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Autore: Yvaine0    14/03/2010    3 recensioni
Per il compleanno di cippullina_cullen. ^^ Auguri Flà!
- Dovevo prendere un regalo – rispose il ragazzo, sorridendo eloquentemente all’ amico.
- Ah sì? Anniversario? – domandò Francesco, impilando alcuni sacchetti che giacevano sparsi accanto alla cassa. Se Rocco si aspettava che lui, tramite quello sguardo, avesse capito a cosa si riferiva, si sbagliava di grosso.
Rocco lo guardò torvo. – No. Compleanno – rispose, severo.
- Che è quella faccia? – gli chiese Francesco.
- Non te lo ricordi? – sillabò scandalizzato il moro. – NON TE LO RICORDI! – si rispose da sè. – Sei una persona orribile, sai? -
Il biondo si grattò la testa, confuso. – E’ il tuo compleanno? -
- Mio?! Mio?! MIO????!!! – gridò, gesticolando nervosamente.
- Calmati! Mi spaventi i clienti! Poi chi lo sente il padre di Steve? -
Missing moment di 'Noi diamo i numeri quando ci batte il cuore'.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Donne: istruzioni per l’uso.

Come farsi buttare fuori di casa.

 

 

24 Settembre.

Sophia si alzò già sorridente e si diresse verso la camera della sua bambina.  La trovò che si rotolava tranquillamente sotto le copertine alla ricerca del suo coniglio di pezza che, come ogni mattina, aveva lanciato via dalla culla.
Sorrise e restituì il suo pupazzo. – Ciao, tesoro – le sorrise, spostandole una ciocca di capelli biondi dagli occhi.
Guardò l’orologio nero e bianco a forma di pallone da calcio appeso alla parete, naturalmente un regalo di Rocco, che non aveva ancora metabolizzato bene il significato di ‘Giulia è una femmina non un maschio’: erano le nove e mezza e Francesco e già al lavoro.
Prese in braccio la piccola Giulia che agitava le manine verso di lei. Le scoccò un bacio sulla fronte e le sorrise dolcemente. – Chissà cos’ ha in mente papà per oggi, eh? –

La portò in cucina e la mise sul seggiolone, mentre le preparava il biberon con il latte. – Auguri, tesoro – le sussurrò, mentre la nutriva.

 

- Buongiorno signore, desidera? –
Rocco sghignazzò vedendo l’amico dietro il bancone della frutta al mercato coperto, mentre parlava con un cliente.  Era l’unico, quindi capì di potersi permettere di aspettare che Francesco avesse tempo per fare due chiacchere.
Il cliente era un uomo sulla cinquantina, con un cappotto marrone da cui sbucava una camicia rosa, sopra un paio di pantaloni di un colore indefinito tra il verde, il giallo e il marrone. Al moro ricordava tanto il loro vecchio professore di Diritto e Economia, ma era troppo giovane per esserlo: avrebbe voluto dire che il buon vecchio pazzo s’era fatto un lifting.
Rise al pensiero.
Il biondo gli lanciò un’ occhiataccia e lui rise più forte.
Nel giro di cinque minuti il tipo se ne andò con una sporta piena di banane, dopo aver fatto un sorrisetto malizioso e un occhiolino ai ragazzi.
Ago si appoggiò al bancone, dando le spalle all’ amico. – Secondo te che ci fa con tutte quelle banane? – gli lanciò un’ occhiata per poi scoppiare a ridere.

Francesco, in tutta risposta, gli tirò un coppetto, ridendo sotto i baffi. – Idiota -
- Oh, andiamo! – si giustificò il moro voltandosi verso l’altro. – Non dirmi che non te lo sei chiesto anche tu! -
Il ragazzo sghignazzò. – Certo, ma evito di esprimere ad alta voce i miei pensieri –

