01/03/2010
1 recensioniHello- Qui parla Frank!
Ehi a tutti.Mi chiamo Frank Iero. Care mie fans ho intenzione di raccontarvi qualcosa su quel farabutto del mio cantante Gerard Way.
Credete che forse io non lo sappia cosa va a raccontare di me nelle fanfic? E invece vi sbagliate!
Evvero, evvero (lo so che non si scrive così u.U) non sono un genio del Pc sono bravo in altre cose io, ma le so scrivere due cose sul Word.
Bene, che ne dite se vi raccontassi della prima volta che lo vidi, tanto per cominciare? Per prima cosa ci tengo a dirvi che i fatti sono stati puramente casuali, anche se si parla di Gerard...e secondo me quello lì le medita le cose.
E' un bel giorno d'estate, inizio Agosto per l'esattezza.
Eccolo lì seduto su una panchina, se così vogliamo chiamarla da come era ridotta, incappucciato su un felpone nero e jeans stretti.
Prime impressioni *Scappa, potrebbe ucciderti*, e c'è ben poco da ridere, se solo lo avreste visto, quel giorno, avreste visto quello sguardo assente e incriminatorio, lo avreste pensato anche voi.
Passata la fase *Gesù, so che esisti, e anche se non ti ho mai fatto simpatia, aiutami* , mi avvicino a lui, è pur sempre affascinante a modo suo.
Mi siedo accanto e...occhei, non lo avessi mai fatto *Va bene Gesù, quando ci vedremo lassù, faremo un bel discorsetto io e te*.
La mia prima reazione è quella di scappare, anzi no, prendere qualsiasi cosa ci sia a portata di mano e tirargliela.
Perchè, vi starete chiedendo. Lui cosa fa? Mi starnutisce addosso.
Non ha tentato di uccidermi, ma che schifo però ragà.
Un bel ragazzo come me, eggià ammettetelo!, gli si avvicina e lui per la gioia, timidezza, ansia o che cavolo ne so io, mi starnutisce?!
Salute!
Che altro avrei dovuto dirgli?
Insultarlo.
Ecco che avrei dovuto fare a quel maleducato.
Grazie.
Scontata risposta. E andiamo, la vita è bella.
Ma tra l'altro, Gerard è Gerard, non è che potete aspettarvi che vi dia la mano, vi sorrida e vi chieda che nome abbiate...insomma, è immorale, non è nella sua etica, nella sua scala di valori.
Come ti chiami?
Ennò!
Gliel' ho chiesto io! Mica posso invecchiarci in questa panchina io.
Gerard.
Wow, supero lo shock per l'inaspettata risposta, *sà il suo nome, Frank, forse è normale* mi ripeto.
Bè?! E il mio di nome, non vuoi saperlo?! No. Nada. Nain. Nothing. Stò menefregista.
Ma che caldo. Mi dice.
E cazzo vorrei vedere, sembri un beduino, ma non è che hai la malattia del sole?
Eggià. Rispondo. *Forse se ti togliessi quei venti chili di cotone, staresti meglio e ti accorgessi che non c'è poi tanto di quel caldo*.
Comunque, piacere.
Sì piacere. Col cavolo! Quello mi sa che è sordo! Però è sempre affascinante, muto, sordo, cieco che sia.
Senti Gerard ti va di andare a berci un caffè al pub lì di fronte?
Si gira. *Aiuto* e *aiuto* di nuovo.
Sì.
*Vuoi che te lo portino qui?! O pensi che io li vado a prendere e li beviamo quì, in stì quattro pezzi di legno?!*
Andiamo. Mi dice.
Cavolo, allora cammina anche, il sordo.
Va bè, al pub, spiaccica qualche parola...come sì, no e lo so.
Mi tocca fare l'interrogatorio a questo. Non sà neanche continuare un discorso. Poveraccio. Continuo a fare domande su domande, e lui si degna ad annuire.
Miracolo. Che ci crediate o no, quel birbante di Gesù mi ha ascoltato.
Mi vuole bene in fondo, Gesù dico.
Gerard mi guarda. Domanda. Ragazzi, una domanda.
E' come se tutto in torno si fosse fermato, un microfono sceso dal paradiso si fermasse davanti alla boccuccia di Gerard e gli angeli suonassero in coro per creare suspance.
Ed ecco la fatidica domanda...apre la bocca...e... .
..Come hai detto di chiamarti tu?
*Cazzo però*