell'urna per prendere un biglietto. L'estrazione dura parecchio, perché la maggior parte vuole accaparrarsi le parti migliori.
-Allora uno a uno ditemi il personaggio che avete pescato! Partiamo da te Yusuke!- dice Kurama, annotando i personaggi.
-La fatina! Che bella fatina che sarò...- dice con sarcasmo il discendente di Raizen.
-Sì, sì non ci sono dubbi, poi andiamo avanti ed evitiamo i commenti.-
-Io matrigna? Ma perché?- si lagna Kuwabara.
-Io il re!- dice il piccolo Enma.
-Piccolo Enma siamo legati dal vincolo di obbedienza: a me è capitato Monocolao- aggiunge Botan.
-Genoveffa...- si dispera Suzuki.
-A me Anastasia...- si dispera ulteriormente Jin.
-Kurama e tu che hai pescato?- chiede curioso Yusuke.
-Il principe.- dice del tutto rilassato il rossino, per poi continuare dicendo -Hiei a te?-
-Io... - il moro sbianca – mi rifiuto di farlo!- esclama Hiei.
-Che c'è nanerottolo?- chiede Kuwabara.
-Io non farò mai la principessa! Toglietevelo ben dalla mente!-
-Io invece ti ci vedo proprio... sei dell'altezza giusta...-
-Dannato Spilungone! Chi sarebbe scambiabile per una donna?-
-Tu nano!-
-Bene, direi che appena arriva Mukuro possiamo cominciare. Keiko a te la narrazione.- conclude Kurama.
-D'accordo.- termina il ragazzo, sorridendo.

I demoni che non partecipano alla recita, si danno da fare per sistemare la sala, preparare come si deve le scene grazie all'aiuto di Botan, ma, soprattutto, devono confezionare degli abiti adatti ai baldi giovani che si cimenteranno in quest'impresa: far ridere la regina Mukuro.
Infatti proprio grazie al loro prezioso aiuto, i costumi sono più che perfetti.
-Kurama, stai benissimo! Perché non fai il modello?- domanda Keiko, incantata.
-Grazie del complimento, ma dopo chi le evita le ammiratrici?- ridacchia nervoso il rossino.

Kurama indossa una divisa con i pantaloni in rosso fuoco e una giacca bianca con decorazioni al valore rosse e dei mocassini neri.
-Allora, sono o non sono un vero re!- dice il piccolo Enma.
-Quel costume le dona tantissimo, altezza!- elogia Keiko.
-Grazie! Oh, ecco il mio granduca di fiducia.-

Botan arriva con un costume simile a quello di Kurama, ma con molte meno decorazioni al valore con i pantaloni grigi.
-Come mi sta?- domanda la giovane.
-Stai benissimo, Botan!- rispondono i presenti.
-Jin e Suzuki?-
-Siamo qui...- dicono i due demoni, nascondendosi per non farsi vedere.
-Suvvia, fatevi vedere!- esclama Botan, spingendoli allo scoperto.
-Non guardateci...-
-Ah, ah, ah! Ragazzi, siete bellissimi! State benissimo!- ridacchiano i presenti.
-Ecco, era quello che volevamo evitare...-
-Non dite nulla o vi affetto...- dice Kuwabara nel suo gonnellone di trine e merletti.
-Kuwabara, stai bene vestito da do... uhm... uhm... da donna!- esplode il piccolo Enma.
-Taci!-
-Scusate il ritardo!- grida Yusuke, raggiungendoli.
-Beh, perché a te hanno dato una divisa maschile e a noi no?- si lamentano la matrigna e le due sorellastre.
-Per un motivo molto semplice: li ho minacciati di morte.-
-Ah...-
-Ed Hiei?-
-Lo sta vestendo adesso Keiko.- risponde Botan.
-NEMMENO PER SOGNO! NON VOGLIO CHE MI VEDA NESSUNO CONCIATO COSI'!-