- Perchè, pensi? -
Francesco inarcò un sopracciglio, guardando con sufficienza l’amico che rideva. – Come mai non sei a scuola? -
- Dovevo prendere un regalo – rispose il ragazzo, sorridendo eloquentemente all’ amico.
- Ah sì? Anniversario? – domandò Francesco,  impilando alcuni sacchetti che giacevano sparsi accanto alla cassa. Se Rocco si aspettava che lui, tramite quello sguardo, avesse capito a cosa si riferiva, si sbagliava di grosso.
Rocco lo guardò torvo. – No. Compleanno – rispose, severo.
- Che è quella faccia? – gli chiese Francesco.
- Non te lo ricordi? – sillabò scandalizzato il moro. – NON TE LO RICORDI! – si rispose da sè. – Sei una persona orribile, sai? -
Il biondo si grattò la testa, confuso. – E’ il tuo compleanno? -
- Mio?! Mio?! MIO????!!! – gridò, gesticolando nervosamente.
- Calmati! Mi spaventi i clienti! Poi chi lo sente il padre di Steve? -
- Dov’è? – chiese Agostini, tranquillizzandosi un momento. Nel suo sguardo si leggeva un nota di timore. Quell’ uomo era famoso per l’ottima qualità della sua frutta, certo, ma anche per la sua tremenda severità. Da quando Rocco l’aveva conosciuto aveva smesso di chiedersi perchè Steve fosse così tranquillo, riflessivo e ligio al dovere. Un sergente dei marins era deicimila volte più gentile di quell’uomo.
- A fare rifornimento -  rispose Francesco, tranquillizzato dall’ improvviso cambiamento d’umore dell’ altro. Fece male, molto male.
- Ok – mormorò Rocco. – TI SEI SCORDATO!!!!!!!!!! – lo accusò di nuovo, con un grido distruggi-timpani.
Il ragazzo trasalì. – Di che caz-...volo parli? -
Rocco inarcò un sopracciglio, tornando calmo per qualche istante. – Quanto ti sei rammollito da quando hai avuto la bambina? -
- Non l’ho mica partorita io – si agitò Francesco, concentrandosi sulla parte della frase che gli faceva più comodo. Sapeva di essersi rammollito, se così si poteva dire: non gli sembrava più giusto dire parolacce da quando aveva la sua bambina in casa. Doveva prendersi cura di lei ed educarla al meglio. Non voleva farle mancare nulla di tutto ciò che era mancato a lui. Voleva che crescesse bella, spensierata e tranquilla (?) come sua madre.
- TE NE SEI SCORDATOOO! SEI UN IDIOTA! UN IDIOTA! – protestò nuovamente il moro, battendo capricciosamente i piedi per terra. – Sei una persona orribile, orribile! -

Francesco trasalì, spaventato dagli sbalzi d’umore dell’ amico. – Di cosa stai parlando?! -
Il ragazzo continuava ad urlare, ma improvvisamente si zittì, lanciandogli un’ occhiata truce. – Devi arrivarci da solo – sibilò.
Francesco alzò gli occhi al cielo, mentre l’amico ricominciava a sbraitare. Ma come stava messo?

 

Quella sera, quando il biondo tornò a casa dal lavoro, trovò una serie di auto fuori da casa sua e tutte le luci accese. C’erano i suoi amici? Meglio. Magari qualcuno gli avrebbe spiegato il motivo del comportamento assurdo di Ago.
Infilò le chiavi nella toppa e, mentre le girava, sentì delle risate provenire da dentro.
Entrò e si ritrovò davanti una scena che non si sarebbe mai aspettato.
Una mandria di bambini correva in giro per il salotto, dove Alex e Flò chiaccheravano tranquillamente con Fede ed Arianne.
- Ciao – salutò sorpreso.
Arianne lo osservò, poi, rendendosi conto che non c’era traccia di pacchi, inarcò un sopracciglio scettica. – Dove l’hai messo? – chiese.

- Cosa? -
- L’hai preso, vero? -
- Cosa? – ripetè lui.
- Gente! S’è scordato davvero! – gridò, allucinata, mentre Steve, Rocco, Sophia, Davide e suo nonno uscivano dalla cucina per osservare la scena.
Nicola, Ilaria, Simone, Susanne, Hugo, Laura e Andrea entrarono in casa dalla porta sul retro.
Simone teneva la piccola Giulia in braccio, e Steve il suo figlioletto Giorgio, che rideva ritando i capelli al padre.  
- Ciao – ripetè Francesco rivolto ai nuovi venuti. – Come mai tutti qui? -
E fu allora che sbagliò, fece forse l’errore più grosso dell’ ultimo millennio.

