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Autore: Simphony    20/03/2010    4 recensioni
All'interno del gruppo c'è chi ragiona troppo e chi invece si è stancato di guardare il disfacimento di una coppia. Chi vuole reagire senza avere il coraggio e ci trama nell'ombra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 00 - Autoconclusivo

Vorrei dirtelo ma non ci riesco: a volte non riesco ad essere onesto. “ [One Love]


Gli era sempre sembrato strano come determinati sintomi si manifestassero solo quando era in sua presenza.

Sudorazione eccessiva, balbettamenti, evidente incapacità di muoversi con una coordinazione umana.

Solo dopo molto tempo aveva anche cominciato a comprendere i reali comportamenti che il proprio corpo teneva anche senza che le sue sinapsi ordinassero qualcosa di realmente concreto.

Il solo pensarci, lo faceva ridere. Esserci arrivato così, all'improvviso, leggendo un manga, era paradossale.
Anzi, aveva del grottesco.

Aveva sempre pensato di non essere una persona del tutto normale riguardo il proprio sviluppo e orientamento sessuale.

Era capace, si, di affermare con una certa sicurezza che una ragazza era bella e affascinante, ma era ancora più certo di riuscire a portarsi a letto un avvenente ragazzo conosciuto in un bar piuttosto che una ragazza.

Il fatto che fosse gay lo aveva turbato fino ad un certo punto. Inconsciamente, ci era arrivato da chissà quanti mesi. Averlo accettato, gli aveva solo fatto pensare più seriamente ai problemi a cui andava incontro.

La società giapponese, così come quella di tanti altri paesi che si definiscono “civili”, avrebbe avuto molti problemi ad accettare una cosa “disgustosa” come quella.

Nessuno avrebbe mai assunto un finocchio in un'azienda. Nessuno, ovviamente, lo avrebbe mai affermato in una conferenza stampa, ma era piuttosto intuibile.

Il giovane sospirò e appoggiò il manga sul comodino, fissando il soffitto. Faceva caldo a casa di Sho, dove erano stati invitati tutti gli Arashi al completo per festeggiare l'ennesimo sold out di una tappa molto prossima di un concerto.

Per essere appena primavera, il caldo era quasi torrido. Il ragazzo indossava una canotta di un concerto e un paio di pantaloncini lunghi fino al ginocchio era era sdraiato dentro al futon estivo che gli arrivava fino alla vita.

Era ancora concentrato sui pensieri della propria omosessualità quando la porta si aprì di colpo.

Sorpreso e spaventato allo stesso tempo, il giovane all'interno si alzò di scatto a sedere. Sulla soglia, con una maschera di stupore e quasi di terrore, si trovava Nino, che si lanciò con poche cerimonie contro il malcapitato.

<< Riida, è successa una cosa terribile. >> esclamò a voce alta nascondendo il volto nell'incavo della spalla del leader.

<< Nino... cos-cosa è successo? >> domandò il ragazzo atterrito.

Era strano vedere Nino in un atteggiamento del genere. Di solito era il sorridente e compassato Nino. In un momento normale non si sarebbe mai lanciato in simili intimità, considerando anche il fatto che da qualche tempo a quella parte, il compagno non solo era più glaciale, ma nei talk show o nei making of dei vari promotional video era decisamente troppo sarcastico.

Sfiorava quasi l'offensivo o il pesante.

<< Non ci puoi credere, Riida. >>

Nino si rialzò dall'abbraccio in cui aveva stretto il leader e si sedette vicino alle sue gambe.

<< Dimmi, vedremo come risolvere il problema. >> lo incoraggiò cercando di controllare il tremito nella voce.

Era troppo tempo che non lo aveva così vicino. A causa di qualcosa che ancora non comprendeva appieno, gli Ohmiya si era leggermente allontanati.

<< Ecco, è un discorso lungo Riida. Quanto tempo hai? >> domandò Nino guardandolo negli occhi.

Ohno inghiottì quasi rumorosamente. Non sarebbe riuscito a spostare lo sguardo nemmeno se avesse posseduto tutta la forza di volontà del mondo. L'altro gli sorrideva, come gli sorrideva quando facevano gli scemi davanti alla stampa o ai concerti o ai talk.

Era sereno e imbarazzato, con la mano che si sistemava goffamente i capelli ancora ingellati.


Ho provato a stendere la mia mano più e più volte, per poterti quasi sfiorare nei miei ricordi ” (Ashita no Kioku]


Improvvisamente, uno strano coraggio lo spinse a fare più di quello che il suo cervello aveva preventivato.

Gli afferrò con forza la mano, stringendola fra le sue come se questo potesse darti la forza di raccontarmi tutto quanto, fin dal principio, spiegandogli finalmente il perché di quel radicale cambiamento, tale da far desidera ad Ohno di urlare a Nino la sua frustrazione per quell'improvviso allontanamento e perché era diventato quel Nino, così diverso da quello di cui si era innamorato.

