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Autore: Angel TR    01/03/2010    0 recensioni
Mimi Force è in dolce attesa. Incredibile a dirsi, ma è così.
L'intera famiglia Force è in visibilio: Charles è a dir poco su di giri, Trinity ha già contattato i migliori negozi e prenotato centinaia di migliaia di vestitini per la bambina.
Nessuno però sembra accorgersi del crescente esaurimento della mamma.
Una nuova esperienza, scoperte terrificanti sul parto, biberon e il girovita che aumenta, Mimi trova anche il tempo di indagare sul gemello, perchè, in fondo, sono passati solo due anni dal legame e non tutti i contatti sono andati persi...
«Il seguito di "My Wedding Day"»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Force Legacy'
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~The Yummy Mummy Drama_♥

1

Meno male che d'allora Jack non ha mai più pronunciato quel nome. Io stavo sempre male quando lo pronunciava, soprattutto nei primi mesi della gravidanza.
Grosse lacrime come gocce di cioccolato rigavano le guancie e Jack si chinava ad asciugarmele e mi faceva sentire ridicolamente coccolata. Però mi piaceva -e mi piace tutt'ora.
Per farsi perdonare, il mio tesoro mi portava la colazione a letto: flapjack, ciambelle al cioccolato, crossaint. Sei, sette, me li spazzolavo come nulla. Tanto io non ingrasso.
Non lo sapevate? I vampiri sono immuni al cibo umano. Potrei andare avanti di cioccolato e biscotti, non prenderei neppure un grammo. Invidiose, eh?
Comunque, allora, però, la sete non si faceva sentire. Sì, perchè noi vampire incinte beviamo più sangue del normale.
Così, adesso che la gravidanza ha raggiunto il quarto mese, mi alzo dal letto -oppure se non sono a letto, sono in giro per i negozi della Fifth Avenue- e accalappio il primo umano che trovo.
Gli umani credono di accalappiare loro a me: che ingenui! Nessuno accalappia Mimi Force. Nessuno tranne Jack. Il mio cuore è sempre più vicino casa.
La bambina, poi, mi ha portato ad essergli così tanto vicino che mi sembra di scoppiare quando Jack non è con me. Ho sempre voglia di urlare.
Adesso che sono stesa sul mio lettone nella villa comprata a Manhattan, mi sto decisamente annoiando. Mi alzo dal letto e percorro i primi metri del parquet di quercia pregiata scalza e infilo li sabot Chanel, mentre sistemo i capelli.
Apro le tende. Fuori è una bellissima giornata, i raggi del sole si allungano timidi per raggiungermi come lacci per scarpe Jimmy Choo e c'è una brezza calda che mi scompiglia i capelli appena sistemati. Lancio una maledizione al vento ma qualcosa mi dice di non rientrare per chiamare il parrucchiere.
Ho decisamente paura che qualcuno mi veda in questo stato.
Mmmh, forse no. In fondo, ieri sera mi sono vestita apposta per l'occasione: la camicia da notte color lavand che fascia il mio pancione e lo fa risaltare ancor di più, Premaman By Dior. Ma non so quale effetto abbia la gravidanza su di me.
Mi spunteranno milioni di brufoli, tipo acne giovanile? Oh mio Dio, orrore. Cosa mi salta in mente?
Meglio rientrare; e poi, il pranzo da Pe Ser mi chiama.
Il fatto che io sia così veloce nel correre ma così lenta nel prepararmi sta iniziando a darmi noia. La bambina reclama cibo: sta tartassando le pareti del mio stomaco con i suoi calcettini. Farà la ballerina da grande.
Sì, la ballerina. I calcettini sono simbolo di piedi pronti al balzo, flessuosi. Lei è di sicuro una ballerina di grande successo. Farà tour in Giappone, toccherà con le scarpine da ballo il teatro di Sarajevo e vincerà l'oro alle Olimpiadi...
Toc toc.
Chi diavolo è a quest'ora? E proprio mentre io mi sto preparando?
<< Piccola, tesoro? >> Trinity. Sbuffando, vado ad aprire la porta.
