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Autore: Per_Aspera_Ad_Astra    14/03/2010    6 recensioni
Mi alzai subito, i capelli erano bagnati e non ostante mi facesse caldo, la mia testa rimbombava e mi faceva male e il freddo dei miei capelli e della stanza infieriva ancora di più, ricominciai a piangere come un ragazzino ma non riuscivo a capire per chi veramente stavo piangendo per lui o perché la morte non mi aveva portato via.
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia a spunti di vita vissuta, quindi molti avvenimenti che leggerete in seguito sono avvenimenti succesi nella realtà..non ai personaggi della storia.

 

02/23/02

 

“Vi siete mai chiesti come potrebbe essere la vostre vita senza un qualcosa a voi caro?

Per esempio un peluche? Un tetto? Un organo vitale? Oppure come è successo a me un padre?

Si, lo so… vi viene da ridere perché a chi non manca un padre? Perché è vicino a voi, perché vi sta chiamando per andare a letto, vi prepara la colazione, vi segue, vi vuole bene…in poche parole vi AMA.

A me non è successo, volevo anch’io quando ero piccolo un abbraccio, un sorriso, ma anche una parola che mi sarebbe che mi avrebbe fatto capire che mi voleva bene.

Ma non era cosi dovevo stare zitto e tenermi tutto per me…non potevo dire a mamma cosa da uomini, non potevo dire nulla a mio fratello altrimenti mi avrebbe riso in faccia quindi era meglio stare zitto…forse perché ti aspettavo…ti cercavo…volevo sentirti…ma tu non c’eri…non venivi più…”

Shan: Ehi Jay, ma che fai?

Mi girai di scatto mentre mio fratello aprì la porta della mia camera. Per me è sempre stato un padre mi ha sempre difeso…era sempre stato cosi buono con me.

Era sulla soglia della porta, con quei capelli all’ “aria”, come c’è li aveva quasi sempre. Dopo aver fatto il CD “30 Seconds To Mars” era diventato un po’ ribelle, “violento” per modo di dire…

Presi immediatamente il foglio su qui stavo scrivendo che era sulla scrivania vicino al mio HP nero, lo accartocciai nella mano destra mentre dall’occhio sinistro si vedeva il rossore del pianto.

Sorrisi.

Si avvicinò a me e mi sposto il ciuffo biondo davanti il viso e me lo porto dietro l’orecchio, mi baciò la fronte

Shan: Cosa fai?

Jay: Niente stavo scrivendo una stupidaggine!

Shan: Posso vedere?

Abbassai gli occhi e il mio ciuffo ricadde giù.

Shan:Pensavo di poterti aiutare…ma non fa nulla!

Mi prese il polso della mano destra e aprì la mano. Pregavo che non lo prendesse. Lo prese. Lo mise sul tavolo. Il sudore della mia fronte scendeva freddo, era cosi brutto quando si nascondeva qualcosa?

Mi prese i fianchi e mi alzò,  i prese il collo e lo avvicino al suo petto. Ero dentro di lui. Come sempre mi accarezzava la testa e mi toccava le spalle.

Mi dava fastidio ma non potevo sottrarmi, godevo, ed ero felice. Perché lui era dentro di me ecco tutto.

Mi alzò la testa con un dito, ma io volevo stare li, volevo abbracciarlo

Shan: Lo so che odi questa cosa, ma io ti voglio bene odiandoti

Sorrisi di nuovo

Lo ripresi tra le mie braccia, credo che questa sensazione incredibile che tutti dovrebbero provare perché se no a che esisterebbe l’amicizia tra fratelli?

Si staccò di scatto

Mi ripresi da questo lungo sogno ad occhi aperti e lo guardai. Guardava fisso quel maledetto foglio, ma perché? Perché voleva sapere sempre tutto?

Jay: Lo vuoi?

Shan: No, non posso, sono fatti tuoi! Ora vado giù a preparare il pranzo

Annuì

Più infatti non venisti più. Non apristi più quella maledetta porta, che dopo averla sbattuta varie volte dopo averci maledetto tutti. Ma perché, perché non mi hai mai voluto bene? Perché non mi guardavi mai mentre ti parlavo? Mi odiavi cosi tanto? So che questo è veramente stupido..ma sai io non ho avuto mai un padre perfetto…perché non è mai vissuto..tu mi hai sempre abbandonato anche nelle piccole cose, anche quando costruivo da solo la mia casa che avrebbe superato di tutto..uragani… tempeste..ma non questo. Non mi hai aiutato a costruirla infatti crolla ora nel momento peggiore in cui poteva cadere… ma il perché non lo so, e solo che mi hai lasciato da solo e non potrei mai aiutarti a ritornare

Shan: Jared vieni!

Presi i fogli su cui stavo scrivendo li riordinai e li misi sotto il portatile

Scesi giù da mio fratello che intanto stava mangiando una delle sue mega bistecche mentre a me toccava la solita insalatina, ma non potevo mica mangiarmi un bue!