Nonostante i suoi sbraiti e le sue continue imprecazioni a raffica, Hiei viene trascinato fuori dalla ragazza di Urameshi. Ora il moro da ragione all'amico quando lui dice che lei è l'unica persona in grado di ucciderlo: ha forza da vendere.
Il ragazzo indossa un vestito molto elegante fatto di raso, importato esclusivamente per quella occasione dal mondo degli umani; inoltre, Keiko gli ha sistemato i capelli, ma nonostante questo si nota perfettamente che sono sparati per aria.
-Wow... stai benissimo, Hiei! Farai un figurone!!!- dicono tutti i presenti, mentre si trattengo a stento dal ridere.
-Il costume ti dona molto, Hiei!- dice Keiko, sorridendo.
-NON E' VERO! PERCHE' DEVO TRASCINARMI DIETRO QUESTO INSOPPORTABILE GONNELLONE DI TRINE E MERLETTI??-
-Ma perché sei una principessa e poi i demoni hanno seguito alla lettera il modello della favola!-
-E POI DOVEVI SISTEMARMI ANCHE I CAPELLI!!! QUESTO STUPIDO COSTUME E' UNA TORTURA, PER ME!-
-Dai, Hiei, non lamentarti! Non stai così male…-
-Sono RIDICOLO!-
-Coraggio, Hiei! Comunque, adesso ti metterò un vestito più agevole per le prime scene.- conclude Keiko.

Mukuro entra in sala, accomodandosi sul suo comodissimo trono e non appena la donna cyborg è pronta le luci si attenuano, quasi fino a farsi buio. Le tende del palco scenico si aprono e mano a mano le luci focalizzano solo i personaggi. Keiko, quindi, inizia a narrare la storia di Cenerentola:
-C'era una volta, in un paese lontano, un gentiluomo vedovo che viveva in una bella casa con la sua unica figlia. Egli donava alla sua adorata bambina qualsiasi cosa ella desiderasse: bei vestiti, un cucciolo, un cavallo. Tuttavia capiva che la piccola aveva bisogno delle cure di una madre. Così si risposò, scegliendo una donna che aveva due figlie giovani le quali, egli sperava, sarebbero diventate le compagne di giochi della sua bambina.
Purtroppo, il nobile signore morì prematuramente ed allora la matrigna mostrò la sua vera natura. Era dura e fredda e profondamente invidiosa della dolcezza e bontà della sua figliastra, perché queste qualità facevano sfigurare le sue figlie, Anastasia e  Genoveffa, ancor più brutte e meschine. Le sorellastre andavano riccamente vestite, mentre la povera ragazza era costretta ad indossare un vestito semplice e grossolano ed un grembiule e a svolgere in casa tutti i lavori più pesanti e faticosi. Si alzava prima dell'alba, andava a prender l'acqua, accendeva il fuoco, cucinava, lavava e puliva i pavimenti. Tanto che alla fanciulla venne dato il nomignolo di Cenerentola.
La matrigna e le sorellastre dormivano in belle stanze, mentre la piccola camera di Cenerentola era in soffitta, proprio sotto il tetto della casa, dove vivevano dozzine di topi. Nonostante questo, Cenerentola rimase gentile e cortese, sognando che un giorno la felicità sarebbe arrivata. Fece amicizia con gli uccellini e i topolini a cui diede un nome e dei vestitini.. e loro per riconoscenza, le stavano accanto e allietavano le sue giornate e la svegliavano tutte le mattine.
Quella mattina, però, la giovane non ne voleva sapere di alzarsi..-

-Ma si può sapere per quale cavolo di motivo devo alzarmi? - l'uccellino fece segno che la mattinata è bellissima- Embeh? Lasciami dormire, sto tanto bene, qui!-

-Poi come ogni mattina suonò l'orologio del castello...-

-Ah, ci si aggiunge pure quello stupido gingillo!- e Cenerentola, arrabbiata, disintegra col solo sguardo l'orologio del castello.- Oh! Adesso dormo!- concluse, rimettendosi a dormire.

