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Autore: _LaUra    21/03/2010    4 recensioni
Nello sfondo dell'East High Andrea, leader delle ragazze più popolari dell'intero istituto, esclude dal gruppo Jodie protagonista di questa FF fatta di tradimenti, pregiudizi, pettegolezzi, falsità..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

“ Quindi mi ha mandata fuori dalla classe!” diceva sconvolta Andrea.

Le altre, che le stavano tutte attorno, fingevano di essere rimaste spiazzate almeno quanto lei.

Alcune avevano portato le mani alla bocca, altre avevano strabuzzato gli occhi, altre muovevano la testa in segno di disapprovazione.

Io, mi limitavo ad ascoltarla, annuendo di tanto in tanto, giusto da farle credere che la sua scioccante uscita dalla classe era stato un shock anche per me.

“ Thompson è un incompetente! Lo farò presente a mio padre...” continuò Andrea con un sorriso maligno.

“ Cosa intendi con “ lo farò presente a mio padre” ?” chiese ingenuamente Debra, la novellina del gruppo.

“ Oh dear, te lo spiegherò subito.. Quando Andrea dice così vuol dire che il professor Thompson ha chiuso con la sua carriera da insegnante..” spiegò superba.

“ Oh..” disse Debra distogliendo lo sguardo da Andrea.

Sorrisi scuotendo la testa al ricordo di qualche mese fa, quando al posto di Debra c'ero io.

Ed essere la novellina nel gruppo di Andrea voleva dire essere la sua valletta personale : prenderle il caffè al mattino, sistemarle i libri durante le lezioni, portarle la cartella fino alla Lamborghini di suo padre alla fine della scuola.

Senza contare poi le “Prove d' Ammissione”, ovvero stupide ed inutili prove di abilità e coraggio a cui le novelline venivano sottoposte per dimostrare ad Andrea quanto ci tenessero ad entrare nel gruppo.

Debra aveva superato brillantemente le prime due, che consistevano nel passare ad Andrea il compito di biologia e salvarle la faccia in diverse situazioni imbarazzanti create apposta da Andrea e il resto del gruppo.

Prove subdole e assolutamente vergognose, ma mai come l'ultima.

“ Sei pronta per stasera?” chiese ridacchiando Danielle a Debra.

“ Si..” rispose lei in un sussurro.

“ Mi raccomando ragazze, stasera tutte al “ Dark Long Night”, se anche solo una di voi prova a non venire è ufficialmente fuori dal gruppo!” ci minacciò Andrea.

“ Soprattutto tu, Debra..” disse acida Danielle.

“ Zitta!” le intimai dandole uno spintone.

Era vero, Debra era una novellina, ma ciò non permetteva che la si trattasse come una pezza da piedi.

“ Jodie! Dove hai lasciato tutta la tua classe?” ringhiò Andrea dividendoci.

“ Credete di essere ragazze di classe voi? Per entrare nel vostro gruppo ho dovuto rendermi ridicola, abbandonare le mie vecchie amiche, uscire con ragazzi che hanno più muscoli che cervello, prendere in giro quelle che dovrebbero unirsi a noi.. vi sembra di classe tutto questo?!” ribattei piuttosto infastidita.

Da troppi mesi ormai mi tenevo dentro tutte quelle parole, quelle frasi pensate ma mai uscite dalle mie labbra, troppo intimorite, zittite da quella stupida paura di rimanere sola.

Andrea cominciò ad applaudire.

“ Ed eccone un'altra ad uscire di scena...” disse con tono calmo ed indifferente.

“ Addio.. Jodie!” ghignò prima di sparire e con lei sparirono tutte quelle che si erano finte mie amiche fino a quel momento, Danielle, Martah, Nadia, Charlotte, Chantal e Debra, la novellina che avevo difeso.

Anche lei se ne era andata, senza nemmeno un “ Grazie Jo”, no, niente di tutto questo.

Mi lasciai cadere a terra, appoggiando le mie mani bollenti al freddo pavimento del bagno della East High.

Ecco, tutto ciò che avevo tanto temuto non era più una semplice paura, ora era diventata la realtà.

Jodie Allen, appartenente al gruppo delle ragazze più popolari della scuola, era diventata una nullità.

“ Dalle stelle alle stalle, come si suol dire...” mi dissi ridendo istericamente.

Poi mi alzai, di certo rimanere seduta in quel sudicio pavimento del bagno non si sarebbe dimostrato utile.

Presi la cartella e mi avviai verso la BMW nera che mi aspettava, parcheggiata sul ciglio della strada, difronte il cancello della scuola.

Anch'io, come Andrea, venivo da una famiglia benestante, ma al contrario di lei non utilizzavo i miei soldi come motivo di distinzione tra me e gli altri.