Jay: Non ti senti il colpa?

Shan: Mhm?

Mentre come sempre faceva schifo a mangiare

Jay: Il bue che ti stai mangiando

Shan: Mhm!

Mentre alzava le sopracciglia per farmi capire che aveva appreso

Jay: Crudele

Shan: Tanto ormai era morto non potevo mica lasciarlo li

Jay: Se tu non li compri non li uccidono più

Shan: Ma su, tanto una volta ogni tanto dovresti mangiarla anche tu un po’ di carne

Lo guardavo, aveva ragione ma era più forte di me mi veniva da piangere a pensare che quel povero animale aveva lasciato una famiglia. Un padre.

Shan: Cosa pensi?

Jay: A niente

Shan: Sei veramente strano oggi

Abbassai gli occhi sul mio piatto ancora pieno avevo solo messo sulla forchetta la porzione ma non l’avevo mangiata

Jay: Non sono strano!- Dissi arrabbiato

Shan: Ok! Scusa se mi prendo cura di te

Avvicinai la forchetta alla bocca, cominciai a masticare mi concentrai sul rumore che faceva la mia bocca, la lingua si aggirava nell’insalata, deglutì

Sempre amaro, tutto era cattivo da quando presi carta e penna e cominciai a scrivere. Non finì nemmeno l’insalata che da parecchi giorni le porzioni erano più poche del solito

Shan: Stai bene? Già fatto?

Mentre lo vedevo che mi fissava negli occhi

Shan:Non ti sentirai male?

Jay: No, non preoccuparti

Salì le scale e mi rinchiusi in camera, come facevo da li a due mesi. Potevo resistere cosi?

***

Ripresi quei fogli e li guardai, mi girai e vidi che il sole filtrava tra le tende rosse, aprì la finestra e vidi che c’era un mondo diverso che mi aspettava, respirai l’aria pura ma era cosi pulita che le narici mi bruciavano e i polmoni erano in fiamme chiusi immediatamente e mi guardai allo specchio…e se diventassi come lui?

“ Tu non saresti più venuto ad aiutarmi, perché non volevi ti eri fatto un'altra famiglia amavi loro invece che me, perché tu non mi hai mai accettato?

Tu mi hai sempre tolto la felicità su ogni cosa credi che ora sia facile vivere per me, ora che ho fama e soldi, credi che io non ti penso mai, credi che io abbia la memoria cosi corta per non ricordarmi quello che hai fatto?

Tu non sai nulla di me, quello che ho fatto e quello che faccio, non ti sei mai chiesto se ero morto da un momento alla’altro! Tu mi hai trascinato in questo ciclone, non sarò come te, perché mi hai rovinato perché mi hai lasciato solo, ed è per questo che solo resterò.

Non mi hai mai reso felice, questo lo sai? Mi hai fatto crescere da solo, senza dirmi nulla e senza prepararmi a quello che sarebbe successo o sarebbe potuto succedere. Sei un padre irresponsabile… ma io ti volevo bene perché sei mio padre e qualunque cosa succeda lo sarai per sempre…non ostante i tuoi pregiudizi, perché io ti voglio bene ancora e te ne vorrò per sempre…”

Una goccia delle mia lacrime bagnò il foglio rendendo incomprensibile  quel “TI VOGLIO BENE”.

Mi alzai dalla sedia e il sudore della mia fronte si intrecciava con le mie lacrime che non terminavano di scendere, decisi di andare in bagno per far si che i miei rimpianti scivolassero via come avrebbe fatto l’acqua sul mio viso.

Chiusi la porta a chiave, il bagno era scintillante quel bianco mi accecava, mi recai al lavandino che mi restava da vivere?

Aprì il rubinetto, mi guardai, perché piangevo per una persona come lui? Perché ora godeva per tutto il dolore che mi stava provocando?

Chiusi il rubinetto, chiusi anche gli occhi e immersi nell’acqua la mia testa e pensavo alla mia inutile vita, come quella volta che mi dicesti che non volevi avere un figlio come me, mossi la testa nell’acqua. Ora mi faceva male l’aria mi mancava ma il mio istinto mi teneva giù, e mi muovevo, vedevo la mia vita…e se morissi? Qualcuno si ricorderebbe di me o stare nel buoi per sempre?

E tu saresti venuto ad abbracciare il mio corpo?

Le narici mi bruciavano, i polmoni erano gonfi, dalla bocca cominciò ad entrare acqua, era cosi che si annegava? Era la tua anima a tenermi giù? Volevo sul serio morire?

Forse si… perché ormai mi sentivo senza forse e non mi ribellavo più nell’acqua, forse volevo morire sul serio ma come sarebbe stato?

