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Autore: elepera    05/03/2010    0 recensioni
mai pensato che sarebbe andata a finire così. distesa sul letto tra le sue braccia però, non mi sembrava sbagliato.Come poteva una cosa che mi faceva sentire così bene poter causare tanto dolore?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1 l'incontro -Calmati per favore!ok ok va bene ti accompagno..dovresti farmi un monumento, sai quanto odio fare da terzo incomodo,ad un primo appuntamento poi!-
Come al solito avevo ceduto,succedeva sempre con Sofi.Bastava una di quelle sue occhiate che tutte le mie difese crollavano miseramente;ormai lei lo aveva capito,e non passava giorno che non ne approfittasse.
Questa volta però quello che mi chiedeva di fare mi costava più del solito:voleva che la accompagnassi ad un appuntamento con un ragazzo, un certo Tizz o qualcosa del genere.
Lo aveva conosciuto una settimana prima e non aveva smesso neanche un attimo di parlarne.Sofi adorava parlare,che avesse qualcosa da dire realmente o meno,e dopo otto anni di amicizia avevo imparato a capire quando potevo inserire il pilota automatico e cominciare a fare si con la testa, senza ascoltare un'acca di quello che diceva.
Con questo Tizz però era diversa,non si accontentava di quando annuivo o le davo ragione,aveva bisogno di veri consigli, cosa che capitava raramente.Fin dalle medie era sempre stata una ragazza decisa:quando voleva qualcosa andava e se la prendeva,non aveva bisogno che qualcuno le dicesse cosa fare.Lui però era stato capace,in qualche strano modo, di farla diventare insicura.
Si erano conosciuti a una festa,entrambi diciottenni,entrambi appassionati di musica ed entrambi bellissimi,stando a quanto raccontava Sofi,ma poco importava visto che avrei potuto verificare con i miei occhi di li a poco.
Lei non aveva mai avuto una storia seria.Perché avrebbe dovuto?Quando sei la più carina della scuola essere impegnata è solo una scocciatura inutile,preferiva "volare libera" fino all'arrivo di quello giusto.Neanche ricordo con quanti ragazzi usciva alla volta;all'inizio delle superiori mi piaceva cercare con lo sguardo se c'era qualcuno che la notava per poi correre a riferirglielo tra risatine varie, ma adesso,anche se avessi voluto,non sarei riuscita a contare quanti erano i ragazzi che le mettevano gli occhi addosso mentre facevamo il classico giro quotidiano per i corridoi.
Era sempre stata una ragazza carina,ma in terza superiore era sbocciata:quegli occhi verdi erano diventati di un colore più acceso,simile allo smeraldo e,con l'aiuto di un nuovo taglio di capelli e di una tinta azzeccatissima,la sua pelle chiara e il metro e settantacinque per cinquanta chili avevano fatto il resto.
-Ecco lo sapevo sei di nuovo in fase pilota automatico- disse sbuffando
-No no scusami ci sono.Giuro adesso mi impegno e ti ascolto.-
-Stavo pensando..dovrei mettermi quella maglietta nera o è troppo scollata?Non voglio che pensi che ho passato ore a scegliere come vestirmi..però d'altra parte voglio mettere qualcosa di carino! Panico.-
-Dovresti avere panico per l'interrogazione di domani non per una maglietta.Ti piace davvero tanto eh?Ti solito ci metti cinque minuti a prepararti..-
-Si, ci stavo proprio pensando anch'io..mi sa che mi piace davvero-
-Alleluja!Uno l'abbiam trovato finalmente!-
-Scema!Non è una bella sensazione,non so..ero così abituata ad avere il controllo della situazione che adesso perderlo..non lo so, non mi va.E se non gli piaccio?-
-ti ha chiesto di uscire con lui no? Dopo quanto che vi conoscevate? Mezz'ora? Quindi che gli piaci mi pare abbastanza evidente.-
-Hai ragione devo calmarmi.-
Cominciavo a diventare davvero curiosa,volevo conoscere questo Tizz, chissà che aveva di speciale.Con dei bellissimi c'era uscita anche prima (anzi a dir la verità tutti quelli con cui usciva erano bellissimi) quindi lui doveva avere qualcosa di diverso...
Tre ore dopo finalmente uscimmo di casa,Sofi più carina del solito e io tremenda al punto giusto da passare completamente inosservata vicino a lei.Non ero bella, non lo ero mai stata,ormai ci avevo fatto l'abitudine,ma quel giorno non ero neanche riuscita a passare a casa dopo scuola, quindi ero veramente in delle condizioni terribili.
Poco importava,il piano era questo:lui ci aspettava in Piazza Venezia, io avevo il compito di riempire degli eventuali silenzi imbarazzanti con frasi ciniche (il mio forte) o raccontando del pezzo che stavo componendo, essendo stata ultimamente completamente assorbita dal mio violino, così Sofi avrebbe colto la palla al balzo per spiegare che anche lei suona e che proprio a lezione di violino c'eravamo conosciute.Nel caso in cui, dopo una mezz'ora, non ci fossero stati silenzi,sarei potuta andarmene con la scusa che dovevo esercitarmi a suonare (cosa anche piuttosto vera).
Arrivate lì,lui ci aspettava seduto su una panchina,aveva un libro in mano,"The catcher in the eye", bello.Mi era sempre piaciuto.
-Ciao Tizz scusa!Aspetti da tanto?-
Quando lui alzò lo sguardo, capii cosa intendeva Sofi.Non c'erano parole per descrivere il suo viso.Aveva degli occhi azzurri, trasparenti ma profondi,dei lineamenti delicati ma decisi al tempo stesso.
Già in un istante riuscivi a capire quanto doveva essere intelligente e come quegli occhi analizzassero ogni cosa con educata curiosità.Era davvero bellissimo,di una bellezza non comune o scontata,ma era quel tipo di ragazzo che attirava la tua attenzione senza chiederla.
Tenni,chiaramente,tutto questo per me.Quando il giorno dopo Sofi mi chiese un parere mi limitai a dire -carino si,ma da quello che mi raccontavi mi aspettavo qualcosa di più.Ma se a te piace..-
Mi raccontò per filo e per segno com'era andata dopo che li avevo lasciati e mi ringraziò per aver notato che l'appuntamento procedeva bene anche senza bisogno del mio aiuto.
Era vero,ridevano per le cose più stupide,come fanno due che si piacciono al primo appuntamento;lui era stato gentilissimo anche con me,probabilmente per fare bella figura davanti a Sofi,fingendo di interessarsi alla mia passione per il violino, interessamento che apprezzai lo stesso. Quando mi rivolse la parola però,il mio cuore ebbe un sussulto:colpa di quegli occhi.
  
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