Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Ricorda la storia  |      
Autore: MrEvilside    04/03/2010    3 recensioni
Soma era convinto che molto presto sarebbe diventato un uomo; Ciel sospettava che non vi sarebbe mai riuscito.
[Soma x Ciel]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Principe Soma Asman Gadal
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Absolutely [not]

Cieee~l!
Soma, diamine, lasciami andare!
Ma Ciel, mi sei mancato così tanto!

Soma era convinto che molto presto sarebbe diventato un uomo; Ciel sospettava che non vi sarebbe mai riuscito.
Anzitutto, il principe indiano non era in grado di contenere le proprie emozioni.
Quando andava a far visita al conte, non si limitava a bussare alla porta e, una volta accolto nella magione, ad un inchino e ad un cortese Buongiorno, Lord Phantomhive, come sarebbe stato consono – in realtà, Ciel aveva la vaga impressione che l’ipotesi d’imitare un simile modo di fare non lo sfiorasse minimamente.
Al contrario, ogni volta Soma si premurava di distruggere il battente d’ingresso anziché attraversarlo normalmente e correva ad abbracciare il suo ospite – accompagnato da un estatico Cieee~l che l’erede dei Phantomhive aveva imparato a temere –, qualunque cosa stesse facendo. Che egli stesse studiando, mangiando od anche fosse pacificamente occupato al gabinetto, il principe doveva irrimediabilmente dimostrargli il proprio affetto, incurante delle urla isteriche che sarebbero seguite.
Lo teneva stretto, gli sciorinava entusiasta la lunga serie di motivi per i quali aveva sentito la sua mancanza e, ignorandolo bellamente mentre ordinava a Sebastian con quanto fiato aveva di sottoporlo a tutte le torture che conoscesse, si chinava e premeva dolcemente le labbra sulla sua guancia, parimenti quanto faceva Lady Phantomhive durante l’infanzia del suo erede. E Ciel veniva ridotto al silenzio e riusciva a limitarsi appena ad incenerirlo con un’occhiata storta.
Inoltre, Soma non doveva mai essersi interrogato sul significato del vocabolo impegni.
Quando andava a villa Phantomhive, il conte era costretto ad assumere il ruolo di compagno di giochi e a rimandare al giorno seguente qualunque compito avesse dovuto svolgere.
Il principe voleva giocare a qualsiasi cosa e, se non conosceva un particolare intrattenimento, pretendeva che gli venisse spiegato, di modo da potervi prendere parte.
L’erede dei Phantomhive gli insegnava a giocare a carte e lui perdeva, si allenavano con il fioretto e perdeva, facevano una partita a scacchi e perdeva, si sfidavano – o, più precisamente, Soma lo sfidava e Ciel doveva accettare – a chi avrebbe bevuto il the pomeridiano il più velocemente possibile e perdeva.
Infine, la sera, ringraziava il conte, pur sottolineando quanto i giochi inglesi fossero noiosi, e questi non lo uccideva soltanto perché aveva il sospetto che il principe si annoiasse dal momento che non riusciva mai a vincere.
Oltretutto, Soma era il tentativo d’uomo più infantile che Ciel avesse mai conosciuto, nonché il più abile nell’inventare scuse.
Pur di trattenersi alla magione più del dovuto, il principe avrebbe risolutamente sostenuto che avrebbe potuto mettersi a piovere e che le gocce avrebbero ostruito la visuale del conducente della sua carrozza, favorendo un grave incidente. O che qualche regnante dell’India che lo voleva morto avrebbe potuto ucciderlo mentre faceva ritorno a casa.
Ed ogni volta era così occupato ad arricchire di particolari il racconto del suo assassinio da non curarsi minimamente della consapevolezza che Agni avrebbe impedito a qualsiasi pericolo anche solo di sfiorarlo.
Non che l’erede dei Phantomhive sarebbe stato triste a causa d’una sua eventuale dipartita, per quanto poco probabile essa fosse: assecondava i suoi capricci soltanto perché aveva una voce fastidiosamente acuta quando piagnucolava e perché forse neanche Sebastian sarebbe stato in grado di separarlo dalla gamba del suo signorino, alla quale si aggrappava con decisione – e lui non ci teneva, a dormire con quell’essere avvinghiato a sé.
E l’avrebbe volentieri costretto a dormire sul pavimento di fianco al proprio letto, non fosse stato che avrebbe dovuto sopportare i suoi tediosi lamenti per l’intera notte e che, per amore del povero Agni, Sebastian gli avrebbe ricordato che, dopotutto, Soma era pur sempre un nobile.
E quando infine il principe crollava addormentato sullo stomaco di Ciel, che non sarebbe mai cresciuto diveniva una consapevolezza, parimenti la costrizione della sua cassa toracica e la coscienza di doversi rassegnare a tollerare quel peso sino alla mattina dopo.
Tuttavia avrebbe quasi preferito essersi sbagliato – quantomeno, avrebbe potuto dormire in pace.

Soma?
Hm?
Perché fai sempre così?
Ma perché ti voglio bene, Ciel! Tu non me ne vuoi?
… Assolutamente no.



Sappiate che non ha il minimo senso XD.
Insomma, mi interessava scrivere di Ciel e di Soma, perché insieme sono tanto fluffosi <3, e basta.
Oh, ma se volete recensire mica vi caccio; anzi, vi offro un the e dei biscotti <3.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: MrEvilside