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Autore: Candy Floss    06/03/2010    4 recensioni
Ci sono sere come queste in cui la testa non riesce proprio a smettere di pensare... basta una canzone qualsiasi per farti credere nei sogni più assurdi, che sai essere irrealizzabili, ma che ti conforta sapere che siano lì, in un cassetto dell'anima pronti a uscire, e riempire così un vuoto che di solito è incolmabile.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono sere come queste in cui la testa non riesce proprio a smettere di pensare... basta una canzone qualsiasi per farti credere nei sogni più assurdi, che sai essere irrealizzabili, ma che ti conforta sapere che sono lì, in un cassetto dell'anima pronti a uscire, e riempire così un vuoto che di solito è incolmabile. Molto ooc, scritta diversi mesi fa nel cuore della notte e messa sul mio blog di netlog. Non ha molte ragioni di esistere, ma l'ho riletta e mi è piaciucchiata. Comunque davvero, è un nulla di che


Buona notte

Buona notte, a voi che sognate.
Buona notte, a voi che avete smesso di farlo.
Buona notte.

La porta si aprì con un lieve cigolio. Aveva sentito i passi avvicinarsi, quel rumore non giunse inaspettato, ma lo fece rabbrividire comunque.
"Non dormi?"
La voce attraversò la stanza come un caldo fruscio di vento. Per quante volte la sentisse, ognuna era come la prima.
"No, non ci riesco. Mi sento nervoso."
Era vero: i brividi lo scuotevano, ma non era freddo, non riusciva a capire il perchè di quella sensazione sgradevole che lo attangliava fin nello stomaco.
"Cosa c'è che non va? Hai fatto un brutto sogno?"
Il letto si inclinò mentre l'altro si sedeva, un luccicchio nel buio quando un raggio di luna colpì quei capelli dorati.
"Non lo so. No, non può essere stato un incubo, non ho dormito per niente."
"Non è da te essere così emotivo, Near."
La mano di Mello si allungò a scostare una ciocca di capelli candidi dalla fronte.
"E non è da te essere così premuroso."
"Cosa vuoi, sono un uomo dalle mille sorprese."
All'albino sfuggì un sorriso divertito. No, quella sera non era proprio in sè.
"Mello..." disse piano, nulla più di un sussurro.
"Mh?"
"No, niente... Lascia stare."
"Vuoi che resti con te, stanotte?"
Ah, quel biondo... In fondo era il secondo dell'istituto mica per niente!
"Ma... E se Roger ti trova qui?"
"Che si fotta, il vecchio! E poi, ha solo di che essere contento che finalmente abbiamo cominciato ad andare d'accordo!"
Ecco, era quello il Mello che ricordava. Tuttavia...
"Lo faresti? Davvero resteresti con me stanotte?"
"Ovvio! Però fatti in là, che se mi fai cadere mi incazzo sul serio."
Fruscio di lenzuola nella camera buia, tagliata dal chiarore lunare.
Un braccio avvolse il corpo minuto di Near, il nero sul bianco come l'inchiostro che macchia la pagina di parole silenziose e segrete, il biondo che si sparge mischiandosi al candido.
I brividi si placarano quasi immediatamente, quell'abbraccio silenzioso era il miglior calmante che potesse esistere. Magari non aveva dato una spiegazione all'origine dell'irrequietezza, ma servì a farla dimenticare, almeno per quella notte.
"Mello?"
"Che c'è?"
"Grazie."
Il silenzio tornò sovrano per un istante. Il biondo si sporse in avanti e fece sue quelle labbra morbide e timide.
"No, Near." mormorò piano, per non interrompere quella magia. "Grazie a te."

Buona notte, a voi che sognate.
Buona notte, a voi che avete smesso di farlo.
Buona notte.
  
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