Il moro ricambiò la stretta, quasi rassicurato dal fatto che bene o male il Riida era sempre disposto ad ascoltarlo, nonostante il comportamento tenuto nei suoi confronti.

<< Ho tutto il tempo che tu vorrai dedicarmi di nuovo, Kazunari. >> rispose il giovane, serio in volto.

Non voleva più scherzare o ridere.
Solo la verità. Qualunque questa fosse. Probabilmente anche Nino aveva compreso che era arrivato il momento di dire le cose come stavano.

Prese perciò un profondo respiro e tornò a fissare il Riida negli occhi.

<< Da quando ho iniziato a mostrarmi più freddo nei tuoi confronti, Jun ha pensato che probabilmente fra di noi c'era qualcosa che non andava. >> iniziò.

<< Credo che avesse pienamente ragione. Il tuo atteggiamento mi ha spiazzato. >>

commentò Ohno interrompendolo.

Non avrebbe dovuto usare, forse, un tono così secco nel fare quella constatazione piuttosto acida. Nino gli sembrava già abbastanza abbattuto.

<< Hai ragione Riida. Ma c'era davvero qualcosa che non andava. Ho avuto dei pensieri che non potevo rivelarti. Non volevo che tu ti allontanassi da me. E perciò ho deciso di troncare io il tutto, per evitare che tu soffrissi a causa mia. >>

Il leader si appoggiò meglio con le spalle al muro, allibito

<< Kazu, che cosa stai dicendo? Cosa potresti fare mai di così terribile per farti odiare da me? Sei scemo. >> concluse ridendo.

<< Sta di fatto che da quel periodo, Jun non fa altro che provarci con me. Mi sta sempre intorno, è morbosamente attaccato a tutto quello che faccio. E prima, sotto la doccia, ha cercato di toccarmi. >>

Nino rabbrividì al solo pensiero. Per lui Jun non era mai stato altro che un caro amico. Che all'improvviso si fosse rinvenuto e avesse deciso di buttarsi appassionatamente addosso a lui sotto la doccia, era comunque incredibile da credere o da sentire.

La faccia del Riida però, lo ripagò di molte incertezze. Il volto di solito calmo e pacato e a volte un po' tonta del loro leader, era in quel momento deformata in una smorfia di ira e gelosia, con le gote rosse e le mani strette a pugno, intorno al futon.

<< Cosa stai dicendo, Kazu? >> ringhiò Ohno facendo dei respiri profondi per calmarsi.

<< Riida, non dirmi che sei geloso di Jun? >> esclamò il moro ad occhi sgranati.


Il battito del mio cuore mi attraversa il petto e si riversa trasportato dal vento. ” [Love Situation]


<< Nessuno dovrebbe ronzarti intorno. Tanto meno quel dongiovanni di un Idol. >> sputò velenoso alzandosi in piedi e dirigendosi a grandi passi verso la porta

<< Ehi, Riida. Dove vai? >> lo richiamò preoccupato Nino.

<< Da Matsumoto. A parlargli. >>
Kazunari sbiancò.

<< Cosa? Riida per favore ragiona. >> gli corse dietro, afferrandolo per un braccio poco prima che mettesse piede dentro la stanza del loro compagno.

<< Ragionare? Quello chissà che cosa poteva farti! Kazu, non posso sopportare oltre. >>

<< Perché? >> domandò solo Nino mentre Ohno gli dava la schiena per entrare nella stanza.

L'altro rimase immobile, senza voltarsi.

<< Sei più importante di quello che potresti mai immaginare Kazu. Non posso permettere che Matsumoto ottenga quello che io non avrò mai. >>
Sempre rimanendo di schiena, Ohno strinse le mani a pugno, arrabbiato.

<< Da quando ho capito di essermi innamorato di te Kazu, non passava un secondo senza che io pensassi a come potesse essere bello stare io e te da soli, senza dover recitare una sorta di copione davanti alle telecamere. E soltanto immaginare che lui lo possa ottenere, mi rende furioso. >>

Nino rimase in silenzio.

A lungo.

Ma Ohno non aveva alcuna intenzione di voltarsi. Però se il compagno se ne fosse andato via, avrebbe sentito i passi che si allontanavano. Eppure non aveva percepito nulla.

Probabilmente era ancora fermo al suo posto, troppo shockato per poter replicare ad una dichiarazione del genere.

<< Riida, ti sei mai chiesto perché avessi cercato, inutilmente devo dire, di allontanarmi da te? >> domandò Nino con un sospiro.

