Anime & Manga > Vampire Knight
Segui la storia  |       
Autore: Bittersweet Rose_    28/02/2010    2 recensioni
Ecco il prologo della prima fanfic che posto qui. Spero che vi piaccia =) Recensite pleaaaaseee Ah, Giusto. La storia si svolge dopo la fine di VK Guilty, quindi potrebbe esserci qualche spoiler..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Nota: ogni volta che trovate un -x-x-x-, vuol dire che cambia il narratore. Si fa una volta per uno, prima Eiko, poi Zero, poi di nuovo Eiko e così via. So che non sapete ancora chi sia Eiko, ma lo scoprirete subito ;)

CAPITOLO 1

 

Eiko Fukuzawa, 15 anni, studentessa al Collegio Cross. Avevo appena finito di disegnare una faccina sul mio libro di scienze che suonò la campanella. Alzai lo sguardo, poi sospirai.

 

Lui non c’era.

 

“Hei, che hai deciso di fare, allora? Ti unisci a noi oggi pomeriggio o no?”

“Veramente io pensavo di rimanere in camera a studiare per il compito di domani..”

“Fai come vuoi, ma poi non venire a piangere da me se a S. Valentino resti senza cioccolatini da dare ai ragazzi!”

“Li comprerò, non credo sia un problema.”

“Okay, allora ciao!”

 

 

-x-x-x-

 

I giorni passavano. Uguali, piatti, monotoni.

 

E così ero io.

 

Seduto, con lo sguardo fisso nel vuoto e le mani nei capelli, osservavo i lenti movimenti che compivano le ombre man mano che il sole si spostava. Ero immobile, una sagoma imperturbabile nello scorrere del tempo.

E nella mia testa solo due occhi grandi e sinceri e capelli castani soffici e setosi: Yuuki.

 

-x-x-x-

 

San Valentino si avvicinava. Diventavo euforica man mano che il tempo passava e tenevo il conto dei giorni sul mio diario.

I cioccolatini, poi, li avevo preparati una sera che avevo tempo. Erano già pronti e impacchettati; da un imponente nastro rosso spuntava un bigliettino con su scritta una Z. nient’altro, né una firma né niente.

Sarebbe stato troppo imbarazzante per me sapere che lui sapeva. Insomma, che era a conoscenza dei miei sentimenti: infatti avevo deciso che avrei lasciato il pacchetto davanti alla porta di camera sua la sera prima di S. Valentino.

 

-x-x-x-

 

“Kiryu.”

Alzai appena gli occhi.

“Direttore.”

“Oh Zero, sei uno straccio. Da quanto tempo non ti nutri? Dovrai sentirti molto debole”, disse “Prendi il mio sangue, ti sentirai meglio”.

Si sporse, mostrandomi il collo. Riuscii a sentire chiaramente lo scorrere lo scorrere del sangue nelle sue vene. Sapevo perfettamente dove si trovavano, sarei andato a colpo sicuro: facile, veloce, soddisfacente.

Ma non lo feci. Voltai il viso verso il basso e sospirai.

“Sapevo che non lo avresti fatto”, disse il preside ritirandosi.

“Zero, ascoltami.” Mi prese per le spalle e mi costrinse a guardarlo negli occhi. Quel contatto così diretto mi spaventò, era parecchio tempo che non parlavo con altri esseri umani... o con altri vampiri.

“Sai quanto tempo è che sei rinchiuso qui dentro?”

Feci impercettibilmente cenno di no con la testa.

“Davvero non vuoi saperlo? Be’, io te lo dico lo stesso: cinque giorni.”

Alzai leggermente lo sguardo, colpito, e poi lo riabbassai subito.

“E non ti sei mosso di un centimetro.”

Il preside si sedette accanto a me. Eravamo vicinissimi. Sentii l’infantile impulso di rifugiarmi tra le sue braccia e piangere ogni lacrima del mio corpo.

Lo repressi subito.

“Zero, fai qualcosa. Qualunque cosa. Alzati, urla, piangi, strappati i capelli, sparati in testa con la Bloody Rose... non mi interessa. Ma agisci. Non riesco a sopportare di vederti così.”

Rimasi immobile, come se quelle parole mi avessero trapassato senza farmi provare emozione alcuna, come se il mio corpo fosse diventato improvvisamente un’arida pietra, secca e refrattaria.[1]

“Devi rassegnarti. Lei non tornerà. Mettiti l’anima in pace una volta tanto.”

"Mettermi l'anima in pace? Oh no, direttore, come può dire una cosa simile? Io non potrei mai. La mia anima l'ho donata ad un paio di occhi dolci tanto tempo fa."

Sospirai.

"E quegli occhi dolci l'hanno uccisa".

