Era davvero insopportabile. Odiava quella terribile attesa e indecisione. Non sapeva per quanto altro tempo avrebbe potuto resistere. Frank ormai si era deciso, era l'ora cavolo! Non sapeva cosa aspettarsi, ma l'ansia lo avrebbe ucciso se continuava così...doveva chiamare Gerard. < Pronto Gerard? > La voce di Frank era calda e ansiosa, come al solito in effetti. < Frankie sei tu? > Stupido, pensava Frank...ovvio che era lui, chi altro poteva essere? Qualche dubbio gli ofuscava la mente. < Ehmm...sì..sì sono io, Certo che sono io > < Frankie, tutto bene? Ho capito che sei tu! > Gerard cominciava ad irritarsi. < Sì va bè, senti...ho deciso. > La voce di Frank sembrava come vibrare dall'altra parte della cornetta. < Mmmm...e riguardo a cosa? > Ora i dubbi roteavano sparpagliati nella mente di Gerard. < Gee, lo sai, su cosa! > < Ahh...ho capito baby.., e cosa pensi di fare? > La voce di Gerard si era come addolcita per magia. < Va bene, ma farai tutto tu, hai una grossa responsabilità! > E va bè, era terrificato Frank, si notava. < Tranquillo Frankieee, sarò dolce e farò piano, ok? > Ora la sua voce suonava troppo sdolcinata, e Frank pensò che forse stesse ridendo dietro di lui, che lo stesse prendendo in giro e questi pensieri gli fecero sbattere forte il piede per terra, come quando non otteneva quello che voleva. < Ci vediamo a casa mia questo pomeriggio allora! > < Contaci > Gerard chiuse immediatamente il telefono e si andò a preparare di fretta e furia, porca miseria, quella maledetta voglia di rimanere in pigiama fino a tardi. Ore 15.30 del pomeriggio. Frank è terrorizzato e lo erano anche le sue unghie. Troppo tardi, per le unghie. Suonano alla porta. *Occavolo, è Gee. Porca miseria. Cazzo. Aiutatemi.* Questo è quello che passò in un primo momento nella testolina di Frank. *Oh Gesù, sò che non ti ho dato molto ascolto in questo ultimo periodo, ma ti prego, davvero, dammi la forza di fare quello che devo fare con Frankie* E questo, invece, è quello che passò nella testa di Gerard. < Ehi! > Frank saluta. < Ciao Frankie > Gerard ricambiò con un caloroso...abbraccio. < We,we. Passiamo al sodo...non ce la faccio più. > Quando Frank è ansioso, preoccupato, si nota, e anche fin troppo. < S' scusa... andiamo nel divano, è più comodo > Gerard lo fissava negli occhi cercando di tranquillizzarlo, ma invano. < Ma non è che lo sporchiamo? > Domadò il povero Frank < Oh...bè...sì probabilmente.., o magari no, è che non ne ho idea... > Rispose Gerard impacciato. < Cazzo, Gee, sei tu l'esperto! > Frank era ancora più preoccupato. < E' vero. E allora calmati, non ti uccido mica! > < Te lo auguro, altrimenti il mio fantasma ti perseguiterà fino a che non ti ucciderai per disperazione! > Urlò esasperato. < Aha...va beeene, allora farò attenzione..ma solo perché sei Frankie, e perchè non sopporto i fantasmi ficcanaso. > Risata collettiva. < Ci siamo Frankie. Rilassati. > La voce di Gerard aveva un velo di sicurezza e un lenzuolo di insicurezza. < mm.. > Questo era tutto quello che Frank riusciva a dire. < Ok, sei pronto? > Il piccolo Frank annuì. < Sposta un po' il cuscino che sono scomodo. > Frank spostò il cuscino con sempre più ansia. < Pronto?? > Ridomandò Gerard. Questa volta più deciso. < Sì ma...ho paura! > Questa volta, lo ammise.. < Dai fidati! Fatti coraggio > Cercò di incoraggiarlo Gerard. < Non l'ho mai provato, ecco. > Ammise. < Non ti farò del male.. > Sussurrò Gerard. < Ho paura lo stesso... > < Mettiti quì, e stai composto > Gerard si schiarì la voce. < Mi uscirà tanto sangue? > Domandò Frank < No! Almeno...non credo molto...direi che comunque ti conviene spogliarti > Rispose incerto Gerard. < Ok..ma fai piano! Per favore! > < Apri! > Si decise Gerard < Ahìa..ah...aahi..fa male! > Iniziò a lamentarsi Frank Gerard perse la pazienza. < azzo Frankie quante storie per un dente! >