21/03/2010
5 recensioniPelle di bambola
Pelle di bambola, gelida e fredda,
Pelle di bambola, è questo che sei.
Pelle di bambola, freddo anche il cuore,
Pelle di bambola, disperso è il calore
Pelle di bambola, è questo che sei.
Pelle di bambola, freddo anche il cuore,
Pelle di bambola, disperso è il calore
Un corpo esile, forse grazioso, nella sua apparente caducità.
Lunghe le gambe, affusolate le mani.
Piene le labbra, piccoli i seni.
Morbide le spalle, piatto il ventre.
Lunghi e lisci i capelli dorati.
E vuoti, dispersi, i due occhi cerulei.
Bella, bambina cresciuta di fetta, seduta sul dondolo della veranda, sorseggi il tuo the, bollente e odoroso, dalle soavi fragranze di selva: profuma di fiori, di spezie mai viste.
È buono il tuo the?
Forse, chissà.
Perché le tue labbra non lambiscono mai il bordo lavorato della tazza di porcellana.
Hai freddo, bambina?
Il tuo corpo non trema neppure, seppur nel gennaio tu vesta leggera.
Sulla veranda, con la neve, il tuo corpo non gela?
***
Pallida, pallida sei,
pelle di bambola e nient'altro mai
Pallida, pallida sei,
pelle di bambola e nient'altro mai
Ti guardi allo specchio, il viso perfetto e candido, tanto curato da non venir mai opaco, neppure col tempo.
Rinchiusa nella tua teca di cristallo, è come stare su un bel piedistallo,
da cui rischi di cadere con un solo passo falso.
La tua gabbia ti rinchiude, per proteggerti dal mondo, lo stesso mondo che lì ti ha rinchiusa.
Le tue ali, un tempo di sgargianti colori, ora son state tarpate: ammuffiscono, putrefanno con aspro olezzo sul fondo di una teca di cristallo, dove un padre innamorato ha rinchiuso la sua bambola.
Bianca la pelle della creatura, inanellati i capelli ramati, piene le rosse labbra ghiacciate.
La tua bellezza è una condanna, l’hai sempre saputo.
Tu, bambola demoniaca, tanto bella da farti tentatrice.
Tanto bella che persin tuo padre s’invaghì di te.
Bella bambola, vero?
Rinchiusa nella teca di vetro, tutti ammirano la tue pelle color latte.
E nient’altro quegli occhi cechi mai vedranno.
***
Cicatrici scarlatte deturpano un volto,
lunghi segni sanguinanti
fregiano un lattea pelle di bambola
Cicatrici scarlatte deturpano un volto,
lunghi segni sanguinanti
fregiano un lattea pelle di bambola
Ti dissero che saresti stata al sicuro.
Davvero? Per un po’ ci hai creduto.
Poi son venuti da te, con aria cattiva.
I tuoi occhi innocenti non vedevano la loro anima malvagia, corrotta.
Il male dell’uomo ha natura immortale, non ti era dato saperlo, bambina?
Di te fecero ciò che gl’aggradava.
Come una bambola fosti trattata.
Scagliata in terra, le vesti stracciate, malmenata e violentata, la bella bambola non aveva più anima.
Bambole vuote, disposte sui muri, come trofei di tant’animi impuri.
E i buoni propositi di fiducia nel mondo, sono andati perduti.
Stille di sangue scarlatto son scese sul volto, lungo il corpo martoriato di chi solamente, nella vita, aveva sperato in un poco d’affetto.
Bambola. Bella, nevvero?
Infranta la sua pelle un tempo lattea, macchiata dal peccato d’un mondo a bagno nel fango.
Può il sangue cancellare il passato, ti chiedi, bambina?
No.
Nulla può farlo.
Le cicatrici resteranno sempre, indelebili sulla tua pelle di bambola.
Kon'nichiwa, gente!
Per la serie "iniziamo la primavera in preda al buon umore", eccovi il mio ultimo "aborto".
Una nonsense scritta di getto, nata chissà bene da cosa.
Però non so, ha qualcosa che mi piace, a modo suo. Mah...
Nel caso non si sia capito, quelle sopra sono tre descrizioni di ragazzine, piuttosto infelici, e delle loro vite assai poco rosee. Ciò che hanno in comune è che il mondo le considera, nel bene e nel male, come semplici bambole.
Nella mia idea ho cercato di rendere "omaggio" alla pelle, fredda e bianca, delle bambole di porcellana (sì, è una fissa recente ^^ Nda). Spero di esserci almeno vagamente riuscita.
Fatemi sapere che ne pensate.
Kiss
Lady_Firiel