-HIEI DEVI ALZARTI LA FAVOLA NON VA COSI'!
Suo malgrado la giovane Cenerentola si alzò dal letto, guardando male la narratrice.
Come ogni mattina Cenerentola preparava la colazione per tutti gli abitanti della casa: una scodella di latte per il gatto Lucifero, un osso per il cane Tobia, avena per il suo vecchio cavallo, granoturco e frumento per le galline, le oche e le anitre del cortile. Poi portava la colazione al piano di sopra i vassoi della colazione per la matrigna... e le sorellastre Anastasia e Genoveffa! Iniziava sempre con la stanza di Genoveffa...-

-Genoveffa, alzati e non rompere!- sbraitò la piccola Cenerentola, appoggiando con poca grazia il vassoio sul comodino.
-Come ti permetti? E poi cos'è quella sbobba?- domanda incredula la sorellastra.
-La tua colazione, Genoveffa!-

-Poi con quella di Anastasia-

-Anastasia, alza il tuo fondo schiena dal letto! È tardi!- aggiunse nervosa Cenerentola, appoggiando nuovamente con poca grazia il vassoio sul comodino.
-Ah! Alla buon'ora! Ricordati che oggi devi rammendare… e non metterci tutto il santo giorno, capito?- le ricordò Anastasia.
-Te lo fai da sola!-

-Infine entrò nella stanza della signora madre...-

-Su, nanerottola, entra!- incitò Kuwabara.
-Buon giorno, maledetto spilungone!- salutò Cenerentola con i nervi a fior di pelle, sbattendo nuovamente con poca grazia il vassoio sul comodino.
-Prendi la biancheria e continua le tue faccende!-
-Scordatelo.-
-Cenerentola!-
-Che diavolo vuoi?-
-FA SILENZIO! Vediamo un po', visto che mi hai mancato di rispetto ti darò un bel po' di cose da fare. Dunque c'è quel grande tappeto nell'ingresso... SBATTILO! E le finestre al piano di sopra… LAVALE! Poi c'è da fare la tappezzeria e le tende!-
-Io non faccio niente.-
-Poi rastrellerai il giardino, laverai il terrazzo, spazzerai le stanze e le scale, pulirai i caminetti e naturalmente c'è il rammendo, il cucito e il bucato. Ah, un'ultima cosa… farai il bagno a Lucifero.-
-Sì, certo... come no!-

-Dall'altra parte della città, c'era il palazzo reale. E proprio in questo giorno il re convocò il granduca Monocolao...-

-NON CI SONO MA CHE TENGANO! Mio figlio ha già trascurato abbastanza i suoi doveri! Ormai è ora che si sposi e si sistemi!- enunciò il re al suo fidato granduca.
-Certamente maestà! Ma ci vuole un  po' di pazienza!- mormorò il granduca.
-NE HO AVUTA FIN TROPPA! - poi si mise una mano in fronte e, quasi sull'orlo, del pianto continuò: - Ma gli anni passano anche per i re... e vorrei avere dei nipotini prima di morire.-
-Sì, vi capisco, Sire!-
-No.. non potete capire che cosa significhi... vedere il vostro unico figlio, estraniarsi da voi di giorno in giorno sempre di più. Io mi sento solo in questo vecchio e triste palazzo... ho bisogno di sentire di nuovo lo scalpiccio di piedini infantili…-
-Certo, certo maestà! Ma se solo lo lasciassimo fare...-
-LASCIARLO FARE? CO... CO... CON QUELLE SUE SCIOCCHE IDEE ROMANTICHE?-
-Ma Sire… in fatto d'amore...-
-AMORE? BHA! Basta solo far incontrare il giovane e la ragazza nel modo o nel momento opportuni... e lo creeremo noi il modo opportuno!-
-Ma… ma maestà, se il principe dovesse sospettare…-
-SOSPETTARE? BHA! Il ragazzo torna oggi dal suo viaggio, che cosa c'è di più naturale di un ballo per festeggiare il suo ritorno?-
-Nulla, Sire.-
-E se tutte le ragazze in età marito fossero invitare a questo ballo... lui dovrebbe per forza mostrare interesse per una di loro! SI O NO?-
-Sì… Sire…-
-E al momento opportuno, luce tenue... musica romantica e tutti gli accessori! Il piano non può fallire, dico bene?-
-Sì, Sire. Organizzerò io il ballo...-
-Stasera!-
-Stasera? Ma Sire…-
-STASERA! E GUAI A VOI SE OGNI RAGAZZA IN ETA' DA MARITO NON SARA' PRESENTE! CAPITO?-
-Sì, maestà!-

