Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: _Nightmare    11/03/2010    3 recensioni
Alex è una ragazza decisa e determinata che ha una grande passione per la musica. Grazie alle sue doti riesce a vincere un concorso che la trasforma in una star e si troverà a lavorare a stretto contatto con i Tokio Hotel. Cosa succederà?
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stars NB: Questa storia è frutto della mia immaginazione e non rispecchia in alcun modo la realtà u.u
Spero che vi piaccia :D
Mi raccomando, recensite (:  ..Anche se dovete criticare.. Così avrò la possibilità di migliorarmi..
Grazie. 





Guardavo fuori dalla finestra la pioggia che cadeva incessantemente dal cielo grigio e cupo. Ero perso nei miei pensieri quando David sbattè le mani sul tavolo per attirare la mia attenzione.
"Tom, è davvero importante.. Hai sentito cos'ho detto?" mi chiese, con lo sguardo severo che riservava sempre e solo a me.
"Hai detto che stasera si terrà l'ultima puntata del talent show 'Star' e che la vincitrice, se tutto va bene, aprirà i nostri concerti.." risposi a mò di canzone. David sospirò violentemente e alzò gli occhi al cielo.
< Ho sbagliato qualcosa? > mi chiesi, guardando inutilmente Bill che era seduto difronte a me, intento a leggere una stupida rivista di moda.
In quel momento invidiai Georg che era rimasto in hotel perchè gli era venuta la febbre e Gustav che non aveva voluto lasciarlo da solo.
"Cazzo Tom, mi sono stufato di te! Sappi solo che stasera tu e tuo fratello andrete negi studi di quel programma al posto mio, per vedere come sarà questa nuova scoperta. Non ammetto replice!" disse, uscendo dalla stanza, sbattendo la porta più forte che poteva.
Mi alzai e appoggiai la testa alla finestra, ticchettando con le mani vicino al vetro quando sentii che la porta si riapriva delicatamente.
"Dovete essere pronti per le 20.00, passerà a prendervi Saki con l'auto alle 19.30, mi raccomando non arrivate in ritardo!" disse David, ormai calmo, poi se ne andò. David da qualche tempo frequentava lezioni di yoga e i suoi sbalzi di umore, già frequenti prima, erano aumentati. Era molto, molto stressante.
"Tom, se non te ne sei accorto, sono le 18.30" disse Bill e alzandosi si diresse verso la porta.
"Cazzo, dobbiamo sbrigarci" dissi, imitando Bill e, uscendo dalla stanza, mi richiusi la porta alle spalle.
Sfortunatamene per strada c'era molto traffico e arrivammo alle 19.10 in hotel. Io e Bill ci dividemmo per andare nelle nostre stanze e farci una doccia veloce. Appena finì di vestirmi, andai a recuperarlo per trascinarlo di forza fuori dal bagno. Non poteva metterci troppo, se c'era ancora del traffico saremmo sicuramente arrivati in ritardo. Quando lo recuperai erano le 19.45 scendemmo più in fretta che potevamo e, arrivati nella Hall, notammo la nostra macchina difronte all'albergo e il direttore che la guardava di traverso.
Il traffico di prima era quasi del tutto scomparso e arrivammo agli studi, giusto in tempo per non essere in ritardo. La prima ragazza a salire sul palco fu Jess Parsons, 18 anni. Una ragazza bionda che a primo impatto mi sembrò più adatta a fare la pornostar che la cantante. Indossava un top rosa che lasciava la vita scoperta e degli shorts bianchi, quasi trasparenti e delle scarpe col tacco, così alto che mi chiedevo come facesse a non cadere mentre sculettava su e giù per il palco. Certe volte la voce era un po' gracchiante, ma tutto sommato non era male. Lo pensava di certo anche Bill che a ritmo di musica muoveva la testa a destra e a sinistra, dondolando i piedi. Certe volte sembrava ancora un bambino di 7 anni, anzicchè un uomo di 20.
Appena finì l'esibizione, il presentarore salì sul palco, chiedendo un grande applauso per quella ragazza. Tutti i presenti applaudirono energicamente, forse anche troppo, almeno secondo me.

