Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: 96opal    19/03/2010    5 recensioni
ed ecco una fanfction su i piccoli Jackson kids per la festa del papà!!
spero tanto che vi piaccia, parla dei tre ragazzini (soprattutto Paris) e del loro regalo per l'angelo migliore di tutti.
un bacione a tutti, recensite!! :)
Genere: Generale, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dedicata ai miei tre tesori e "famiglia" di scuola (principino, parigi e copertina!!) xD xD
 


***Buona Festa del Papà***

 




Paris Jackson, figlia del famosissimo e ormai defunto Re del Pop, si accorge che sta ascoltando sull’ipod una canzone che conosce molto bene.

“You are not alone”...
 

La ragazzina cambia canzone, sentendosi improvvisamente mancare aria.
Troppi ricordi, troppo dolore per le sue ferite ancora sanguinanti.
Oggi è la festa del papà.
Lei è una semplice ragazzina, conosciuta per il suo carattere solare e disponibile, che sta uscendo di casa con l’espressione pensosa.
“Paris, dove vai?” chiede preoccupato suo fratello, quasi di un anno maggiore.
“Ho bisogno di prendere aria...” risponde la bambina, infilandosi la giacca chiara.
Vuole andarsene, vuole uscire da quella casa.
Ogni cosa, là dentro, le ricorda Lui.
I suoi peluche e le sue bambole, i mobili, le canzoni....ha bisogno di uscirne.
Prince la blocca per un polso, trattenendola.
“Stai bene?” chiede preoccupato. “Non dovresti uscire senza guardie del corpo.”
“Sì, ma metto il velo azzurro.” Risponde avvolgendoselo attorno al collo e al viso, cominciando a correre per le strade, verso una meta non precisa.
Dopo una corsa si calma un po’ e rallenta il passo, riprendendo fiato.
Paris giunge in un prato pieno di fiori colorati, e comincia a raccoglierli uno ad uno.
Le ricorda tanto Neverland, piena di prati di fiori multicolore.
Lei e Prince che si rincorrevano, ridendo e urlando. Michael Jackson, suo papà, cominciava a correre anche lui come un bambino con in braccio il piccolo Blanket che sgambettava allegro.
Uno rosa, uno giallo, uno azzurro, uno rosso...presto la ragazzina ne ha fatto un bel mazzetto. Sorride leggermente, annusandone il profumo.
“Ragazzina, non si può raccogliere fiori in queste aiuole!” una voce un po’ severa la distrae dai suoi pensieri.
Paris si rialza in piedi, sbarazzandosi con eleganza dei fili d’erba rimasti sulla gonna azzurra.
Guarda attraverso la seta l’uomo che le sta davanti con sguardo colpevole, con ancora in mano il piccolo mazzo di fiori.
“Mi scusi, non lo sapevo...” dice educatamente la bambina. “Sono per la festa del papà.”
“Ahh, che bel pensiero, allora possiamo fare un eccezione.” Risponde sorridendo l’uomo, “anche mia figlia mi ha regalato dei fiori, stamattina.”
“Sua figlia è fortunata.” Risponde con lo stesso tono garbato la bambina, stringendo nella mano i fiori colorati.
“Cosa intendi dire?” chiede curioso, probabilmente si sta anche chiedendo come mai quella ragazza se ne va per le strade con un velo sul viso....ma a questo lei non è tenuta a rispondere.
“Ad avere ancora un padre.” Sussurra Paris, ricominciando a camminare.
“Mi dispiace piccola, non sapevo che...” Cerca di dire l’uomo, ma la ragazzina a cui si rivolgeva sta già ricominciando a correre.
Paris non riesce più a contenere il dolore dentro di sé, e comincia a singhiozzare silenziosamente sotto il suo velo di seta azzurra.
Le sue spalle si alzano e si abbassano velocemente, mentre con una mano si strofina gli occhi sotto il velo.
Appena rientrata in casa sbattendo la porta, corre nella sua camera rosa confetto e prende un foglio e dei colori.
Disegna un angelo dai capelli neri, un sorriso tranquillo e delle grandi ali bianche.
In braccio all’angelo è seduta una bambina con le trecce e lo sguardo triste, è lei.
La bambina con le trecce e le lacrime sulle guance dice:

“I love you....”

