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Autore: JimmyHouse    15/03/2010    4 recensioni
Ricordate la prima conferenza sulle molestie sessuali all'NCIS? In arrivo la seconda parte!!! Attenzione: alto contenuto di stupidità!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONFERENZA MOLESTIE SESSUALI PARTE 2
..Storia di uno scappellotto..

Questa è la straordinaria storia della nostra squadra preferita. Certo è un po’ pazza perché succede di tutto, dalle inaspettate dichiarazioni d’amore alla maledizione della professoressa che aggredirà chiunque oserà leggere questa storiella. Spero che vi piaccia.

Tony prese l’ascensore.
Quella mattina era esagitato, la sveglia non aveva suonato ed era in ritardo già di mezz’ora. Ne era certo, ci sarebbe stato un bellissimo scappellotto ad aspettarlo non appena si fosse distratto anche solo per un attimo. E poi c’era di nuovo quello stupido convegno sulle molestie sessuali. Era come “molestie parte due” e, come aveva già ammesso in precedenza lui odiava i sequel.
E poi c’era quella ragazza. Forse il nome era Vanessa, si poteva essere anche dimenticato. Infondo era stato la sera prima! Non era mica un elefante.(gli elefanti hanno una grande memoria!)
Doveva essere stata lei ad aver staccato la sveglia. E poi se n’era andata senza nemmeno salutare o svegliarlo, che in questo caso sarebbe stato opportuno.
Si aspettava già i commenti di Ziva e McPivello al suo arrivo. Chiuse gli occhi per cinque secondi immaginando i suoi neuroni che morivano mentre imploravano aiuto, come sui film sanguinolenti. E poi arrivava il colpo decisivo, cioè lo scappellotto di Gibbs, che li annientava.
Quando l’ascensore si aprì fu come se l’ingresso dell’inferno si fosse spalancato davanti ai suoi occhi. Fece un respiro profondo e si buttò.
Cercò di mostrarsi disinvolto. Arrivò e posò lo zaino come se nulla fosse sotto lo sguardo divertito di Ziva. Ma con suo enorme piacere McGee non c’era. Non era così nei guai.
-Problemi con le tue ammiratrici ieri sera?
Disse Ziva con uno schiocco malizioso della lingua alla fine della frase.
-La sveglia non mi è partita questa mattina.
Cercò di tagliare corto Tony, ma la donna non si lasciò convincere. -Scommetto che hai portato quella Melissa a casa tua, non è vero? Ecco come si chiamava: Melissa! Pensò facendo di non con la testa, poi però si rivolse a Ziva:
-Si e abbiamo guardato Casablanca in versione integrale, ora possiamo tornare a lavorare?
Gibbs era pronto per una delle sue classiche entrate per mettere in imbarazzo i suoi ragazzi, ma rimase di stucco di fronte alle parole di DiNozzo.
- DiNozzo, Casablanca ha un ottimo effetto su di te.
Allora lui disse:
-Capo, dimmi che hai trovato un modo per saltare quella conferenza. Ti prego.
Gibbs allora strinse gli occhi e poi rassegnato incominciò a salire le scale.
Tutto trafelato, come dopo una corsa campestre arrivò anche McGee, ma nessuno ci badò, perché tutti erano troppo depressi all’idea di due ore intere passate a non imparare nulla.
Quando si sedettero sui banchi la posizione finale era questa: Palmer, Ducky e McGee in prima fila e dietro di loro Tony, Ziva e Abby. In ultima fila c’erano solo il direttore Sheppard e Gibbs che si scambiavano occhiate eloquenti. Quelle di Jenny significavano “comportati bene questa volta” e quelle di Gibbs che dicevano solo “Non so di cosa parli”.
L’inizio della lezione fu il segnale della donna che lo dirigeva. Si schiarì la voce e commentò subito:
-Oh, il gruppetto indisciplinato dell’altra volta.
Non sembrava particolarmente entusiasta. Tony pensò che c’erano due opzioni possibili, o quella li odiava perciò li avrebbe mandati via il più presto possibile oppure li odiava e li avrebbe trattenuti lì più a lungo. Si augurò con tutto il cuore che il loro odio fosse del tipo “non posso vederti”, e a quanto pare non era l’unico. Lei allora iniziò a spiegare le diverse modalità dei semafori, esattamente identiche all’altra volta.
-E quando è risaputo che una persona è sposata non bisognerebbe forzarla…
Tony si era assorto nel guardare le auto che viaggiavano sulla strada fuori dalla finestra. Le classificava per nome, marca e anno di produzione. Poi le giudicava secondo i suoi parametri. Così non si accorse di aver detto:
-Neanche se si sono sposate per la terza volta?
Siccome era di pubblico dominio il fatto che l’ex marine Leroy Jethro Gibbs aveva appena divorziato dalla sua terza moglie la professoressa provocò Tony (che era ancora assorto) dicendo: -Perché lei vorrebbe provarci con il suo capo, Agente Speciale DiNozzo?
A sentire chiamare il suo nome sembrò riscuotersi e disse di getto: -No, certo che no!
Poi pensando di essere stato troppo rude cercò di pararsi il sedere, o per meglio dire la testa (gli scappellotti di Gibbs sono una leggenda):
-Non che io voglia dire che il capo non è… insomma… però anche se è- e qui cominciò a dire le parole più lentamente- molto attraente, anche se… non per me… lui è… magnifico. Magnifico sì.
E quella mattina pensava di essere arrivato all’inferno? Ora gli sembrava sul serio di essere tra le fiamme, mentre assumeva una sfumatura tra il viola ed il rosso.
Ma il problema più grande era che la professoressa aveva frainteso le sue parole e pensava che tra Tony e Gibbs ci fosse qualcosa così disse:
-I rapporti tra colleghi sono proibiti. Un evidente semaforo rosso! Allora intervene Abby, che fino allora era rimasta in silenzio, stranamente:
-Sì, certo è la regola numero 12.
A quel punto partì il coretto formato da Tony, Ziva, McGee ed Abby che recitarono:
-Non uscire mai con un collega.
La professoressa li scrutò indagatrice e poi chiese:
-Di quali regole stiamo parlando?
-Le regole di Gibbs.
Disse Abby con un sorriso indicando il silenziosissimo capo. La professoressa allora prese al volo l’occasione e incominciò un nuovo discorso:
-Un capo non dovrebbe mai dare delle regole che non siano quelle delle manuale. Mette tutti in una situazione difficile e…
-…soprattutto quelli che hanno poca memoria…- continuò Tony
convinto, ma ben presto la parola gli fu rubata da Ziva che guardandolo disse:
-… o quelli che non hanno voglia di studiare…-
-Smettetela.
Disse allora Gibbs e sembrò cadere un silenzio fatato fra tutti i dipendenti che si erano rimessi in ordine senza più fare rumore.
-Lei li ha addestrati come cagnolini. Questo non va bene!
-C’è qualcosa che va bene?-Chiese ad un certo punto Abby contrariata- insomma, non si possono dare abbracci, non ci si può volere bene, non si può più neanche fare il proprio lavoro!
La prof si sistemò i capelli e rispose stizzita:
-Certo che bisogna fare il proprio lavoro signorina Sciuto, ma non si può abusare del proprio potere.
-Ma Gibbs deve comandare, è il suo lavoro. Lui è il Capo.
La parola “capo” rimase isolata e volteggiò per qualche secondo nell’aria, tutti ovviamente convennero che Abby aveva assolutamente ragione. Non faceva una piega e poi era anche vero. Gibbs era il Capo e doveva comandare.
Inutile dire che la professoressa era sconvolta.
Quell’uomo ha fatto loro il lavaggio del cervello. Li ha ammaestrati come cagnolini ubbidienti. Questo va assolutamente contro il protocollo.
Si sentì mancare e ci mancò pochissimo che non cadesse a terra. Si sedette e bevve un goccio d’acqua. Non poteva fare niente contro quell’uomo terribile che aveva soggiogato quei ragazzini. Poveri innocenti ragazzi.
Disse:
-Non posso fare altro per voi- sembrava si sarebbe messa a piangere da un momento all’altro- mi dispiace così tanto.
Tutti quanti tirarono un respiro di sollievo finché lei non si voltò verso Gibbs: -E lei dovrebbe vergognarsi. Poveri ragazzi. Ma tornerò e riaggiusterò questa terribile situazione. Tornerò.
Ripeté mentre si allontanava. Nessuno a quel punto poté più trattenere le risate. Perfino Gibbs si concesse un sorriso e scosse la testa, poi Abby disse:
- Oggi sono successe un sacco di stranezze. McGee è arrivato in ritardo, Tony si è dichiarato a Gibbs e una prof lo ha maledetto. Che giornata pazzesca.
Nel frattempo Tony balbettò qualcosa come per giustificarsi, ma non gli uscì nemmeno una parola sensata. Gibbs però sapeva come fare per sbloccarlo.
Diciamo solo che il nostro adorato Anthony DiNozzo sentì un formicolio dietro la testa e ricominciò subito a parlare normalmente.

FINE

Ps: ogni scappellotto ha il suo significato, non dimenticarlo mai!
  
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