****

Ero chiusa in quella stanza da quasi un ora e cominciava ad essere opprimente. Era minuscola e per di più puzzava.
L'ansia ormai s'era impossessata di me, mentre ascoltavo Jess Parson, la mia rivale, cantare sul palco dove dopo mi sarei esibita. Jess era una raazza alta, bionda, antipatica e puttana, ecco perchè era arrivata fin lì.
< Se qualcosa andrà male? Se non piacerò a nessuno? > cominciai a pensare, ormai in preda al panico.
"Alex, sei ancora viva?" mi chiese Kevin con un tono preoccupato, bussando con delicatezza alla porta.
< Non ti preoccupare, tanto sono già preoccupata io per tutt'e due!"
"Certo! Non ti preoccupare, sto.. benissimo!" risposi incerta, cercando di mantenere un tono di voce tranquillo, con scarsi risultati, ovviamente.
"Due minuti e tocca a te!" urlò qualcuno velocemente, forse un assistente scenico.
< Ok, è ufficiale: tra meno di due minuti morirò > pensai.
Mi alzai per guardarmi allo specchio per la millesima volta e controllare che fosse tutto ok.
Indossavo un jeans stretto che fasciava le mie gambe snelle e tremolanti; un top nero a collo altro e molto scollato sulla schiena, perchè secondo l'estetista dovrei "coprire i miei punti deboli e mettere in mostra quelli di forza". Infatti il mio seno non era poi così grande, anzi era fin troppo piccolo anche per i mier 15 anni, mentre il mio fondoschiena era molto, molto abbondante. Mi sentivo un po' a disagio con quel top, non era affatto il mio stile. Fortunamente però, ero riuscita a convincere quella strega della stilista a lasciarmi mettere la mia cinta preferita, nera e borchiata. Portavo i capelli castani sciolti con il ciuffo davanti agli occhi, truccati con una linea fin troppo perfetta di eye -liner.
Infine, quando mi decisi ad aprire la porta ed uscire, mi trovai di faccia Kevin e Melanie con un espressione piena d'ansia stampata in faccia.
"Se non vinco, domani a scuola mi prenderebbero per idiota!" dissi, cominciando a camminare avanti e indietro in attesa che chiamassero il mio nome.
"Oh, sai che differenza! Se non l'hai notato quasi tutti a scuola pensano che tu, anzi, che noi siamo degli idioti" affermò Kevin.
< Si cazzo, è vero ma che motivo hai ricordarmelo adesso? Vuoi farmi venire una crisi esistenziale prima che canti difronte a milioni di persone? >
"Grazie!" risposi acida. E' un ottimo amico, il migliore, ma non capisce che ogni tanto le donne hanno bisogno di essere tranquillizzate.
"Cazzo Kev, non capisci niente di donne!" disse Mell, come se mi avesse letto nel pensiero, e spinse via Kev, appoggiando un braccio sulle mie spalle. Sentivo le lacrime agli occhi, ma non potevo piangere, altrimenti le persone sarebbero scappate via terrorizzate; girai la testa, per non farlo notare a nessuno.
"Alex, guardami negli occhi e ascoltami. Non piangere e non preoccuparti di niente, tu canti e suoni una meraviglia e hai molte possibilità di vincere, ma se non sarà così, sappi che io e Kev ti saremo vicini, come sempre!" mi disse, stringendomi più forte. La sua voce calma e rilassante mi tranquillizzò; quella ragazza era un angelo e mi fece quasi passare la paura. Intanto la musica era finita e il presentatore cominciò a parlare.
"Molto bene, davvero! Signore e Signori, un applauso a Jess Parsons" disse convito, a quanto pare o ero l'unica ad essersi accorta di tutte le volte che aveva stonato oppure lui era davvero bravo a recitare."Ma adesso, gentile pubblico, un applauso di incoraggiamento per Alex Smith".
"Ok, tocca a me.. Ditemi in bocca al lupo!" dissi e afferrando la mia chitarra, cominciai ad andare verso il palco, con le mani che tremavano.
"Non ne avrai bisogno!" mi risposero in coro i mie meravigliosi amici, spingendomi "delicatamente" verso il palco.
Mentre camminavo, cominciai a pensare un po' alla mia vita: scrissi la mia prima canzone a 7 anni, mentre la mia prima chitarra mi fu regalata per il mio decimo compleanno dai miei nonni. Da quel momento non la lasciai più.
Quando finalmente arrivai sul palco, mi sedetti su uno sgabello al centro della scena mentre le luci seguvano ogni mio movimento illuminandomi dei colori dell'arcobaleno. Mi sentivo frastornata, però nello stesso momento, sentivo che da quell'istante la mia vita sarebbe completamente cambiata, per sempre. Così cominciai a suonare e sentivo le persone che battevano le mani a ritmo di musica. Poi scoppiò un enorme applauso, la canzone era finita, il tempo era come volato e il conduttore mi si avvicinò, seguito da Jess e appoggiò le braccia sulle nostre spalle.
"Complimenti a tutt'e due le finaliste di 'Star', siete state davvero eccellenti, meravigliose, direi. Purtroppo, però, solo una sarà la nuova stella della musica. La vincitrice della seconda edizione di  'Star' è.."
Il conduttore prese un lunghissimo minuto di pausa, durante il quale cominciai a tremare. Il cuore batteva a mille e cominciavo ad avere il respiro pesante ed affannato. Se non parlava l'avrei ucciso, poi sì che sarei diventata famosa, eccome se lo sarei diventata!
"
La vincitrice della seconda edizione di  'Star' è.. Aleeeeex Smith" urlò e nel frattempo il pubblico si alzò in piedi e battendo le mani cominciò ad urlare il mio nome, mentre una pioggia di coriandoli cominciò a cadere dall'alto. Non riuscì a fermare le lacrime.
< Ho vinto io? Non posso crederci, ho vinto io!> pensai entusiasta, mentre sentivo addesso lo sguardo disgustato e incredulo di Jess.
Mentre mi guardavo intorno emozionata, qualcuno mi consegnò un mazzo di rose e un attestato che mi dichiarava ufficialmente la vincitrice del concorso.
  
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