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Autore: Ulissae    12/03/2010    5 recensioni
[Divina Commedia- Dante Alighieri]
Dante pensò che quello era un angelo caduto all'inferno: troppo il suo intelletto, troppa la sua onestà, troppa la sua bellezza.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvisi e avvertimenti: la storia è ispirata al X canto dell'Inferno di Dante, in cui ci viene presentato il personaggio di Farinata degli Umberti. Questo uomo, che dedicò tutta la sua vita alla politica, nonostante sia morto, non riesce a smettere di preoccuparsi per la sua Firenze. Era un ghibellino -la fazione opposta a quella di Dante- ma nonostante ciò il Poeta ritrova in lui motivo di rispetto; tanto che, una volta nel cerchio degli eretici, subito si preoccupa per vederlo.
Leggendo quei versi non ho potuto non notare l'affinità tra questi due rivali, perciò, da brava fanwriter, ho buttato giù.
Buona lettura.


Dedicata ad Ilaria, che sopporta tutto.
Dai miei scleri slash, ai miei musi.
Alle mie idee strampalate, ai mie momenti di borbottamento.
Grazie. Sei speciale, non sai neanche tu quanto.

Nemico d'onore
287. Nemico d'onore.


Lo sguardo fiero lo inchiodava e per un attimo scordò perfino i sepolcri.
I capelli biondi fluttuavano nell'aere bruno, come piccoli e sottili fili d'oro; ma erano rovinati, increspati.
Dante pensò che quello era un angelo caduto all'inferno: troppo il suo intelletto, troppa la sua onestà, troppa la sua bellezza.
Gli occhi verdi, vacui, fissavano il vuoto; ignoravano, beffardi, il dolore del loro vicino, che si era ripiegato ed era ritornato al silenzio della morte.
Le labbra si mossero ed il petto le seguì; con movimenti più calmi, respirava.
Viveva.
Tra quelle tombe, quelle lapidi piegate dall'eternità aveva trovato un barlume di esistenza.
Donato da qualcuno che mai si sarebbe potuto aspettare.
Un nemico.
Farinata continuò a parlare con lui e, all'improvviso, provò qualcosa che mai, né nella sua vita, né  nella sua morte, aveva provato: affinità.
Si sentiva vicino a quel guelfo, quell'opposto identico.
E mentre lo avvertiva di quel pericolo imminente sentì come se i cinquanta mesi sarebbero passati troppo presto per un uomo come lui e che quell'esilio, in qualche modo, sarebbe stato la fine della sua Firenze.
Farinata guardò negli occhi Dante e prima di scomparire sorrise.
Un magnifico nemico d'onore, commentò tra sé.
E l'inferno lo inghiottì di nuovo.



Angolo autrice:
Il girone dove Farinata è costretto a stare, è un immenso cimitero. Il dolore del vicino è il dolore del padre di Guido Cavalcante, che crede che il figlio sia morto.
Farinata era chiamato così per via dei capelli, biondi.
Non ho altro da dire, se non che la storia partecipa all'iniziativa 2010: a year togheter, indetta dal Collection of Starlight, con il prompt 287. Nemico d'onore.

   
 
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