I pensieri di Ognuna
Il mio più grande desiderio, fin da
quando ero bambina, è sempre stato quello di vedere, ritrovare e riabbracciare
mio fratello.
Ormai cresciuta, intrapresi un viaggio alla sua ricerca,
durante il quale ho vissuto momenti tristi, d'inferno, ma anche felici. Ho avuto
modo d'incontrare tante persone su cui poter contare: dei veri amici, che mi
riscaldano il cuore col loro affetto e la loro allegria, sempre.
A parte
questo... ho la sensazione, quasi una certezza, che in tutto il tempo mio
fratello mi sia sempre stato molto vicino, che mi fosse accanto e mi proteggesse
nell'ombra.
Questo mi rasserena molto e mi fa sentire, in qualche modo,
amata.
Ogni volta che guardo la mia pietra Hirui, volgo uno sguardo al
mio obiettivo che un giorno spero di poter realizzare.
Non pretendo di restargli accanto.
Non pretendo che lui
mi porti con sé.
Non pretendo che lui rinunci alla sua vita e al suo essere
per me.
Non pretendo che mi cerchi come io sto cercando lui.
Vorrei solo
poterlo abbracciare.
Chiedo soltanto questo.
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-Quattro vecchietti... una donna... tre bambini... dieci uomini... dodici ragazzi e che è, un'ecatombe!!! Ma che voglio pretendere, questo è il mio lavoro!-
Già,
il mio lavoro.
Sono la guida del fiume Sanzu, quello che gli occidentali
chiamano Acheronte. Il mio compito è quello di condurre i morti alla loro
destinazione ultraterrena, ovvero l'ufficio del piccolo Enma. Lui si occupa di
spartire i morti all'inferno, in paradiso o al purgatorio; tutto questo in base
alle malefatte che le anime hanno compiuto quando erano ancora in
vita.
Essendo un lavoro annuale, trecentosessantacinque giorni all'anno e
quasi ventiquattrore su ventiquattro... beh, le ferie non me le posso certo
premettere! Anzi: manco so come sono fatte!
Al giorno porto nel regno dei
cieli la bellezza o, se così si può dire, di un milione di defunti... questo è
in media, sia chiaro. Il problema del mio lavoro non è tanto il dovere prelevare
le anime dei trapassati, no... no... ma nel doversi spostare da un posto
all'altro in orari che sono quasi tutti vicini!
È uno
strazio!
Fortunatamente siamo in tanti a svolgere questo mestiere e, di tanto
in tanto, ci diamo i turni.
Che
il Grande Enma sia lodato.
Quando
mi riposo, stranamente, il piccolo Enma viene ad accoccolarsi tra le mie
braccia.
Questo
è un segreto di stato, però.
Il
fatto che lui scelga me, mi fa sentire onorata di servirlo. Lui è molto legato a
me, anche se non lo ammette perché è viziatissimo. Molto spesso dorme un sonno
calmo e tranquillo, con la sua testolina contro il mio petto e il corpicino
rannicchiato stretto tra le mie braccia.
È tenero, almeno quando dorme.
Se
solo avesse un aspetto un po' più adulto... noi due potremmo...
sì,
potremmo... ecco... forse... sì, cioè...
noi
due potremo stare insieme.
In
fondo, che male ci sarebbe?
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Yusuke,
sei un maledetto stupido!
Un idiota, un cretino, un porco, un animale, un
maiale, un facocero!
L'ultima volta che ti ho detto di andare al
diavolo, mi sei quasi morto, quindi non lo dico più!
Yusuke,
tu... non riesci mai a pensare a me, vero?
Nella tua testa bacata c'è solo
posto per risse, scontri all'ultimo sangue, duelli, tornei, demoni e chi ne ha
più ne metta!
Nella tua testolina non c'è posto per la mia
preoccupazione...
Sì, la mia preoccupazione, che mi accompagna giorno per
giorno quando tu non ci sei... quando tu sei a combattere un nemico potente e io
temo di non vederti mai più!
No, questo pensiero, nel tuo cervellino malato,
non c'è.
Certo
che la più malata sono io! Come ho fatto a perdere la testa per uno come
te?
Spiegamelo, perché non lo so. Sì, spiegamelo perché voglio
capire!
Forse
posso rispondermi da sola...
Yusuke, noi due ci conosciamo da una vita però,
non sapevo nulla di te.
Non sapevo né le tue origini, né i tuoi poteri, né il
tuo destino già scritto...
Nulla.
Proprio niente.
Eppure...
avevi quel qualcosa di speciale, quell'insolita grinta, quell'allegria così
contagiosa, quei modi di fare un po' rozzi e quegli atteggiamenti che solo a
pochi riveli.
Sì, forse è stato questo.
È stato con quel tuo sguardo fiero
e l'aria da duro – e quando vuoi tenerone – che mi hanno affascinato.
Per
quanto possa offenderti, picchiarti, mettere in ginocchio... non posso fare a
meno di volerti bene. Non posso fare a meno di aspettarti trepidante quando
parti,
di essere in ansia durante tutto il tempo in cui sei via...
e
stringerti tra le mie braccia quando torni.
Ti amo, Yusuke.
Ecco il mio regalo in ritardo, cara
Sixi.
Non
mi sono dimenticata, sai?
Voglio solo precisare che ad ogni colore corrisponde
una delle tre ragazze che, per chi conosce yu yu non è difficile da
individuare.
Spero vi piaccia
Un bacione
Shurei