-Subito furono spediti gli inviti ad ogni fanciulla del reame e il regale biglietto fu portato anche a casa di Cenerentola, in un giorno, in cui la giovane casualmente stava lavando il pavimento. (SCORDATELOOOO!!! !nd Hiei).
Con cortesia suonarono alla porta e la nostra bella domestica andò ad aprire, con un'espressione truce che sembrava l'avesse morsa un incrocio tra una tarantola e una vedova nera, trovandosi faccia a faccia col povero messaggero di corte.-

-E tu che vuoi?- chiese con poco tatto.
-Sono venuto a consegnare questo. Ora me ne vado perché tua sorella Genoveffa mi fa il filo e a me, francamente, fa schifo.- concluse il messaggero, andandosene via a tutta birra.

-Subito la fanciulla portò la missiva dalla madre, che lo lesse ad alta voce, davanti alle figlie.-

-Ma che mandria di deficienti!!- pensò il povero Hiei, non vedendo l'ora di finire.
-Che roba è?- domandò svogliato Kuwabara.
-E che cacchio vuoi che ne sappia!-
-Ci sarà un ballo... in onore di sua altezza il principe! E per ordine del re ogni ragazza in età da marito dovrà intervenire!-
-Un ballo!- esultarono le amate “figliolette” di Kuwabara.
-Non è roba che mi riguardi!- disse Cenerentola.
-Vedo che hai giudizio, Nanetta.-
-A me interessa!- esclamò Anastasia.
-Il principe Kurama… che figo!!!- si sciolse Genoveffa.
-Tu, nano, non vieni?- chiese Kuwabara, pensando di non aver capito bene la sua precedente risposta.
-Ho detto no, non m'interessa.- concluse Cenerentola, andandosene.

-Ma la matrigna, con un sorriso sornione, insieme alle sue due amate figliuole cominciarono a dare ordini alla povera ragazza, che non aveva proprio voglia di ascoltarli.-

-Nanerottolo, lavami i vestiti, sistema la mia stanza e lustrami le scarpe!!!- impose la matrigna.
-Tappo, lavami i piedi, preparami da mangiare e stirami i vestiti che stasera devo essere bellissima!- ordinò Anastasia.
-Devi ripetermi tutti i giorni che son la donna più bella in assoluto!- si pavoneggiò Genoveffa.
-Punto primo: non chiamatemi così! Secondo: io non ti lavo né i vestiti né tanto meno i piedi! Terzo: da mangiare te lo fai da sola! Quarto: io non sono lesbica, quindi bella te lo dici da te davanti allo specchio da brava demente che sei! Per quanto riguarda quel povero principe, non lo invidio proprio!-

-Detto questo le sorellastre e la matrigna si rimboccarono le maniche per avere un bel vestito da mettere: lavato, stirato e profumato, per arrivare in tempo al ballo del principe, mentre Cenerentola si mise a sonnecchiare sull'albero...-

-Che palle! Che altro devo aspettarmi, ancora?- mormorò Cenerentola, per poi dire ad alta voce: -Certo! Deve venire quell'altro cretino per il vestito!-

