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Autore: Eros and Thanatos    17/03/2010    0 recensioni
Spesso dicono di non avere fretta, di camminare un passo alla volta, perché c’è tutto il tempo, nessuno ti corre dietro.
Però ci sono volte in cui davvero qualcuno o qualcosa ti corre dietro. Ci sono volte in cui devi sfuggire a mille pericoli, a trappole, tranelli e imboscate. Ci sono volte in cui devi risolvere indovinelli, scampare ai nemici, combattere senza mai arrenderti.
Ci sono volte in cui ti senti in dovere di salvare quello in cui credi, di difendere i tuoi ideali.
E ci sono volte, rare, in cui ti ritrovi a dover fermare un’agonizzante lotta contro il tempo, un implacabile conto alla rovescia.
E allora potresti non avere il tempo di camminare un passo alla volta.
Già, meglio farne due.
Meglio “DUE PASSI ALLA VOLTA”
Genere: Azione, Avventura, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: L'ho scritto a 10 anni, non siate troppo duri... recensite!



DEDICATO A a tutti coloro che sono convinti che ci siano cose che non devono essere scoperte...


“Non è concesso sapere tutto” (Quinto Orazio Flacco, poeta latino)

"Il tempo: ciò che l'uomo è sempre intento a cercare di ammazzare, ma che alla fine ammazza lui." (Herbert Spencer, filosofo inglese)

"Esigere il sapere assoluto è qualcosa di mostruoso. Il sapere è un'avventura senza fine ai confini dell'incertezza." (Frank Herbert, scrittore americano, fonte: Saga di Dune)


La torcia presto -
-Angela… -
-Si? -
-Ricordi Carter, vero? -
Angela sospirò –Si, lo ricordo… ma non possiamo farci intimidire.
Dietro questa parete… dietro questa parete ci attende un’altra scoperta… e dopo l’altra parete un’altra ancora. –
-Hai ragione, ma non hai paura?-
-Marianna, ti ricordi cosa dissi il giorno che ci incontrammo?-
-Fammici pensare… “Che fine ha fatto la mia matita”?-
-Concentrati… “Siamo” –
-Oh, giusto, “Siamo una squadra”-
- Esatto… oramai molto tempo fa, prima che ci incontrassimo, decisi di diventare archeologa per dare un contributo al mondo. Ogni scoperta non è altro che un tassello che si va ad aggiungere al mosaico del nostro passato. Ti sei resa conto che il passato è il più lungo di tutti? Il futuro è destinato a diventare passato… il presente, bhe, è così breve che anche solo pronunciandone il nome diventa passato. È così effimero…-
- Hai ragione…fai attenzione comunque, però-
- Ne dubiti forse? Ora però potresti sollevare la torcia? Non si vede niente qui-

Marianna alzò la torcia e fu allora che, alla luce, divennero visibili i lineamenti del volto delle due archeologhe.

NOME: ANGELA
NOME IN CODICE: AKRATAN
NOME IN CODICE (2): BLACKWOLF1735

NOME: MARIANNA
NOME IN CODICE: PRINCESS
NOME IN CODICE (2): VIOLETDRAGONFLY1046


La luce illuminò i geroglifici sulle pareti del corridoio all’interno del Tempio.
Angela diede un’occhiata veloce ai muri soffermandosi su un riquadro con alcuni simboli all’interno.
Sul suo volto solitamente imperturbabile comparve un’espressione accigliata.
Gli occhi azzurri, freddi e chiari come il ghiaccio, si oscurarono improvvisamente così come il suo volto, ricoperto dai capelli sottili e dorati come fili d’oro, che l’archeologa non si era premurata di raccogliere.
Princess conosceva quello sguardo: stava traducendo… oppure aveva finito di tradurre e c’era qualcosa che non andava.
Cos’è successo? – chiese visibilmente preoccupata.
Niente di buono – rispose, senza neanche spostare lo sguardo dai geroglifici – Dice:

O voi, che avete osato
Oltrepassare la barriera
Innalzata da potente Ra
- possa egli risplendere per sempre -
vi avverto:
solo i fedeli potranno
giungere nel cuore
della piramide.
Infedeli e profanatori:
non è luogo per voi
allontanatevi prima che l’ira
di Ra, padre del faraone
si abbatta su di voi

