Camminare…
Le dita incrociate. Uno
stupido biglietto tra le mani. Su quel pezzo di carta è stampato un numero, sei
cifre 374920. Quante altre ragazze erano in ginocchio davanti alla radio come
me? Un milione? No, probabilmente sono solo io. Io, che non ho vinto niente,
mai, ma che continuo a sperare, nonostante tutto, in una vittoria.
“Bene, tra poco
estrarremo il numero del biglietto che vincerà la possibilità di entrare nel
backstage dei Jonas Brothers nel loro concerto di Milano” annuncia lo speaker.
Le mie falangi si
stringono le une sulle altre. Chiudo gli occhi e spero, con tutta me stessa.
“Allora primo numero 3”
Bene, vai avanti così…
“7…. 4”
Perfetto, ancora tre
cifre, tre stupide cifre.
“9… 2”
Tremo. Fa che sia io,
fa che sia io.
“8”
Le dita si sciolgono.
Quel fasullo frammento di carta cade per terra. Le braccia distese lungo i fianchi. Dicono che chi ha sofferto e
continua a ricevere delusioni prima poi venga ricompensato, ma io il mio premio
lo aspetto ancora. Evidentemente non era questo che il destino mi aveva
riservato. Non devo essere depressa, ormai ci sono abituata alle delusioni, non
dovrei più sorprendermi, ma allora perché sento una lacrima solcare il mare
rosa della mia guancia? Perché quel rigagnolo salato è seguito da un altro identico
a lui?
.-*-.
Certo che sono stata
fortunata recentemente. Mi sono sposata con un uomo fantastico, ho trovato un
lavoro meraviglioso, vivo in una casa splendida. Ora so che tutte i fatti che
mi sono andati storti quando ero un’adolescente sono stati ripagati. Ma se
ripenso a quel periodo e credevo che per me nulla sarebbe mai girato per il
verso giusto mi viene in mente che non avrei voluto più andare avanti, ma per
fortuna ho continuato a camminare, passo dopo passo.
Oggi, ascolto ancora i
Jonas Brothers, e sono una delle poche persone adulte al mondo ad ammettere che
senza di loro la mia vita passata non sarebbe stata la stessa. Grazie Nick, Joe
e Kevin, ma io ho dovuto camminare per la mia strada, che non si è mai
incrociata con la vostra e che probabilmente non si incrocerà mai. Ma mi va
bene così perché i sogni sono come le stelle, irraggiungibili, ma è bello
alzare la testa e vedere che sono ancora lì, perciò andate avanti, anche voi
che leggete, perché qualcuno ha già disegnato un piano felice per tutte voi.
Angolo dell’autrice
Una one-shot dedicata
semplicemente a chi la leggerà perché tutti continuino a camminare lungo la
loro strada, nonostante le cadute e le macchine di passaggio. Spero vi sia piaciuta.