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Autore: Aelis    11/03/2010    1 recensioni
Il secondo Episodio della Nuova Trilogia ci mostra l'amore impossibile tra la frivola Padmé e il giovane ribelle Skywalker, mentre tutti gli altri personaggi sono sempre più affaccendati nelle loro stranezze: piccoli Jedi che si allenano con insalatiere in testa, Capi di Governo che si rotolano negli armadi per vestirsi, sistemi informatici che si perdono pianeti come bruscolini ecc...
La Galassia lontana, lontana è sempre più squinternata...
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin, Skywalker/Darth, Vader, Conte, Dokuu, Obi-Wan, Kenobi, Padmè, Amidala, Palpatine/Darth, Sidious
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una o due cose su Episodio II.

Il secondo episodio della Saga Lucasiana racconta, come tutti noi sappiamo, la nascita della storia d’amore tra il giovane Anakin e la bella ex-regina Amidala (al secolo Padmé) e l’inizio della devastante guerra dei Cloni che metterà a ferro e a fuoco la Galassia per circa tre anni.
Amore e guerra: un impianto classico, nulla da dire! In passato ci avevano già provato tipi come Omero (L’iliade), Tolstoj (Guerra e Pace) e molti altri; ma se la drammaticità degli argomenti trattati avrebbe potuto sconsigliare la visione ad un pubblico infantile, l’involontaria, quanto esilarante, comicità latente di alcune situazioni e personaggi trasformano il potenziale “drammone” in una commedia a tratti un tantino surreale (anche per un film di Lucas)…

Anakin vs. Obi Wan: due Jedi sull’orlo di una crisi di nervi.

Che il rapporto tra il giovane irruente Padawan e il suo paziente (fin troppo) Maestro non fosse un lungo fiume tranquillo ma, piuttosto, un impetuoso torrente di montagna, l’avevamo intuito tutti…ma da lì a vedere scenate isteriche degne di un negozio di parrucchiera di periferia al sabato mattina, di acqua ce ne passa veramente tanta…
I due battibeccano sempre, su tutto. Si azzuffano, verbalmente, a casa dell’imbarazzata Senatrice Naberrie (da menzionare la faccia costernata del povero capitano Typho: “Ma sarà poi un’idea così furba affidare la sicurezza a ‘sti due imbecilli?”, pare chiedersi ad un certo punto), proseguono la rissa nei cieli di Coruscant, poi in un bar della capitale Galattica…si punzecchiano persino incatenati alle colonne di un’arena aliena in attesa di essere sbranati dai mostri! Fino all’apoteosi dell’alterco sulla cannoniera: lì ci mancò un pelo che arrivassero alle sberle!
Le sberle, appunto!
Vista la propensione alla saccenteria e all’impulsività dimostrate da Anakin fin dall’infanzia forse il buon Kenobi, oltre che la spada laser, alla cintura avrebbe dovuto portare anche un bel battipanni! Un uso adeguato e ripetuto dell’utensile sul deretano del riottoso allievo avrebbe, probabilmente, reso un servizio più utile alla Galassia che mille battaglie!

Anakin vs Padmè: un amore beautiful e impossibile…

I due piccioncini, nonostante i fatti tragici ed inquietanti che colorano a tinte fosche la storia di quei giorni, coltivano la loro proibitissima, tormentata, relazione sotto il naso di austeri Maestri (forse più impegnati in altre attività, si legga più avanti a proposito) e onorevoli senatori alla facciaccia del Codice Jedi e di ogni regola del Buon Senso.
L’amore è cieco, si dice, ma in questo caso è anche un po’ sordo!
Passi il fatto che Anakin sia tipo impulsivo e un tantinello arrogante, ma che dire dell’augusta Senatrice?
Una che si fa bandiera del Movimento Pacifista Galattico (perché ciò era, di fatto, il Comitato Lealista), e per questo viene quasi ammazzata in un paio di occasioni, e che, poi, alla dichiarazione delle idee politiche, decisamente fascistoautoritarie, dell’amato (o quasi tale) sghignazza divertita…Che pensare?
La leggerina pare anche non darsi troppo pensiero alla successiva, confessa, strage di innocenti bambini Tusken da parte di un incazzatissimo, delirante Anakin. Si limita a stare lì in piedi a guardarlo, con il suo bel vestitino con ricamo a bersaglio sulla patonza (e non ditemi che era un caso, eh!) senza fare un plissé.
Se fosse stata un po’ meno frivola e più consapevole del suo ruolo nella Scacchiera Universale, forse, anziché porgergli, alla fine del film, l’anulare, gli avrebbe decisamente mostrato il dito medio dopo mezzora di pellicola: la Galassia avrebbe, certamente, ringraziato!

I Jedi e le loro strane abitudini, 2.