Ricordi la leggenda della sfinge? Quella che diceva che la statua ripeteva l’indovinello “Qual è l’animale che al mattino ha 4 zampe, nel pomeriggio 2 e la sera 3”?
Ci ritroviamo davanti alla stessa cosa in scala decisamente maggiore.
Prepariamoci al peggio -
Detto questo al buio cominciò a correre verso la fine del corridoio, gli stivaletti neri che battevano ritmicamente sul pavimento di pietra e i pantaloni mimetici che strusciando parevano imitare il suono dello stormire del vento fra le foglie autunnali.
Poi cominciò a picchiettare con le nocche sulla parete, avvicinando l’orecchio alla pietra di tanto in tanto.
“Avanti, ci deve essere…” Pensava.
“Knock, Knock”
Fece il primo punto
“Knock, Knock”
Fece il secondo
“Knock, Knock”
Fece il terzo
“Knock, Knock”
Fece il quarto
“Knock, Kneck”
Fece il quinto
“Sì” Kneck, Kneck
-Qui è cavo – disse Akratan – Princess, vieni –
-Contattiamo subito i ragazzi –
-Qui BlackWolf, rispondete, passo –
-BlackWolf, qui BlueOwl, che succede, passo –
-Abbiamo trovato una finta parete, la dobbiamo sfondare, passo –
-Vi mando subito qualcuno. Chi preferite? Passo –
-Fa’ venire GoldLion, RedFox e GreenSnake. Portatemi Horus, passo –
-Ricevuto, BlackWolf, passo e chiudo –

Akratan avvisò quindi Marianna dell’arrivo degli altri del team.
Poi udirono un rumore di passi, seguito dal grido di un rapace.

- Horus!!!- chiamò l’archeologa, ma il falco non aveva bisogno di essere chiamato per individuare la padrona.
Subito comparve da dietro l’angolo con un grido di vittoria, le ali spianate, gli artigli ben in vista e un lampo dorato negli occhi.
- Horus, dove sei stato? – disse Akratan mentre il falco le si poggiava sulla spalla scoperta, lasciando piccoli rivolini di sangue sotto gli artigli.
Poco dopo comparvero GreenSnake, GoldLion, RedFox e BlueOwl.

- Che succede Wolf?-
- Alex, devi buttar giù quella parete… con delicatezza, intesi?
-Certo Wolf –

N.d.A. Ora, sarebbe indicato citare Einstein quando dice che tutto è relativo. Effettivamente tutto è relativo, e quando quell’energumeno di Alex buttò giù la parete con tre spallate ben assestate, era assolutamente convinto di averlo fatto con molta delicatezza.

Gli avventurieri oltrepassarono la soglia dell’ex porta e quello che videro li lasciò sorpresi… O meglio, lasciò sorpresi tutti tranne uno. Sul volto di Angela, infatti l’espressione che comparve non fu di sorpresa, ma semplice e pura preoccupazione.

-Ok, che cosa dovrebbe essere? –
Tutti si voltarono verso Akratan, che, accigliata, si voltò dicendo, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, - È una trappola –
Proprio così, una gigantesca trappola.
Un lungo corridoio sospeso su quella che doveva essere una gigantesca distesa d’acqua, con scheletri di coccodrillo all’interno e con ai lati muri di pietra con fori, scanalature e fenditure di varie grandezze. E non erano causate dal deterioramento o dall’erosione.
-Capisco, ma… la trappola dov’è? –
Akratan sospirò – Non c’è una trappola. È un sistema di trappole, il più grande che abbia mai visto. – Poi indicando un piedistallo dall’altra parte del dirupo, alla fine del ponte, aggiunse – Vedete il piedistallo? Ci serve la pietra lì sopra, quella a forma di piramide. Il problema è raggiungerlo.
Questo ponte racchiude in sé tutte le più grandi trappole. Ecco, la prima è quella della velocità. Non c’è un modo per evitare di attivarle. Bisogna correre contro il tempo, se ti va bene, le trappole si attiveranno una dopo l’altra alle tue spalle… altrimenti – e scosse la testa, col pollice verso.
- Si tratterà per lo più di frecce avvelenate o lame a comparsa. Poi comincia la seconda parte: bisogna saltare sui riquadri giusti, altrimenti il ponte frana e tu con lui. La terza parte, consiste nel correre prima che il ponte frani.
Poi bisogna afferrare la pietra, risolvendo un indovinello.
E tornare indietro tutto in… -
- 3 minuti e 57 secondi – interruppe Michael
- Precisamente – continuò BlackWolf senza scomporsi – Dobbiamo solo decidere chi andrà –
- Non puoi mandare Horus? – propose Michael
- Se i miei dubbi sono fondati no – Disse Akratan afferrando un pezzo di legno e lanciandolo sopra il ponte. Prima ancora che toccasse terra, venne colpito da una freccia e cadde.