scrivendo questa frase una lacrima le cade sul foglio, bagnando la nuvola su cui è seduto il papà.
L’angelo la culla dolcemente, e sta per “dire” qualcosa, quando qualcuno prende la matita dalle mani dell’artista del disegno.
“Blanket...” sussurra Paris, guardando il fratellino dall’espressione contrariata. “che vuoi fare?”
Il piccolo Jackson aggiunge vicino alla bambina con le trecce un piccolo sgorbietto dai capelli lunghi.
Ha in mano una copertina e guarda la sorella con sguardo cupo.
“Ah, sei tu...” dice Paris sorridendo lievemente.
“Non ho finito...” dice Blanket, tirando teneramente fuori la lingua per concentrarsi.
Aggiunge una nuvoletta vicino all’angelo con scritto:
“I love you more...”
Paris sorride, accarezzando i capelli scuri del fratello. Sorride anche lui, facendo cenno al fratellone di venire.
Prince si avvicina, e prendendo la matita dalla manina di Blanket aggiunge un ragazzino un po’ più grande accanto agli altri due.
Poi mette una frase nella nuvoletta non ancora chiusa dell’angelo MJ:

“...don’t cry for me.”

Ha sempre ragione il suo fratellone, pensa Paris, lei ha sbagliato.
Il papà sarebbe davvero triste a vedere che loro piangono, non ha mai sopportato vederli soffrire...ogni giorno, veniva da lei e dai suoi fratelli e sussurrava:
“Guardami negli occhi: io ti amo con tutto il cuore.”
Come ultimo tocco a quel disegno fraterno Paris aggiunge con tanti colori gli auguri per la festa del papà, perché se li merita.
Infine una piccola scritta sopra al bell’angelo: "the best daddy”.
Blanket prende il disegno, correndo verso la camera che era stata del loro adorato padre.
Entra ancora correndo, ad occhi chiusi, e quando è dentro si guarda intorno meravigliato, il piccolo non ci era mai entrato per nostalgia.
Paris prende i fiori colorati e segue Prince, che ha già messo un piede nella stanza, ma la sorella si ferma, stringendo con la mano il velo azzurro che ha ancora sul viso.
“Paris...” dice addolorato il fratello sentendo il respiro della sorella farsi irregolare.
“Non voglio entrare...” Sussurra l’unica femmina dei tre, stringendo convulsamente il mazzo di fiori nella mano.
“Fallo per Blanket...Fallo per me.” La incita Prince, togliendole lentamente il velo di seta.
“No, non voglio...” protesta debolmente la ragazza, ma il velo è già via e il fratello vede il suo volto pieno di lacrime e gli occhi gonfi e arrossati.
“Paris...” ripete con voce rotta il maggiore, stringendola a sé in un abbraccio.
“Paris piange...” esclama scioccato il più piccolo a mo’ di accusa, vedendo la sua sorellona esemplare così fragile.
“No, Paris non piange.” Lo rassicura la piccola Jackson, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
Prendendo la mano del fratello Prince, che ricambia la stretta con sicurezza e un po’di dolcezza, entra nella stanza che profuma ancora di Lui.
I tra fratelli si mettono a sedere davanti al comodino e ci appoggiano i fiori e il disegno, con estrema cura e nel totale silenzio.
Sorridono leggermente tutti e tre, facendosi forza...sono così carini che se uno non li conoscesse direbbe che sembrano usciti da una cartolina di Anne Geddes.
“Buona festa papà, sei il migliore papà del mondo...e del cielo.” Dice Prince, tenendo ancora la mano della sorella.
“Veglia su di noi, ora è felice.” Dice il piccolo Blanket, abbracciando Paris.
“Sì, lo è...anche noi lo siamo.” Esclama, tradendosi con una lacrima che scende silenziosa sulla sua guancia.
I piccoli Jackson kids si abbracciano ancora, rimanendo in silenzio nella camera del grande Re del Pop.
Qualche sospiro si fa sentire dalla più sensibile dei tre, colei che avrà per sempre una piccola cicatrice impercettibile dentro al cuore.
“Noi siamo uniti.” Esclama sicuro il più grande, rimarginando lentamente le ferite della tanto affezionata sorella.
Un angelo sta sorridendo commosso su una candida nuvola, guardando i suoi figli, parte di sé, crescere e diventare sempre più speciali.
Vorrebbe tanto abbracciarli ma si sa che non può, però di certo nessuno gli impedisce di farlo con il pensiero, nel profondo della sua ingenua e finalmente in pace anima.
Come tutti noi sappiamo, per i suoi fan e soprattutto per vegliare sui suoi tre piccoli tesori, Michael Jackson vivrà in eterno.
Nei nostri cuori, e nei loro….con tanto amore, a-m-o-r-e.



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ANGOLO AUTRICE: ecco qui, spero davvero vi sia piaciuta.
Un abbraccio da lontano ai figli di MJ, che staranno di certo soffrendo di non avere più un padre da festeggiare :( :(
Grazie mille a tutti, ma lo lasciate un commento? :D :D

  
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