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Autore: purpleblow    16/03/2010    1 recensioni
Quanto avrebbe voluto avere il potere di prendere quel cazzo di libro su cui era scritta la sua vita, strappare metà delle pagine e riscriverle interamente. Quella storia, non gli piaceva affatto perché non era quella che avrebbe voluto raccontare. [Matt centric]
Dedicato a _BellaBlack_, tanti auguri carissima!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno _BellaBlack_, spero che questo piccolo pensiero possa piacerti!

Erase and rewrite




Tell me a story
Where we all change
And we'd live our lives together
And not enstranged

No regrets - Robbie Williams



Nel silenzio che aleggiava nella stanza, si poteva udire l'incessante ticchettio dei tasti della consolle. Matt, come suo solito stava giocando con la PSP, appoggiato con la schiena contro al muro in uno degli angoli della stanza.
Accadeva spesso ultimamente che si ritrovasse lì, tra una della pareti e la libreria. Era incredibile come considerasse tale postazione comoda, quando a due passi da lui c'era un vecchio ma ugualmente comodo divano in pelle nera -il suo divano.
Probabilmente ormai non sentiva più il bisogno di alcuna comodità, dopotutto trovarsi con le spalle al muro era ormai routine per lui e perciò ci si trovava a proprio agio. La sua vita era un continuo ostacolo: i test della Wammy's House, il suo lavoro, Mello.
Tutto questo però rientrava nella normalità, anche perché aveva avuto due scelte: o abituarsi alla situazione e andare avanti, o arrendersi e morire. Non che avesse troppe opzioni in effetti.
In realtà non avrebbe mai voluto arrivare a quel punto, ma dal momento in cui aveva fatto la sua scelta anni prima -quella vera, dove davanti a sé aveva milioni di strade- decidendo di seguire il diavolo in persona, questo era ciò che gli spettava.
L'avrebbe rifatto mille volte comunque, non avrebbe mai accettato un futuro senza Mello -che di certo sarebbe stato un avvenire migliore.
Staccò per un momento gli occhi dalla PSP, quando sentì la serratura scattare, unicamente per vedere proprio quel demone nel corpo di un uomo varcare la soglia: ovviamente non lo aveva degnato neanche di uno sguardo e come al solito pareva piuttosto irritato.
Sospirò sonoramente, consapevole che ci fosse un uragano in arrivo, di cui lui ne avrebbe fatto le spese. Sopportare, fingere che vada tutto bene, sforzare un sorriso: tutto nella norma, come ogni fottutissimo giorno.
Ricorda Matt: spalle al muro e l'hai deciso tu.
Lo osservava mentre appendeva la giacca all'attaccapanni e successivamente si apprestava a scartare una barretta di cioccolato. Fondente, ciò non presagiva nulla di buono.
Ah, erano lontani i giorni in cui la suddetta barretta era al latte, quelli erano tempi in cui Mello non aveva troppi pensieri per la testa, quando ancora sapeva ridere, quando era un bambino. Alla Wammy's non aveva niente di cui preoccuparsi -a parte di uno stupido test- il clima che lo circondava era certamente più tranquillo, dunque poteva anche concedersi un sapore meno pungente.
Rimase in silenzio nell'attesa che il biondo proferisse parola -anzi, sbraitasse era più corretto- perchè lo avrebbe fatto, trovando qualcosa da ridire su una qualunque cosa. A differenza della aspettative però, Mello non aprì bocca e si limitò a raggiungere la sua stanza in assoluto silenzio, chiaramente sbattendo la porta.
"Uhm, perfetto. Siamo arrivati all'indifferenza totale." commentò Matt a voce alta, piuttosto scocciato dal comportamento dell'amico -sempre se così poteva definirsi.
Abbandonò la consolle di fianco a sé e appoggiando la testa contro la parete cominciò ad osservare il soffitto, cercando di concentrarsi sulle numerose crepe che si erano formate sull'intonaco.
Un po' si sentiva come quel bianco muro, ormai anche lui aveva così tante crepature all'interno del suo cuore e gli sembrava quasi assurdo che non si fosse ancora sgretolato in mille pezzi.
Quanto ancora doveva sopportare? Non lo aveva seguito per provare sofferenza, né per sentirsi un estraneo. Sempre più spesso si domanda che fine avesse fatto il Mello tutto scherzi e sorrisi, quello pur sempre arrogante, ma con dei sentimenti.
Non sembrava neppure umano alle volte. Anzi, nell'ultimo periodo sempre.
Un tempo era tutto differente, un tempo Matt sapeva di valere qualcosa per lui, mentre adesso si sentiva solo una stupida pedina per i suoi scopi, uno stupido corpo per soddisfare le sue voglie. Niente di più.
Quanto avrebbe voluto avere il potere di prendere quel cazzo di libro su cui era scritta la sua vita, strappare metà delle pagine e riscriverle interamente. Quella storia, non gli piaceva affatto perché non era quella che avrebbe voluto raccontare.
Era troppo tardi però, avrebbe dovuto farlo troppo tempo prima ed era per questo che aveva deciso di abituarsi ai fatti, senza provare a fare qualcosa per cambiarli.
Il suo desiderio era quello di vivere la sua vita insieme a Mello; il suo Mello. Ciò che era diventato in quegli ultimi anni non rispecchiava affatto quella splendida persona che era e che aveva indotto Matt a seguirlo, ma ormai cosa poteva farci?
Si era arreso semplicemente alla realtà e nonostante sapesse di essere stato un codardo, non gli interessava più. Aveva preferito prendere le cose così come arrivavano, dopotutto anche se ci avesse provato, Mello non era come lui e non sarebbe mai stato disposto ad adeguarsi alle sue esigenze -piccole o grandi che fossero.
Era più facile fare come aveva fatto fino a quel momento, disperandosi in silenzio e in solitudine. L'unica cosa che riusciva a dargli un minimo di conforto era l'immaginazione: poteva ancora sognare, poteva vivere mentalmente la vita che aveva sempre desiderato.
In fondo, da sempre Matt preferiva i sogni alla realtà. Ecco perché gli piacevano così tanto i videogames: niente era così terribile come nel mondo reale.
Lo stesso Mello diventava piacevole nei suoi sogni ad occhi aperti: la storia che non era mai stata scritta, prendeva vita nella sua mente riuscendo per fortuna a donargli un po' di felicità, che poi fosse fasulla non gli importava affatto.
   
 
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