Come il silenzio che cadde nel tempio.
-Penso che ci sia solo una persona in grado di farcela: …Alex –
-Perché scusa? –
-Owl, so perfettamente che non sei il più veloce. La più veloce è Marianna, ma si tratta di resistenza. Sei il solo in grado di correre così a lungo mantenendo una velocità così elevata. Non posso costringerti. Se non vuoi, andrò io. E se fallirò ve ne tornerete tutti a casa dimenticando l’accaduto e la scoperta porterà il nome di qualcun altro. Non è un problema. –
-Non mi hai mai deluso, BlackWolf… e non sarò da meno. Andrò io – disse Alex.
-Grazie amico, sapevo di poter contare su di te. Fai attenzione e torna tutto intero –
-Per la seconda parte, che direzione devo seguire? –
-Aspetta, deve esserci qualche indicazione… -

Akratan cominciò a guardare per terra e, sfilandosi il guanto, passò la mano sul pavimento fino a trovare una scanalatura. Prese un pennello dalla borsa e iniziò a spolverare fino a trovare alcuni geroglifici. Con un sorriso soddisfatto stampato in faccia, tradusse:

Solo i fedeli che al futuro guarderanno
Di giungere alla sapienza l’occasione avranno


Al futuro, quindi… alla morte!!! Ma certo…
-Alex, prendi sempre le caselle verso Ovest: per gli Egizi gli inferi sono ad Ovest. Ora tocca a te –
-Ma non mi dire – ribatté sarcastico l’altro.
Si tolse gli indumenti pesanti, fino a rimanere in canotta, pantaloni da lavoro, stivali, e prese Helper dalla mano di Wolf.
Tenne addosso anche il cinturone con due fondine.
-Snake, se ti sembra che sia nei guai, dammi una mano –
Con ciò Alexander, nome in codice BlueOwl8977, si volse verso il ponte.
Tirò un profondo respiro e si mise a correre, sulla prima pietra. Aveva appena messo il piede sul primo passatoio che tutta la stanza prese vita.
Prima delle “stalattiti” di ferro grandi come un uomo cominciarono a cedere una alla volta, piovendo sulla pietra a un soffio dal soldato. Alex correva a rotta di collo, dimenando braccia e gambe mentre attraversava come un fulmine il primo tratto del percorso. La gragnola di stalattiti era molto frastornante, pensata per costringere l’intruso a mettere letteralmente un piede in fallo, ma Owl riuscì a mantenere la concentrazione e i nervi saldi durante tutti i 200m iniziali.
Poi fu la volta delle frecce, fortunatamente sparate tutte a un’altezza, a 50cm dal suolo circa. Alex quindi fu costretto a correre piegato in due, saltando nei punti più difficili.
Quindi evitò le lame, spostandosi sul bordo del ponte, dove le lame erano più alte per poter prendere lo slancio.
Arrivò quindi alla seconda parte del precorso, contrassegnata da una striscia nera per terra.
Pochi salti verso Ovest: 1, 2, 3, 4, 9, 15, 32, poi…
sbagliò, ma riuscì a riprendere l’equilibrio e a non cadere.
Nella terza parte, corse come mai aveva fatto in vita sua. Dove aveva appena poggiato i piedi il pavimento cominciava a franare. Ma non udì neanche il fragore alle sue spalle, troppo concentrato a correre per rimanere in vita.
Arrivò alla fine stremato ma soddisfatto. Eppure non era ancora finita. Con gli occhi gonfi e semichiusi per la stanchezza, descrisse ad Akratan via radio i geroglifici:
-BlackWolf, ci sono due onde, tre punti sotto una specie di spiga e a fianco il simbolo della vita e un falco. Che vuol dire? Passo –
-BlueOwl, c’è il simbolo di un occhio? Passo –
-Si, eccolo, passo –
-Gira la pietra in modo che il simbolo sia rivolto ad occidente, poi afferrala, passo –
-Fatto, ora dove vado, passo? –
-Salta più a tre passi dal ponte sulla tua destra, passo –
-Dovrei buttarmi nel burrone?!? –
-Sì, fidati, passo e chiudo –

