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Autore: Yume Azuka    17/03/2010    2 recensioni
Non era completamente ubriaco, solo un po' alticcio. Forse un poco più che alticcio, ma a quell'ora, in quel giorno, lo erano tutti. (OC Irlanda)(il problema con l'html dovrebbe essere risolto adesso, grazie per avermelo fatto notare ^___^)
Genere: Sovrannaturale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta ascoltando The Dubliners con Molly Malone, Rocky road to Dublin e Whiskey in the jar. Anche The Bloody Irish Boys hanno contribuito con Enniscorthy in a bottle XD.
Non è presente nessun intento politico, religioso o altro. È stato fatto tutto per puro divertimento e senza scopo di lucro.

Maewyin Succat

 

Quello che ormai rimaneva nel boccale non era altro che qualche bolla che sarebbe scoppiata da li a poco, per lasciare spazio alla poca schiuma raccoltasi sul fondo.
Non era completamente ubriaco, solo un po' alticcio. Forse un poco più che alticcio, ma a quell'ora, in quel giorno, lo erano tutti.
Qualsiasi persona che si aggirava per le strade di Dublino e qualsiasi città della Repubblica (cielo! Perfino in qualche altro gran bel posto nel mondo) aveva dato fondo alle riserve di stout irlandese.
Divina birra!
Ne aveva appena finito una caraffa ma era già pronto ad alzare la mano per richiamare il gestore e chiedergli un'altra Guinness.
Nel giro di meno che una settimana, Dublino e i suoi pubs erano diventati il centro di una vivace frenesia.
Fra i concerti ad ogni angolo e l'annuale caccia al tesoro nel centro, i fuochi d'artificio che si specchiavano scintillanti nelle acque del fiume Liffey e la sacrosanta parata conclusiva, non osava immaginare quanti litri di liquore di malto fossero stati ingurgitati dalla massa gioiosa che infestava Grafton Street, St. Stephens Green e simili.
Il sapore amaro del liquore scuro gli impregnava la bocca, la gola ed ogni fibra dello stomaco, del corpo e del cervello.
In quello stato psicofisico alterato era in grado di vedere figure non esattamente umane che aleggiavano spettrali fra un cliente stranamente ancora sobrio e un altro ormai devastato.
Grigi pulviscoli impalpabili che prendevano forma di Molly Malone e altre sgualdrine col carretto, poveracce morte di fame, febbre e altri malanni quotidiani, Oscar impegnato ad evitare che qualche avventore maldestro gli calpestasse le scarpe in vernice, anch'esse ormai tristemente trapassate, James che si lucidava gli occhiali in un fazzoletto. Gli parve di scorgere pure Samuel, in un angolo remoto del locale, che interloquiva con uno sbronzo di cose alquanto assurde.
Ottime persone, ma non la compagnia che cercava Brom.
Recuperando al volo dal vassoio di un cameriere un altro bicchiere di rossa cerere, ne ingollo subito un altro sorso, tuffando la bocca nella candida spuma.
E mentre sorseggiava viziosamente l'ultimo boccale arrivato a famigliarizzare con la mezza decina già presente sul suo tavolo, quando un dito annoiato giocava con un ricciolo nero poco sopra l'orecchio, una voce cavernosa, più profonda della notte e dell'abisso, lo fece fermare.
<< Se non ti trovo attaccato al boccale, non ti trovo affatto. >>
Poggiando il suddetto boccale sul legno, Brom si girò verso il nuovo venuto, sorridendo con un'espressione bambina, gli inaspettati baffi bianchi a renderlo più ingenuo e infantile all'apparenza.
<< Vecchio mio! Non sai da quanto ti attendevo! >> rispose il giovane, facendo largo sul divanetto accanto a sé per l'altro.
<< Un anno esatto. E non ti scomodare. Certe rimostranze non si adattano ad un vecchio incartapecorito come me... >>
Cedendo presto alle insistenze, anche l'anziano viaggiatore si accomodò sul sedile imbottito vicino all'amico.
<< Che te ne pare delle celebrazioni di quest'anno Maewyin? Piaciute? >>
L'uomo canuto osservò brevemente l'umanità che lo circondava prima di proferir parola: << Un po' troppo pompose per essere di mio gradimento. Forse a te, Brom, che sei vibrante come un fuscello appena germogliato, quest'accozzaglia di eventi garba. Credi poi che questo vecchio non sappia chi è la mente dietro tutto questo, razza di scalmanato? >>
Guardandosi per un attimo in silenzio, i due scoppiarono a ridere come amici di lunga data che condividono un segreto prezioso.
Passarono le ore facendo craig come solo gli irlandesi sanno fare, dando fondo alle scorte del pub ed alle loro riserve di fiato perse in canzoni popolari, fino a che i primi raggi di sole non filtrarono dentro i vetri del locale in orario straordinario per la festività.
Maewyin si alzò, il suo lungo mantello fluttuante fra le farfalle di polvere.
<< È giunto infine il momento della mia partenza, anche questa volta. È stato un piacere rivederti Brom. Che il Signore ti porti nei sui palmi >> l'anziano allungo una mano rinsecchita per porgere all'altro una piccola campanella.
Prendendo l'oggetto e rimirandolo entusiasta, il giovane dalla testa nera gli rispose: << Anche per me, credimi, vecchio. Ti aspetto l'anno prossimo, non mancare. Stammi bene >>.
Finendo con un sorriso malinconico, Brom guardò l'antico fantasma dissolversi lentamente nelle calde falde di luce.
Bevve d'un sorso lo scarso contenuto della caraffa solitaria come lui che si ritrovava di fronte, e svenne in un coma etilico.

