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Autore: mindyxx    06/03/2010    10 recensioni
...Secondo te sembriamo una coppia di fidanzatini?
È questo il motivo per cui in tanti scrivono di noi in questo modo?...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: la storia non è stata scritta a scopo di lucro. Nulla di quanto riportato è riconducibile a fatti realmente accaduti ma è frutto della mia fantasia. Con essa non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone citate, né offenderle in alcun modo.
Rating: giallo
Pairing: Bradley James e Colin Morgan
Warning: slash - romantica


Note: è la prima volta che scrivo una storia utilizzando gli attori al posto dei personaggi che interpretano, quindi spero non sia una schifezza.
Prima di iniziare ringrazio chi vorrà leggere e, nel caso vi cogliesse il desiderio di recensire, vi prego, non mi massacrate!









FINALMENTE INSIEME


Bradley e Colin, col resto del cast, si erano dati appuntamento in un locale molto esclusivo per festeggiare la fine delle riprese della seconda stagione.
Tutti erano euforici. Il consenso del pubblico era stato superiore alle aspettative e avevano iniziato a godere di una popolarità insperata.
Dopo un’intera serata trascorsa ballando, brindando e concedendo autografi ai pochi fortunati ammessi al party, Bradley e Colin decisero di lasciare la festa per tornare nell’appartamento che condividevano dal giorno in cui si erano conosciuti ai provini per Merlin.
Chiamato un taxi, si fecero condurre a casa.
Sostenendosi a vicenda entrarono nell’ascensore che li portò direttamente nel loro attico.
Varcata la soglia, gettarono a terra i giubbotti che indossavano, si sedettero sul divano e rimasero in silenzio per alcuni minuti, finché Colin iniziò a osservare con interesse il viso dell’amico biondo.
«Hai bevuto parecchio stasera. Mi sembri completamente sbronzo», affermò serio, mentre Bradley gli indirizzava un mezzo sorrisetto sarcastico.
«Non sono sbronzo, sono semplicemente un po’ alticcio… potrei saltellare su una gamba se ne avessi voglia», asserì gonfiando il petto, certo di poter fare qualunque cosa gli fosse stata chiesta a riprova della sua affermazione.
«Ti sfido a farlo», lo incitò Colin e subito Bradley si alzò senza timore, pronto ad accogliere la provocazione. Sollevata una gamba, iniziando a barcollare pericolosamente, decise che fosse meglio tornare a sedersi sul comodo divano, prima di ritrovarsi spiaccicato sul freddo pavimento, sicché Colin, ridendo, gli assestò un’amichevole pacca sulla spalla.
«Sei ubriaco, amico mio, come pensavo. Comunque anch’io non sono al massimo della forma. Devo aver esagerato con quello strano drink azzurrino. Forse, dopo una doccia tiepida, mi sentirò meglio».
Alzandosi, Colin si diresse verso il bagno, dove si concesse una doccia rilassante. Dopo qualche istante ricomparve sulla soglia con un asciugamano legato attorno ai fianchi e i capelli bagnati e arruffati.
Bradley indugiò sul suo fisico asciutto e un sorriso comparve a tendergli le labbra. «Hai mai letto cosa scrivono di noi alcuni nostri ammiratori?» chiese attirando la sua attenzione.
«A cosa ti riferisci in particolare?» s’informò incuriosito Colin, strofinandosi i capelli bagnati.
«A storie in cui siamo amanti, oltre che amici, e ci divertiamo un sacco insieme», affermò Bradley. «E vedendoti uscire dal bagno con addosso solo un asciugamano, mi è venuta in mente proprio una di quelle storie pazzesche», continuò, mentre Colin lo aveva raggiunto per sedersi di nuovo sul divano accanto a lui.
Acceso il computer, dopo qualche clic apparve uno dei tanti siti in cui era possibile trovare storie su loro due e Bradley aprì un file a caso e iniziò a leggere ad alta voce.
“…le mani del biondo accarezzarono il corpo nudo disteso accanto al suo… Colin gemette a ogni carezza, a ogni bacio del suo giovane amante...”
Interrompendo la lettura, Bradley fissò divertito la faccia dell’amico.
«Il resto della storia lo puoi anche immaginare. E come questa ce ne sono a centinaia, e se non parlano di noi, scrivono dei nostri personaggi. Dovresti leggerne qualcuna. Sono scritte veramente bene, con dovizia di particolari. Quello che non mi spiego è come mai ce ne siano così tante sparse per il web. Secondo te sembriamo una coppia di fidanzatini? È il motivo per cui in tanti scrivono di noi in questo modo?»
Colin, alle sue parole, alzò le spalle mostrando disinteresse. «Sei sbronzo Bradley, vai a farti una doccia fredda e non pensare troppo. Non è una cosa che ti riesce molto bene neanche quando sei sobrio, figuriamoci ora che sei ubriaco».
Bradley gli rivolse una smorfia poco amichevole poi si alzò e sparì in bagno. Dopo una decina di minuti riapparve con un semplice asciugamano legato in vita e lo raggiunse sul divano.
Entrambi erano nudi, e scambiandosi uno sguardo d’intesa iniziarono a ridere divertiti.
«E poi ti domandi se per caso non sembriamo una coppia di fidanzatini... ma guardaci! Siamo qui, mezzi nudi, insieme», affermò Colin e continuando a ridere si diresse nella stanza accanto. Dopo pochi attimi tornò con due tazze di caffè bollente.
Afferrata la propria, Bradley sorseggiò la nera bevanda mentre rovistava tra i dvd ritirati nel mobiletto sotto la tv. Soddisfatto per aver trovato quanto cercava lo tolse dalla custodia per inserirlo nel lettore. L’inconfondibile sigla del telefilm, che li aveva resi famosi, si propagò nella stanza e insieme guardarono le scene dell’ultima puntata ridendo all’espressione dell’uno piuttosto che dell’altro.