Che i Jedi fossero tipi strani non mi stancherò mai di ripeterlo.
Fin dalla più tenera età vengono abituati a comportamenti inusuali: osserviamo i piccoli apprendisti addestrarsi cercando di colpire una palla da tennis, brandendo un neon con un’insalatiera calata sugli occhi (roba da chiamata urgente a Telefono Azzurro!!)
Nei loro archivi, a quanto pare, non hanno, invece, mai sentito parlare di programmi di protezione dati (fanno finta di niente, davanti all’evidenza di una cancellazione non accidentale, piuttosto che comprarsi un firewall!!).
Preziosi file scompaiono dai loro database e i Maestri anziani cosa fanno? Chiamano uno specialista in sistemi informatici? Un investigatore privato? La polizia postale? Niente di tutto ciò! Non potendo spiegare lo strano fenomeno, si propongono di risolvere il problema meditando comodamente (?) seduti sui puff di Fracchia.
Il tutto mentre la Storia li sospinge lentamente verso il baratro. Non c’è da stupirsi che qualcuno di loro indulga all’alcol: Obi-Wan, infatti, non perderà occasione di catafottersi in qualche bar a farsi un goccetto (abitudine che conserverà anche in futuro, vedasi ANH).

I Cloni: ‘sti povirazzi….

Durante la visione del film veniamo a conoscenza della creazione (da parte di chi, e perché, esattamente non si evince) dell’arma finale della Repubblica Galattica: un esercito di Cloni.
Utilizzando come matrice genetica il DNA di un misterioso cacciatore di taglie (probabilmente imparentato con Gheddafi: quando il buon Jango Fett si toglie l’elmo in stile Carmençita Lavazza la somiglianza con il dittatore Libico è più che evidente), un efficiente stabilimento, gestito da alieni dall’aspetto vagamente equino, installato su una piattaforma petrolifera (chi ha detto Enron?), sforna in serie questi straordinari guerrieri.
Un perplesso Kenobi viene condotto dal direttore della fabbrica a visitare i vari reparti di produzione: dal settore “embrioni” che crescono, ignari, in vasetti da marmellata appesi a vezzosi lampadari; a quello dell’addestramento dei Cloni grandicelli (organizzato come un Call Center…e già qui il nostro Jedi avrebbe dovuto preoccuparsi…), fino alla mensa e al settore armamento Cloni adulti…Roba che manco alla Mirafiori Presse negli anni ’70…
Dura la vita dei Cloni!

Il conte Dooku e il suo Vespone volante.

Il tenebroso e misterioso leader dei Separatisti è un uomo decisamente anziano dall’aspetto altero; uno a cui, giunto alla sospirata età della pensione, avrebbe certamente giovato frequentare ridanciani circoli del “liscio” piuttosto che i loschi, intriganti personaggi ai quali invece lo vediamo accompagnarsi. E dire che nella sua lunga vita da Jedi operativo non avrà, sicuramente, avute molte occasioni di sano divertimento…Santo cielo…! Almeno durante la vecchiaia…
Ma chi glielo avrà fatto fare di impelagarsi con quella banda di robottazzi storditi, il Clan Bancario, i Sith e compagnia cantante?
Oltretutto per poi doversela ignominiosamente filare, nel bel mezzo di una battaglia, a bordo di un Vespone volante (in puro stile Mullah Omar)!
Ma che vergogna!!!
Forse sarebbe stato meglio se il nostro arzillo vecchietto si fosse dato alla pazza gioia impalmando la principessa della polka della balera locale, e avesse finito allegramente i suoi giorni nel delizioso appartamentino in villa a Palma de Majorca provvidamente acquistato con i soldi della liquidazione da Jedi…

Palpatine: il lupo perde il pelo ma non…la palandrana!

In tutto l’immane kasino che sconvolge la Repubblica Galattica, ovviamente, il nostro ineffabile Cancelliere Supremo se la ride sotto i baffi e persevera nelle sue manie schizoidi, di cui abbiamo abbondantemente scritto.
Ormai, perso ogni ritegno, non credo manco faccia caso a cosa indossi alla mattina (secondo me si rotola nell’armadio e quel che capita, capita), tant’è che sua mamma ha avuto un attacco perché se l’è visto parato da Capo-Sith all’ora del tè…
D’altra parte, ditemi!? Perché dannarsi a pigliare precauzioni quando, neanche se sopra la porta del suo Ufficio al Senato avesse fatto appendere un’insegna luminosa con su scritto “Ufficio del Signore Dei Sith Dr. Avv. Figl. Di Putt. Gran Stro. COS PALPATINE/DARTH SIDIOUS”, lo avrebbe minimamente cagato qualcuno???

Conclusione.

L’ambizione umana può essere un abisso senza limiti, ma visti i guai cui i vari personaggi (buoni e cattivi) vanno in contro e visti gli inospitali pianeti su cui spesso hanno la sventura di abitare (non ditemi che dareste un rene per abitare a Geonosis o a Kamino…) viene lecito porsi una domanda: se proprio dovevano conquistare e invadere qualche mondo, perché non si davano da fare per occupare il pianeta degli Atolli, popolato da Superfusti e Strafiche, e lì vivere felici ingrassando come un Hutt?
Mah!?

  
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