<< Non ho mai cercato la risposta. Temevo che fossi disgustato dai miei sentimenti, nonostante io l'abbia compreso e accettato appieno, solo da poco tempo. Non posso perderti. >>


La verità è che ho paura che, se lasciassi andare questo ricordo tu scompariresti. “ [Konseki]


Improvvisamente, dietro di lui, scoppiò una risata fragorosa. Ohno si voltò e vide Nino che si piegata verso le ginocchia, tenendosi la pancia per le troppe risate. Senza riuscire più a reggersi sulle proprie gambe, il più piccolo si accasciò sulle gambe, continuando a ridere incessantemente.

Ohno si voltò di scatto, stupito. Era capitato raramente di vederlo ridere in quella maniera e, da un certo punto di vista, il leader era felice di essere la causa di tanta ilarità.

Meglio farlo ridere che farlo piangere, no?

<< Kazu, tutto ok? >> si accertò comunque avvicinandosi lentamente.

L'altro annuì, senza però smettere di ridere. Ohno si accovacciò accanto a lui, poggiandogli una mano sulla schiena scossa dai tremiti della risata quasi nervosa.

Piegando un altro po' la testa, il Riida poté osservare però come il giovane stesse contemporaneamente piangendo, mordendosi un labbro per soffocare i singhiozzi.

<< Kazu, che succede? >> domandò.

Il moro non rispose e piano piano le risate fecero spazio al pianto. Senza capire quel cambio di atteggiamento, Ohno si sedette a terra e lo strinse in un abbraccio.

<< Riida, sei proprio stupido. >> singhiozzò l'altro alzando all'improvviso la testa.

<< Eh? >>

Ohno osservò il volto che probabilmente amava da sempre, mentre era rigato dalle lacrime e per un secondo il suo cervello smise di funzionare e non seppe che cosa fare o che cosa dire. Il giovane sospirò e fece appoggiare la fronte contro la schiena del compagno.

<< Perdonami Kazunari. >> sussurrò.

Il giovane smise di piangere e si appoggiò con la schiena al muro del corridoio, accanto a Ohno.

<< Potresti dirmi tutto quanto adesso? >> domandò il leader riprendendo a stringere la mano del ragazzo che amava.

Nino prese un profondo respiro. Poi si asciugò gli occhi arrossati dal pianto e le guance bagnate, cercando di darsi una specie di contegno tale per continuare a parlare.

<< Riida, possibile che tu non te ne sia mai accorto? >>

Ohno socchiuse gli occhi ridacchiando.

<< Kazu, devo proprio ricordarti che sono perspicace come un cetriolo lesso? >>

<< Si. Perché è anche questo quello che amo di te. >>

Il battito del leader iniziò ad aumentare in maniera esponenziale e di nuovo le parole faticarono ad uscirgli di bocca.

<< Riida, ti amo anche io. Da non so quanto. So solo che senza di te la mia vita non avrebbe il senso che ha adesso. >>

<< Quindi posso andare a picchiare Jun, adesso? >> sorrise l'altro.

<< No, perché Jun non ha mai alzato un dito, né mi ha mai molestato. >>

Le sopracciglia del più grande si aggrottarono.

<< E allora perché prima hai fatto quella scenata? >>

<< Oddio Riida, ma devo spiegarti tutto quanto? E' stato Jun che mi ha suggerito questa linea. Non trovavo il coraggio di parlarti. Ma lui mi ha spronato perché ci vuole bene. E vuole che io e te siamo felici. >>

<< Oh. Bene. Mi fa piacere. Mi ero già visto in ospedale con un trauma cranico. >>

I due risero. Nino alzò di nuovo lo sguardo verso il compagno. Finalmente sarebbe iniziata una nuova fase della sua vita, accanto al suo Riida.

Gli strinse con forza la mano, ancora ancorata nella sua e poggiò la guancia contro la spalla scoperta.

<< Ti amo Riida. >> sussurrò piano.

<< Anche io ti amo Kazu. >> replicò l'altro.

Ohno appoggiò la fronte fra i capelli neri dell'amante e stretti così l'uno all'altro si riposarono.


Da quando ho capito che quella cosa che brilla sei tu e non lo specchio o il sole, dietro quelle nuvole gonfie di pioggia c'è sempre una luna sorridente ed una nuova storia d'amore. ” [Love so Sweet]


Dallo spiraglio che Jun aveva aperto appena Nino era scappato via dalla stanza, il resto del gruppo poté finalmente esplodere di un silenzioso grido di vittoria.

C'erano riusciti, anche se l'idea iniziale era partita da Matsumoto. Non ne poteva più nessuno di vedere quei due che si allontanavano.

<< Potremo aprire un'agenzia d'incontri. >> ridacchiò Aiba in un sussurrò.

<< Come no. >> lo riprese Sho << Ti ci vedo proprio! >> concluse ridendo

<< Tutti a letto. >> li rimproverò Jun << E' tardi e domani dobbiamo lavorare. >>

Il moro gettò un ultimo sguardo ai due ragazzi in dormiveglia e chiuse la porta.


Fine

   
 
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