Shan bussò la porta

Shan: Cosa fai li dentro? Sei più di 15 minuti

Mi alzai subito i capelli erano bagnati e non ostante mi facesse caldo, la mia testa rimbombava e mi faceva male e il freddo dei miei capelli e della stanza infieriva ancora di più, ricominciai a piangere come un ragazzino ma non riuscivo a capire per chi veramente stavo piangendo per lui o perché la morte non mi aveva portato via

Jay: Niente, vattene ora

Dicevo mentre la mia voce era rauca e i polmoni cercano ossigeno che non era mai abbastanza… mi guardai nuovamente allo specchio e mi toccai i capelli con le mani, ma eccolo li, ilo suo viso impresso nel mio…lo vedevo ora…era anche vicino a me…

Perché? Perché mi perseguiti? Perché io?

Strinsi il pugno destro, mentre con l’altra mano toccavo mi toccavo il viso o toccavo il suo?

Jay: PERCHE’ MI PERSEGUITI!

Gridai con tutta la voce che avevo e il mio bugno si scaraventò sul vetro riducendolo in mille pezzi, mentre la mia mano sanguinava ma non sentivo dolore vedevo solo lo specchio in pezzi e lui non c’era più finalmente

Shan: JARED, JARED APRI QUESTA PORTA!

Era fuori dal bagno ed io ero seduto vicino la doccia e toccavo la mia mano che di intatto non era rimasto nulla, mentre piangevo forse per dimenticare lui…

Riuscì ad aprire la porta e corse da me

Shan: Ma che diavolo hai fatto?

Lo guardai in faccia, mi vergognavo di tutto quello che avevo fatto e di quello che ero…

Jay: Scusami, se sono cosi…era meglio che la morte mi avrebbe trascinato verso di lei

Shan: Ma che dici? Volevo morire?

Jay: Saresti vissuto in modo migliore come tutti gli altri

Mi guardò e basta, non mi aiutò ad alzarmi

Shan: Alzati. Che ti porto in ospedale

Il viaggio fu in completo silenzio, mi dissero che avevo combinato un bel guaio avevo perso molto sangue, avevo diversi ematomi e contusioni sul braccio mentre il polso e il mignolo e anulare erano fratturati, mi bendarono il braccio e mi misero belle stecche al polso e alle due dita

Shan:Posso chiederti una cosa?

Mentre si metteva la cintura

Jay: Si

Shan: Perché?

Jay: Cosa?

Il ciuffo mi cadde come sempre sul viso e non vedevo bene mio fratello

Shan: Tutto questo

Jay: Non posso dirtelo

Disse solo un “Va bene”

Jay: Sicuro di non volerlo sapere?

Shan: Io vivrei anche senza di te, quindi non me ne frega

Mi si bagnarono gli occhi

Jay: E’ colpa sua

Shan: Capisco

Jay: TU NON CAPISCI NULLA!

Shan: Hai ragione…

Jay: REAGISCI PER DIO!

Fermò la macchina in un’ area di servizio

Shan: Sei tu che mi hai detto di vivere senza di te

Jay: E tu l’hai fatto?

Mi girò il viso verso di lui e mi mise il ciuffo dietro l’orecchio

Shan: Tu sei la mia anima Jay, quindi quello che tu mi hai chiesto io farò e poi come potrei vivere senza di te?

Abbassai gli occhi

Jay: Come nostro padre

Shan: E lui cosa centra ora?

Jay: Tutta questa storia è colpa sua

Shan: Non lo devi più pensare, lui non è qui

Jay: Mi ha perseguitato…e io diventerò come lui

Shan: Non dirlo nemmeno, tu non sei lui è un essere incredibilmente poco adulto e tu sei la persona più cosciente e adulta che abbia mai conosciuto

Jay: Tu lo credi?

Mi prese e mi abbracciò in una morsa cosi corte. Non era un abbraccio come gli altri perché lui era li con me

“Caro papà ti volevo dire delle ultime cose…la prima e dirti che non diventerò mai come te e ne sono fiero perché tu hai buttato all’aria la cosa più bella che un uomo possa avere una moglie che la ami e dei figli…Vorrei solo dirti che hai perso per sempre la mia stima anche quella che era restata fino ad oggi credo per sempre ormai.

So che questa lettera non ti arriverà mai per due semplici motivi che mi ripetevi l’essere vigliacco e bugiardo…e un'altra cosa non ho bisogno di te per vivere la mia vita, ho un fratello eccezionale una mamma incredibile e persone nel tutto il mondo a cui voglio bene e che mi amano, quindi tu non servi per rendermi felice ma solo una cosa posso dire come un figlio a un padre va sempre avanti goditi la tua vita più che mai e non pensare mai al passato, proprio come mi hai insegnato tu ed è per questo che ti volevo dire grazie perché mi hai fatto andare avanti senza vergognarmi, sei sempre stato un pezzo del mio cuore e per sempre lo resterai, non mi hai dato tanto lo so e forse è stato meglio cosi, sul serio. La vita si vive una volta sola e io voglio godermela al massimo anche senza il mio peluche, il mio organo vitale, papà. Grazie di non avermi aiutato e avermi fatto crescere cosi forte da costruire una casa che non crollerà mai più, per sempre…

Ti vorrò sempre bene.

                                                         Il tuo Jared

 

  
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