L’espressione di Sophia si colmò di delusione, mentre l’espressione di Rocco si tramutava in un misto tra rabbia e scherno... ma con un briciolo di speranza. – Per la festa, no? – suggerì.
Francesco sgranò leggermente gli occhi, guardandosi intorno. – Vedo – abbozzò un sorriso. – E di chi? -
Lo sguardo di Sophia si fece duro, arrabbiato. Francesco quasi si spaventò vedendo tutta quella furia. Steve e Simone gli lanciarono un’ occhiata delusa e dispiaciuta. Tutte le ragazze presenti trasalirono, mentre il fratello di Sophia iniziò a ridere in quel modo sadico che non prometteva mai altro che quai per Francesco.
Rocco sbiancò, ma poi iniziò a ridere come un matto. – Sì, sì, bravo! Bello scherzo! Ahahah! – gli battè una mano sulla spalla febbrilmente, sotto lo sguardo confuso del biondo. – Davvero, che bello scherzo! -
Francesco lo osservò, inclinando la testa da un lato, mentre il primo continuava a ridere come un isterico. – Non è uno scherzo – ammise, imbarazzato.

E accadde il putiferio.
Gli occhi di tutti si sbarrarono, Sophia afferrò la prima cosa che trovò e la lanciò contro il ragazzo, mentre tutti i presenti trattenevano il fiato.

- Sei un idiota! – gridò la ragazza, afferrando un grosso libro di ricette da un mobile. – Un idiota insensibile ed egoista! Esci di qua. Vai via! – gridò, in lacrime, continuando a gesticolare nervosamente con il libro in mano.

Iniziò a batterglielo addosso, rabbiosa. – Esci, vai via! – ripeteva, spingendolo verso l’uscita a suon di librate.
- Ma che ho fatto? – chiese il ragazzo, indietreggiando.  
- VAI VIA, VAI VIA! – singhiozzava lei.
Gli diede una spinta, buttandolo fuori e gli gettò il libro in testa. – Non tornare più! Fai schifo, mi fai schifo! Ti sei dimenticato di Giulia! Vai via! –

E quando la porta gli fu sbattuta in faccia, Francesco capì di averla fatta grossa.
La sua bambina.
Si era dimenticato del compleanno della sua bambina!
Si passò una mano tra i capelli, vergognandosi di sè stesso, ma non si mosse.
Non poteva abbandonarle, la sua Soph e la sua bambina.
Sospirò, arrabbiato con sè stesso.
Steve non l’avrebbe mai fatto. Si sentiva una persona orribile.
La finestra si aprì , sentì i singhiozzi di Sophia, le domande dei suoi nipotini, la risata di quello stronzo del loro padre che si prendeva gioco di lui, e vide il faccione contrariato di Rocco affacciarsi. – Senti, ti ospito da me... tanto anche Ari mi ha buttato fuori di casa! – ammise, mentre arrossiva, grattandosi la nuca.
Francesco abbozzò un sorriso scontento. Almeno non doveva affrontare quella situazione da solo. – Che hai combinato? – domandò, per solidarietà. Insomma, era normale che Rocco facesse sciocchezze, e in realtà non gli sembrava strano che Arianne l’avesse sbattuto fuori.
Il ragazzo rise, imbarazzato. – Ho scordato di cambiare l’acqua ai pesci -
 

È assurda, lo so. xD Ma mi ha fatto tanto ridere mentre la scrivevo.
Forse questa sarà la prima fic di una raccolta, ma ancora non ve lo so dire per certo. Avrei voluto pubblucarla in un altro momento, ma ho appena soperto che oggi è il compleanno di
cippulina_cullen  ^^, così ho deciso di approfittarne e dedicargliela. :)

 

Tanti auguri, Flà ^^

 

Ti auguro un compleanno fantastico, e che ti passi il mal di pancia ;)

 

Un grosso bacio da parte mia e di Francesco –che si è ricordato il tuo compleanno e non quello di sua figlia- xD

 

Prima o poi scriverò comunque un seguito di questa oneshot, che vi assicuro che finirà bene. :)

 

Un abbraccio,

Miki ^^

  
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