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Autore: daffodils82    08/03/2010    4 recensioni
Nella quinta serie abbiamo visto uno scorcio della vita insieme di Sawyer e Juliet. Ci sono molte cose che mi sarebbe piaciuto vedere, come ad esempio il loro primo bacio. Un grazie speciale alle mie amiche del F&JR per il loro sostegno!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando avevo chiesto a Juliet due settimane per decidere se rimanere su quest’isola o prendere quel sottomarino e andarsene,  tornare in un mondo e in un’epoca che non era la nostra,  lei aveva acconsentito ed io mi ero sentito meno solo. Durante quelle due settimane però mi ero preparato psicologicamente a dover dirle addio, per tre anni aveva tentato in tutti i modi di lasciare questo posto,  ora che ne aveva la possibilità non c’era nulla che le impedisse di saltare su quel dannatissimo sottomarino e andarsene per sempre.

“Le persone se ne vanno sempre”.  Era quello che continuavo a ripetermi. Era successo con Kate, i miei genitori, Cassidy. La partenza di Juliet sarebbe stato l’ennesimo addio da aggiungere alla mia lista.

Quando due settimane dopo il sottomarino tornò, Juliet rimase.

Quella mattina mi presentai alla sua porta. Venne ad aprire con una tuta decisamente troppo grande per la sua taglia e una chiave inglese  in mano.

“Ehi bionda, il sottomarino è al molo, pronta a partire?”

“Oh ma io non parto.” Disse scrutandomi con i suoi occhi azzurri.

“Pensavo che … insomma quella sera al molo.”

“ Lo so cosa ho detto quella sera, James, ma al momento ho cose più importanti da fare. Mi dai una mano?” disse girandosi verso il lavandino della sua cucina.

Passarono alcuni mesi e Juliet non mise mai piede su quel sottomarino. Una volta le chiesi come mai continuava a rimandare la partenza, sebbene io ne fossi felice. Lei mi rispose che aveva cambiato idea, che non avrebbe trovato niente per cui negli anni precedenti aveva così disperatamente cercato di tornare a casa.

Mi piaceva stare in sua compagnia, le nostre argomentazioni sui libri che avevamo letto o le nostre partite senza fine a Risiko contribuivano a conoscerci meglio, e soprattutto la presenza dell’uno per l’altra ci permetteva di non impazzire in quella realtà folle che era la Dharma.

Mi accorsi piano piano che quel piacere di stare insieme si stava trasformando in qualcosa di molto più profondo. Kate cominciava a sembrarmi un fantasma del mio passato e anche io mi sentivo un uomo diverso, migliore, un uomo che non aveva più voglia di fuggire dai suoi sentimenti.

Ricordo ancora il giorno in cui la invitai a cena a casa mia. L’ andai a trovare al lavoro, come al solito era infilata sotto a un furgone, per non aver mai fatto il meccanico, la ragazza si intendeva di motori.

Bussai leggermente sullo sportello  e  usci tutta sporca di grasso in viso. Sorrisi vedendola.

“James!E’ successo qualcosa?”

“No, tranquilla … Io volevo sapere se hai qualche piano per stasera.”

“Beh, dopo essermi fatta una doccia e mangiato qualcosa, pensavo di andarmi a scatenare  con i ragazzi giù ai piloni.” Disse sorridendo.

La guardai perplesso.

“ James? Stavo scherzando!”

“Certo …  lo so!” Diamine, perché mi sentivo così in imbarazzo quando le ero attorno?

“Alle otto a casa mia, allora, ok?”

“E’ un invito a cena?”

“Si, è un invito a cena.”

“Cucini tu?” mi chiese sorpresa.

“Cucino io.”

“ A dopo allora!”

Ci salutammo e io andai a preparare quella che sarebbe stata una delle migliori cene in vita mia.

“Se è una cena tra amici, non capisco perché non sono invitato.”

Odiavo dare spiegazioni a Miles. Lo avevo pregato di sgomberare il campo prima dell’arrivo di Juliet e nonostante questo continuava a starmi tra i piedi, innervosendomi più di quanto non  fossi già .

“ Miles, spesso quando qualcuno ti dice di toglierti dai piedi e ha in programma una cena a due, non significa per forza amicizia.”

Mi guardò stupefatto. “Ohhh … adesso ho capito! Beh, che problema c’è? Bastava dirlo prima capo.”

“ Pensavo fossi più intelligente, Mr parlo alla gente morta!”

“Ehi, non è divertente!”

“Lo sarà una volta che sarai uscito da quella porta!”

Mi ero da poco liberato di Miles quando sentì bussare alla porta. Juliet era arrivata.

La invitai ad entrare. Aveva un sorriso smagliante ed era bellissima in un semplice vestito rosso fino al ginocchio. In mano aveva una bottiglia di vino rosso e un mazzo di margherite gialle.

“ Margherite gialle.”

“Direttamente dal mio giardino. Scusa, volevo portarti dei cioccolatini ma li ho mangiati tutti.”

“ Le margherite vanno benissimo. Accomodati, la cena è pronta.”

“Wow, James, hai preparato tutto da solo?”

“Difficile da credere ma sì Jules.”

“No,  io ti credo.”

Ci guardammo intensamente senza parlare  fino a quando non fummo entrambi colti da imbarazzo e così sedemmo a tavola.

La cena si rivelò migliore di quanto avessi pensato, non immaginavo di saper cucinare così bene.

Parlammo molto e ridemmo altrettanto, Juliet era l’unica donna a farmi ridere così. Aveva un mix di fascino e senso dell’umorismo strabiliante. Era intelligente, forte,  gentile.

“Sai, non ti ho mai ringraziata veramente per essere rimasta.” Dissi mentre sorseggiavamo vino sul divano.

“Non devi ringraziarmi James, ho fatto solo quello che il mio istinto mi suggeriva di fare. Sai il desiderio di andarmene e di avere finalmente la possibilità di farlo mi aveva accecata.  Con il passare dei giorni mi sono accorta che per una volta tutto ciò che volevo si trovava esattamente nel luogo da dove volevo scappare. Quindi sono io a doverti ringraziare. Grazie per avermi fermata.”

“E cos’è che volevi?” le chiesi guardandola negli occhi, abbreviando la distanza tra noi.

“Una vita tranquilla, essere felice, anche in un posto folle come questo, degli amici, te …”

La guardai sorridendo e lei arrossì.

“Voglio dire … la nostra amicizia è importante e …”

“Shhhhh.” Le posai un dito sulle labbra. “Basta parlare.”

Presi il suo viso tra le mani e la baciai, un bacio tenero inizialmente che si riempiva di desiderio e felicità con il passare dei secondi. Non fu l’unico quella sera, ma quel primo bacio mi diede la consapevolezza che non sempre le persone se ne vanno e che Juliet aveva conquistato quel posto da cui non se ne sarebbe mai andata.

  
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