Macabro. Meravigliosamente macabro.
Il tramonto dipingeva di un rosso sanguigno la volta celeste e le nuvole si stagliavano all’orizzonte, rosse, come se fossero state ferite dal Sole stesso.
Deathmask ghignò.
Era un cielo che incorniciava perfettamente il campo di battaglia: i bagliori rossastri del Sole morente facevano risaltare ancor di più i cadaveri insanguinati, e l’ultimo caldo della giornata impregnava l’aria dell’odore acre di carne bruciata.
Deathmask inspirò profondamente.
Adorava sentire quel profumo che si insinuava nelle narici e che le bruciava talmente era aspro.