<< Ciao, Trinity. >> Vedo che sul suo volto si dipinge un espressione ostile. Lo so che è venuta solo per vedere come va la continuità della specie.
<< Sono venuta a trovarti. Volevo vedere come...>> Ecco, l'avevo detto io.
<< Come va la continuità della specie. Va bene. >> Lei mi guarda come se fossi impazzita.
<< La continuità della specie? Ma cosa dici? Io ero venuta per vedere come stavi e per chiederti se tu e Jack volete venire a pranzare da noi. >> Ah.
<< Non so, ma tra qualche minuto ho colazione da Pe Ser. Jack ha prenotato...che carino! Mi ha anche lasciato il bigliettino sul cuscino. >> Lo so che ho assunto quell'espressione, perchè la "mamma" mi sta guardando in un modo tra l'esasperato ed il felice.
Trinity in realtà non è la gemella vampira di Charles. Il suo gemello è morto nella guerra di Roma e Charles, dato che Allegra è in coma, ha deciso di sposarla.
Così vanno le cose qui.
<< Allora ci vediamo dopo. Ricordati che oggi c'è la riunione. >> Mi fa a mo'di saluto lei, per poi girare sui tacchi 12 delle sue scarpine Dior ed uscire da casa mia. La riunione. Ah, è vero. Oggi è lunedì! Io faccio anche parte della Commissione, sapete?
Mmmh...sapete almeno cos'è la Commissione? Okay, farò uno sforzo.
La Commissione è un club esclusivo per soli Sangue Blu. Ci riuniamo là per organizzare feste, ricevimenti, balli ma anche per trattare di questioni più gravi come il Ballo Del Patrizio di quest'anno...
La maggior parte degli ex membri della Commissione furono assassinati due anni fa, dagli Almeida, famiglia reale del Rio de Janeiro. Ci hanno traditi e si sono schierati dalla parte di Lucifero. Così, dopo averci invitati tutti ad una festa, si sono rivelati e hanno dimezzato i membri.
Adesso, dopo una lunga sentenza, ci sono nuovi membri. La Duchesne va avanti, ovviamente, e ci sono sempre nuovi vampiri da presentare.
La mia bambina un giorno sarà una di loro! Che soddisfazione.
Dopo essermi lavata e vestita, chiudo la porta di casa e proseguo verso Pe Ser, che è il ristorante più costoso di Manhattan. Scorgo alcune studentesse che hanno saltato la lezione mentre parlottano felici e spensierate, con in mano un'enorme busta di Gucci.
Appena passo, si girano a guardarmi e m'indicano, iniziando a parlare più a bassa voce. O più propriamente, spettegolare. Io adoro la fama. Adoro che mi si parli dietro, adoro essere famosa e adoro quando le ragazze mi guardano con gli occhi brillanti come stelline degli occhiali Gucci.
Ma, più di tutto, adoro del mio nuovo stato di gravidanza, che tutti -tutti, tutti- i vampiri della Congrega si sono già prenotati il giorno della nascita della mia bambina per venirla a trovare.
Chissà che angelo si reincarnerà in lei? Spero solo non quella vecchiaccia di Cordelia Van Alen o mi sparo, lo giuro.
Devo ancora decidere il nome; ma, in cambio, ho già decine di vestitini griffatissimi per lei. E questo potrebbe bastare, no?
L'aria è fresca e sa di primavera. Gli alberi della Fifth Avenue sono pieni di boccioli che tra qualche mesetto si schiuderanno e io con loro. Tra qualche mesetto -ovvero tra tre mesi- sarò al settimo mese di gravidanza: incinta fino al collo.
Se chiudo gli occhi vedo già me stessa fasciata in veli di chiffon dai colori tenui come la primavera che danzo sulla spiaggia, insieme a Jack. Sì. Sarà fantastico. Sono arrivata da Pe Ser. Non c'è nemmeno bisogno che io dica qualcosa: appena entro, uno stuolo di camerieri mi circonda e mi porta al tavolo vicino ai finestroni, da cui si ha un panorama splendido di Manhattan.
Mi siedo e accavallo le gambe, volgendo lo sguardo verso la Statua della Libertà. E'lontana, e ne vedo solo uno scorcio, una figura resa azzurrognola per via della luce solare. Sono contenta.
