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Autore: Dazel    17/03/2010    9 recensioni
«Io sono etero.»
«Dicono tutte così»
«Nel mio caso è vero.»
«Anche questo lo dicono tutte»
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Proud To Be Gay ♥'
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Smettila di guardarmi!


Sara sente i suoi occhi addosso. È circa un mese che va avanti così, ma Sara ha sempre cercato di ignorare, di comportarsi normalmente, come sempre se una pazza lesbica non la osservasse ogni volta che entrava nelle aule dell'università, insomma. Ma più passano i giorni, le ore, i minuti e i secondi e più gli occhi di Debora si fanno pesanti, curiosi, invadenti, insopportabili.
È come essere tornata al tempo del liceo, con una cartella piena di dediche sempre troppo colma di libri e una scalinata davanti. È questa la sensazione che prova la sua schiena ad esser fissata così intensamente.
Sospira, quasi sbuffa, riprendendo a seguire il discorso del professore e premendo la penna contro la superficie liscia del banco, per far uscire la punta.

*

E con questa, sono dodici. Dice mettendo la parola fine anche a quella pagina di appunti. Ha un rapporto strano con la anatomia. Odio e amore.
La ama la maggior parte delle volte – quando le parla delle reazioni dei muscoli, della posizione, dei nomi e della lunghezza e d
elle ossa, quando risponde alle sue domande in modo chiaro e conciso, ma la odia intensamente quando deve stare ad ascoltare un sessantenne e prendere freneticamente appunti.
E' odio e amore. La compagna perfetta.
Non che l'unica donna che possa in camera sua, si intende.

*

«Dieci euro che viene a parlarti» dice Jessica succhiando in modo irritante il succo di frutta. «Quella è malata di te, ci scommetto che ti chiede di uscire»
«Gesù» dice Sara respirando profondamente «Le tiro un libro in testa, ma uno di quelli pesanti, deve smetterla.»
Jessica ride, ma Sara non trova affatto la questione divertente.
«Ora che è finita con Marco, potresti addirittura farci un pensierino» dice scherzando la bionda, prima di tirar fuori il rossetto e passarselo sulle labbra.
«Ma nemmeno morta. Non mi piacciono le donne, non mi piacciono le
vagine»
«Dovresti provare: se a Debora piacciono ci sarà pure un perché»
Fa un occhiolino e Sara le pesta un piede, irritata.

*

«Vuoi uscire con me?»
Sara è tentata di dire di sì, solo perché sa che Debora la sta osservando.
Vorrebbe mandargli un messaggio, qualcosa tipo
sto con un altro, arrenditi e smetti di guardarmi il sedere, quindi, è davvero tentata di dire di sì.
Ma Sara, in fondo, è debole.
Non riuscirebbe mai a illudere qualcuno, nemmeno Stefano, che conosce appena.
«Esco da una storia complicata» dice velocemente «mi dispiace»
E Stefano la guarda in modo strano, prima di guardare Debora che poco distante da loro li fissa incuriosita.
«Oh. Non immaginavo che tu- » Sta zitto, si ferma, lo vede mordersi la punta della lingua «Ci vediamo, ok?» Gira i tacchi e se ne va.

Che tu?
Oh, Cristo.
Sara realizza.
Oh cristo.

*

Sara pensa che questa sia la giornata più infinita e stressante che le sia mai capitata da quando ha iniziato a frequentare l'università.
Tanto per cominciare, una lesbica stalker la fissava costantemente, la mano le faceva male per via delle dodici pagine – fronte e retro – di appunti, la sua migliore amica le suggeriva di cambiare sponda e un ragazzo l'ha presa per lesbica.
Per concludere in bellezza, dovrebbe essere investita da un tram.
Alza lo sguardo, fissando in un punto a caso del cortile dell'università. Nota Debora appoggiata ad una parete, la fissa sorridendo.

Adesso basta.

*

«Debora» dice Sara, decisa finalmente a rivolgerle la parola «Smettila»; la cosa più stupefacente è che l'altra, davanti a lei, non finge nemmeno di non capire.
«Mi dispiace, non posso» e sorride. C'è qualcosa di
giovane, quasi infantile nella maniera in cui sorride. «Ormai sono innamorata»
Sara tenta di non arrossire, di non far cadere il libro di anatomia a terra e non di non iniziare a balbettare.
Oddio, questa è pazza, pensa.
«Io sono etero.»
«Dicono tutte così»
«Nel mio caso è vero.» E Sara ne è convinta, e sa che mai bacerà una donna, e sa che mai vorrà stare con una donna.
«Anche questo lo dicono tutte» Debora sorride ancora, prima che una sua amica la chiami. «Scusa, devo andare» Dice, e Sara si sente fortunata.
Poi, Debora è improvvisamente troppo vicina, e le sue labbra gelide per via del vento novembrino per un secondo vengono scaldate da quelle dell'altra «Oggi, al bar, fatti trovare.»
E sparisce.
E Sara rimane lì, sconvolta.
E Sara rimane lì, con il sapore di Debora sulle labbra.
E Sara rimane lì, e si sente un po' in colpa con sé stessa perché in fondo, è
stato bello.

   
 
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