“Spero che abbia ragione…” pensò buttandosi nel vuoto.
Cominciò a precipitare e chiuse gli occhi, quando all’improvviso atterrò su una lastra di vetro!
Corse fino a 1m dall’arrivo, quando perse l’equilibrio e cominciò a precipitare… stavolta senza una lastra di vetro a salvarlo.
Chiuse gli occhi e quando li riaprii si ritrovò fra le braccia di Erika, che con fatica lo trascinò fino al ciglio del dirupo, dove con voce stridule e il volto rigato dalle lacrime gridò: - Non ti azzardare a farlo di nuovo, sai? Ci mancava poco che mi venisse un infarto –
Alex sorrise e mormorò - BlackWolf, capitano, ce l’ho fatta… - prima di svenire.
- Sono questi i veri eroi -, disse Akratan, e quella fu l’ultima cosa che udì.


Si risvegliò in una stanza diversa, con i volti di Snake, Sparatutto, Princess, Michael e Akratan a pochi centimetri dal suo.
-Tutto bene soldato? – disse Sparatutto
-Tutto ok, Alex? – disse Princess
-Mi hai fatto prendere un colpo – disse Snake
-Ti sei ripreso in fretta – disse Michael
-Sei grande Alex, ottimo lavoro – esclamò Akratan
-Geeeeeeeeeaaaaaaaar – fece Horus
-Vi levate – borbottò Alex sorridendo
-Si è ripreso - , constatò Michael

Sparatutto gli diede una mano ad alzarsi e Alex si guardò intorno.
“Dove mi trovo?” pensò.
Poi vide la pietra che aveva recuperato a così alto prezzo incastonata in una parete e le si avvicinò.
-Così è questa la pietra per cui ho rischiato la vita – disse.
Nella fretta di salvarsi la pelle non l’aveva quasi guardata.
Era grande più o meno come un pugno chiuso, nera e bianca, con inciso un simbolo simile a un occhio: l’Occhio di Horus.
“È bellissima”, pensò.
-Come facevi a sapere della lastra di vetro? –
Akratan gli si avvicinò e sorridendo gli disse – Sai com’è… me l’ha detto l’uccellino.
Siamo entrati nella sala antecedente al cortile del tempio. Marianna ha ricostruito una mappa al computer, Marianna? –
-Ecco, noi siamo qui, e qui – disse Marianna indicando un punto sulla mappa, dobbiamo arrivare al più presto per recuperare l’iscrizione –
-Quella linea tratteggiata…- Cominciò Alex
-È il ponte. O meglio tre ponti: uno è quello che hai attraversato, l’altro è quello di vetro, e l’ultimo era dietro un passaggio che abbiamo aperto con la pietra –
-L’americano ha il cuore debole? Sei rimasto svenuto per più di un’ora…-
-Piantala Sparatutto. Sono riuscito in un’ardua impresa, in cui tu saresti morto alla prima mattonella, arabo –
-Ragazzi, che ne pensate di rimandare le discussioni politiche a DOPO aver ritrovato l’obiettivo della nostra missione –
-A proposito, per caso avete capito “cosa” dovremmo trovare? –
-Giusto, Akratan, siamo quasi arrivati alla fine, ormai conoscendoti dovresti aver trovato la soluzione all’enigma –
-Ebbene ragazzi…-
-…Non l’ho trovata solo io…-
-…Ma siamo…-
-…Stati un po’ tutti…-
-…A chiarire…-
-…Il significato…-
-…Dell’iscrizione…-

Vi ricordate? Il papiro diceva:

7 saranno i premi
per coloro che
non violeranno la tomba
ma aspireranno alla
sapienza:
Conoscenza
Decisione
Potere
Vita
Morte
Futuro
Segretezza


Pensiamo di aver trovato un legame tra le 7 virtù: lo scopo della vita, era ritenuto scoprire il proprio Vero Nome: solo così l’anima avrebbe potuto essere ricordata per sempre, come il nome di Osiride che è sopravvissuto attraverso i templi.
Conoscere il Vero Nome, significa avere l’assoluto controllo su quella persona. Colui che avesse conosciuto il Vero Nome di un’altra persona avrebbe potuto costringerla a fare qualsiasi cosa, avrebbe potuto maledirla, ucciderla… Avrebbe avuto il Potere di Decidere con Segretezza cosa fare del Futuro di quell’uomo controllandone la Vita e la Morte.

