Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Assassin Panda    20/03/2010    6 recensioni
se l'era sempre cavata da solo, anche quando l'Impero d'Occidente era miseramente caduto.Solo. Senza una mamma né un papà, o un nonno, o un fratello. Almeno finché nel XV secolo non arrivò lui. Turchia.
Scritta per il Flash Contest "La Festa del papà" dell'Axis Powers Shipping Community
[Turchia+Chibi!Grecia]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grecia/Heracles Karpusi, Turchia/Sadiq Adnan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Autore: Assassin Panda
- Titolo: Divertente!
- Personaggi: Chibi!Grecia (Herakles Kalpusi), Turchia (Sadiq Annan)
- Genere: Fluff, Slice of Life
- Rating: Verde | Per tutti
- Avvertimenti: One shot
- Conteggio parole: 724
- Note: Ambientata pressapoco dopo la conquista Ottomana di Costantinopoli -denominata poi Istanbul- e la caduta dell'Impero Romano d'Oriente


Divertente



Grecia non aveva mai avuto un papà che gli volesse bene.
Aveva solo avuto una mamma, che gli aveva fatto anche da padre, gli aveva insegnato tutto ciò che c'era da sapere, arte, musica, poesia, filosofia... nonostante fosse ancora un bambino Herakles, grazie alla sua mamma, era piuttosto istruito ed era felice.
Non aveva bisogno di un padre se la Madre Grecia era accanto a lui, a coccolarlo e viziarlo.

Poi sua madre sparì.
Una mattina Grecia si alzò e non c'era più la sua mamma con lui nel letto, era andata via con Roma.
E da quel giorno era rimasto sotto l'orbita dell'Impero per lunghissimo tempo.
E da quel giorno, nonostante fosse un tipo piuttosto pigro per natura, se l'era sempre cavata da solo, anche quando l'Impero d'Occidente era miseramente caduto.

Solo. Senza una mamma né un papà, o un nonno, o un fratello.
Almeno finché nel XV secolo non arrivò lui.

Turchia.

Un uomo dal fascino misterioso che però al contempo non sopportava.
Da dove veniva questo balordo? E come si permetteva di venire in casa sua e di fare da padrone?
Non aveva bisogno di nessuno lui, ma purtroppo vista la sua strategica posizione verso l'Asia era stato preso di mira da tutti quegli adulti prepotenti e alla fine, dopo anni di strenua resistenza, aveva dovuto cedere. E proprio a quel detestabile turco.

Quel giorno Herakles stava seduto su un parapetto delle mura quasi distrutte della sua Costantinopoli, che quel turco da strapazzo lo obbligava a chiamare Istanbul. Non gli dispiaceva chiamare la sua seconda città amata -la prima rimaneva Atene, ma quella era sotto il temporaneo controllo del Sud Italia, ma se la sarebbe ripresa presto- in quel modo, visto che quell'adulto così senza fantasia aveva derivato quel nome proprio da una parola greca. Eppure non gli andava di eseguire come un soldatino gli ordini di quell'uomo. Nemmeno sotto tortura!

Un gatto salì con un agile balzo sul muretto, e il piccolo Grecia lo afferrò delicatamente sotto il ventre, adagiandoselo sul grembo, come faceva sempre quando vedeva un felino nei dintorni.

“Ma tu stai sempre qui ad oziare coi gatti, Herakles?” domandò Sadiq raggiungendolo, con sommo dispiacere del greco, che ebbe la pazienza di non dargli retta ed attaccare briga.
La Turchia però non amava quel comportamento così astioso del greco, che lo allontanava sempre. Si sedette accanto a lui, e il gatto tra le ginocchia di Grecia gli soffiò contro, come se anche i gatti dell'antica Bisanzio odiassero l'invasore.
Sadiq provò a scacciarlo, ma il felino gli graffiò la mano prima di andarsene di sua spontanea volontà, saltando per la via da cui proveniva il turco, e Herakles lo guardò come se fosse appena scappato il suo unico compagno, e ci rimase male.
“Tsk, animali!” sbuffò Turchia
“A me piacciono gli animali” lo rimbeccò Grecia guardandolo come un dotto guarda un ignorante: veramente male.
“Sono inutili, ti fanno solo del male” ribattè contrariato ed offeso
“Non pensi così dei maiali e delle vacche, delle anatre, dei conigli, dei cammelli...” “Va bene, ho capito, saccente!” Turchia, nonostante detestasse quel bambino che si credeva così superiore a lui pur mantenendo un espressione neutra, non poteva non adorarlo per quanto fosse dannatamente carino e intelligente.
“L'Antica Grecia ti ha proprio tirato su bene, non come ha fatto Roma coi suoi nipoti”
“Io ho sempre fatto tutto da solo da quando la mamma se n'è andata” ammise Herakles tranquillo, ma con un velo di tristezza nella voce. E ciò, accidenti a lui, fece intenerire appena Sadiq.
Era dopotutto solo un bambino! Un bambino però con l'acume di un adulto.

“Herakles, ora non sei più solo. Ora io e te siamo una squadra, siamo l'Impero Ottomano! Faremo grandi cose insieme” Esclamò contento levandosi la maschera e sorridendo allegramente al piccolo greco, che però era già andato a coccolare un altro micio.
“Dai stammi a sentire per un attimo! Per una volta che avevo detto una cosa da figo!”
Turchia lo inseguì mente il ragazzino scappava con in braccio un altro gatto, era intenzionato a legarlo ad una sedia e costringerlo a sentire tutto ciò che aveva da dire, ma di certo Grecia non era affatto d'accordo.

Herakles sapeva che non sarebbe mai andato d'accordo in nessun modo con Sadiq, ma di certo dopo averlo conosciuto capiva un po' com'era divertente avere un padre.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Assassin Panda