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Autore: TooSixy    13/03/2010    3 recensioni
L'oscura influenza esercitata da Xehanort sta cambiando Terra, forse in modo irreversibile. Desiderosa di aiutarlo, Aqua tenta in ogni maniera di ricondurlo in sé, fino a quando non comprende che l'unica soluzione è combatterlo in prima persona. [Oneshot, TerraxAqua]
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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..:: The Last Goodbye ::..


Terra si comportava in modo strano, ultimamente. Non era mai stato un tipo troppo scherzoso o socievole, questo no, ma di recente aveva cominciato a evitare qualunque compagnia e a chiudersi il più possibile in se stesso, soffocando le proprie emozioni dietro una fredda maschera di ghiaccio e nascondendole gelosamente perfino a lei e a Ven, i due amici che fino a poco prima aveva amato e considerato alla stregua di fratelli. Era come se in lui si fosse spezzato qualcosa, come se la bilancia invisibile che regolava il suo equilibrio mentale avesse subito un brusco scossone.
Era diventato una persona diversa, quasi uno sconosciuto.


Whatever you did to me / Qualunque cosa tu mi abbia fatto
You gotta, you gotta tell me now / Ora devi rispondermi
Why do we look like strangers? / Perché sembriamo estranei?
Whatever I did to you / Qualunque cosa io ti abbia fatto
No excuses for this silence / Non ci sono scuse per questo silenzio
Tell me what you're thinking / Dimmi cosa stai pensando
I'll be there for you / Per te, io ci sarò

«Terra.»
Terra si fermò, voltandosi verso di lei. Non abbozzò nessun sorriso, né accennò a qualunque segno di saluto: rimase semplicemente a fissarla, come si fissa un seccante intruso imprevisto, con le mani piantate in tasca e i gelidi occhi scuri pieni di diffidenza.
«Che vuoi, Aqua?» l'apostrofò con freddezza.
Aqua gli si avvicinò. Il corridoio che conduceva al cortile esterno del palazzo non le era mai parso così stretto, né così ombroso; il fioco chiarore delle torce regolarmente disposte lungo le pareti era come smorzato, adombrato da un velo di tetraggine. La luce era presente, sì, ma affogata in un mare di grigiore... Come nell'anima di Terra.
La Custode del Keyblade alzò gli occhi sull’amico. «Cosa c'è che non va, Terra? So che c'è qualcosa che ti preoccupa, e vorrei che ne parlassi con me o con Ven, come facevi una volta. Noi tre non ci siamo mai nascosti nulla, no?»
Tentò di forzare le labbra a sorridere, ma scoprì che le era impossibile. I suoi muscoli facciali erano come paralizzati. Tutto quello che il suo cervello captava, in quel momento, era la gelida ragnatela oscura che pulsava nell'aura dell'amico.
«Non c'è niente da nascondere» ribatté Terra dopo un breve attimo di silenzio, girandosi e riprendendo a camminare verso il cortile. «Sto solo cercando di essere un buon Custode del Keyblade, e Master Xehanort può aiutarmi a migliorare.»
«Aspetta un momento!» Aqua s'affrettò a seguirlo. «Master Xehanort? Non dubito che sia un maestro degli incantesimi, ma come puoi fidarti di un uomo avido e viscido come lui? Nel caso te ne fossi scordato, ha tentato di ucciderci tutti, all'Esame di Qualificazione.»
«Stava solo saggiando le nostre capacità. Voleva capire chi di noi avesse il potenziale più elevato» lo difese Terra in tono duro.
Aqua guardò la sua schiena, guardò le sue scapole ricoperte dalle robuste placche dell'armatura. Si chiese se nel petto dell'amico battesse ancora un cuore, o se l'Oscurità lo avesse sfregiato in modo irrimediabile.


So many stories told / Così tante storie sono state raccontate
Too many useless words / Troppe parole inutili
Maybe because it's getting dark inside / Forse perché dentro sta nascendo l'oscurità


Aqua lo vide allontanarsi, fisicamente e metaforicamente. Non era mai stato così distante da lei. In tutti i suoi viaggi, in ogni spedizione, le era sempre bastato pensare a lui per sentire la sua presenza accanto a sé, come una fonte di energia pronta a sostenerla e a rafforzarla. In ogni combattimento, le era sempre bastato ricordare la destrezza e il coraggio di Terra per rinnovare la propria fiducia. Un frammento del suo cuore aveva sempre riposato accanto al suo, ma adesso lo percepiva più debole di giorno in giorno, come un uccellino morente dopo il più glorioso dei voli.