-Perfetto, cosa dobbiamo fare per andare avanti – chiese Alex con entusiasmo.
-BlueOwl… non possiamo andare avanti, hai visto la stanza in cui ci troviamo? –
Il militare osservò con attenzione la stanza. C’erano torce accese alle pareti, il soffitto era decorato con geroglifici, il pavimento era ricoperto dalla solita, fastidiosa polvere col suo puzzo di vecchio e le porte erano… erano…
Improvvisamente sbiancò…
Dov’erano le porte?!?
-Te ne sei accorto, vero? Non ci sono porte. E senti questo rumore, avvicina l’orecchio al pavimento –
Quello che ascoltò lo lasciò di stucco. Era acqua, molta acqua che scorreva.
-Quindi non… -
-Non possiamo far saltare le pareti perché l’acqua inonderebbe la stanza – completò Sparatutto.
-Princess, Angela… dov’è Horus? – chiese Michael.
-Non è riuscito ad entrare ed è rimasto fuori. Però ha la trasmittente accesa. Forse… - Akratan accese la sua e provò a chiamare.

-Horus! Horus! –

Per qualche secondo tutto tacque.

-Geeeeeeeeeeeeeaaaaaaaaaaaaar –
-Horus, bravo piccolo! Mi ascolti? –
-Geeeeeeeeeeeeaaaaaaaaaaaaaar -
-Horus, ascolta, dovrebbe esserci una leva. Una leva, capisci? Abbassala. Se hai capito, cambia verso –

Tutti rimasero col fiato sospeso…
-Geeeeeeeeerrrr-

Horus, volando si librò fino all’alto soffitto del corridoio, dove degli ingranaggi erano nascosti da una sporgenza del muro. Una leva… sì, eccola. Ora doveva solo abbassarla.
La afferrò fra gli artigli e cominciò a spingere, lottando contro la ruggine. Cominciò a lanciare gridolini disperati, ma non erano nulla in confronto al grido di gioia che lanciò non appena i meccanismi si attivarono e la leva venne completamente abbassata.
Al centro della pupilla di ogni Occhio infatti vi era un piccolo buco.
-Ragazzi, conviene prepararvi a correre – disse sarcastico Alex
-Ormai dovresti esserci abituato. Stavolta non svenire, è chiedere troppo “Americano”?-
-Ah, ah, ah, che ridere “Palestinese” –

Aspettate, facciamo prima un tentativo… - disse Akratan. Prese Helper e cominciò a dare frustate sul pavimento vicino a mattonelle incise, e poi lanciò lo zaino verso il centro della stanza.
A quel punto tutti si guardarono, infatti era risaputo quanto Akratan fosse affezionato al suo zaino. Non se ne separava mai. Percui come avrebbe potuto lasciarlo ricoprire di frecce?
Ma rimasero ancora più sorpresi quando NESSUNA freccia uscì da NESSUN foro.
E ancora più sorpresi quando tranquillamente Angela andò a riprendere lo zaino, se lo rimise in spalla e si incamminò attraverso il colonnato.
- Ma come…? –
- La risposta è lì – disse indicando il pavimento sotto alcuni fori. Alla vista di tutti comparvero così gli scheletri di piccoli serpenti.
-Sono Echidi. Echidi e boomslang, alcuni dei serpenti più velenosi dell’Africa. Sono anche noti per… – disse GreenSnake
-Erano pericolosi per l’uomo quando non si conoscevano antidoti? – interruppe Michael
-Erano pericolosi… e lo sono. Di alcuni non si conoscono antidoti. O comunque non avresti avuto il tempo di correre ad un ospedale e farti iniettare il siero. -
Le colonne si ergevano in tutta la loro imponenza, pensieri di magnificenza e ricchezza penetrarono nella mente di tutti i membri della compagnia. Ma in quella di Akratan oltre alla sontuosità originaria della sala in cui si trovarono, si formarono immagini terribili di fustigazioni di schiavi, persone schiacciate dal peso dei blocchi di pietra che lentamente trascinavano…

Poi arrivarono davanti a un’immagine che ricopriva tutto il muro. Si trattava di un bassorilievo con inserti in oro e pietre preziose, raffigurante Ra e Sekmeth, la dea leonessa della guerra.
- Siamo vicini – pensò Marianna.