-E proprio mentre Cenerentola faceva questa magnifica osservazione, in quel momento da una nuvola di polvere di stelle, uscì un splendido giovane dai capelli corvini con tre quintali di brillantina in tesa per tenerli in ordine. -

-Pure cretino? Questa me la lego al dito, Hiei!- sbraitò Yusuke.
-Pensavo non fosse ancora il tuo turno...- si giustificò Hiei.
-Invece lo era. Allora, ti muovi o no? Voglio finire questa pagliacciata il prima possibile!-
-A chi lo dici! Non vedo l'ora...-
-Bene... Mo' che t'ho fatto ‘sto vestito, vai a quel ballo. Sposati Kurama, per finta ovviamente, e finisci con la classica frase! Poi, per sfogarti, pestiamo Kuwabara!-
-Affare fatto!-

-La fata, prese poi la sua bacchetta e l'agitò contro una zucca che poi trasformò in una carrozza. Prese poi dei topini e ne fece dei cavalli, poi il vecchio cavallo in un superbo cocchiere, ed il cane Tobia in un elegante valletto e poi si rivolse alla ragazza.
Al palazzo reale, in quello stesso momento, si stavano annunciando le varie principesse e notato il poco interesse del figlio, il re iniziò a borbottare...-

-Il ragazzo non vuole collaborare! Io non riesco a capacitarmi! Ce ne sarà almeno una adatta a diventare una brava pattrice… ehm… volevo dire moglie! -
-Maestà!- lo incitò a calmarsi il granduca.

-In quel momento arrivò Cenerentola... che salì le scale a tutta manetta...-

-Mi arrendo! Nemmeno io posso pretendere che il principe...- si fermò il re, abbattuto.
-Beh, se vostra maestà me lo concede, io vi avevo detto di non nutrire illusioni… ma voi, Sire, siete un romantico incurabile... sicuramente avevate immaginato questa scena ben diversa... il giovane principe che s'inchina alle invitate e ad un tratto alza gli occhi, il viso s'illumina perché… eccola, è quella la fanciulla destinata a diventare la sua sposa! Beh, Sire, questo è un grazioso spunto per una favola.- commentò Monocolao, ironico.

-E invece successe esattamente così... al Re non parve vero, e, prese sotto braccio la testa del granduca...-

-Favole! Sogni destinati a svanire! E ditemi, chi è quella ragazza? La conoscete?-
-No, Sire. Non è tra le mie conoscenze…-
-IL VALZER! SVELTI, SUONATE IL VALZER! LE LUCI... SISTEMATE LE LUCI!-
-MA QUALE VALZER!!!! IO NON SO BALLARE!!!!- sbraitò Hiei, trascinando al centro della pista da ballo il principe Kurama, per poi ordinargli:- KURAMA, SPOSAMI E FINIAMO STA PAGLIACCIATA! ANDIAMOCENE DA QUI!-
-Se è questo che volete, mia signora... ci sposeremo subito!- disse Kurama, ridacchiando.

-Sotto preciso “desiderio” per non dire “supplica” di Cenerentola i due ragazzi si sposarono e vissero per sempre felici e contenti!-

-ABBIAMO FINITO!!!!!- grida Hiei contro Mukuro, piegata in due dal ridere.
-Siete stati... molto... molto bravi...- ride l'ex-regina, aggiungendo poi: - Il prossimo anno facciamo La Bella Addormentata! Vero? -

In quel momento, Hiei sviene per la prima volta nella sua vita... sotto gli occhi increduli di tutti.









Finalmente riesco a postare la ff
dopo il commento della giudice del contest cui ho partecipato.
Innanzi tutto questa è una moderna favola di Cenerentola by Hiei, in più volevo dedicarla con tanto affetto a Zakurio^^'' che è dal giorno del suo compleanno che aspetta che la posto XD
Sorry cara, eccola qui.
Sperando che vi piaccia, attendo pareri e commenti
Un bacione
Shurei
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu degli spettri / Vai alla pagina dell'autore: shurei