Will this set us both free? / Questo ci libererà entrambi?
You gotta, you gotta, you gotta tell me what you're thinking / Devi dirmi cosa stai pensando
'Cause I just don't understand it / Perché io non riesco proprio a comprenderlo
Whatever I did to you / Qualunque cosa ti abbia fatto
No excuses for this silence / Non ci sono scuse per questo silenzio
Tell me what you're thinking / Dimmi cosa stai pensando
 I'll be listening / Io ti ascolterò


La magia che animava i Keyblade Rider era una delle più instabili: sarebbe bastato assopirsi una frazione di secondo per perdere il controllo del veicolo e ritrovarsi scaraventati in qualche abisso cosmico, lontani anni luce da qualunque mondo civile. Per questo era proibito evocarla nottetempo, per ridurre al minimo il rischio di un destino tanto spiacevole... senza contare che, se anche si fosse sopravvissuti, si sarebbe comunque incorsi nelle ire di Eraqus. E l'anziano Custode era severo con chi contravveniva alle regole, anche se si trattava di uno dei suoi novizi.
Terra non aveva mai mancato di rispetto verso la sua autorità prima d'ora, eppure erano le due mattina e il ragazzo si accingeva a partire. Era stato attento a muoversi in silenzio e con circospezione, e adesso stava facendo gli ultimi controlli al suo Keyblade Rider, prudentemente parcheggiato nel cortile nordovest, il più lontano dal palazzo e da occhi indiscreti. Benché si muovesse come un'ombra, la guerresca fluidità dei suoi movimenti era intervallata a scatti repentini che tradivano un'ovvia impazienza e un altrettanto palese nervosismo: malgrado la maligna influenza di Xehanort, una parte di lui continuava a stimare e temere Eraqus.
«Stai partendo.»
Terra si sollevò di scatto. Il Keyblade gli si materializzò in mano nello stesso istante in cui sollevava il braccio verso la fonte del suono. La punta dell'arma sfiorò il collo dell’intruso, che tuttavia non fece una piega.
«Siamo un po' ansiosi, stasera, vero Terra?»
Terra sibilò un'imprecazione e abbassò il Keyblade. La nuova arrivata era stretta in una vestaglia di seta grigio perlacea, con la pelle indorata dal chiarore lunare e i corti capelli azzurri scarmigliati dalle lievi folate di vento. Non sembrava arrabbiata o spaventata, solo triste, immensamente triste.
«Che io me ne vada o no non è affar tuo» replicò con asprezza il giovane, voltandosi di nuovo verso il suo Keyblade Rider. «Che diavolo stai facendo qui, Aqua? Tornatene nelle tue stanze.»
«Dove hai intenzione di andare?» insisté lei.
Terra esitò per un istante, quindi riprese ad armeggiare attorno al veicolo, anche se con aria vagamente colpevole. «Al Monte Olimpo, Xehanort mi ha chiesto di incontrarlo lì. Non t'azzardare a seguirmi.»
«Ma...»
«Niente 'ma'. Non voglio che tu e Ventus veniate coinvolti in questa faccenda più di quanto non lo siate già. Non capisci? Dentro di me c'è molta Oscurità, troppa; posso forse usarla per ampliare la mia forza, ma non posso permettere che sporchi anche le vostre anime perfette. Voi fate parte della Luce, io no.»
Aqua gli si accostò, appoggiandogli cautamente una mano sul braccio. Lui s'irrigidì, come un animale selvatico sotto un'insolita carezza. Proprio come un animale selvatico, non riusciva a vedere altro che non fosse il mero istinto. Gli era impossibile ignorare il seducente richiamo dell'Oscurità.
«Allora perché non ti limiti ad accogliere la Luce, anziché respingerla?» chiese la ragazza con dolcezza. Scrutò le iridi scure dell’amico, un riflesso della notte che gli albergava nell’animo, e con improvvisa risoluzione si sollevò sulla punta dei piedi e premette le labbra contro le sue. Fu un gesto semplice, spontaneo, alimentato da lunghi anni di ammirazione e dall’intenso desiderio di aiutarlo. Un guizzo di sorpresa attraversò l’espressione di Terra, ma lui non ricambiò il bacio.
«Basta così.» Le posò le mani sulle spalle minute, allontanandola da sé con aria indecifrabile.
Confusa e ferita, Aqua lo vide schiacciare il pugno contro la giuntura metallica che gli proteggeva la spalla, rilasciando la sua armatura. Pochi secondi dopo, al posto del giovane dai capelli castani era comparsa una corazza lucida come il bronzo fuso, scintillante sotto lo splendore del firmamento.
«Grazie, Aqua.» Da sotto l’elmo, la sua voce giunse con un’eco ferrigna. Aqua percepì le sue dita metalliche sfiorarle la guancia, dopodiché Terra balzò sulla sella del Keyblade Rider e sfrecciò via, verso l’alto, verso il cielo stellato. In qualche esile minuto, la sua sagoma venne ingoiata dalla luminosa oscurità della notte.
Aqua rimase a fissare a lungo il punto in cui l'amico era scomparso. Avrebbe potuto opporre più resistenza, o costringerlo con la forza a restare nel loro mondo, ma non sarebbe servito a niente. Doveva avere fiducia in Terra, e pregare che quell'ossessione per l'Oscurità non persistesse oltre. Perché – ora se ne rendeva pienamente conto – se Terra fosse stato perduto, sarebbe stata perduta anche lei.