Oltrepassando la navata principale, si arrivò finalmente al Sancta Sanctorum.
-Non ci credo. Ci siamo quasi…- esclamò Michael - …ecco il Naos! –
-Aspettate. Depositate le armi – disse decisa Akratan.
-Le armi?!? – fecero i compagni
-Si, tutte. Stiamo per entrare in un luogo sacro, lasciate le armi qui. – disse indicando un piccolo tavolo con un’incisione raffigurante Sekmeth, probabilmente adibito a quella funzione.
Così, Alex lasciò il cinturone con le pistole, Erika la boccetta col veleno di serpente e la sua cerbottana, ma Sparatutto si mostrò riluttante ad abbandonare la sua pistola preferita.
-Puoi portarla -, concesse Akratan per non perdere tempo.
Poi finalmente tutti: Akratan, Princess, Alex, Vipera, Michael e Horus si avviarono verso il Naos.
Quello che videro non è paragonabile a nient’altro al mondo.
Una sala con ai lati della porta statue di Iside e Osiride e un piccolo altare di marmo riccamente decorato con sopra adagiata una piramide in diorite nera.
Su ogni parete figuravano cartigli accompagnati da note scritte in egiziano corsivo. Ma tutto nella stanza, non faceva altro che esaltare il paradosso: in una stanza così piccola un patrimonio culturale, religioso e artistico così grande.
Finalmente Akratan, il leader si fece avanti e prese fra le mani la piramide con una strana luce negli occhi.

Cominciò quindi a tradurre mentalmente.
Dopo poche righe si rese conto di avere fra le mani una delle più grandi scoperte della storia: si trattava di un accurato procedimento da compiere per conoscere il Vero Nome di ogni persona.
Presto se ne accorsero tutti nella sala ed eccitati affermarono –
Pensate a cosa si potrebbe fare con quella piramide! Si potrebbe ottenere qualsiasi cosa senza faticare! –
Ma i pensieri di Angela correvano più veloci di Alex sul ponte.
Un antico papiro. Una straordinaria conoscenza dell’Antico Egitto.
“Com’è effimero il presente”. Alza la torcia.

7 saranno i premi
per coloro che
non violeranno la tomba
ma aspireranno alla
sapienza:
Conoscenza
Decisione
Potere
Vita
Morte
Futuro
Segretezza

Alex correva a rotta di collo, dimenando braccia e gambe mentre attraversava come un fulmine il primo tratto del percorso. Non possiamo farci intimidire.
Il grido di Horus. L’ululato di Opal. Gli scheletri di serpenti e coccodrilli. Il simbolo stesso della grandezza. Il Vero Nome.

Akratan osservò i cartigli. Si trattava dei Veri Nomi della maggior parte dei sovrani egiziani.

Conoscenza, Decisione, Potere, Vita, Morte, Futuro, Segretezza. Il controllo del mondo con un nome. La piramide. Il sorriso dei compagni. Imn-r’ nb nswt t3wy ntr ‘3 hnty ipt-swt ntr spsy sdm nh iy hr hrw n nmh ind dd t3w n nty g3by rdi.f.i.irty.i hr m33 nfrw.
Il controllo del mondo con un nome. La conoscenza. La conoscenza. La conoscenza.
Erika che accendeva la trasmittente per contattare la base. Angela che estraeva la pistola dalla fondina di Sparatutto e premendo il grilletto, con la sua mira impeccabile, faceva saltare la trasmittente dalle mani di GreenSnake. Tutto si muoveva al rallentatore. Il controllo del mondo con un nome.
Tutti che si voltavano a guardare Akratan. Il padre di Angela che le diceva: “Ci sono cose che non devono essere scoperte”
Ci sono cose che non devono essere scoperte. La conoscenza… la Segretezza. La Segretezza. Ci sono cose che non devono andare scoperte.

-Ci sono cose che non devono andare scoperte – disse Akratan.
Con tono freddo, ma al tempo stesso amichevole.
Erika aveva ancora gli occhi sbarrati.
Alex e Princess stavano ancora gioendo.
Sparatutto aveva ancora la mano sulla fondina.
Michael stava ancora misurando la stanza.
Akratan stava ancora pensando e aveva ancora la pistola in mano.

