Film > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: keli    11/03/2010    3 recensioni
[Per Crescere c'è Ancora Tempo]
Per tutte noi che amiamo i finali diversi
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sorridi Ancora~
Hai idea del perché un Corvo assomiglia ad una Scrivania?







Sembra quasi impossibile, eppure è la pura semplice verità:
la guerra è finita, ha vinto la battaglia contro quell’orrido mostro del Ciccialampa e contro la Regina Rossa. Nessuna creatura del SottoMondo sarà più costretta ad ubbidire agli ordini di quella testona, e la dolce Regina Bianca regnerà sul Paese delle Meraviglie come è giusto che sia.
Eppure perché si sente così t r i s t e?
Dovrebbe essere felice, anzi al settimo cielo! E’ diventata un eroina, e il suo matto mondo fantastico è ritornato al suo antico splendore, combaciando con i ricordi della sua infanzia.
Ma non è la stessa Alice che va via, oggi.
E’ un’Alice un po’ diversa, più alta, che ha ritrovato la sua moltezza, e che non vuole andarsene.
Non c’è più quella bambina dagli occhi enormi di stupore, che quasi non credeva a ciò che vedeva.
Crescere è anche questo.
Crescere è fare delle scelte. Giuste o sbagliate che siano.
Crescere può far male, è duro da pensare, ma è così. Bisogna sempre pagare un prezzo per poter andare avanti.
Si stropiccia il vestito che le ha donato la bella Regina, cercando di sfuggire allo sguardo innocente del Cappellaio.
Crescere significa anche abbandonare per sempre il SottoMondo, lasciarsi tutto alle spalle, far finta che nulla di quello che ha passato sia successo.
E’ l’unico modo per andare avanti nel Mondo Reale.
Trattiene il respiro, forse un singhiozzo e le lacrime che bruciano gli occhi nocciola, premendo ai lati per sfuggire a quegli argini immaginari in cui si è costretta a rinchiuderle.
Non può piangere. Non può mostrarsi debole davanti a lui.
Deve essere forte, dopo tutto è stata in grado di uccidere il Ciccialampa, perché dovrebbe essere così difficile dire addio?
Ne ha passate di peggiori.
Ma non è così facile, è questa la verità.
Non può semplicemente dirgli addio, non così, non nel Giorno Gioiglorioso. Perché tutte le parole del mondo –quello Reale, e quello di Wonderland- non basterebbero a spiegare ciò che ha dentro. Ed è sicura che il suo matto amico non capirebbe.
Vede il suo sguardo verde farsi per un attimo più attento, serio quasi. Esita, rigirando tra le mani il consunto cappello dai colori indefiniti, il viso pallido tirato dall’attesa, le labbra rosse schiuse in un sorriso carico di aspettative.
Forse è solo quello che vuole vedere lei, però.
Sospira Alice, tirando piano su col naso per non farsi notare.
Come può lasciarlo? Come può fare a meno della sua risata contagiosa, delle sue domande senza senso, delle sue facce buffe.
Lo guarda, ancora una volta. Le si stringe il cuore.
Non gli ha mai accarezzato i capelli. Strano pensarlo ora, matto pensiero – ma dopo tutto è a SottoMondo- L’avrebbe voluto fare. Non aveva mai avuto il tempo, né il coraggio per farlo. Abbassa nuovamente il viso, nascondendo gli occhi con la frangia dorata.
Ha p a u r a Alice.
Non vuole ammetterlo ma è così.
Ha più paura di quando ha dovuto combattere con il mostro della Regina Rossa e contro i suoi soldati. La sua paura è centuplicata, quella di perdere il suo fantastico mondo era stata nulla a confronto.
Ha una dannata, matta, paura di crescere.
E di…
<< Ti dimenticherai di me >>
Le parole sussurrate del Cappellaio le fanno stringere il cuore ancor di più. Fa male, sente come di non possedere più qualcosa di prezioso.
Sta male perché lo vede, malgrado il sorriso abbagliante, sta facendo del male anche a lui.
Ma poi scuote il capo, forte, come a voler cacciare via quei pensieri.
Suvvia, sciocca bambina! Lui non esiste, il Paese delle Meraviglie non esiste.
E’ tutto frutto della tua fervida immaginazione. Non ne sentirai la mancanza.
Non è vita vera questa.
<< Non potrei mai dimenticarmi di te >>
Mormora la bella fanciulla, lasciando andare le sue emozioni, permettendo alle lacrime di scorrerle lungo il viso, le spalle esili scosse dai singhiozzi che a stento trattiene.
Sgrana gli occhi confuso il Cappellaio della Regina.
Non ha mai visto piangere qualcuno. Le creature del suo folle mondo non piangono, ridono e scherzano, non c’è posto per la tristezza lì.
Non capisce il Cappellaio.
Non ha mai visto una lacrima, ma trova che sia affascinante vedere scorrere quella goccia salata lungo le gote di Alice, sulla pelle candida e arrossata.
Non ascolta la sua parte irrazionale per una volta.
Alza una mano, lo sguardo di smeraldo concentrato, accarezzando delicatamente il viso della ragazza e catturando una lacrima sul dito.
Alice riapre gli occhi, sorpresa e confusa, guardandolo portare quel dito alle labbra e assaggiare la goccia. Qualcosa si smuove in lei, un brivido lungo la schiena.
Lo vede scrollare brevemente il capo, assumendo un aria seria.
Si trattiene dal ridere, ma un timido sorriso spazia sulle sue labbra.
E’ buffo anche da serio. Forse perché il serio non lo sa fare. Non sa che significa esserlo.
<< Non piangere piccola Alice, rovinerai il tuo Giorno Gioiglorioso! >>
Lei annuisce, asciugando via le lacrime con il palmo della mano, guardandolo con un aria da rimprovero che non le dona, e che la fa sembrare a sua volta buffa.
<< Sii serio per una volta Cappellaio! Questo è un addio! >>
Il rosso uomo matto la guarda sorridendo allegramente e facendo di no col capo. Si slancia verso di lei, goffamente, stringendola fra le braccia e mettendo il broncio.
<< Non mi piacciono gli addii Alice >>
Sembra un bambino che si lamenti.
Sorride la ragazza, lo capisce. Lo stringe più forte a se, poi improvvisamente, esita. Non è più convinta di ciò che farà.
Trattiene il respiro, brevemente, alzandosi sulle punte e stringendosi al suo petto, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo, protetta dalla sua pazza figura rassicurante, le labbra a qualche centimetro dall’orecchio.
Freme il Cappellaio, non sa cosa gli prende, né che sta succedendo.
<< Potrei rimanere >>
Il suo sussurro è flebile, ma il Cappellaio lo coglie lo stesso.
Gli occhi un po’ strabici brillano di felicità, stringe più forte a se quel piccolo corpo così dannatamente r e a l e, così diverso dal suo fatto della stessa sostanza dei sogni.
<< Che splendida, pazza… meravigliosa idea >>
Ride Alice, ride perché finalmente ha fatto la sua scelta. Scioglie delicatamente l’abbraccio, stringendo solo una mano grande del Cappellaio fra la sua piccola e delicata.
Danno le spalle alla Tana del Bianconiglio, riprendendo la strada per la Reggia della Regina Bianca.
Per Crescere c’è Ancora Tempo.

<< Hai idea del perché un corvo assomiglia a una scrivania? >>
Lui sorride, scuotendo il capo e facendo spallucce
<< Non ne ho la minima idea >>
Lei annuisce, compunta, sorridendogli dolcemente
<< Avremo tempo per scoprirlo insieme, allora >>
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: keli