«A che stavi pensando mentre recitavi? Hai un’espressione idiota... il tuo ruolo è quello del somaro reale... ricordi? Non del somaro reale idiota!»
Bradley, arcuato un sopracciglio, lanciò a Colin un’occhiata assassina poi, con un sorrisetto sarcastico mandò avanti il dvd fino ad arrivare a un punto in cui era il moro ad avere la telecamera tutta per sé.
«E tu allora?» chiese divertito. «Quella doveva essere una scena piena di pathos, invece l’hai recitata come se ti avessero preso a calci nel fondo schiena. Altro che pathos, sembravi un cane bastonato».
L’espressione imbronciata che Colin gli mostrò aumentò il suo divertimento, ma cercò di comportarsi seriamente.
«E dai, stavo scherzando, sei bravissimo... l’ho capito sin dal giorno in cui ci siamo conosciuti ai provini. Quando sono stato scelto per interpretare la parte di Arthur, e ti ho visto in mezzo a tutti quei giovani attori, ho pensato che saresti stato un Merlin perfetto e che insieme avremmo fatto tanta strada, e a giudicare da come stanno andando le cose avevo ragione».
Le sue parole fecero nascere sul viso di Colin un sorriso riconoscente che lui ricambiò e per un attimo i loro sguardi s’incatenarono, come mai era successo prima.
Fu solo un istante, in cui rimasero in silenzio come avvolti da un’atmosfera surreale finché Colin, a disagio, distolse gli occhi dal volto dell’altro poiché quell’azzurro intenso lo stava confondendo.
Per porre fine al momento stranamente elettrizzante che si era creato, caricò un nuovo dvd nel lettore e fece scorrere le immagini dell’episodio in cui c’era il primo bacio tra Arthur e Gwen.
«E quello cos’era?» domandò indicando il video. «Siete stati attaccati per circa trenta secondi e le vostre labbra non si sono mai mosse. Sembravate imbalsamati», affermò sarcastico. «Ti eri forse addormentato?» aggiunse sorridendo e la risposta piccata di Bradley non tardò.
«Doveva essere un bacio casto, non potevo infilarle la lingua in bocca. Arthur non si sarebbe mai comportato in modo tanto sconveniente».
«Un bacio casto! A me sembrava che vi foste scontrati e che foste rimasti attaccati con la colla», replicò Colin abbandonandosi a una risata cristallina e Bradley, fingendosi offeso, afferrò il cuscino posto dietro la propria schiena e glielo tirò sulla testa.
«Vuoi la guerra?» chiese con tono battagliero. «E guerra sia!»
Sferrato il secondo colpo, Bradley rise soddisfatto per il punto messo a segno, ma subito si trovò a doversi parare il viso dalla cuscinata che Colin gli aveva tirato e così, armati di morbidi guanciali, iniziarono a duellare senza esclusione di colpi.
Dopo dieci minuti di lotta all’ultima cuscinata Bradley, ancora leggermente brillo, perse l’equilibrio rovinando sul pavimento.
Colin, non aspettandosi che l’amico ruzzolasse a terra, inciampò nei suoi piedi ritrovandosi sdraiato su di lui. I loro occhi s’incontrarono di nuovo per attimi che sembrarono non finire mai e Cole, imbarazzato, cercò di alzarsi, ma Bradley lo trattenne cingendogli la vita.
Sul volto dell’attore biondo era comparso un sorriso luminoso e l’azzurro delle sue iridi era divenuto più intenso.
Timidamente Bradley tirò a sé l’amico, per accostare le proprie labbra a quelle di lui e coinvolgerlo in un bacio innocente.
Fu solo una leggera carezza poi si separarono e Colin lo guardò senza lasciar emergere nessuna emozione. «È questo ciò che scrivono di noi?» chiese con un sussurro.
«Sì, è questo... e molto di più», rispose Bradley.
«Capisco», fu tutto ciò che Colin disse, e alzandosi si diresse verso la propria camera mentre Bradley, mortificato per quanto successo, lo osservava allontanarsi. Credeva che anche lui volesse la stessa cosa. Pensava di aver letto nei suoi occhi lo stesso suo desiderio, ma si era sbagliato e il suo sbaglio, probabilmente, avrebbe posto fine alla loro amicizia.
Pieno di vergogna per l’errore commesso decise di andare a dormire. Transitando davanti alla camera di Colin, però, sentì la voce dell’amico che lo chiamava.
La porta era socchiusa e lui la spalancò restando piacevolmente sconvolto da ciò che stava vedendo: Colin, completamente nudo, era sdraiato sul letto, e sul comodino c’erano una boccetta mai vista e una decina di preservativi. Appoggiandosi allo stipite della porta sorrise.
«Vedo che hai molta stima in te stesso», gli disse, indicando i profilattici. «Non ti sembra di essere un po’esagerato? Quanta resistenza credi di avere?»
Colin sorrise maliziosamente, mentre un brivido gli percorreva la schiena.
«Perché non ti muovi a raggiungermi, così potrai costatarlo di persona, mio asino reale».
Finalmente la tensione che si era accumulata in quei pochi minuti scomparve e Bradley rise divertito. Gli piaceva sentire l’amico chiamarlo in quel modo.
Felice si diresse verso di lui facendo cadere l’asciugamano che gli cingeva i fianchi per accoccolarsi tra le sue gracili braccia.
Aveva intenzione di sperimentare ogni frase scritta dalle ammiratrici in quelle storie che avevano saputo cogliere i suoi sentimenti, per il giovane collega, nati sin dal loro primo incontro sul set di Merlin.


Fine






   
 
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