Tutto si spense.

Erika porse silenziosamente la scultura ad Akratan, che allungò la mano verso Sparatutto.
- Sicura? -
Akratan annuì.
Sparatutto scosse la testa sospirando e prese il plastico C2 che portava sempre con se dalla tasca interna della giacca.
Lo porse quindi a Wolf che guardò intensamente la piramide.

Un antico papiro. Una straordinaria conoscenza dell’Antico Egitto. “Com’è effimero il presente”. Alza la torcia.
Alex correva a rotta di collo, dimenando braccia e gambe mentre attraversava come un fulmine il primo tratto del percorso. Non possiamo farci intimidire.
Il grido di Horus. L’ululato di Opal. Gli scheletri di serpenti e coccodrilli. Il simbolo stesso della grandezza. Il Vero Nome.
Conoscenza, Decisione, Potere, Vita, Morte, Futuro, Segretezza. Il controllo del mondo con un nome. La piramide. Il sorriso dei compagni. Imn-r’ nb nswt t3wy ntr ‘3 hnty ipt-swt ntr spsy sdm nh iy hr hrw n nmh ind dd t3w n nty g3by rdi.f.i.irty.i hr m33 nfrw.
Il controllo del mondo con un nome. La conoscenza. La conoscenza. La conoscenza.
Ci sono cose che non devono essere scoperte. La conoscenza… la Segretezza. La Segretezza. Ci sono cose che non devono andare scoperte.
Ci sono cose che non devono andare scoperte – bisbigliò Akratan. Poi posizionò l’esplosivo sulla piramide e, posandola per terra, uscì dalla stanza seguito dagli altri.
Rimasero in ascolto, allontanandosi dal tempio incamminandosi verso la fine del Sancta Sanctorum, dove si trovava il corridoio che conduceva all’uscita.
Eppure fecero finta di non udire lo scoppio dell’esplosivo.
Finsero di non vedere il fumo uscire dalla porta del tempio.
Finsero di non provare rimorso.
Finsero di non aver trovato niente nel Naos.
Probabilmente finsero più cose lì, in quel momento, in quella stanza, nel Sancta Sanctorum, che in tutta la loro vita.
Ma soprattutto, finsero di non aver finto.
Si incamminarono silenziosi su per il corridoio, aiutandosi con Helper nell’ultimo tratto di arrampicata.
Quindi uscirono, ritrovandosi faccia a faccia con gli altri del team, rimasti alla base, imbavagliati e legati con pistole e mitra puntati alle tempie e al cuore.
Quindi, il generale che avevano così accuratamente evitato nel corso della missione chiese loro, - Avete trovato qualcosa? –
Tutti si guardarono negli occhi e osservarono Horus librarsi in cielo in cerca di aiuto.
Come al solito Akratan cominciò a pensare. E i pensieri di Angela correvano più veloci di Alex sul ponte.
Un antico papiro. Una straordinaria conoscenza dell’Antico Egitto. “Com’è effimero il presente”. Alza la torcia.
Alex correva a rotta di collo, dimenando braccia e gambe mentre attraversava come un fulmine il primo tratto del percorso. Non possiamo farci intimidire.
Il grido di Horus. L’ululato di Opal. Gli scheletri di serpenti e coccodrilli. Il simbolo stesso della grandezza. Il Vero Nome.
Conoscenza, Decisione, Potere, Vita, Morte, Futuro, Segretezza. Il controllo del mondo con un nome. La piramide. Il sorriso dei compagni. Imn-r’ nb nswt t3wy ntr ‘3 hnty ipt-swt ntr spsy sdm nh iy hr hrw n nmh ind dd t3w n nty g3by rdi.f.i.irty.i hr m33 nfrw.
Il controllo del mondo con un nome. La conoscenza. La conoscenza. La conoscenza.
Ci sono cose che non devono essere scoperte. La conoscenza… la Segretezza. La Segretezza. Ci sono cose che non devono andare scoperte.


-La torcia presto -
-Angela… -
-Si? -
-Ricordi Carter, vero? -

“Ricordi Carter, vero?”
Si, lo ricordo, pensò Akratan.
E guardò il Generale Shiva (il distruttore del mondo) come amava definirsi.
E guardandolo negli occhi, con un sorriso di scherno sul volto disse: “Sì, cose meravigliose ”.
   
 
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