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Autore: Roxas93    02/03/2010    3 recensioni
Breve one-shot sull'amicizia che lega Axel e Roxas.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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Axel pensava. Le domande di Roxas riguardo chi fosse Sora e che relazione avesse con lui aumentavano giorno dopo giorno. Sora... era lui la causa di tutto. Iniziava a provare un discreto odio verso l’Eroe del Keyblade. Mentre Roxas si tormentava ogni giorno con le stesse domande, lui se ne dormiva tranquillo chissà dove.

Roxas era un compagno speciale, un amico. Doveva proteggerlo. Era straziante vederlo soffrire in quel modo. Sentiva come un nodo alla gola, un soffocamento. Eppure non gli era mai capitato con nessun altro membro dell'Organizzazione di provare certe sensazioni, nemmeno con Saïx, con il quale condivideva il suo passato da umano.

Ora erano entrambi sulla torre dell’orologio, lui e Roxas, a Crepuscopoli, a mangiare come di consueto un gelato salmastro chiacchierando del più e del meno. Solitamente le loro conversazioni riguardavano le missioni appena svolte, prima che l'altro passasse all'argomento "Sora" senza mai ricavarne nulla. Axel ogni tanto gettava un’occhiata su Roxas. Come sempre fissava il tramonto con quella sua aria meditabonda e... ecco, si era sbrodolato di gelato.

«Sei sempre il solito imbranato, Roxas» scoppiò a ridere Axel.

«Uffa...» mugugnò l’altro fissando la macchia sulla tunica.

Axel non riusciva a smettere di ridere. Ma le risate di Axel erano contagiose, e Roxas non tardò a imitare il compagno. Erano dei Nessuno, ma quando erano insieme, si sentivano più umani che mai. Forse non era poi strettamente necessario possedere un cuore per provare delle emozioni...

Xemnas aveva sempre ribadito che i Nessuno reagivano in base ai ricordi della loro precedente vita da umani. Ma Lea non ricordava di aver passato certi momenti col suo ex migliore amico Isa. Roxas addirittura non ricordava nulla di Sora...

Incredibile... nemmeno Axel se ne capacitava. E non solo. Da assassino senza scrupoli che perseguiva unicamente i suoi obiettivi si era trasformato in una specie di... in realtà non lo sapeva. Era come se...

«Senti, Roxas...» si riprese il soffio di fiamme danzanti.

«Sì?»

«Uhm... no niente»

«Ok...»

Ci fu un lungo momento di silenzio. Forse era meglio non parlagli di queste sue "sensazioni". Né l’uno né l’altro sapevano cosa dire. Era triste pensare che quei giorni sarebbero finiti prima o poi... A rompere il silenzio fu inaspettatamente Roxas.

«In ogni caso Axel... grazie per tutto quello che fai per me»

«E cos’avrei fatto di tanto speciale da meritarmi queste attenzioni?» scherzò lui.

«Seriamente... sei il mio migliore amico» dichiarò il biondino.

Quasi non ci credeva. Come se all'improvviso tutto avesse un senso. Quell’affermazione per Axel valeva più d’ogni altra cosa. Era la vittoria più grande. Al diavolo Sora, al diavolo l’Organizzazione, al diavolo i Kingdom Hearts. Le parole che uscivano dalla bocca di Roxas avevano un effetto unico su di lui. Se solo il tempo si fosse fermato...

La loro amicizia era la loro più grande forza. Era grazie ad essa che Axel proteggeva Roxas. Da Sora. Avrebbe voluto tenerlo stretto fra le sue braccia, impedendo a chiunque di fargli del male.

Mise una mano sulla sua spalla. L'amico, anzi, il suo migliore amico fece lo stesso. Finirono il gelato osservando gli ultimi raggi del sole.

«Anche tu» contraccambiò Axel con un sorriso.

   
 
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