 

-x-x-x-

 

Eccolo, il tanto atteso giorno. Tredici Febbraio. Tredici Febbraio. Tredici Febbraio! Mi svegliai addirittura prima della sveglia, cosa che per me era rara come una mosca bianca. Non dico che mi piacesse dormire fino a tardi, però... insomma, non ero di certo mattiniera. Mi catapultai fuori dal letto e fui vestita in tempo record. Una colazione veloce... e via col vento!

 

Stranamente la scuola era diventata noiosissima. Le ore erano lente, i discorsi dei prof tutti uguali. Insomma, uno schifo.

Ero talmente sprofondata nei miei pensieri da essermi dimenticata tutto, dalle mie ansie mattutine al colore dei miei capelli.[2]

 

Solo il suono della campanella mi riportò alla realtà, ma solo per lanciarmi di nuovo in quel turbinio di emozioni di cui ero stata preda da appena svegliata.

 

Era giunto il momento.

 

Il pacchetto bianco, si quello per Zero, aveva un sicuro alloggio nella tasca della mia giacca dell’uniforme. Era piccolo, quindi si nascondeva abbastanza bene.

Feci la strada che mi separava dai dormitori col cuore in gola. Le mie gambe quasi tremavano.

 

E alla fine eccola lì, la camera di Zero.

 

-x-x-x-

 

Cos’èra quella.. cosa? Una presenza fragile, delicata. Come un coniglietto bianco. Però spiccava sullo sfondo della vita quotidiana, così frenetica e così sprezzante nei confronti di chi la vive come sangue fresco su neve candida.

Si soffermò davanti alla mia porta. Sì, proprio la mia. Ero troppo curioso, nemmeno lei aveva un’aura così.

E fu in quell’occasione che mi alzai. Ruppi la stasi, feci qualcosa. Andai davanti alla porta, con passi incerti e timorosi.

Rimasi a fissare il legno bianco di cui era fatta. L’aura era lì, ed esitava. Avrebbe bussato? Che ci faceva lì? Volevo aprire la porta. Oh si, se la volevo aprire. Ma proprio mentre la mia mano stava per abbassare la maniglia, l’aura si spostò. Se ne andò.

Oh no, non te ne andare! Resta, resta! Ancora un po’, non chiedo tanto...

 Ma ahimè, non ebbi abbastanza forza da dar voce ai miei pensieri.

Ed era già troppo tardi.

Tornai indietro, deluso, e mi stesi sul letto. Rimasi per qualche minuto a fissare il soffitto, poi fui di nuovo colto dalla curiosità. Mi alzai, rapido come un leprotto che tenta invano di scappare dalle fauci del predatore e allo stesso tempo tranquillo come lo scorrere di un fiume. Mi avvicinai alla porta. Posai la mia pallida mano sulla maniglia e la abbassai.

 

Rosso. Bianco. Un fiocco.

 

Un pacchetto di cioccolatini! Era già arrivato San Valentino? E le ragazze urlanti dov’erano?

Rimasi a guardare il pacchetto, con la testa obliqua. Poi lo raccolsi, chiusi la porta e mi sedetti per terra.

C’era un bigliettino con su scritto il mio nome. Quello e basta. Non c’era firma.

 

Aprii il pacchetto e fui pervaso da un soave odore di cioccolato. Erano praline. Tonde e ricoperte di cacao.

Ne misi in bocca una, per assaggiarla. Era buonissima.

Proprio mentre la stavo per mandare giù fui travolto da un vortice di ricordi.

 

     “  I suoi capelli castani, la mia pelle umida, i suoi occhi che brillavano di affetto. La mia camicia semibagnata era aperta sul petto. Fredde gocce d’acqua mi rigavano il collo, avevo appena fatto la doccia e mi ero seduto fuori dal bagno del Direttore. Ed era arrivata lei. Si era seduta accanto a me e mi aveva asciugato i capelli con un asciugamano. Era così premurosa, l’unica che si preoccupava per me. E poi mi dette.. una pralina. Era l’unica che le era riuscita, aveva detto. Quindi, doveva essere considerata una rarità, a detta sua. Me la fece assaggiare.  ”

 

Era uguale identica a quella che stavo mangiando in quel momento.

 

Dovevo scoprire a chi apparteneva quell’aura. Doveva per forza esserci una connessione con Yuuki.

 

 

 

I'll also show you a sweet dream

                                                  Next night_

 

 

 

 

 

 

 

[1]  quest’ultima frase è un riferimento a una poesia di Ungaretti, “San Martino del Carso”. Non so quanto possa esser venuto bene, ma ci ho provato xD

[2]questa l’ho toppata completamente, lo so, ma non sapevo cosa scrivere.. xD

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vampire Knight / Vai alla pagina dell'autore: Bittersweet Rose_