Però, lo sarei ancor di più se Jack fosse con me. Chissà dov'è...ha detto che doveva farmi una sorpresa. Ma se non è una sorpresa questa...
Socchiudo gli occhi e la scena si ripassa sull'interno nero venato sanguigno delle palpebre come in un film: lei che scende dal taxi e si dirige verso l'albergo prenotato da Jack.
Chissà fino a dove si erano spinti, chissà quanti baci...Il ricordo mi colpisce ancora come una volta, come uno schiaffo in pieno volto.
Scaccio subito il pensiero con una mano: non ho intenzione di rievocare brutte scene. Un maitrê si è avvicinato e mi porge un capolavoro di frittelle cosparse di panna con varie fragoline come contorno. La Van Alen mi passa subito di mente, e, senza nemmeno tagliare, affetto la prima frittella, ingurgitandola senza degustarla nemmeno.
Sono un po'nervosa, ora e per sfogare il nervosismo, mi butto sulle frittelle, manco fossero d'oro. Le trangugio una dietro l'altra, tanto che un mio vicino di tavolo mi fissa con gli occhi sbarrati. E'un Sangue Rosso. Non mi degno neppure di girarmi a ricambiare l'occhiataccia; non m'interessa di quel che potrebbe pensare, nemmeno se adesso mi colasse un filo di cioccolata giù per il mento.
<< Ehm...signorina? Il mento... >> Mi dice timido il vicino di tavolo, indicando il mio mento. Poco tempo per accorgermi di una gocciolina di cioccolata che cade e cerca di raggiungere la mia balza di chiffon verde-azzurro Prada. La fermo con un dito, un nanosecondo prima che vi si spiaccichi sopra.
Oddio! Ho un filo di cioccolata che mi cola per il mento. Pazzesco.
Lo asciugo subito, grugnisco un "Grazie" verso l'uomo che rimane fulminato, poi spiaccico le banconote sul tavolo e me ne vado dal ristorante. Rifletto su cosa potrei fare, adesso che sono qui nel centro.
Un giro da Chanel? Mmh, no, meglio Dior. D&G! Il mio sguardo viene catturato dalle scritte a caratteri cubitali come api affamate sul miele appiccicoso. Bleah, che schifo di paragone.
Avanzo verso D&G quando i miei occhi baluginano su Jimmy Choo. Jimmy Choo. Scandisco le sillabe come se fossero quattro. Jiiiimmy Choooo.
Io adoro quel benedetto negozio. Ho tutte le paia di scarpe che ha prodotto il venditore.
Entro e subito tiro fuori il portafoglio. Mi porto sempre una scorta di soldi appresso, non si sa mai. Accarezzo delle scarpe brillantinate, ma mi rendo conto che per lo stato dei miei piedi gonfi -orrore- non va bene. Mentre rimango come folgorata da questa considerazione, una commessa mi raggiunge.
<< Madeleine! Che piacere vederla di nuovo! Oh, vedo che la bambina cresce. Bene. Ho un paio di cose qui che potrebbero piacerle... >> A questo servono le commesse. Mi fa immergere in un mondo Premaman di Jimmy Choo che non conoscevo. Questo lato mi piace. Mmmh.
Esco dal camerino con indosso le scarpe più belle da Premaman che abbia mai visto, e scorgo l'uomo del tavolino di prima da Pe Ser che mi fissa. Improvvisamente mi accorgo di aver sete...la bambina mi sfrena.
Gli sorrido.
Questa scena mi ricorda quella di due anni fa, con un uomo che adesso è l'ombra di quello che era prima. Ma questo mi servirà solo per oggi.
Lascio Jimmy Choo e mi avvio verso di lui.
<< Ciao. >>
<< Ciao. >> Risponde lui.


Angolo Autrice
L'avevo detto io che avrei aggiornato subito! XDXDXD
Mi piace raccontare di Mimi incinta°-° Mi fa sentiree come se lo fossi ioO_o
M'immedesimo troppo nel personaggio XD
Vabbhe, tenete d'occhio la storia; potrei aggiornarla da un minuto all'altro! X°
Kizz

  
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