 This is the last goodbye / Questo è l'ultimo saluto
These broken dreams have been resigned / Questi sogni infranti si sono rassegnati
Here's to our last goodnight / Eccoci al nostro ultimo 'buonanotte'
These broken dreams have been resigned / Questi sogni infranti si sono rassegnati


Erano trascorsi due mesi alla scomparsa di Terra, e da allora Aqua non aveva più ricevuto sue notizie. Aveva continuato a sperare che fosse in qualche modo riuscito a spezzare le catene dell'Oscurità e a tornare nella Luce, senza mai rassegnarsi all'idea di averlo perso per sempre. Non le importava di essere stata respinta; l’amicizia e l’infatuazione gelosamente maturate dentro di lei erano come una fiamma ardente, un senso di calore che non l’abbandonava mai.
Fu perciò con sorpresa e dolore che un giorno, dopo aver convocato lei e Ven nella Sala delle Udienze, Master Eraqus ordinò loro di recarsi al Cimitero dei Keyblade e fermare Terra... se necessario anche uccidendolo.
«Ma non possiamo» protestò vivacemente Ven, «è il nostro migliore amico!»
«E per me è come un figlio» sospirò Eraqus, appoggiandosi allo schienale del suo trono finemente cesellato. «Tuttavia non è possibile ignorare i suoi misfatti, né attenuare la sua punizione: ha appoggiato i crudeli piani di Xehanort, collaborato con personalità come Ade e Malefica e rubato i cuori di tre principesse. Non si perdona un criminale del genere.»
«Ma non era in sé!» lo difese Aqua disperata. «Sapete bene che il vero Terra non farebbe mai nulla di simile. Se riuscissimo a individuare e bloccare Xehanort, allora...»
Eraqus alzò la mano, mettendola a tacere, e quando parlò la sua voce fu inflessibile. «Vi proibisco di dare la caccia a Xehanort, è un avversario troppo potente per un novizio e una neoMaster. Voglio che voi due vi occupiate di Terra, e se possibile anche di Vanitas, il seguace di Xehanort... ma vi consiglio di non affrontare mai direttamente un Master di tale esperienza, o perderete la vita prima ancora di evocare il vostro Keyblade.»
Aqua e Ven si guardarono, ricambiandosi un'occhiata azzurra carica di disperazione. Cosa sarebbe successo, se Eraqus non fosse riuscito ad abbattere Xehanort, o se Terra non fosse tornato presto in sé?