Salii nell'auto e salutai Chris, l'autista.

“ Come mai non è con Andrea, signorina Allen?” mi domandò con il suo accento spagnolo.

“ Perchè non sono alla sua altezza..” mormorai con lo sguardo perso fuori dal finestrino oscurato.

“ Si compri un paio di tacchi, signorina!” mi consigliò gentilmente Chris.

“ Non in quel senso Chris..” risi.

“ Capisco, sono cose che uno come me non può capire..” mormorò facendosi più serio.

“ Ehi Chris.. non azzardarti più a dire che uno come te non può capire certe cose! Non sei diverso da me, da mio padre e da chiunque altro ti abbia messo in testa queste sciocchezze..” dissi infastidita dal fatto che per tutti ormai se qualcuno ha i soldi è intelligente e può essere trattato con rispetto, se invece vive una situazione economica difficile allora è un ignorante e va trattato come un cane.

“ Lei è molto saggia signorina Allen..” mi disse come se fosse riuscito a sentire i miei pensieri.

Questa non è saggezza, pensai, ciò che penso è spiegato dal fatto che Chris conosce due lingue, ed è un pover uomo, Andrea invece è figlia di un ricco imprenditore e a malapena sa parlare il francese.

L'auto parcheggiò difronte alla porta di casa, dopo aver girato attorno alla grande fontana in marmo del giardino.

Bussai.

“ Arrivo!” sentii urlare da Rita, la moglie di Chris.

“ Buongiorno signorina Allen, prego..” disse prendendomi giacca e cartella senza ascoltare i miei tentativi come “ Non si scomodi ce la faccio da sola..”, “ Rita, non serve”, d'altronde era il suo lavoro e non potevo certo impedirle di svolgerlo al meglio.

“ I miei sono a casa?” domandai mentre versavo del tè caldo in una tazza.

“ Suo padre è ad una riunione con dei clienti importanti, sua madre invece è uscita a svolgere alcune commissioni giusto un attimo fa...” mi spiegò sempre con il suo splendido sorriso sulle labbra.

“ Grazie..” le dissi prima di vederla correre in cucina.

Adoravo stare a casa da sola, passare l'intero pomeriggio tra camera e salotto, salotto e camera, senza che nessuno si lamentasse del fatto che non stavo mai sui libri di scuola o che non avevo una vita sociale come il resto del mondo.

Mi rinchiusi nella mia camera da letto, accesi lo stereo e presi il mio diario da sotto il cuscino.

Devo ammetterlo, avere un diario personale è un po' infantile ma per me è essenziale, altrimenti non riuscirei a tenermi dentro tutte le cose che avrei da dire e non dico.

Quando Andrea aveva scoperto dell'esistenza di questo diario era rimasta sconvolta e voleva che lo facessi sparire all'istante e così la convinsi, senza difficoltà, che in realtà era una semplice agenda degli impegni e non uno scontato diario.

Lo aprii e arrivai all'ultima pagina scritta, la rilessi e iniziai a scriverne una di nuova.



Questa volta è successo.

L'idea del diario non è bastata a frenare i miei pensieri. Questa volta ho lasciato che la mia mente parlasse, senza rinchiudere le parole dentro la mia stupida boccaccia, senza riflettere sulle conseguenze di ciò che dicevo.

Alla fine ho solamente espresso la mia opinione in merito al loro comportamento nei confronti di Debra, la novellina.

Ma le parole di Andrea erano state molto chiare, era esplicito che io non facevo più parte del gruppo.

La cosa però che mi ha fatto più male è stato vedere Debra andarsene con loro, dopo che io l'avevo difesa, dopo che mi avevano esclusa dalla compagnia per colpa sua.

Era sparita con le altre consapevole che la sera al “ Dark Long Night” Andrea l'avrebbe obbligata a fare uno spettacolo da cubista davanti a loro e ad alcuni giocatori della squadra di rugby.

Debra non era stata dalla mia parte, aveva preferito la popolarità e delle amiche false all'amicizia sincera che io ero disposta ad offrirle.

Forse io sono una ragazza troppo “cresciuta” per capire cosa passa per le menti di queste ragazze ormai maggiorenni per credersi ancora delle adolescenti e continuare a comportarsi da tali.

Ma il mondo e la società con questo sta cambiando ed io, come tutti, devo imparare ad adattarmici.


Jodie

_ Posticino dell'autrice_

Ciao a tutti!

per farmi perdonare per l'improvvisa scoparsa di Harlow, e per il troppo tempo passato senza scrivere nulla posto il primo capitolo di questa nuova FF.

Spero vi piaccia!

Fatemi sapere!

Un bacio _LaUra




  
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