 

********

 

<< Ogni anno la stessa dannata storia! Mi chiamano da qualche maledetto locale per venirti a ripescare, razza di scalmanato ubriacone da quattro soldi! Intossicato fino al coma! Ma è li che dovresti restare! In coma! Mi risparmierei molte fatiche! >> urlava Arthur, paonazzo in volto per la sfuriata che stava facendo ricadere sul capo del fratello.
Brom sorreggeva molto attentamente in una mano il manico di una tazza di te caldo, come se potesse scottarlo il manico stesso, nell'altra riposava la fronte con un'attività cerebrale pari a zero nel post sbornia. Trovò un filo flebile di voce per ribattere: << Parli tu che ogni scusa è buona per fare la spugna. E poi era San Patrizio. Mi ha dato anche quest'anno una campanella per scacciare i serpenti, ma mi son dimenticato come sempre di dirgli che i suoi regali sono difettosi. Ho sempre te attorno!>>

 

Fine u.u'''''

 

 

NOTE AL TESTO

- San Patrizio: patrono della Repubblica d'Irlanda, festeggiato il giorno della sua morte, il 17 Marzo. Il suo vero nome era Maewyin Succat. Prese in seguito il nome latino di Patrizio. La sua preghiera del viaggiatore è veramente bella e mi sono ispirata ad essa per l'ultima battuta di Maewyin. Essendo del V secolo, ho cercato di farlo parlare in una maniera un po' antiquata.
- Festa di San Patrizio: terribilmente bellissima! *w* Fiumi di birra a volontà. Quest'anno è durata quasi una settimana e sono stati organizzati eventi anche in alcune città straniere in suo onore.
- Stout: la birra irlandese. Guinness, Murphy's e Beamish sono le marche più conosciute.
- Giunness: birra nera e amara, dal colore rosso rubino se guardata in controluce.
- Grafton Street e St. Stephens Green: al contrario di quanto dicono le guide, non è Temple Bar il pub migliore di Dublino, ma solo il più frequentato. È intorno ai luoghi citati prima che si trova la miglior miscela di atmosfera e divertimento.
- Molly Malone: protagonista dell'inno non ufficiale di Dublino. Una povera donna morta di febbre, che si dica facesse anche la prostituta. Sono gli stessi dublinesi a chiamarla “sgualdrina col carretto”, viva l'amore XD
- Oscar, James e Samuel; rispettivamente Oscar Wilde, James Joyce e Samuel Beckett. Tutti scrittori superbi, tutti irlandesi.
- Brom: nome gaelico che ho dato al personaggio della Repubblica d'Irlanda. Significa corvo.
- Craig: termine gaelico intraducibile che a grandi linee significa divertirsi in compagnia di buoni amici
- Campanella: la leggenda vuole che San Patrizio liberò l'Irlanda dai serpenti buttando una campana in mare dalla cima di un monte.
Arthur: finto perbenista inglese XD Ma gli vogliamo bene

 

Note dell'autrice:
Probabilmente sono l'unica che vede l'ultimo pezzo come comico, ma va bè... u.u'''
Non mi piaciono quasi per nulla gli OC, ma ho ceduto al richiamo del male, mea culpa. Mi scuso col fatto che ci stava u.u''' E non ho resistito dal piazzarci Iggy li così a fare il bue che dice cornuto all'asino XD
Questa fic è stata scritta in primis per festeggiare San Patrizio, che per varie ragioni è una ricorrenza a cui sono molto legata, e poi (ma soprattutto) per essere dedicata ad una persona particolare, la mia Anita! XD Questo è solo un anticipo inaspettato, in estremi ritardo, del famoso regalo di compleanno/natale/compleanno su cui sto lavorando (non sembra, ma lo sto facendo veramente ç_ç)
Ricorda sorella... He doesn't know we're fucking Irish! *^*/

Con questo ho detto tutto. I commenti sono sempre graditi ma sono contenta anche del fatto che qualcuno abbia semplicemente letto.
Divertitevi tutti questa sera. Io di sicuro festeggerò e mi ubriacherò alla grande... Viva il craig! *^*/

 

 

  
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