È da un po' che non scrivo, ma non sono stata fisicamente bene (e non sto bene neppure ora). E anche se mi sono concessa un breve periodo di pausa, non posso davvero star ferma, di conseguenza ho creato questa piccola flashfic di 630 parole per raccontare uno spaccato di vita “quotidiana” a Las Noches.
Niente di che ad essere sinceri. Non so neppure io il perchè di questa piccola storiella quasi senza senso, ma mi andava comunque di parlare di questi due personaggi!
Buona lettura!

I hate you!

“Ti odio!”

Dormire alle volte era difficile, ma in quello specifico caso era assai impossibile farlo.

Una improvvisa voce di donna – un poco stridula e di molto velenosa – fece aprire gli occhi ad Yylfort Grantz con molta lentezza, per osservare meglio quello che doveva essere un bianco soffitto, ma che però era ostruito da ben altro.

Il volto di Loly occupava tutta la sua visuale, e la povera Fracctiòn si ritrovò così a sospirare con finta esasperazione a quell'interruzione poco carina. Aveva scelto un brutto posto per riposarsi, era meglio se si fosse ritirato nelle proprie stanze anziché sonnecchiare sul divano di una saletta comune.

Cercando così di mettersi a sedere lentamente, sorrise alla ragazza che non smetteva un attimo di osservarlo severa in volto.

“E sentiamo... Per quale motivo mi odi così tanto, hm?”

Conosceva la risposta, così come la conosceva mezzo palazzo regale. Quella ragazza decisamente, era letteralmente intossicata da un unico individuo.

“Perchè non possiedi neppure un briciolo della classe che possiede Aizen sama, neanche per dormire su un divano!”

Eccolo dunque il perchè lei lo odiasse così tanto. Ecco perchè disprezzava mezza popolazione di Las Noches solo per il fatto che nessuno era all'altezza del sommo Aizen.

E nonostante fosse uno Shinigami che si era imposto tra loro con una sottile prepotenza, quella moretta sfrontata lo ammirava fino allo sfinimento.

“Ma non mi dire, c'è qualcuno che non sia degno di Aizen sama per caso? – le sorrise con una punta di malizia ora che si era del tutto seduto sul divanetto – Oppure devo semplicemente credere che tu voglia solo un posto su questo divano?”

A quelle parole così sfrontate, la ragazza si ritrovò ad arrossire indispettita e a irrigidirsi nella postura eretta abbandonando così le braccia, precedentemente allacciate in petto, lungo i fianchi sottili.

Doveva ammettere che tanto tontolone il ragazzo non era, ma non era quel genere di compagnia che Loly cercava. Nossignore, lei voleva solo rinfacciare a quel babbeo che si dava fin troppe arie, che per quanto se la tirasse e facesse lo sbruffone non avrebbe mai avuto la stessa classe di Aizen sama. Neppure a chiederle se voleva sedersi sul divano assieme a lui.

“Porco schifoso! Non cerco la tua compagnia! Dovresti solo vergognarti di dire certe cose!”

Cose che Aizen sama non avrebbe mai detto, ma il giovane non era uno sprovveduto. E massaggiandosi i lunghi capelli biondi, si preparò a indignare ancora la moretta in cerca di facile litigio.

“Ma io non ho mai parlato di farti compagnia... Solo se volevi questo posto tutto per te. Anche perchè, suppongo, l'unica compagnia che tu apprezzi appieno è quello di sua signoria...”

Un maschio decisamente sfrontato quanto vero, e questo la irritò maggiormente tanto che allungò verso di lui un braccio per dargli uno schiaffo. Un rumore secco e forte si propagò per la candida stanza al gesto dell'irritata ragazza, lasciando un Yylfort comunque soddisfatto a quella reazione.

“Sei odioso! E non avrai mai la classe del sommo Aizen!”

E dette quelle ultime parole, la giovane apparentemente ferita nell'orgoglio, se ne andò via da quella stanza seguita a breve distanza dalle risate del biondo che, con genuina ilarità, rideva malizioso a quell'inutile infantilismo.

“Tesoro, se vuoi uscire con me una di queste volte, basta solo che me lo chiedi!”

Senza magari creare scene paradossali e inutili come quelle che avevano appena vissuto, avrebbe aggiunto lui. Dato che comunque, anche se lei apprezzava Aizen, sapeva alla perfezione che non sarebbe mai entrata nelle sue grazie. Mentre con Yylfort era più semplice ed era ugualmente piacente.

Ma ciò che ricevette dalla ragazza ormai lontana, fu solo un sonoro “vaffanculo” che non fece altro che farlo ridere ancor più forte di prima.