Titolo: Socks
Fandom: Bones
Personaggi: Temperance
Brennan, Seeley Booth
Pairing: Booth/Bones
Spoiler: nessuno, future-fic/AU
Riassunto: “Lo sai che quando mi si raffreddano i piedi poi ci vogliono ore prima che si scaldino di nuovo.”
Note dell’autrice: Devo la nascita di questa
storia a LittleFanny e alla nostra discussione sui calzini che
le avevo prestato. Ho dovuto scriverle questa storia.
Inoltre
voglio dedicare questa cosuccia a Cucciola_83, mia
fedele lettrice campione e una delle primissime persone che ho
conosciuto in questo mondo di pazzi.
TANTI AUGURI
CUCCI!
I due partner
avevano lasciato la televisione accesa con il volume basso
mentre compilavano i rapporti del loro ultimo caso. Fuori il temporale
primaverile imperversava sulle strade della città da più di un’ora e la pioggia
che li aveva sorpresi mentre rientravano sferzava i
vetri delle finestre con un ticchettio ipnotico.
Le loro
scarpe e i cappotti fradici erano stati abbandonati accanto all’ingresso e sul
tavolino del soggiorno giacevano scatole vuote di cibo thailandese.
Booth tornò
dalla cucina con due birre fresche, ne porse una alla sua partner che lo
aspettava lunga distesa sul divano e si sedette sui suoi piedi, visto che lei
aveva occupato tutto lo spazio disponibile.
“Bones!” urlò
Booth, rialzandosi di scatto. “Hai i piedi tutti bagnati!”
“Lo so, se
non te ne sei accorto, fuori piove.”
“Perché non ti sei tolta anche le calze quando siamo
arrivati?”
“Perché mi si
sarebbero gelati i piedi e lo sai che quando mi si raffreddano poi ci vogliono ore prima che si scaldino di nuovo.”
“E tenendo quelle bagnate non si raffreddano?”
“Meno che se
fossi senza,” replicò lei, prontamente.
“Potevi
chiedere, te ne avrei prestato un paio delle mie.”
Brennan
inarcò un sopracciglio.
“Le ho provate
un mese fa quando non riuscivo a dormire, le tue calze
sono inutili. Tutti quei colori, ma quando si tratta di efficienza,
zero. Un’ora dopo avevo ancora i piedi freddi come due ghiaccioli.”
“Avresti
potuto svegliarmi, ci avrei pensato io a scaldarti,”
rimarcò Booth, allusivo.
“Ti arrabbi sempre quando ti tocco con i piedi freddi!”
“Hai ragione,
non ti muovere. Togli quei calzini bagnati, torno
subito!”
Sparì nella
sua stanza e tornò con i calzettoni più variopinti che possedeva.
“Ecco,
mettiti questi.”
Brennan lo
fissò imbronciata e con le braccia conserte.
“Te l’ho
detto, non mi metto le tue calze.”
“Bones, ti
ammalerai se resti coi piedi bagnati.”
Lei ci pensò
un attimo.
“Dammi quelle
che hai addosso.”
“Cosa?”
“Dammi le
calze che hai addosso.”
“Perché?”
“Sono più
calde.”
“No!”
“Sì che lo
sono, Booth, le hai indossate tutto il giorno e il tuo calore corporeo...”
“No,
intendevo dire no che non te le do. Sono le mie
preferite!”
“E con questo? Non te le rovino di certo.”
“Lo sai come
sono fatto, Bones, sono piuttosto geloso delle mie calze e della mia fibbia.”
“Allora mi
tengo quelle che ho.”
“Tu vuoi le
mie e io non ho intenzione di cedertele. Sembrerebbe
che siamo ad un’impasse.”
“Non
necessariamente,” mormorò seducente Temperance,
afferrandolo per la cravatta e tirandolo verso di lei. “Dimentica le calze,
perché non vieni a scaldarmi tu?”
Come sempre
lui non riuscì a resisterle e cedette alla tentazione delle sue labbra.
Iniziarono a baciarsi con fervore e Booth si lasciò cadere sul divano.
Temperance ne approfittò per sedersi a cavalcioni
sopra di lui, risvegliando la sua virilità con pochi semplici movimenti del
bacino. Gli sfilò la cravatta e la lanciò sul pavimento, attaccando subito dopo
i bottoni della sua camicia, accarezzandogli dolcemente il petto. Lo fece
stendere e con un sorrisetto malizioso si occupò velocemente della sua cintura.
Ignorando la parte del suo corpo che già in piedi e sull’attenti più richiedeva
la sua attenzione, Brennan scese ulteriormente e lo liberò delle calze.
Poi
all’improvviso si fermò.
Booth si mise
a sedere, eccitato e confuso, giusto in tempo per vedere la sua compagna
sfilarsi i calzini bagnati e sostituirli con quelli che gli aveva
appena rubato.
Fece per
protestare, ma poi vide la sua espressione appagata e soddisfatta
nell’assaporare il calore del tessuto e decise di lasciar correre, per questa
volta.
Sistemandosi
contro lo schienale del divano, Booth afferrò il telecomando e si sintonizzò
sulla partita, consapevole che il divertimento, almeno per il momento, era stato rimandato.
Quando
qualche minuto dopo lei gli si accoccolò contro, si
finse offeso solo per un minuto prima di alzare un braccio e lasciarla fare,
perché, a chi voleva darla a bere, non c’era niente al mondo che avrebbe negato
alla sua Bones.