Why should I care when it will be alright? / Perché dovrebbe importarmi quando andrà di nuovo tutto bene?
Once separate ways we'll feel alive again / Una volta che avremo imboccato vie differenti, ci sentiremo di nuovo vivi
So many stories told, too many useless words / Così tante storie sono state raccontate, troppe parole inutili
Maybe because it's getting dark inside / Forse perché dentro sta nascendo l'oscurità


Eccolo, davanti a lei: alto e fiero nella sua armatura bronzea, il Keyblade in pugno, gli occhi celati dall'elmo fissi su di lei. Se anche avesse potuto vederli, probabilmente non avrebbe visto altro che il riflesso di un'anima scura e tormentata, niente a che spartire con il ragazzo franco e gentile che aveva amato e ammirato. Quello di fronte a lei era un ladro di cuori, un criminale, un assassino.
«Cos'hai fatto, Terra?» sussurrò Aqua, abbassando la visiera dell'elmo e guardandolo con vivo orrore. «Cos'hai fatto?»
Erano soli, adesso, soli col vento che scricchiolava tra le colline e le distanti sagome simili a lapidi di migliaia di Keyblade infissi a terra, la macabra cicatrice di una guerra che aveva insanguinato quel mondo secoli prima.
«Vattene, Aqua» ringhiò il suo avversario, sollevando minacciosamente il Keyblade. «Non costringermi a ucciderti.»
Aqua scosse la testa, ancora incredula. «Sei diventato il burattino di Xehanort.»
«Sta’ zitta!»
«Ti ha ingannato, ora lo capisci?»
Un sottile raggio nero come la pece trapassò l’aria, simile a un dardo oscuro pulsante di energia. Aqua si tuffò provvisoriamente di lato, e il raggio fece esplodere il blocco di granito davanti a cui si era trovata fino ad una frazione di secondo prima.
Non c’è modo di discutere con lui, pensò Aqua amareggiata. E non posso neppure permettergli di far del male a Ven, a Master Eraqus o agli altri.
La ragazza sollevò di nuovo la visiera e puntò il Keyblade contro Terra. «Blizzaga.»


 This is the last goodbye / Questo è l'ultimo saluto
These broken dreams have been resigned / Questi sogni infranti si sono rassegnati
Here's to our last goodnight / Eccoci al nostro ultimo 'buonanotte'
These broken dreams have been resigned / Questi sogni infranti si sono rassegnati


Era stato un combattimento arduo, feroce, ma alla fine aveva vinto. Nella foga della battaglia, non aveva capito quando o in che modo: semplicemente, a un certo punto aveva udito un sibilo di dolore più forte dei precedenti, e di fronte a lei Terra si era accasciato nel sangue e nella polvere che adombravano lo spiazzo. Come avesse fatto, neppure Aqua lo sapeva per certo, ma aveva l’atroce dubbio che fosse stato  Terra stesso a  lasciarsi colpire.
«Terra!»

Aqua ora gli era inginocchiata accanto, con la testa del ragazzo in grembo e le mani non più protette dai guanti che gli accarezzavano angosciosamente i capelli. I loro due elmi erano gettati a lato, impolverati come il loro desiderio di uccidere. Sotto le dita della ragazza, il viso di Terra era finalmente disteso, rischiarato da un lieve accenno di sorriso. Gli occhi scuri, non più offuscati dall’oscurità, ora apparivano sereni come un cielo notturno dopo la tempesta, e le labbra screpolate si tesero a formare due ultime parole.
«Grazie, Aqua…»
Aqua lo strinse a sé, mentre calde lacrime le rigavano le guance.

The last goodbye / l’ultimo saluto
The last goodbye / l’ultimo saluto
The last goodbye / l’ultimo saluto.








Una ‘What if?’ su Birth by Sleep. Non contiene spoiler, dato che la storia di Terra che decide di seguire la distorta via di Xehanort è stata inventata di sana pianta sulla base dei pochi trailer disponibili, ma come suggerisce LightRoxas, metto comunque l'avviso per sicurezza. Ad ogni modo, adoro la coppia TerraXAqua, e questo è il mio tributo. Qualche recensione è sempre gradita, grazie :) 

La bellissima ‘The last goodbye’ è di proprietà dei Lacuna Coil.
  
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