Libri > Un ponte per Terabithia
Segui la storia  |      
Autore: J i n    21/03/2010    10 recensioni
[ SOSPESA ] - Sono passati la bellezza di vent'anni dalla fine di Niente ci Schiaccerà.
Jess e Leslie sono finalmente marito e moglie e relativamente poco tempo dopo il loro matrimonio nascono Daniel e Janet, lei un anno dopo di lui.
Anche per loro ci saranno sorprese?
L'autrice crede di si.
E voi?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Niente ci Schiaccerà

                          Vent’anni dopo

 

Capitolo Primo .::. «The start of something new»

Daniel’s PoV

«Mamma!».

Un urlo disumano partì improvvisamente dalla camera di mia sorella, interrompendo la piacevole routine mattutina.

Alzai lo sguardo verso il soffitto per poi guardare mamma e papà, l’una intenta a scrivere al portatile, l’altro a leggere il giornale.

«Mamma, Janet ti chiama», dissi tornando tranquillamente a bere il caffellatte.

«Maaaaaaaammaaaaaaaaaaaaa!!».

Un altro grido paragonabile a quello di un’aquila morente squarciò le pareti di casa, rischiando anche di mandare in frantumi le finestre.

«Mamma, ti prego!», esclamai posando con poca gentilezza la tazza sul tavolo.

Immediatamente lei alzò lo sguardo verso di me e, con un sospiro, si alzò dalla sedia raggiungendo mia sorella al piano di sopra.

Naturalmente non sarebbe stato nulla di grave.

Probabilmente non trovava più il fermacapelli, o il cerchietto, oppure un elastico.

Dopo pochi minuti di pacifico silenzio sentimmo dei passi scendere le scale.

Non erano i passi di una sola persona, visto che poco dopo entrarono in cucina due donne invece di una.

Come avete potuto immaginare, mia sorella e mia madre.

«’Giorno sorellina»

«’Giorno un corno!», esclamò lei sedendosi accanto a papà e leggendo la pagina di giornale assieme a lui, come tutte le mattine.

Mi ritrovai a spostare lo sguardo da lei a mamma.

Erano così simili…

Gli stessi capelli biondi, le stesse mani, gli stessi lineamenti, tutte e due bellissime.

Tranne che per il nervosismo.

«È mai possibile che ogni mattina non trovo qualcosa?»

«Amore, se non lasci mai le cose al loro posto è ovvio che poi non le trovi»

«E ci distruggi i timpani ogni santa mattina», dissi io, guadagnandomi una gran bell’occhiata omicida dalla mia sorellina.

«Ma quanto sei spiritoso»

«Grazie, è una caratteristica di famiglia ma sembra che tu non l’abbia ereditata»

«Ragazzi!», ci ripresero in coro i nostri genitori.

Ecco, questa era la routine mattutina.

Iniziava bene, finiva a bisticciare

A volte non lo sopportavo… la maggior parte delle volte a dir la verità.

E credevo che anche mamma e papà la pensassero allo stesso modo.

Ma ad ogni modo eravamo fratelli e litigare era parte integrante delle nostre giornate, anche se per la maggiore andavamo piuttosto d’accordo.

«Beh, direi che io vado a prepararmi», proferii alzandomi e riponendo la tazza nel lavello per poi salire le scale in fretta.

Come ogni mattina non ebbi ombra di dubbio su che cosa indossare.

Anche perché non è che ci mettessi ore ed ore come Janet.

Camicia bianca, jeans neri e scarpe da ginnastica.

Fatto.

Afferrai lo zaino e mi precipitai di nuovo di sotto avvicinandomi a mamma e stampandole un bacio sulla guancia, osservando ciò che stava scrivendo.

«Che cos’è?», domandai.

Ero sempre stato curioso di sapere che cosa avesse in progetto al momento e sapevo che anche questa volta mi avrebbe stupito.

Tuttavia mi guardò con un sorriso – il suo solito sorriso che adoravo – e scosse leggermente la testa.

«Ve lo farò leggere quando sarà terminato», disse incrociando lo sguardo di papà che aveva smesso per un momento di leggere il giornale.

«Sì, Jess, vale anche per te», proferì infine, guadagnandosi un sospiro.

D’altronde me l’aspettavo.

Era molto gelosa di ciò che scriveva e fino a quando non ne era assolutamente certa non lo faceva leggere a nessuno.

Nemmeno alla sua famiglia.

«Okay mamma», dissi io sorridendo e tornando a sedermi al mio posto, lanciando uno sguardo all’orologio.

Mancava un quarto d’ora all’arrivo dell’autobus e intanto ne approfittai per tornare di sopra e prendere una semplice felpa.

Era primavera ma essendo appena iniziata faceva un po’ freddolino per uscire soltanto con la camicia.

Anche mia sorella doveva aver avuto la stessa idea perché uscendo dalla mia stanza la incrociai.

«Mamma ti ha mandata a prendere la felpa?»

«Già», rispose lei soltanto mentre io scendevo di nuovo.

 

Pochi minuti dopo ci ritrovammo entrambi seduti sull’autobus in direzione della scuola che aveva appena fatto una fermata.

Proprio quando si chiusero le porte una figura paradisiaca percorse il corridoio.

Elizabeth Harvey, questo era il suo nome.

Rimasi a fissarla incantato fino a quando non si sedette qualche posto dietro di me e mia sorella, assieme alla sua migliore amica Michelle Clarke.

«Daniel? Daniel, mi ascolti?».

La voce di mia sorella mi risvegliò dai miei pensieri.

«Eh? Ah, si. Sì, ti ascolto Janet», dissi io molto poco convincente pure con me stesso.

«Okay,  abbiamo capito tutti quanti che ti sei innamorato della Harvey ma almeno potresti fare a meno di farti uscire gli occhi dalle orbite non appena la vedi salire… tutte le sante mattine. Voglio dire, almeno rivolgile la parola, no?».

Okay, forse mia sorella aveva ragione.

La fissavo tutti i giorni e non avevo mai avuto neanche il coraggio di dirle “ciao”.

Era piuttosto frustrante a dirla tutta.

Uffa.

Scossi la testa passandomi una mano tra i capelli e tornando a guardare mia sorella.

«Hai ragione, Jenny. Ad ogni modo, che volevi dirmi?»

«Niente. Solo… sai che oggi c’è la prova di storia, vero?».

A quelle parole sgranai gli occhi.

La prova di storia?

E chi si ricordava?

Sbuffai affranto e lasciai cadere indietro la testa mentre mia sorella se la rideva sotto i baffi scuotendo la testa e proferendo un “sempre il solito”.

 

Spazio Autrice: aaaaaaaaaahhhhhhh non ve l’aspettavate, eh? Eheheh ^^ E invece eccolo quiiiiiiiiii!! Il seguito di “Niente ci Schiaccerà”.

Che dire… so che vent’anni sono davvero parecchi ma ho i miei progetti e per realizzarli non potevo far altro che questo ^^”

Che dire… come avete potuto capire i nostri Jess e Leslie si sono sposati (*w*) e hanno avuto due bei bambini (dei quali qui sotto trovate le fotine ^^).

Che altro… ah, ovvio! Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo primo capitolo, mi raccomandooooooooooooooo!!! *w*

Bacioni!

Niki.

 

Ecco i figlioli ^^: Image and video hosting by TinyPic Daniel Image
and video hosting by TinyPic Janet

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Un ponte per Terabithia / Vai alla pagina dell'autore: J i n