Prologo
La porta si aprì cigolando e la soffitta venne illuminata dalla debole luce proveniente dalle scale.
- Il nonno non vuole che saliamo quassù... - mormorò la piccola Eriko, rivolta al fratello.
- Non ci scoprirà, stai tranquilla. Basta che fai silenzio - la ammonì questo.
Era vero, Nonno Apollo non voleva che i due bambini andassero in soffitta da soli. Le scale che portavano al sottotetto erano ripide. E poi quella stanza era piena di polvere e di oggetti pericolosi per i suoi piccoli nipotini.
Ma, la maggior parte delle volte, i due non gli davano ascolto, attirati dalle meraviglie che secondo loro la grande soffitta nascondeva.
- Tetsuo, non dovremmo stare qui... - riprovò la bambina.
Ma non c'era modo di convincere il fratello ad abbandonare la stanza.
- Guarda!! - disse lui, riemergendo dall'enorme scatolone in cui si era infilato.
Teneva tra le mani un libricino di poche pagine, con la copertina rossa e piccoli disegni color oro su tutto il profilo.
- Sembra fatto a mano...
- Voglio vedere!! - strillò Eriko, strappando l'oggetto dalle mani di Tetsuo.
Scrutò il libro per alcuni minuti, rigirando svariate volte e concentrandosi maggiormente sulla scritta presente sulla parte laterale di esso.
- Sa... Ni...
- Dai qua! Tu sei piccola e ancora non sai leggere - le disse il fratello, guardandola con sufficienza e fiero di essere il maggiore - C'è scritto " Silvia De Alisia"... ma è la nonna!!
- La nonna ha fatto un libro? - chiese la bimba, attonita.
- Si dice "scritto" un libro, Eriko. Comunque, guarda: è pieno di storie! Una per ogni lettera dell'alfabeto...
- Leggimele, per favore!! - lo interruppe la sorella.
Tetsuo scosse la testa e richiuse il libro, poggiandoselo sulle ginocchia.
- Non possiamo. Questo non è nostro, e poi la nonna non vuole che frughiamo tra le sue cose.
- Ti prego...
La piccola tirò fuori un paio di occhioni che avrebbero fatto invidia ad un cerbiatto. Sapeva come convincere il fratello a fare qualcosa per lei. E, anche quella volta, la sua tattica funzionò.
- E va bene - sospirò Tetsuo - Sei pronta?
Eriko annuì, infilandosi il pollice in bocca e assumendo un'espressione concentrata.
Il bambino sorrise a quella vista. La sua sorellina ogni tanto poteva anche essere fastidiosa, ma nei suoi grandi occhi dorati vi si poteva leggere la dolcezza e l'innocenza di una bambina di quattro anni.
Riaprì il libro e si sedette accanto alla piccola.
- Ok, allora cominciamo...
La porta si aprì cigolando e la soffitta venne illuminata dalla debole luce proveniente dalle scale.
- Il nonno non vuole che saliamo quassù... - mormorò la piccola Eriko, rivolta al fratello.
- Non ci scoprirà, stai tranquilla. Basta che fai silenzio - la ammonì questo.
Era vero, Nonno Apollo non voleva che i due bambini andassero in soffitta da soli. Le scale che portavano al sottotetto erano ripide. E poi quella stanza era piena di polvere e di oggetti pericolosi per i suoi piccoli nipotini.
Ma, la maggior parte delle volte, i due non gli davano ascolto, attirati dalle meraviglie che secondo loro la grande soffitta nascondeva.
- Tetsuo, non dovremmo stare qui... - riprovò la bambina.
Ma non c'era modo di convincere il fratello ad abbandonare la stanza.
- Guarda!! - disse lui, riemergendo dall'enorme scatolone in cui si era infilato.
Teneva tra le mani un libricino di poche pagine, con la copertina rossa e piccoli disegni color oro su tutto il profilo.
- Sembra fatto a mano...
- Voglio vedere!! - strillò Eriko, strappando l'oggetto dalle mani di Tetsuo.
Scrutò il libro per alcuni minuti, rigirando svariate volte e concentrandosi maggiormente sulla scritta presente sulla parte laterale di esso.
- Sa... Ni...
- Dai qua! Tu sei piccola e ancora non sai leggere - le disse il fratello, guardandola con sufficienza e fiero di essere il maggiore - C'è scritto " Silvia De Alisia"... ma è la nonna!!
- La nonna ha fatto un libro? - chiese la bimba, attonita.
- Si dice "scritto" un libro, Eriko. Comunque, guarda: è pieno di storie! Una per ogni lettera dell'alfabeto...
- Leggimele, per favore!! - lo interruppe la sorella.
Tetsuo scosse la testa e richiuse il libro, poggiandoselo sulle ginocchia.
- Non possiamo. Questo non è nostro, e poi la nonna non vuole che frughiamo tra le sue cose.
- Ti prego...
La piccola tirò fuori un paio di occhioni che avrebbero fatto invidia ad un cerbiatto. Sapeva come convincere il fratello a fare qualcosa per lei. E, anche quella volta, la sua tattica funzionò.
- E va bene - sospirò Tetsuo - Sei pronta?
Eriko annuì, infilandosi il pollice in bocca e assumendo un'espressione concentrata.
Il bambino sorrise a quella vista. La sua sorellina ogni tanto poteva anche essere fastidiosa, ma nei suoi grandi occhi dorati vi si poteva leggere la dolcezza e l'innocenza di una bambina di quattro anni.
Riaprì il libro e si sedette accanto alla piccola.
- Ok, allora cominciamo...